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PC Laris Editing Audio di Pierfrancesco Fravolim
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94 Speciale display LCD di Aldo Ascenti, P Fravolini, Franco Paiamaro
RECENSIONI
112 DVD a cura di Luigi tozzi
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MCmicrocomputer n. 210
Speciale display LCD
In mezzo a tanti "oggetti informatici" che,
ahinoi, emanano dannose radiazioni per
l'utente troviamo anche oggetti che, a ben
vedere (è proprio il caso di dirlo), ema¬
nano un certo fascino. I display LCD sono
sicuramente tra questi: per nulla dannosi ai
nostri occhi, rappresentano un valido in¬
vestimento a lungo termine per il nostro
PC. Anzi, preso atto della loro bassa "ve¬
locità di invecchiamento", per il computer
che abbiamo in uso in questo momento e
per quelli che sostituiremo negli anni a
venire.
Direttore
Marco Marinacci
Piccoli eroi di Mauro Candirli
178 LINUX
■ Il kernel 2.4 di Giuseppe Zanetti
182 PD-SOFTWARE OS/2
WebExplorer o BlueZilla di Team OS/2 Italia
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Action Utilities di Raffaello De Masi
188 AMIGA
Software Development Kit di Bernardo Innocent
COME USARE
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di Aldo Ascenti
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54 Quel megapixel in più di Aldo Ascenti
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INTERNET
Internet pratica - Il Web facile d
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Chat, ovvero come chiacchierare con il mondo!
di Raffaello De Masi
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Direzione Tecnica
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I Assistente di direzione
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Hanno collaborato:
Aldo Ascenti.
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Ratlaelio Do Masi. Valter Di Dio,
Piorlrancesco Fravolira. Mauro Genòmi. Ida Cerosa,
Bernardo Innocenti, Judit Kaposnyak. Luigi Lozzi,
Francesco Mannacci, Andrea Montasi,
Rino Nicona. Franco Pelamaro,
Alessandro Petto. Francesco Pomponio,
Francesco Romani.
Bruno Rosali, Roberta Rotili,
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Copertina e direziona artistica
Paola Filoni
Grafica a impaginazlone
Adriano Saltarelli Fabio Della Vecchia
Fotografia
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Coordinamento produzione
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Pubblicità
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Direttore Responsabile
Marco Mannaco
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RopsrazcnedefMuraloòReman 21981 de!3^jgro 1981
- ISSN 11232714 - Copyright © Phincom srl - Tutti i diritti
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blicati, non si restituiscono ed e vietata la riproduzione
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Ruba oggi,
ruba domani «
becchiamoci
il bollino!
S apete chi ha in¬
ventato la pirate¬
ria informatica?
Alcuni dei primi vendi¬
tori di personal compu¬
ter Nei primi anni ot¬
tanta, quando il proble¬
ma di un utente di per¬
sonal computer era
produrre o procurarsi il
software per farci qual¬
che cosa, venivano in¬
nocentemente regalati
programmi e program-
metti copiati su casse f-
ta audio o, per i più for¬
tunati, minifloppy. Per¬
ché la gente diceva
"spendo due milioni
lulp! due milioni!!!) per
un computer, ma poi che ci faccio?" e la risposta era "te lo
programmi da solo, ma intanto ti regalo un po' di program-
mini".
Rapidamente si capi che questa non era, almeno etica¬
mente. una buona usanza: dico eticamente perché non esi¬
steva una legge in base alla quale si potesse affermare che
chi copiava del software stava rubando. Noi, per esempio,
fin dalla nascita di MCmicrocomputer 1198!) controllavamo
gli annunci che pubblicavamo nei quali i privati vendevano
hardware e software di seconda mano: i più ingenui ci scri¬
vevano candidamente "vendo software copiato ", e noi cen¬
suravamo questi annunci, mentre i più smaliziati celavano
l'attività "piratesca" dietro annunci apparentemente inno¬
centi (il sistema più classico era quello di fingere di voler ri¬
vendere un programma che avevano acquistato, salvo poi
proporre l’acquisto della copia a chi telefonava).
Con molta lentezza fu inventata una legge che stabili fi¬
nalmente che copiare software era un reato, e subito comin¬
ciò la gestione delle smagliature e dei cavilli nei quali ci si do¬
veva dibattere per identificare, ad esempio, la copia a scopo
di lucro, più grave di quella "per l'amico ".
E' normale e logico che, a mano a mano che l'evoluzione
tecnologica consente il crearsi o il diffondersi di determinati
tipi di reati, vengano messe a punto delle leggi per contra¬
starli. Il più grosso deterrente alla pirateria è, evidentemente,
il prezzo basso dell'originale: fu la Borland, molti e molti anni
fa, la prima casa che, con l'introduzione del suo Turbo-Pascal
venduto a soli 99 dollari, riusci per prima a limitare il fenome¬
no della pirateria dei propri programmi. Ma il motivo consi¬
steva anche nel fatto che nel prezzo de! software originale
era compresa la documentazione: i programmi copiati erano
senza manuali, o avevano bisogno di un pacco di fotocopie
che faceva salire parecchio il costo della duplicazione e quin¬
di il prezzo che veniva chiesto per la copia. Il diffondersi del
CD-ROM in maniera praticamente universale, e la memoriz¬
zazione sullo stesso CD
della documentazione,
semplificò la vita ai co¬
piatori clandestini, spe¬
cie quando i prezzi dei
masterizzatori e dei sup¬
porti vergini cominciaro¬
no a scendere Oggi un
CD-writer costa poche
centinaia di migliaia di li¬
re e un CD vergine si
trova anche sotto le mil¬
le lire: significa che, a li¬
vello amatoriale, "vale la
pena " di copiare perfino
le copie clandestine.
Prendiamo un CD audio:
costa quasi quarantamila
lire, la copia ne costa so¬
lo dieci, ma con altre
mille posso fare una copia ulteriore, quindi se siamo in tre in¬
teressati allo stesso CD ce la caviamo con quattromila lire
ciascuno. Praticamente, un decimo dell'originale la voglia
viene, non c'è dubbio. Ma non si può certo elevare artificial¬
mente il costo di CD e masterizzatori per scoraggiare la pira¬
teria: ci sono le leggi, e bisogna andare semplicemente in gi¬
ro a fermare chi vende copie.
Invece, ruba oggi ruba domani, per arginare il fenomeno
(?!) è stata fatta una legge per la quale praticamente su tutti i
CD che vengono duplicati bisogna mettere un bollino lo tro¬
vate anche sul CD allegato a questa rivista, e costa la bellez¬
za di cento lire (più il 20% di IVA). Bene, cosi il costo di pro¬
duzione di tutte le riviste con CD è aumentato di cento lire
(per la precisione di tutte le riviste con CD che già non erano
tenute all'applicazione del bollino SIAE perché il CD è privo
di filmati e musiche d'autore). Come potete vedere il bollino
è parecchio complesso e, quindi, il suo costo di produzione è
a sua volta elevato: questo significa che per la stessa SIAE
l'operazione non porta un gran guadagno, non c'è quindi da
scagliarsi più di tanto contro la Società Italiana Autori e Edito¬
ri. che a fronte di una mole di lavoro enorme realizza un mar¬
gine di certo non elevato. Molto elevata è, invece, la spesa
per gli editori: cento lire rappresentano un incremento di co¬
sto del CD di circa il 20%, e naturalmente si pagano su tutta
la tiratura, non solo sulle copie effettivamente vendute.
A fronte di che? A che serve questa legge, cioè: quali ne
sono i benefici? Cosa si è risolto? Quali reati non verranno
più commessi o saranno più facili da identificare 7 Perché gli
editori non devono (più) essere liberi di decidere se proteg¬
gere o meno le proprie produzioni attraverso la vidimazione
tramite bollino, considerando oltre tutto che se c'è una cosa
che non esiste è la pirateria dei CD regalati
dalle riviste? Qualcuno vuole duplicare clande¬
stinamente il nostro CD? Per quello che
guarda si accomodi, non saremo noi a perse¬
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Swish! -uno stupendo emulo di Macromedia Flash 4!- l'ultimo rilascio di Multimedia Builder
4.7 e, finalmente, le versioni ufficiali di Windows Media Player e Media Encoder 7.0.
Alla qualità di questi ed altri applicativi -quelli portati con le " estensioni" delle nostre
rubriche fisse- corrisponde anche la quantità, con un CD pieno per oltre 600 Mbyte!
di Bruno Rosali
Software:
Evergreen
Nella cartella dei “sempreverdi“
anche sul CD di questo numero
c'è una sene di upgrade da verifi¬
care con attenzione ed eventual¬
mente sostituire alle proprie ver¬
sioni.
Internet Explorer 5.5 e Accesso
a Internet Balza subito agli occhi
la presenza del rinnovato browser
di Microsoft. Nulla di rivoluzionario,
ma tanti piccoli "step2 in più
(cinque da 0 a 5) per garantire
maggiore stabilità, miglioramento
delle prestazioni generali e nuovi
livelli di compatibilità con gli script¬
ing dinamici. Specificamente ques¬
ta nuova versione di Internet Ex¬
plorer porta con se una rinnovata Preview di
Stampa -adesso reale specchio di quello che
verrà effettivamente stampatol- e un sup¬
porto più qualificato per l'eseguibilità di
codice DHTML nonché dei fogli CSS.
Per quanto poi riguarda il browser rivale
continuiamo ad inserire sia Navigator 4.7
_ che la pre-re-
lease 1 della
versione 6
Per quanto
concerne gli
altri "ever¬
green", con¬
fermate nella
lista le ver¬
sioni prece¬
denti del
Download
Manager
GetRight 4.2
dei vari Viewer
e plugm-view-
er -Acrobat
R e a d e r
4 05ita, Word-
Viewer, Word
Viewer Plugm
per Navigator
ed ExcelView-
er- abbiamo
quindi provve¬
duto a sosti-
m-:
Q*Ma m timiNra
Cfccc* Q'*
i
1
iiSjjjM 9
2000
Odigo. uno degli Instani Mes-
sanger piu interessanti del mo¬
mento.
tuire gli upgrade relativi all'offline-browser
WebZip 3.8 del My GetRight 1.0 final¬
mente approdato alla versione definitiva
dopo ben 5 beta di avvicinamento e del Me¬
dia Player 7 0 ora in versione ufficiale e de¬
finitiva Pei CA Inoculate It! P.E. infine, oltre
a fare l'upgrade alla versione 5.1 abbiamo
provveduto a inserire l'aggiornamento delle
definizioni dei virus (all'ultimo rilascio dei pri¬
mi giorni di settembre) e quindi messo a dis¬
posizione anche la richiesta guida all'uso
Nello specifico si tratta del manuale Getting
Started in formato pdf (quindi consultabile
tramite Adobe Acrobat) che completa cosi
questo ottimo antivirus freeware
Software: Novità
Tool per sviluppare pagine dinamiche via
scripting IDHTML. ma soprattutto ASPI) lo
speciale “Babytone " per la traduzione multi-
lingua in “punta di mouse”, un pacchetto
multimediale da sballo e infine kit di sviluppo
e tutoriaI di casa Microsoft per la realizazione
delle nostre Intranet
Tool & SDK
Macromedia Dreamweaver UltraDEV. La
versione "UltraDEV" del noto Web Editor di
Macromedia, aggiunge a Dreamweaver la
possibilità di gestire siti dinamici connessi a
database per mezzo di codice ASP. ColdFu-
sion e JavaSP Come è virtù
dell'applicativo di base, anche
l'UltraDEV appoggia la program¬
mazione delle pagine sui famosi
behaviors. Ovvero, script "prefab¬
bricati” in grado di semplicificare
e velocizzare il lavoro
ASPEdit. Authoring Tool in grado
di realizzare codice ASP (Active
Server Pages) per mezzo di vari
linguaggi di scripting ai quali, l'in¬
terfaccia dinamica dell'applicativo
si adegua modificando i comandi
iconici e semplfiicando la digi¬
tazione del codice.
Help & Manual 2.5. Help & Man-
ual è un ottimo tool per lo svilup¬
po di file di Help, sia nei formati
più remoti (hpj, cnt, rtf) che nella
recente adozione dell' html.
PopUp. Semplice tool in grado di
realizzare, per mezzo di semplici
istruzioni, menu a scomparsa in JavaScript,
dall'aspetto del tutto simile a quello degli
equivalenti pop-up menu di Windows
Internet
Odigo 2.5. Una tra le proposte più interes¬
santi degli applicativi per Instant Messagmg.
Veloce e dotato di un'ottima interfaccia! In¬
sieme all'applicativo forniamo anche
ITEplug-in per IExplorer 5.5 di rilascio recen¬
tissimo.
Microsoft FrontPage 2000 60 Minute! Es¬
tensioni dinamiche, networking aziendale,
automazione d'ufficio ed altro in questo
modulo in grado di estendere le caratteris¬
tiche di Authoring Web di FrontPage 2000.
Microsoft Officiai Curriculum Vbscript.
Monumentale Tutonal interattivo, con testi
esplicativi e centinaia di esempi sull'uso e
l'applicazione della versione "scripting" di Vi¬
sual Basic.
Multimedia
Multimedia Builder 4.7 Nuova versione del
noto Authoring Tool per la realizzazione di
prodotti ipertestuali Facilità di program¬
mazione -semplice click & drag di comandi
iconici- e varietà d'impiego (browsering di
CD ROM, Viewer di libri elettronici, Help file,
scripting per la connessione alla posta elet¬
tronica, ecc.) ne fanno probabilmente il più
acclamato tra i tool di sviluppo ipermediale.
AWave Studio 7.0. Il più celebrato tra i me-
14
MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000
dia-converter, AWave Studio è in grado di ri¬
conoscere e convertire oltre 150 file audio!
Swish 1.01. Il primo emulo di Flash! Swish
è in grado di realizzare animazioni vettoriali e
interattive più semplicemente e rapidamente
rispetto al programma della Macromedia
Ovviamente i file prodotti da Swish possono
essere importati in piena compatibilità
neH'ambiente di Flash 4
Home-Office
Baylon Lite Edition. La versione semplifica¬
ta del traduttore elettronico più versatile al
mondo. Si posiziona il cursore del mouse
sulla parola da tradurre si preme il tasto de¬
stro e la parola viene tradotta!
Babylon 3.0. La versione maggiore e piu ag¬
giornata del traduttore elettronico, con la
possibilità di governare piu vocabolari e glos¬
sari specialistici (termini informatici, medici,
scientifici, ecc.)
Babylon Translator Update L'Upgrade per
il motore di traduzione. Va installato subito
dopo aver provveduto aH’installazione di una
delle due versioni di Babylon.
Spotlight: Primopiano
su Netscape Navigator
La nuova e interessantissima versione 7.0
(beta) del più diffuso Image-processor in cir¬
colazione, non poteva certo passare in sordi¬
na. E a confermarlo sono le caratteristiche,
aggiuntive e/o migliorative che apporta alla
versione precedente. Così, ancora più po¬
tente e facile da usare, Paint Shop Pro 7.0
è ora in grado di controllare i processori delle
fotografie digitali per l'aggiustamento del col¬
ore, la rimozione del classico "occhio¬
rosso". la riduzione dei disturbi, il riequilibrio
dei valori dell'istogramma, ecc.
Migliora anche il controllo della grafica vetto¬
riale, ormai servita da tutti i tools già disponi¬
bili per la bitmap. Anche il Web ha la sua
parte e le innovazioni riguardano l'intro¬
duzione di un controllo per l'ottimizzazione
delle immagini JPEG e GIF, la possibilità di
creare effetti di Image-Rollover (codice
JavaScript compreso) e di Image Map con
relativa generazione dei tag <SHAPE...>
Tutto ciò, seppure det¬
to inevitabilmente in
breve, lo ritroverete
fisicamente pronto al
download da CD nella
ragguardevole misura
di ben 24 Mbyte di file
auto-installante
Ma oltre allo spot su
PSP7, siamo riusciti a
dare spazio e relativo
download anche all'in¬
teressante plug-in
Digital Camera Sup¬
porr un modulo in
grado di rendere com¬
patibili le modalità di
Spotlight su PaintShop
Pro 7. con la Oeta-trial.
l'estensione Digital Ca¬
mera Support e una se¬
rie Pi Picture Tubes da
usare con PSP6xl
lavoro tra Paint Shop
Pro 7 e vari modelli di
macchine fotogra¬
fiche digitali
Particolarmente siner¬
gico è il lavoro di pro¬
cessing m funzione
delle camere digitali
Kodak della serie
DC2xx, supportate di¬
rettamente e non
richiedono nessun componente supple¬
mentare.
Visto che c'eravamo, non ci siamo voluti in¬
fine far sfuggire la possibilità di mettere a
disposizione degli utenti di PSP 6.x una serie
di Picture Tubes realizzate da Jasc e rese a
download libero e prive di qualsiasi royalty
Con le Picture Tubes sarà possibile abbellire
professionalmente ogni genere di impagi-
nazione grafica. Della serie fanno parte
"tubes" dedicati ad oggetti e temi dell'es¬
tate, della primavera, l'autunno, feste ed al¬
tro ancora.
Su questo SpotLight inseriamo solo le Pic-
ture Tubes per la versione di Paint Shop Pro
6. Per quelle compatibili con la versione 5.x
è necessario portarsi sul sito di Jasc e scari¬
carle da li. Si calcoli che il totale dei Mbyte di
materiale applicativo inseriti in questo Spot-
Light è pari a 52 Mbyte!
La Rivista
Il materiale creativo fornito da Computer &
Video e Internet Pratica. L’interessante ac¬
coppiata delle nuove fotocamere a 3
Megapixel di Nikon e Canon, quindi lo "spe¬
ciale antivirus" sviluppatosi sull’OverView di
McAfee e PC-cillin e infine un affascinante
"avviso" per i navigatori in Off linei
Internet Pratica dieci barre accessorie per
migliorare la navigazione e la ricerca tramite
axamm
McAfee Office 2000
Antivirus. Presentanone
sintetica di McAfee Offi¬
ce e la lista degli applica¬
tivi disponibili anche in
versione "stand-alone
lExplorer -barre per le News, la Borsa, da fil¬
tro per la navigazione dei nostri figli, ecc - e
dieci tra Applet e JavaScript, pronte all'uso
e alla prova immediata al click. Infine il ri¬
torno di MIDIImk con la presentazione in of-
flme del sito di Renato Zero, con a corredo
fotografie, copertine, i file MIDI e i testi delle
canzoni più famose da "impaginare" nei nos¬
tri personali MIDIoke con WinOKE
Computer & Video esemplificando varie
soluzioni per incorporare il player multimedi¬
ale nella pagina del browser, C&V mette a
disposizione dei lettori i file del preziosissimo
codice JavaScript realizzato per l'EMBED-
ding, i filmati di prova - tra cui un gustosissi¬
mo spot di Sony, una manciata di trialers di
film abbastanza recenti e qualche clip di re-
portio- e. al solito, tanto software Nello
specifico le versioni definitive e ufficiali del
Media Player 7.0 e del Media Encoder 7.0
di Microsoft, il nuovo Reai Player 8.0 Stan¬
dard Edition (Player, JukeBox e Download
Manager insieme) un bis per quanto riguarda
il richiestissimo Reai SlideShow 2.6 Free
Edition e quindi il QuickTime 4.1 Installer
C'é insomma da vedere e molto da provare!
Digital Imaging le caratteristiche dettagli¬
ate delle due incredibili fotocamere da 3
Megapixel Nikon CoolPix 990 e Canon
PowerShot S20 accompagnate dagli scatti
di prova, da vedere e analizzare in full-
screen.
Antivirus; partendo dalle rispettive OverView
di McAfee e PC-cillin, l'estensione inserita nel
CD è un ottimo pretesto per mettervi a dispo¬
sizione l'ultima trial di VirusScan (ultima anche
nel senso che McAfee non distribuirà più tri-
ai! I e quelle di First Aid e Unistaller nonché
il freeware OilChange 2.5 Per quanto riguar¬
da PC-cillin, ecco l’opportunità di offrire al
download l’appena nata versione 20001
Avvisi ai Naviganti; a differenza della rubri¬
ca cartacea che appare su questo numero di
MC, gli "Avvisi" che abbiamo deciso di met¬
tere sul CD riguardano l'affascinante tema
della storia e dei misteri legati alla civiltà dei
Maya e degli Incas Navigando in offline c'è
l'opportunità di vedere immagini eccezionali
di luoghi ancora più eccezionali. Come Cuz-
co, Palenque. Machu Pi|Chu, Chichén Itzà .
Poi un click e ci si connette realmente con i
siti e l'avventura non avrà più limiti davverol
KB
MCmicrocomputer n. 210-ottobre 2000
15
Problemi
DI TAMPONAMENTO
Caro De Masi, seguendo i suoi preziosi
consigli, riguardo all'uso migliore del si¬
stema operativo, ho sempre eseguito
periodicamente la deframmentazione
dell‘hard disk, con periodicità mensile.
Ho da poco sostituito i'HD nel mio com¬
puter con un Seagate da 20 GB, e da
questo momento ho cominciato ad avere
problemi. Quando tento di deframmenta¬
re questo discone, il sistema operativo
tenta continuamente di eseguire l'opera¬
zione ricominciando continuamente dac¬
capo, fino a che, dopo un certo numero
di tentativi, mi avvisa di non poter com¬
pletare l’operazione. Come posso risolve¬
re il problema ?
Grazie e come sempre mi ritenga rico¬
noscente per i grandi, innumerevoli e
preziosi consigli che distribuisce sulla rivi¬
sta.
Stefano Serrmi
P reg.mo sig. Serrini, il riawio dell'ope¬
razione di deframmentazione è dovu¬
to, quasi sempre, a qualche programma
corrente in background, che modifica il
contenuto dell'HD e conseguentemente
determina il riawio delle operazioni di de-
frag, Per owiare a questo problema bloc¬
chi la macchina con la solita pressione
dei tasti Crtl-Alt-Canc, e verifichi quali
programmi sono correnti. Tenga conto
che i minimi indispensabili sono due, Ex¬
plorer e Systray, il resto può essere tran¬
quillamente chiuso, Se, in queste condi¬
zioni, il problema dovesse ripresentarsi,
allora si tratta di qualcosa di più sottile,
ma altrettanto facile da sistemare.
Il problema sta nelle dimensioni del file
di Swap di Windows, in altri termini nelle
dimensioni della memoria virtuale. Di¬
mensioni inadatte di questa possono
creare problemi nella deframmentazione.
Segua i nostri consigli, già diverse volte
raccontati, riguardo al dimensionamento,
e non dovrebbe avere problemi.
Se ancora ce ne fossero, adotti que-
st'ultima risorsa; disabiliti completamen¬
te la memoria virtuale ed esegua la de¬
frammentazione, quindi la ripristini di
nuovo. In questo caso sono sicuro non
avrà altre seccature.
Raffaello De Masi
Quantoque
BONUS...
Caro De Masi,
ho seguito puntualmente i suoi consi¬
gli e ho adottato il sistema di disabilitare,
dal Pannello di Controllo, la memoria vir¬
tuale prima di eseguire la deframmenta¬
zione, e tutto h funzionato a meraviglia.
Ma immediatamente dopo sono comin¬
ciati i problemi; il computer non si spe-
gne più né esegue il reboot, e sono co¬
stretto a spegnerlo manualmente attra¬
verso l'interruttore. Questo comporta, ad
ogni riaccensione, il fastidioso ripassag-
gio attraverso lo ScanDisk; inoltre, ad
ogni lancio di un'applicazione di una certa
grandezza, come Word o Netscape, mi
ritrovo con un messaggio che mi avvisa
che non c'è memoria sufficiente. Temo
quindi che l'operazione di defrag sia stata
troppo radicale, e di aver compromesso
qualcosa all'interno del sistema operati¬
vo Cosa mi consiglia, devo reinstallare
daccapo il sistema operativo?
Grazie ancora per T aiuto.
Stefano Serrini
P er quanto buono, anche Omero son¬
necchia, dicevano giustamente i lati¬
ni. E questo è concesso anche al buon
De Masi, che certo non s'illude nemme¬
no di assomigliare a Omero.
Sono stato impreciso nella risposta,
anche se a mia discolpa posso assicurare
che la sua situazione può ritenersi ormai
eccezionale, in un'epoca di macchine su-
pervitaminizzate. Da quello che mi dice
deduco che il suo computer non ha piu di
36 MB di RAM. In questa situazione, e
tenendo conto del modo con cui Win¬
dows 95/98 maneggia la memoria, la ri¬
sposta sta nel fatto che non c'è sufficien¬
te RAM disponibile per aprire il Pannello
di Controllo e ripristinare la memoria vir¬
tuale, che le consentiva di maneggiare
programmi anche di una certa grandezza
In questo modo le regolazioni relative allo
swap file sono divenute inaccessibili.
Fortunatamente esiste un metodo ra¬
pido e semplice per ripristinare questo fi¬
le e le relative regolazioni, attraverso una
via diversa, Riavvii la macchina e, quando
compare la schermata di Windows, pre¬
ma ripetutamente il tasto F8.Questo
aprirà il menu di lancio di Windows; scel¬
ga la Modalità Protetta (opzione 3), da cui
potrà raggiungere il pannello di controllo
e di 11, senza problemi, raggiunga le Pro¬
prietà del Sistema, per il ripristino della
memoria virtuale e la creazione dello
swap file.
Raffaello De Masi
Eccesso
di virtù'
Caro Raffaello, seguo con grande inte¬
resse le sue rubriche di Internet e ABC,
e, soprattutto in quest'ultima, ho trovato
tantissimi originali spunti di interesse e di
prova.
Ho adottato i suoi consigli riguardo al
setup della memoria virtuale e ovvia¬
mente, ne ho tratto numerosi vantaggi.
Solo non ho capito bene i particolari di
una sua precisazione. Lei consiglia in una
risposta a un lettore, di calcolare, per la
memoria virtuale, un valore pari a circa
2,5 volte il valore della RAM presente sul
computer mentre, nel suo speciale "giro
del mondo attorno a Windows", consi¬
glia, se si è in possesso di una grossa
quantità di memoria, si sedare al minimo
la memoria virtuale. Non c'è contraddi¬
zione in termini in quello che afferma?
Giuseppe Rambaldi
Continua a pag 18
Scrivete a MCmicrocomputer!
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini
73, 00155 Roma), sìa il fax della redazione (0643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo
Inc.posta'gpluriconTitl Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella
dei singoli redattori, E’ più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' diffi¬
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬
cate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se
non vi rispondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
16
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Segue da pag 16
R ileviamo con piacere la presenza di
lettori capaci di tenere a memoria
particolari raccontati in parti e perfino in
numeri diversi della rivista. Grazie, è
un'attenzione che non pensavo di merita¬
re. Non esiste una regola d'oro per stabi¬
lire la quantità di memoria virtuale da as¬
segnare, a un particolare computer o in
presenza di una determinata quantità di
RAM La cosa è tanto più evidente se si
considera come e a che cosa lo swap file
serve.
Quando la memoria RAM si avvicina
alla saturazione, il sistema operativo libe¬
ra una parte della stessa per fare posto a
nuove applicazioni da caricare. Ma il codi¬
ce non viene gettato via, bensì 'parcheg¬
giato - . per cosi dire, un'area privilegiata
dell'HD. la memoria di swap, appunto, da
cui il sistema operativo sarà capace di re¬
cuperarla, in maniera sicura e indirizzata.
E' ovvio che, quindi, più ampia è
quest'area, maggiore sarà la velocità di
gestione delle applicazioni, in prossimità
della soglia di saturazione della RAM
Ma è altrettanto evidente che, se il si¬
stema dispone di RAM di notevole peso
(ad esempio 128 MB od oltre), è inutile
sovradimensionare la memoria tampone,
visto che è probabile che ad essa si deb¬
ba ricorrere molto più raramente che con
macchine meno dotate. Non che succe¬
da poi gran che. si ruberebbe solo spazio
sull'HD (ma per la verità, con gli HD gi¬
ganteschi oggi in uso un quarto di mega
in più o in meno fa poca differenza), ma
si tratterebbe pur sempre di rispettare
una corretta gestione delle risorse della
macchina. Insomma, una questione di
stile ed educazione E c'è da ricordare
che uno swap file di notevoli dimensioni
prolunga, in maniera evidente, le opera¬
zioni dì deframmentazione. In definitiva,
256 MB di memoria virtuale dovrebbero
essere considerati come la misura mas¬
sima oltre cui è inutile insistere nelle
operazioni di dimensionamento.
Raffaello De Masi
Video-CD
ed MPEG-1
Spett.le Redazione,
ho letto con attenzione i Vostri articoli
dello SPECIALE ' Masterizziamo le no¬
stre vacanze ' ed essendo possessore di
scheda d‘acquisizione MATROX G200, di
AVID Cinema e di mastenzzatore con NE¬
RO ho trovato entusiasmante tale possi¬
la
bilità. Purtroppo nonostante numerosi
tentativi I fino allo sfinimento UHI! I il
mastenzzatore si è rifiutato di crearmi il
tanto agognato VIDEOCD
Non trova idonei i file AVI che gli pro¬
pongo nonostante la MATROX G200 sia
impostata in registrazione 352 x 288
pixel, 25 fotogrammi al secondo, rappor¬
to di compressione 5,2 1, velocità tra¬
smissione byte 1110 MB/sec. ( la scheda
ha delle regolazioni standard e queste
erano le più vicine a quelle da voi fornite).
Potete indicarmi Voi, passo per passo,
come devo fare con una MATROX G200
e AVID Cinema per creare un file MPEG
che NERO trasformi in VIDEOCD o sug¬
gerirmi a chi devo rivolgermi ?
Complimenti, la Vostra è un'ottima
pubblicazione.
Fabrizio Vanzim
G entile lettore, per creare un Video-
CD è necessario che i file video sia¬
no codificati MPEG Layer 1. Se i videoclip
non vengono codificati MPEG. Nero non
è in grado di trattarli e non permette quin¬
di di creare dei Video-CD standard. L'ac-
quisizione con la Marvel G200 registra i
file video in un formato proprietario Ma¬
trox, denominato MJPG, cioè Motion
JPEG, che ha una codifica diversa
dall'MPEG 1. La cosa che deve fare pri¬
ma di dare i file in pasto a Nero è codifi¬
carli MPEG 1 e questo può farlo o diretta-
mente con Avid Cinema, oppure con il
programma LSX Encoder, che dovrebbe
avere nel CD fornitole assieme alla sche¬
da. In LSX Encoder troverà anche il set¬
taggio standard per la creazione di Video-
CD PAL. Troverà in ogni caso sugli help
in linea di Nero Burning Rom e sul ma¬
nuale della Matrox Marvel tutte le spiega¬
zioni necessarie.
Pierfrancesco Fravolini
Spett. Redazione, lavoro con un Pili
450 - 128 megabyte - scheda Video Bla-
ster Riva tnt2 32 MB - scheda cattura vi¬
deo DC10+ di cui sono abbastanza soddi¬
sfatto, soprattutto per la semplicità d'uso
del software a corredo. Ho prodotto un
Video-CD seguendo le indicazioni di
pag. 100 e seg. di MC maggio 99 anche
se la qualità ottenuta non mi ha per nien¬
te soddisfatto. Ho pensato che ciò fosse
dovuto ai vari passaggi e relative com¬
pressioni
1) cattura video in S-VHS con DC10+ da
videocamera digitale
2) creazione video in formato AVI da par¬
te del software Pinnacle MiroVideo
3) passaggio da AVI a MJPEG attraverso
Xing
Ho installato il codec Morgan per otte¬
nere direttamente il formato MJPEG ma
si è presentato un conflitto con la DC10+.
Avete nuovamente stimolato la mia
"creatività" con il numero di settembre
2000, ma a questo punto ho bisogno dei
Vostri preziosi e qualificati consigli. Allego
l'elenco dei codec della DC10+ chieden¬
dovi quale sia da preferire per ottenere la
migliore qualità possibile (non ho proble¬
mi di spazio su hd) e quali settaggi prefe¬
rire per il formato MJPEG2 di LSX enco¬
der.
s Cinepak codec di Radius
✓ Indeo video 5.10
Intel indeo(R) video Interactive
. Intel indeo(R) video R 3.2
✓ Intel indeo(R) video raw R 1,2
Microsoft H261 video codec
v' Microsoft H263 video codec
Microsoft MPEG4 video codec VI
✓ Microsoft MPEG4 video codec V2
✓ Microsoft RLE
✓ Microsoft video 1
✓ Studio del0 plus MJPEGd61 che
pur promettendo un Mjpeg
mi dà sempre un AVI. come mai?
✓ True motion rt 2.0 byDuck
^ VDOnet VDOwave
Vivo H.263 video codec
Paride Ragozzino
H a ragione: la scarsa qualità del video
è data sicuramente dai numerosi
passaggi che il segnale subisce. Per de-
gradere al minimo il segnale, che dovrà
subire in ogni caso una compressione
molto spinta dall'encoder MPEG 1, è be¬
ne ridurre al mimmo le conversioni inter¬
ne. Innanzitutto se l'acquisizione si realiz¬
za attraverso la connessione digitale, è
bene lasciare il file nel formato nativo DV,
altrimenti è bene acquisire ad una risolu¬
zione di 352x288 pixel, 25 fotogrammi al
secondo, che sono i valori previsti per i vi¬
deo CD. Una volta che il mio bel file video
(in formato AVI o DV o quello che si ottie¬
ne) è sull'hard disk va codificato in MPEG
1 e questo può essere fatto con il pro¬
gramma LSX Encoder, che lei già possie¬
de, scegliendo i settaggi per i Video-CD
PAL, già presenti nel programma.
E' inutile invece installare i codec Mor¬
gan per l'MJPEG, anche perché le servi¬
rebbero solo per visualizzare sul compu¬
ter i filmati realizzati con la scheda Matrox
Marvel o Raimbow Runner.
Se invece vuole codificare i filmati in
MPEG ", anziché MPEG 1 può scegliere
uno dei settaggi consigliati dal program¬
ma LSX. C'è da tenere presente però che
i file codificati MPEG 2 non possini venir
registrati su un Video-CD (che supporta
solo l'MPEG 1) ma su un Mini-DVD, tra¬
mite il programma DVD ITI, come già
detto sul numero di Settembre di MC.
Pierfrancesco Fravolini
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I l terrore del baco del 2000
è ormai lontano e si guar¬
da al nuovo millennio (che
per i più pignoli inizierò l'an¬
no prossimo) con rinnova¬
to ottimismo. Ottimismo
ben evidenziato dalle eccel¬
lenti performance borsisti¬
che dei titoli tecnologici;
non solo per motivi "emo¬
zionali" ma perché in effetti
si stanno affacciando sul
mercato nuove incredibili
tecnologie che renderanno
sempre più digitale il nostro
futuro.
E digitale vuol dire anche
multimediale e delocalizza¬
to. Multimediale perché
una trasmissione binaria
può contenere un qualsiasi
tipo di informazione e sarà solo al mo¬
mento della ricezione che la decodifica
ridarà vita al messaggio originale, delo¬
calizzato perché grazie alle nuove realtà
wireless poco importerà la posizione
geografica del fornitore di informazioni
o dell'utente finale. Tutto questo si tra¬
duce, nella vita di tutti i giorni, in nuovi
modi di fare le solite cose; modi più
semplici, più veloci e meno legati al do¬
ve ed al quando.
Smau Duemila è la porta per entrare
in questo nuovo mondo dell'lnforma-
tion & Communications Technology.
Un mondo in cui è sempre più impor¬
tante essere dentro, per non restare
fuori; guardare avanti per non restare
indietro. Le diciotto aree specializzate
di Smau Duemila, organizzate nei quat¬
tro settori di SmauBUSINESS, Smau-
COMM, SmauHOME e Internet World,
saranno la vetrina ma anche la guida al
nostro futuro.
Il futuro a Smau Duemila
Per ovvi motivi commerciali le azien¬
de che parteciperanno a Smau Duemila
si tengono ben stretti i prodotti che
presenteranno in anteprima. Ma al di là
del singolo oggetto già sappiamo bene
verso quali campi si svilupperanno le
novità principali Sicuramente il settore
dei computer presenterò nuovi più po¬
tenti modelli, ma non è in questo cam¬
po che vedremo qualcosa di strepitoso.
Più interessante e più dinamico è inve¬
ce il settore dei Palm computer che si
stanno avvicinando ad un altro mondo
in forte crescita: quello dei cellulari. I
telefonim di terza generazione, quelli
basati sull'UMTS, saranno infatti molto
più vicini a dei computer che non a dei
telefoni; conversare con qualcuno sarà
solo uno degli usi possibili, e nemmeno
il più significativo. La navigazione da
cellulare apre le porte ad un vero e pro¬
prio e-business e l'ufficio diventerà mo¬
bile cosi come indipendente da locali
specifici sarà anche l'accesso all'enter-
tainment Qualcuno tuttavia preferirà
comunque rimanere tra le quattro mura
domestiche. Per costoro una nuova
scienza si sta affacciando, si chiama
"domotica" e sta progettando la casa
informatizzata dei prossimi anni. In
questa nuova casa il PC sarà integrato
in ogni elettrodomestico ed una rete
dati li collegherà tra loro. Il frigorifero si
accorgerà, leggendo i codici a barre
delle etichette, dell'esaurirsi dei prodot¬
ti o della scadenza delle merci deperibi¬
li. e magari ordinerà direttamente al su¬
permercato le uova o il burro. Il forno a
microonde riconoscerà il tipo
di cibo ed accedendo ad un
database su Internet scoprirà
il tempo di cottura ideale. La
TV sarà ovviamente interattiva
e la useremo, come ben ci
hanno insegnato i film di fan¬
tascienza, come monitor per
visualizzare qualsiasi evento,
come video telefono e come
unità di accesso al "cervello"
della casa. Sempre la TV sarà
il mezzo con cui vedremo le
foto ed i filmati delle nostre
vacanze, tutti naturalmente
fatti con apparecchi digitali e
registrati su CD-Rom o DVD.
Anche per i più piccoli il futuro
promette bene; le nuove con¬
solle giochi hanno ormai su¬
perato la qualità dei computer
e stanno ormai per raggiungere quella
di una vera e propria realtà virtuale; da
tenere sotto stretta osservazione c’è la
nuova consolle di Microsoft che pro¬
mette davvero grandi cose.
I percorsi di Smau Duemila
Quale che sia il futuro che più vi in¬
teressa esplorare, il sito di Smau Due¬
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peso di soli 1,3 Kg,
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tipi di processori, compresi i più poten¬
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Speed Step; mentre i display da 14 e
15,1 pollici, accompagnati da un con¬
troller video ad alte prestazioni con 6
MByte di memoria integrata, offriranno
le ottime caratteristiche tipiche dei
monitor Sony. Inoltre, per coloro che
desiderano sfruttare il prodotto come
riproduttore cinematografico, la linea F
accompagnerà il lettore DVD con un deco¬
dificatore Mpeg-2 integrato e un'uscita
video, per collegamenti su monitor o tele¬
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l'utente potrà
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lettore CD
sostituen¬
dolo. nel¬
l'unità inter¬
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ne, con una seconda batteria
Lithium-lon capace di raddoppiare l’auto¬
nomia da 2,5 a 5 ore Dato che il prodotto
si presenta come una stazione portatile
per l’editing video, sia il disco rigido sia la
memoria ne saranno all'altezza, infatti i
modelli monteranno hard disk fino a 18
GByte e memorie da 64 o 128 Mbyte. La
connettività sarà garantita, oltre dalla
menzionata interfaccia i-link e il modem
V90 di serie, da due porte USB e una a
infrarossi, da una porta seriale e da una
parallela.
Infine, tra le opzioni, l’utente potrà sce¬
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rizzatore CD-RW. tra un USB hub e sche¬
de LAN o ISDN, tutte targate Sony. I prez¬
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circa in funzione della con¬
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video potrà contare su un
acceleratore grafico a 128
bit NeoMagic con 3 MByte di memoria
video, un disco rigido da 9 MByte. un
modem V.90 con adattatore RJ11, una
porta USB e ovviamente l'interfaccia i-link.
Ma la caratteristica singolare di questo
modello, risiede nell'integrazione di uno
slot per accogliere i supporti di memoria
Memory Stick di Sony. Queste memorie,
attualmente utilizzate da fotocamere e
videocamere digitali, sono grandi come
dei chewing-gum e possono disporre di
una capacità di 8, 16, 32. 64 e prossima¬
mente di 128 MByte.
L’utilizzo delle piccole memorie blu potrà
essere molteplice, infatti sarà possibile
registrare tracce audio e trasferirle diretta-
mente sul nuovo Memory Stick Walkman
Sony NM-MS7, un player audio portatile
di soli 69 grammi; oppure trasmettere
in rete una fotografia tra¬
mite i cellulari
Sony di prossi¬
ma generazione,
studiati per ospi¬
tare le menzionate
memorie.
Il prezzo del sub¬
notebook è previsto
a partire da 4,5 milio¬
ni circa, sempre Iva compresa
Tutti i modelli Sony godono di una garan¬
zia annuale, con possibilità per l'acquiren¬
te di richiedere un pacchetto di estensio¬
ne del servizio fino al terzo anno, total¬
mente coperta dal VAIO-Link Service. In
caso di guasto, l'utente dovrà limitarsi a
chiamare un numero Sony dedicato all'as¬
sistenza VAIO e consegnare, presso il
proprio domicilio, il computer che sarà
restituito entro sette giorni.
Info:
Sony
hvww.sonv.il
IDUEMUA
Dopo due
anni dall'uscita
nipponica e sta¬
tunitense. final¬
mente anche in
Italia approda la
tanto ricercata linea di note¬
book VAIO. Il trampolino di
lancio sarà sfruttato proprio
in occasione della manife¬
stazione di SMAU 2000,
mentre la distribuzione pres¬
so i distributori e le maggiori
catene informatiche sarà prevista a partire
dalla fine di questo mese.
Il nome VAIO è in realtà un acronimo di
"Video Audio Integrated Operation", infat¬
ti con questa sigla, Sony identifica e
garantisce con i suoi prodotti una comple¬
ta comunicazione in perfetto formato digi¬
tale, sfruttando l'interfaccia i-link. Questa
porta di comunicazione a larga banda,
integrata su tutta la linea e supporta¬
ta ormai da 31 compagnie, è svilup¬
pata sullo standard IEEE 1394 in
grado di gestire le trasmis¬
sioni a ben 400 Mbit al
secondo, mentre la porta
USB si concede solo fino
a 12 Mbit/s.
La prima generazione di
prodotti VAIO, che si
arricchirà ulteriormente
nei prossimi mesi, sarà
rappresentata da due
linee: la serie F. una fami¬
glia di modelli all-in-one,
che integrano nell'unità
di base floppy disk e
CD-ROM o DVD-
ROM; la serie
SR, inizial¬
mente
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Un mondo pieno di colori con le nuove soluzioni Epson
Anche Epson non mancherà
all'incontro annuale del
mondo IT che si terrà questo
mese a Milano, infatti sarà
presente con ben tre stand, il
cui principale si estenderà su
una superficie di circa 750
metri quadrati, articolando-
si in quattro aree principa¬
li li: Customer Satisfaction,
x 720 punti, saranno dotati del sistema
Epson PerfectPicture Imaging System con
testina Advanced Micro Piezo, per rendere
le immagini ancora più accurate nei dettagli
e negli ingrandimenti. Ma il miglioramento
piu rilevante sarà sicuramente l’implemen-
tazione dei nuovi driver, infatti il software
permetterà un continuo dialogo tra stam¬
pante e computer, offrendo in questo
modo una serie di funzioni sicuramente
utili: la riproduzione in stampa di effetti
(monocromatico, seppia e pergamena); la
funzione poster, che consentirà di suddivi¬
dere l'immagine in 4, 9 o 16 parti; la stam¬
pa fronte/retro e le nuove funzioni di impa-
ginazione per rilegatura.
Epson Stylus Color 980 offrirà una velo¬
cità di 13 pagine al minuto in nero e 12,5
ppm a colori su carta fotografica lucida
Premium, realizzando immagini fotorealisti¬
che grazie alla tecnologia Ultra MicroDot e
Variable-size Droplet, introducendo duran¬
te il processo di stampa micro-gocce da
JK acquisire
con una
profondità colo-
re a 42 bit, sfrut-
tando il sistema Full Area
RGB e raggiungere la risolu¬
zione ottica di 1600 x 3200 dpi, tramite la
tecnologia MicroStep Drive. Utilizzando lo
specifico lettore opzionale, anche la
^ scansione di diapositive e di negativi
non sarà un problema, infatti il modello
B potrà realizzare scansioni precise e
■ fedeli permesse anche dalla densità
; ottica che raggiunge il valore di 3,4
B Dmax. Il prodotto, compatibile con i
1 sistemi Windows e Macintosh, sarà
I fornito di interfaccia SCSI e USB, men-
I tre il software a corredo sarà compo-
■ sto da Adobe PhotoDeluxe.
1 | XeroxBndge Pro e Adobe Photoshop
V LE nella versione 5.0
area dedi-
caia all'hot- !
line tecnica e
commerciale;
un'area Business to Business con spazi Jl
riservati ai rivenditori e partner; un'area B
Professionale con prodotti dedicati ad ^B
applicazioni professionali e verticali, infi- I
ne un'area Consumer, con stampanti e
scanner rivolti al mercato HOME e SOHO.
E' proprio quest'ultimo settore che pre¬
senterà alcune novità molto interessanti
come: la Epson Stylus Color 980, una
mk-iet per stampe fotorealistiche e
interfaccia di rete; la Epson Stylus Color
680, ideale per la casa e per i computer ^
Macintosh grazie al suo design curvili¬
neo in versione Trasparent Blue, infine, lo
scanner piano Epson Perfection 1640SU,
dispositivo in grado di raggiungere la risolu¬
zione ottica di 1600 x 3200 punti
I nuovi modelli Stylus Color, studiati per
raggiungere la riso¬
luzione di 2880
Iwww eoson.n
tn. Il prodotto sarà
commercializzato con i
software Corel Custom Photo 5.0 e Epson
HighQuality Images, inoltre, offrirà la possi¬
bilità di connessioni in rete tramite l'inter¬
faccia di tipo B opzionale Epson
"a Stylus Color 680, invece, per- .
metterà una velocità di 8 ppm ^
m nero e 7,7 pagine al munito I
B a colon con una tecnologia da B
4 picolitri. Entrambi i modelli B
W saranno compatibili con i sistemi V
' Windows e Mac, dato che utilizze- ™
ranno sia la porta parallela bidirezionale
IEEE 1284 sia l'interfaccia Umversal
Standard Bus
Infine, Epson Perfection 1640SU con
sensore Matrix CCD a sei linee, potrà
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Home Entertaiment e notebook ultraleggeri da Fujitsu-Siemens
ma operativo Windows Millenium Edition
preinstallato o in opzione, anche con la
^ versione 2000 Professional,
Infine, dedicate agli amanti dei note¬
book ultraleggeri, le nuove serie "S" e
"B" propongono un peso rispettiva¬
mente di 1,7 e 1,4 Kg con un modem e
scheda di rete da 10/100 Mbit integra¬
te.
La serie S si sviluppa su un processore
Pentium III a 600 MHz con tecnologia
SpeedStep di Intel, 64 MByte di memo¬
ria espandibile a 256, un hard disk da 6 o
12 GByte e un monitor a matrice attiva
da 12,1 pollici per risoluzioni da 1024 x
768 in 64 K colori.
Il nootebook permette diverse opzioni
di configurazione che prevedono l'utiliz¬
zo, nel bay apposito, di un lettore CD o
DVD, di un masterizzatore o di un dispo¬
sitivo SuperDisk, oppure di una teleca¬
mera CCD. La serie B, con floppy disk e
CD-ROM esterni, dispone di un proces¬
sore Celeron a 450 MHz con bus di siste¬
ma a 100 MHz, una memoria da 64
MByte espandibile a 192 ed un disco rigi¬
do da 6 GByte. Date le ridotte dimensio¬
ni di 250 x 199 x 30 mm, il display sup¬
portato è un TFT da 10,4 pollici
TouchScreen capace di sviluppare risolu¬
zioni fino a 800 x 600 per mezzo del con¬
troller video Trident con 2,5 MByte di
Ram video.
Le due serie sono offerte con il sistema
Windows 98 SE o Windows NT/2000.
Info:
Fujitsu-Siemens
tvww, tuntsu-siemens.con]
Fujitsu Siemens Computer,
in occasione della 37a edi- j
zione di SMAU, presenta
una serie di soluzioni
tecnologiche dedicate al
comoNt settore Infotamment e
Professional. Tra le numerose novità,
risultano particolarmente interessan¬
ti i nuovi prodotti integrati dedicati al
mercato domestico come Multi-
tainer e Activy, i personal Jetson dal
design molto gradevole e alcuni
modelli ultraleggeri della famiglia dei
notebook Lifebook.
Multitainer, dotato di un cabinet che
ricorda il comune videoregistratore, com¬
bina in un'unica struttura all-in-one ben
otto diversi dispositivi: un lettore DVD
con uscite digitali AC3 e DTS, un CD
player con sistema di lettura MP3, un
Internet box definito dall'unione di un
modem a 56 K e una scheda di rete inte¬
grata, una game console che sfrutta un
acceleratore grafico 3D con gameport
dedicata e un sistema PC con funzioni di
fax, telefono e video conferenza
Il cuore della sezione PC è composta da
un processore Intel Celeron a 433 MHz
con 64 MByte di memoria e un disco
fisso da 13 GByte, completamente gover¬
nato dal sistema operativo Windows 98
SE preinstallato. Oltre alle uscite audio
digitali, il prodotto è provvisto di due
porte USB, un connettore S-VHS e video
composito, una porta parallela e due
ingressi per il microfono. Studiato per un
perfetto utilizzo in un ambiente casalingo,
Multitainer è fornito di tastiera con
mouse ad infrarossi e un controllo remo¬
to per le funzioni DVD e CD
Con caratteristiche simili, il fratello
minore Activy 300 è un
SetTopBox studiato per
interagire con dispositivi
satellitari, collegamenti
Internet, audio e video
Infatti, grazie a due como¬
di slot PCI è possibile
inserire un controller per
la Pay-TV, un modem
ISDN o un modem CableTV;
mentre, sulla parte anteriore è consen¬
tito ospitare un lettore per SmartCard, un
lettore CD-ROM o DVD.
La sezione PC è composta da un pro¬
cessore Celeron o Pentium III, uno slot
per memorie DIMM da 256 MByte. un
disco rigido da 4 a 20 GByte e una
scheda di rete Ethernet da 10/100
Mbit. Il sistema offre numerose
interfacce per collegamenti a qual¬
siasi periferica: un'uscita VGA, due porte
USB. una presa SCART in/out, un’uscita
video composito e S-VHS. Infine, per
coloro che desiderino sfruttare il proprio
filmato DVD con ascolti stereofonici in
5.1, Activy 300 offre una scheda audio
con uscite digitali AC-3/MPEG2.
La nuova gamma EASY PC JETSON,
caratterizzata da un ottimo design e da
un colore argento satinato, propone una
soluzione personal decisamente versati¬
le. Il cabinet, ad esempio, è studiato per
un uso sia orizzontale che verticale o
addirittura per collocamenti a
parete, mentre, la tastiera
wireless con touchpad integra¬
to e le quattro porte USB, ren¬
dono il PC estremamente pra¬
tico La potenza di calcolo e
espressa da un processore
Celeron a 566 MHz o
Pentium III a 733 MHz con
bus-dati rispettivamente da
66 e 133 MHz, mentre
la memoria di base da
64 MByte è espansibi¬
le fino a mezzo Giga II pro¬
dotto integra un processo¬
re da 64 bit con RAM-
DAC da 230 MHz. un
DVD-ROM con una velo¬
cità di 6X, una scheda di
rete e un modem.
JETSON è proposto con il nuovo siste-
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Monolith Italia presenta novità nel campo dei monitor
nau
fcMllA
a cristalli liquidi e dei notebook
Numerose saranno anche
quest'anno le novità con cui
audizione MONOLITH Italia sarà pre¬
sente a SMAU 2000 (Pad. 12 stand C09).
L'evento sara' inoltre l'occasione per pre¬
sentare in anteprima le n ovità del sito
Internet Iwww. monolith. iti che riguarde¬
ranno m particolare l'introduzione di avan¬
zati servizi online per i rivenditori.
Le più importanti novità di prodotto
caratterizzeranno innnazitutto il settore
dei notebook all-in-one GEO FocusTM,
che, dopo aver riscosso un considerevole
successo di mercato con la serie 320,
verrà completamente rinnovata con l'arri¬
vo della serie 340.
GEO FocusTM serie 340, infatti, oltre ad
un nuovo look, sarà equipaggiato con i
processori dell'ultima generazione e pre¬
senterà importanti novità anche livello
costruttivo.
Nell'area sei portatili high-end, sarà in
esposizione la nuova linea GEO E-
motionTM sene 920, una delle piu' avan¬
zate interpretazioni del concetto di desk¬
top replacement. GEO E-motionTM serie
920 sarà dotato di una sezione video equi¬
paggiata con 16 MB di SGRAM e di ATI
RAGE MOBILITY 128, un acceleratore
grafico AGP 2X di quarta generazione in
grado di assicurare prestazioni nella grafi¬
ca 2D e 3D paragonabili ai più evoluti
sistemi desktop. Un display da 15" in
grado di operare sino alla risoluzione di
1400x1050 completa la dotazione di que¬
sto all-in-one. che si pone all'attenzione
del mercato come computer portatile
ideale per tutti coloro che cercano poten¬
za di calcolo e performance senza com¬
promessi.
Sempre nell'ambito della rassegna mila¬
nese, MONOLITH Italia presenterà anche
l'intera gamma di monitor LCD GEO
Vision, linea di display a cristalli liquidi da
12 a 18". Caratterizzati da un elegante
design, elevati standard qualitativi ed un
ingombro ridotto, i monitor GEO Vision
rappresentano la soluzione ottimale per
tutti coloro che utilizzano applicativi in
ambito CAD, nella grafica professionale o
anche per chi necessiti semplicemente di
un display in grado di coniugare massima
qualità e dimensioni contenute.
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ADSL, Wireless e LAN Telephony in prima linea nell'offerta 3Com
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3Com Italia, azienda leader
nel settore della connettività
per il mercato Consumer e
delle Piccole e Medie
Imprese, presenterà durante
la prossima edizione di
Smau la propria ampia gamma di solu¬
zioni innovative e radicalmente semplici,
incentrate su tecnologie all'avanguardia
quali ADSL. Wireless e LAN Telephony
Presso gli stand dell’azienda (padiglio¬
ne 16/11, stand C07/D08, C03/D06) saran¬
no mostrate le ultime soluzioni marcate
3Com, in grado di offrire ad ogni utente
una connettività all'insegna delle migliori
prestazioni e di una estrema facilità
d'uso. 3Com sarà inoltre presente all'in-
terno della Fiera con altre postazioni, presso
stand di aziende partner quali OPC LAN
(Pad. 16/11), Tin.it (Pad. 15/11), Matrix
(Spazio Pianeta Internet) e Gruppo Editoriale
Futura (Pad. 11).
La strategia dell'azienda è incentrata
sul concetto di Radicai Simplicity,
ovvero la capacità di fornire prodotti
e soluzioni di networking caratterizza¬
ti da grande semplicità d'installazione,
uso e manutenzione, oltre che da pre¬
stazioni elevate. 3Com offre al mer¬
cato Consumer e alle Piccole e
Medie Imprese soluzioni business
complete, scalabili e innovative che
sfruttano le competenze nel
networking di 3Com. i partner di cana¬
le dell'azienda le relazioni di consulen¬
za e-business strategica
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PERIFERICHE
Agfa presenta il nuovo software Print Service
naul
lEMllA
Numerose le novità che
Agfa presenterà al prossimo
Smau; Punto focale della pre¬
sentazione sarà il nuovissimo
software Agfanet Print
Service , Il nuovo software,
che può essere scaricato gratuitamente da
Internet, permette ai consumatori di ottene¬
re stampe fotografiche da immagini digitali.
Agfa lo offre in abbinamento ai suoi nuovi
scanner e fotocamere digitali o scancabile
gratuitamente sul sito lwww.aqfanet.coml
Questo servizio di stampa fotografica in
linea, spiega Agfa, è destinato al crescente
gruppo di utenti di immagini digitali che
desiderano avere anche stampe fotografi¬
che di qualità. Scanner e fotocamere digitali
stanno rapidamente diffondendosi sia per
uso professionale che amatoriale e Internet
fornisce un facile accesso a uno sterminato
numero di immagini digitali. Di conseguen¬
za, continua a crescere l’esigenza di avere
stampe su carta per una varietà di applica¬
zioni. Con AGFAnet Print Service, Agfa
offre una soluzione conveniente e innovati-
_ va
Agfa inoltre offre una nuova serie di scan¬
ner di elevate prestazioni SnapScan e40 è
il primo della nuova serie "e'' di scanner
progettati per semplificare la comunica¬
zione elettronica. Con la sua alta risolu¬
zione, e40 acquisisce documenti originali
e, utilizzando l’esclusivo software pro¬
prietario ScanWise. li converte automati¬
camente m un formato compatibile con
posta elettronica, elaboratori di testi,
sistemi di riconoscimento ottico dei caratte¬
ri (OCR), pagine Web e programmi per l’ela¬
borazione di immagini. Compatibile con le
due piattaforme Macintosh eWmdows, lo
scanner offre connettività USB senza pro¬
blemi. Di classe ancora superiore sono Gli
SnapScan e50 e ARCUS 1200; con una
profondità colore di 42 bit e una risoluzione
pari a 1200 x 2400 ppi. il primo fornisce la
stessa elevata qualità di risoluzione di uno
scanner professionale. Inoltre il produttore
ha aggiunto nuove caratteristiche che com¬
prendono un modulo integrato per traspa¬
renti e quattro pulsanti programmabili per
una maggiore versatilità di scansione e
semplicità d'uso. Arcus 2000 è uno scanner
a 42-bit che incorpora la nuova tecnologia
Multiplate. che permette all'utente di sosti¬
tuire alla superficie in vetro per la scansio¬
ne. un supporto scorrevole, consentendo
cosi l'acquisizione diretta deH’immagine con
un processo finalmente liberato dal feno¬
meno della distorsione Con 1200x2400
ppi di risoluzione ottica e un'originale
gamma dinamica 3.2 D, Arcus 1200 assi¬
cura il livello di qualità necessario per
applicazioni professionali come il dise¬
gno grafico, l’archiviazione, la multime¬
dialità o la pubblicazione di riviste e
giornali Saranno presenti anche due
nuove fotocamera; la prima, la EPHO-
TO CL 18, è una camera a doppia moda¬
lità. acuisendo immagini fisse e video.
Palmare, conveniente e facile sa usare è
dotata di spina di uscita minivideo universa¬
le e interfaccia USB Ancora, Agfa lancia
allo Smau una nuovissima fotocamera digi¬
tale. la EPHOTO CL 20. a doppia modalità,
"pronta alla stampa". Gli utenti infatti, oltre
all’acquisizione di immagini digitali fisse o
video, possono scegliere anche l'opzione di
stampa. La nuova ePhoto infatti è equipag¬
giata con un tasto PhotoPrint. Con questo
tasto le immagini possono essere inviate
immediatamente al software AGFAnet
Print Service dove possono essere subito
trasmesse ad un fotolaboratorio per il tratta¬
mento fotofimshing. La ePhoto CL20 offre
una risoluzione di 1024 x 768 (XGA) con
una risoluzione massima di 1,3 megapixels
|MP) utilizzando il software Agfa
PhotoGeme. Agfa sarà presente al prossi¬
mo Smau anche con l'ultimo modello di
plotter AgfaJet Sherpa, una stampante pie¬
zoelettrica per la produzione professionale
di poster di alta qualità, che, con il server
Rip PostShop 5.0, in grado di adattarsi a
qualsiasi flusso di lavoro.
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• SOFTWARE
Edisoftware cavalca l'Onda nell'Oceano
Inaul
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Edisoftware (Padiglione 19 -
Posteggio D09). la società
genovese produttrice di gestio¬
nali in ambiente Windows
rivolti alle Piccole e Medie
Imprese, ha in serbo novità di
grande rilievo per SMAU 2000.
I visitatori della manifestazione potranno
seguire le dimostrazioni di ONDA. OCEA¬
NO e l’anteprima di ONDA2001, il nuovo
prodotto che verrà presentato al mercato
proprio in occasione della vetrina Smau.
ONDA è il primo gestionale prodotto da
Edisoftware, è un applicativo dal consolida¬
to successo che vanta oltre 4.000 installa¬
zioni in aziende di piccole e medie dimen¬
sioni. Progettato in ambiente Windows utiliz¬
zando strumenti di sviluppo standard (Visual
Basic, Access, Crystal Reports), ONDA uni¬
sce stabilità e completezza funzionale in
sedici moduli perfettamente integrati e mol¬
tissime personalizzazioni e Add-on comple¬
tamente conformi all'applicativo standard; a
SMAU 2000 ONDA sarà presentato nella
versione Euro Compliant, già provata da
alcuni mesi presso un ristretto numero di
"utenti pilota".
OCEANO è il gestionale che Edisoftware
propone alle medie imprese; per lo sviluppo
di questo progetto la software house geno¬
vese ha avviato una stretta collaborazione
con Microsoft. Il risultato è un prodotto ade¬
rente ai più recenti standard proposti dal
mondo Windows e agli ultimi dettami tec-
Continua a pag. 36
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Segue da pag. 34
nologici: pronto per Windows2000, utilizza
la nuovissima tecnologia COM/COM+ e
accede al database SQL Server attraverso
la modalità ADO.Una delle novità introdotte
in OCEANO è il navigatore: si tratta di uno
strumento che, avvalendosi di
un’interfaccia simile ad Explorer,
consente di spostarsi agevolmente
nel database effettuando visualizza¬
zioni d'insieme oppure spostandosi
nel singolo dettaglio. OCEANO
contiene 30 moduli creati per sod¬
disfare le esigenze funzionali delle medie
imprese, suddivisi in aree di competenza
aziendale: Contabile e Amministrativa,
Finanziaria, Vendite, Acquisti, Magazzino e
Logistica, Produzione e Contabilità
Analitica. L’applicativo nasce già pronto per
la gestione dell’Euro. ONDA2001 è, infine,
il nuovo gestionale che la software house
genovese presenta in anteprima nell’ambi¬
to della vetrina SMAU. ONDA2001 è un
prodotto in ambiente Windows di seconda
generazione, che si rivolge al target di uten¬
za di ONDA (piccole e medie entità), pre¬
sentando una base tecnologica di sicuro
interesse: sviluppato in Visual Basic. Il
software adotta il database MSDE
(Microsoft Data Engine) ed il gestore delle
interrogazioni Crystal Reports. ONDA2001
è compatibile con la gamma di prodotti
Windows 2000 e consente l’integrazione
con applicativi Windows grazie all’utilizzo
della tecnologia COM/COM+. Il prodotto è
stato inoltre potenziato da TDP, uno stru¬
mento che consente di personalizzare l'ap¬
plicazione in funzione delle necessità dell’u¬
tente. evitando di intervenire sui codici sor¬
genti del prodotto.
Info:
Edisoftware _
lYWW.edlSQltWdlQjtl
PERIFERICHE
Una raffica di novità da Oki
smaul
InilfcUMlA
In occasione di SMAU, OKI
presenterà la nuova gamma di
stampanti con tecnologia LED
OKIPAGE Serie 14. disponibi¬
le in quattro diversi modelli:
itiom i4e, 14ex. 14i e 14i/n. Le
nuove stampanti, progettate per il singolo
utilizzatore professionale e i gruppi di lavo¬
ro. sono in grado di gestire il flusso operati¬
vo in modo veloce, efficiente ed affidabile,
assicurando sempre alta qualità dei risultati
ed elevate prestazioni. La velocità a cui
operano le quattro stampanti è di 14 pagine
al minuto, mentre la risoluzione di stampa
è pari a 600 x 1200 dpi ad eccezione del
modello 14e la cui risoluzione è di 300 x
1200 dpi. Le OKIPAGE 14e e 14ex sono
dotate di 4 MB di memoria RAM, mentre i
modelli 14i e 14i/n vengono forniti con 8
MB standard: opzionalmente, le stampanti
della Serie 14 possono raggiungere una
memoria RAM massima di 32 MB. Tutti i
modelli sono dotati di una porta parallela e
di una USB, mentre l'interfaccia RS232C è
disponibile opzionalmente. La OKIPAGE
14i/n è inoltre dotata di una scheda di
rete Ethernet 10/100 Base-TX, che ne
consente il collegamento in rete. Per quan¬
to riguarda la gestione della carta, tutti i
modelli vengono fomiti con un cassetto da
250 fogli standard, a cui può essere aggiun¬
to un vassoio opzionale da 500 fogli.
Novità di SMAU 2000 sarà anche la stam¬
pante a trasferimento termico DP-7000, in
grado di realizzare stampe a colori con qua¬
lità fotografica in formato A3+, con una
risoluzione massima pari a 2400 punti per
pollice. Destinata all’Impiego sia in ambien¬
te Macintosh che Windows, questa nuova
stampante si rivolge ad un'utenza di tipo
professionale e. in particolare, a tutti coloro
che operano nel mondo della grafica, della
pubblicità e della pre-stampa. Con la nuova
DP-7000 è possibile realizzare stampe con
colori brillanti e un'alta definizione delle
immagini, raggiungendo una qualità parago¬
nabile a quella della stampa offset. Inoltre,
le speciali cartucce "oro", "argento” e
"bianco opaco" consentono di impreziosire
le stampe, creando documenti originali
senza porre limiti alla creatività.
Fax e dispositivi multifunzione
Una novità di grande rilievo riguarda la
gamma di fax OKI a tecnologia LED. Con
l’introduzione dei nuovi modelli di Internet
fax OKIFAX 5750 e 5950, OKI rivoluziona il
concetto di fax rendendo disponibile la tec¬
nologia "Fax Over IP". Grazie all'opzione
Internet fax, gli OKIFAX 5750 e 5950 sfrut¬
tano tutte le potenzialità del nuovo proto-
OKI
Entrate
senza restarne bloccati!
Parlano
Entrate
senza restarne bloccati!
collo T.38 per consentire agli utenti di invia¬
re fax via Internet in tempo reale, al contra¬
rio di quanto accade utilizzando i tradizionali
protocolli "store-and-forward”. Con i nuovi
Internet fax di OKI è inoltre possibile otte¬
nere, sempre in tempo reale, la conferma
dell’awenuta ricezione del fax, a patto che
anche il sistema ricevente supporti il proto¬
collo T.38 L'impiego dei nuovi OKIFAX
5750 e 5950 elimina, quindi, la necessità
di una o più linee dedicate alla trasmissio¬
ne e ricezione dei fax, con un notevole
vantaggio in termini di riduzione dei costi,
anche per quanto riguarda l’invio di fax a
lunga distanza. Tra le altre caratteristiche di
questi nuovi modelli, progettati per soddi¬
sfare al meglio le esigenze dei gruppi di
lavoro, sono da sottolineare la velocità di
scansione del documento, di 3 pagine al
secondo per l'OKIFAX 5750 e di 1,5 per il
modello 5950, e la risoluzione di stampa,
particolarmente elevata, di 600 dpi.
Altre due novità nell'ambito dell’offerta
fax e multifunzione proposta da OKI sono
l'OKIFAX 4550 e l’OKIFAX 550mf. Il primo
è un personal fax in grado di offrire ottime
prestazioni ad un costo contenuto. Dotato
di un modem da 33,6 kbps. che garantisce
un'elevata velocità di trasmissione, dell’op¬
zione ISDN e della funzionalità Internet
faxmg (Fax2Net), l'OKIFAX 4550 risulta
ideale per un impiego professionale negli
uffici e per gli utenti SOHO. OKI propone,
inoltre, la versione ISDN di questo modello,
che consente di sfruttare tutti i vantaggi
offerti dalle linee digitali, operando con
modalità di trasmissione G4.
L’OKIFAX 550mf è un dispositivo multi-
Contìnua a pag. 38
36
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
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Segue da pag. 36
funzione a tecnologia ink jet che offre, in
un'unica soluzione, sette differenti funzioni:
telefono, fax, stampante monocromatica,
fotocopiatrice, scanner, PC-fax e, grazie ad
una cartuccia opzionale, anche stampante a
colori. Si tratta di un modello destinato ad
un uso di tipo personale, ideale, quindi, per
tutti coloro che lavorano da casa o in piccoli
uffici.
Soluzioni per la telefonia IP
Uno spazio all'interno dello stand OKI sarà
dedicato alla nuova gamma di prodotti per
la telefonia IP, che comprende i sistemi
BV1250 e BV7000 Internet Voice Gateway
e il VolP-TA, per la trasmissione della
voce sulle reti che sfruttano il protocollo
IP. BV1250 e BV7000 Internet Voice
Gateway sono due sistemi Voice Over IP
che consentono di effettuare chiamate
telefoniche vocali utilizzando le infra¬
strutture delle rete globale Internet, con un
notevole risparmio in termini di costi, senza
dover rinunciare alla qualità offerta dalla
rete telefonica tradizionale. I sistemi opera¬
no unitamente alle infrastrutture già pre¬
senti, collegando i centralini analogici di tipo
PBX esistenti con le reti digitali per la tra¬
smissione dati tramite la rete Internet o le
reti aziendali Intranet e interaziendali
Extranet, senza richiedere l'installazione di
un server addizionale o di software aggiun¬
tivi.
Il nuovo VolP-TA a singolo canale forni¬
sce, invece, un percorso flessibile ed eco¬
nomico per le aziende di piccole e medie
dimensioni che intendono integrare le fun¬
zionalità vocali nell'ambito delle loro reti esi¬
stenti per la trasmissione dati.
Info:
Oki Systems S.p.A
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lYMY.QLul
• MOTHERBOARD
ASUSTeK Computer: una cascata di nuove motherboard
C
Idu
lEWllAf!
ASUSTeK Computer Ine.
(ASUS), Azienda leader nella
produzione di componenti e
prodotti tecnologici di qualità,
in occasione della 37° edizione
3 7 * t d i z i o n e di SMAU presenterà rilevanti
novità che interesseranno pra¬
ticamente tutte le diverse facce dell'attività
dell'azienda: dalle mainboard ai notebook,
dalle schede video ai lettori CD-ROM, DVD-
Rom ed alle saoluzioni di Broadband
Communication. Nell'ambito delle mother¬
board, mercato nel quale ASUS è da anni
indiscusso leader mondiale, le soluzioni in
mostra a SMAU 2000 saranno numerose e
riguarderanno le piu recenti famiglie di pro¬
cessori Intel ed AMD. Per il nuovissimo
Pentium IV verrà presentata la board ASUS
WMTA, basata su chipset Intel 'Tahama',
mentre per il Pentium III farà ufficialmente il
suo
to la ASUS CUV266, con
chipset VIA PX 266, in grado di montare le
memorie di tipo DDR. Basata invece su
AMD 760, verrà introdotta la nuova scheda
ASUS A7M266 per slot A, mentre con la
CUSI-FX (chipset SiS630) arriveranno le
schede ad alta integrazione, vale a dire
mainboard dotate di VGA, LAN ed Audio
'on-board' Sempre sul fronte motherboard,
verrà presentato l'ASUS iPanel, un drive
bay-box di facile accesso dotato di porte
frontali per l'I/O, status LED ed un apposito
alloggiamento per hard disk drive opzionali.
Saranno presenti, ovviamente tutti i server
della linea AP
Info:
ASUS COMPUTER INTERNATIONAL
IAmericaI
6737 Mowry Avenue.
Mowry Business Center Building 2,
Newark. CA 94560, U S A.
• SOFTWARE
Seagate e il Software Gestionale
-, Seagate Software, leader
«l^ r l 1 nella Business Intelligence
lU&IVi 1 con oltre sette milioni di licen-
• ». A 1 ; . I ze vendute, sarà presente a
SMAU 2000 con la sua sene
)?• i o i z i o m e scalabile e integrata di stru¬
menti e applicazioni per la
Business Intelligence Le soluzioni presen¬
tate da Seagate Software, indirizzate alla
piccola, media e grande impresa, compren¬
dono Seagate Crystal Reports, Seagate
Info e Seagate Holos.Giunto alla versione
8, Seagate Crystal Repots e oggi lo stru¬
mento di reportistica più diffuso al mondo
e costituisce lo standard di fatto in questo
mercato Le elevate prestazioni nella
gestione dei report e una solida architettu¬
ra basata sul Web rendono Seagate Crystal
Reports 8 uno strumento per il reportmg
efficace e potente e. allo stesso tempo,
dinamico e di semplice utilizzo. In grado di
offrire una perfetta integrazione con l’am¬
biente Microsoft, Seagate Crystal Reports
8 rappresenta la soluzione ideale per l'e-
reporting in azienda e un potente strumen¬
to per gli sviluppatori di applicazioni
Windows e Web.
Seagate Info è una suite scalabile di
Business Intelligence che consente di ren¬
dere disponibili e condivisibili le informazio¬
ni in azienda. Alle funzionalità di reportistica
di Seagate Crystal Reports, Seagate Info
aggiunge infatti la possibilità di effettuare
analisi Olap e condividere le informazioni
attraverso la rete aziendale o in ambiente
Internet/intranet. Completa l'offerta di solu¬
zioni proposte da Seagate Software l’am¬
biente di sviluppo flessibile Seagate Holos,
per la creazione di applicazioni di Business
Intelligence personalizzate che richiedono
funzionalità di analisi multidimensionale,
analisi statistica, previsioni e data minmg.
Queste applicazioni consentono di analizza¬
re e monitorare un considerevole volume
di dati e di utilizzare le informazioni disponi¬
bili in azienda in modo estremamente ver¬
satile, permettendo di effettuare un con¬
trollo costante dell'attività e di tutti i pro¬
cessi aziendali.
Info:
Seagate Software
Tel 02 7729310
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38
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
19/23 ottobre
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• PERIFERICHE
Lettori e masterizzatori MP3 da Waitec
l D I Z I O * (
In occasione della prossima
edizione di SMAU, Waitec
presenterà in anteprima una
serie di novità completamen¬
te rivolte al mondo della
masterizzazione e della lettu¬
ra audio In formato MP3.
Dedicato agli amanti della musica porta¬
tile, !'MP3 CD Player potrà leggere sia i
supporti scrivibili e riscrivibili nel menzio¬
nato formato sia i normali CD musicali,
mentre i brani con le loro specifiche
potranno essere visualizzati sul comodo
display LCD. Invece l'MP3 CD Recorder
and Player, sarà un vero e proprio maste-
rizzatore dedicato alla musica, infatti,
potrà collegarsi ad una
qualsiasi sorgente sia
analogica che digitale
e registrare l'audio su
supporti CD-R e CD-
RW, infine riprodurre i
brani sia in formato
MP3 che tradizionale.
Per coloro che desi¬
derano il massimo
dalla copia musicale,
Waitec proporrà il
masterizzatore porta¬
tile CLIPP II piccolo
dispositivo, tramite
CD da 8 cm, permet¬
terà di scrivere e
riprodurre fino a 3 ore
di musica anche in formato
MP3 oppure 185 MByte di dati
su un unico supporto. Inoltre, per garanti¬
re un ascolto privo da disturbi, il miniatu¬
rizzato gioiel¬
lino, sarà
provvisto
di un buf¬
fer anti¬
shock di 4
minuti, eli¬
minando in
questo modo le
tradizionali interruzioni
tipiche dei lettori CD sog¬
getti a shock da movi¬
mento. Il CLIPP sarà
compatibile con qualsiasi
sistema PC e MAC gra¬
zie alla comoda interfac¬
cia USB in
dotazione.
Lo stand di
Waitec
offrirà anche
altre sorpre¬
se, come il
lettore DVD
interno
MAMBO, svi¬
luppato per
riprodurre i
DVD-ROM o
DVD-RW con
una velocità
di 16X e per
leggere i
normali CD¬
ROM a 40X. Il pro¬
dotto. compatibile con i
sistemi Windows 95/98,
sarà dotato di un gioco su
Info:
Waitec _
Iwvw. waiter;. coni
DVD e di un softwa¬
re Player Surround &
Dolby AC3 dell'ulti¬
ma generazione.
Infine, tra i numero¬
si prodotti, il visitato¬
re potrà osservare i
nuovi masterizzatori
interni ed esterni T-
REX e RAPTOR
Il primo, in versione
SCSI con 2 MByte di
cache, permetterà
una velocità di scrit¬
tura, riscrittura e di
lettura rispettivamente
di 16X, 12X e 40X.
Mentre il secondo, in
versione EIDE e SCSI,
consentirà una piena
compatibilità con
sistemi PC e MAC con
una velocità di 12X in
scrittura, 10X in riscrit-
tura e 32X in lettura.
• PERIFERICHE
Capacità mastodontiche da Maxtor
Maxtor amplia la famiglia DiamondMax di
dischi rigidi con nuovi formati da 80, 45 e
40 GByte di capacità. Queste unità IDE
risultano notevolmente performanti grazie
all'interfaccia Ultra ATA/100 che le caratte¬
rizza, raggiungendo una velocità di trasferi¬
mento di ben 100 MByte al secondo.
Dedicati ai personal ad alte prestazioni e ai
dispositivi di memoria connessi in rete, i
modelli di punta DiamondMax 80 e Plus 45
offrono quattro piatti, ciascuno dei quali con
una capacità rispettivamente da 20 e 15
GByte, con una velocità di rotazione è di
5400 RPM per il primo modello e di 7200
RPM per il secondo. Mentre, realizzata
sempre con la stessa tecnologia ma rivolta
ad un mercato consumer, la ver¬
sione DiamondMax VL permette
di raggiungere una capacità di 40
Gbyte e un regime di rotazione di
5400 RPM. Peculiarità di questo
modello, particolarmente econo¬
mico, è sicuramente la presenza
di un buffer interno da 2 MByte
di memoria. Infine, Maxtor implementa
anche la linea MaxAttach con il nuovo siste¬
ma di memoria per reti NAS 4000. La solu¬
zione caratterizzata da una capacità di 240
GByte in soli 1,75 pollici di spazio su rack,
consente una installazione e configurazione
in meno di dieci minuti, senza alcuna inter¬
ruzione nel corretto funzionamento della
rete. MaxAttach NAS 4000 é commercializ¬
zato al prezzo suggerito di 3995 Euro. Tutti i
nuovi prodotti Maxtor sono attualmente
disponibili al pubblico.
Info:
Maxtor
Wwwjnaxsnuxinì
40
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
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• MANIFESTAZIONI
Parigi apre le porte alla 18 a manifestazione di SATIS 2000
Parigi Expo, tra il 6 e 9 Novembre, sarà
teatro della 18a manifestazione di Satis
2000, evento che aprirà le porte a 21.000
metri quadrati di spazio espositivo per un
totale di 260 espositori.
Satis 2000 sarà dedicata a tutti gli
amanti del settore dello streaming, del
broadband e del Web TV. inoltre, durante
le quattro giornate i visitatori potranno
assistere ad un completo programma di
conferenze, che esploreranno i cambia¬
menti tecnologici ed economici nel
campo dello sviluppo dei programmi
audiovisivi su Internet e infine, potranno
partecipare al terzo Forum Internazionale
Multicanale del Suono, una serie di con¬
ferenze rivolte all'Industria professionale
del suono.
Info:
iwww. satis. reeo-oiplft
HARDWARE
Da Philips un apparecchio all-in-one per la comunicazione
ì su linea telefonica
Si chiama Magic2
Dect la nuova idea
Philips per il merca¬
to fax e rappresen¬
ta una vera inno¬
vazione: un appa¬
recchio a carta
comune estrema-
mente compatto che integra
telefono cordless (già serie DECT), scan¬
ner staccabile, segreteria telefonica digita¬
le, funzionalità e-mail ed accesso ad
Internet. Lo scanner incorporato consente
di acquisire testi che possono essere
direttamente inviati via fax.
Grazie all'accordo con un provider
Internet, inoltre, il Magic2 Dect può anche
inviare i fax a degli indirizzi e-mail. dove
questi verranno visualizzati come allegati
binari, e ricevere a sua volta della posta
elettronica stampandola come un normale
fax su carta comune.
Sempre attraverso lo stesso dispositivo
è possibile accedere alle informazioni con¬
tenute nei siti Internet digitandone l'URL
sulla tastiera. Il Magic2 Dect dispone di 1
MB di memoria , capacità di riproduzione
a 64 tonalità di grigio, rubrica telefonica
elettronica e funzione viva voce.
Info:
Philips S.p.a.
|,vm-r. pcc pnwps. con]
i ummum
Da Tally la prima inkjet per modulo continuo
Tally ha presentato la sua ultima, stam¬
pante: la T3016, primo ed attualmente
unico dispositivo a getto d'inchiostro in
grado anche di emulare le prestazioni di una
robusta stampante ad aghi. La T3016, infat¬
ti, stampa sia su fogli singoli sia su modulo
continuo a 136 colonne alla risoluzione di
360x360 dpi ed è in grado di raggiungere la
velocità di 2.000 cps a 10 cpi. È dotata di
due testine da 128 ugelli con tecnologia
Piezo a lunga durata e a inchiostro oleoso,
per una maggiore persistenza dei caratteri
Ideale per ambienti di lavoro mission criti¬
cai, la Tally T3016 garantisce un carico di
lavoro di 60.000 pagine al mese con un
MTBF di 10.000 ore al 42% di duty cycle
Info:
Tally S.r.l
Via Borsini
6 - 20094
Corsico
IMI)
Tel. 02
486081
|wwv. tally ij
• NETWORK
Add On propone il nuovo router ISDN di Twister
Una nuova serie di apparecchi per il
networking arrichisce il catalogo di Add
On: si tratta dei prodotti Twister, azienda
specializzata in dispositivi per l'accesso
remoto personale. Tra le nuove proposte,
il router ISDN Twister per l'accesso a reti
remote e connessione multipla agli
Internet Sevice Provider. L'apparecchio
lavora con indirizzi IP statici, consente
un'allocazione di banda programmabile a
seconda delle esigenze ed è interamente
configurabile via browser; ha una E PROM
aggiornabile e la sicurezza è garantita da
una gestione locale delle password. Il rou¬
ter è dotato di porte LAN lOBase-T e
lOOBase-T, di porta WAN ISDN con attac¬
co RJ-45 e supporta i piu comuni protocol¬
li di rete; la dotazione prevede un CD¬
ROM con tutto il software di gestione e
installazione, una guida d'uso e l'alimenta¬
tore esterno.
Info:
Add On
Tel. 02 66.98.8357
Fax: 02 63.07.2462
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42
MCmicrocomputer n 210 - ottobre 2000
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COLLECT & RETURN
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CD-Rewriter
• 2 MB Buffer |con tecnologia BURN-Proof)
• Interfaccia: E-IDE (ATAPI)
. I 2x Write
. lOx ReWnte
• 32x Read
• Special ON-SITE Collect&Return Service
• HARDWARE
Compaq: iPaq Pocket PC e nuovi modelli Armada
Compaq presenta il nuovo
personal tascabile su
sistema operativo Win¬
dows con porta USB.
completamente versati¬
le grazie agli esclusivi
moduli di espansione,
inoltre, amplia la linea di
notebook Armada intro¬
ducendo i nuovi proces¬
sori Mobile di Intel con
tecnologia SpeedStep.
iPaq Pocket PC, palma¬
re dal peso di soli 170
grammi, offre uno
schermo TFT da 3,2
pollici capace di suppor¬
tare una risoluzione di
240 x 320 punti con
migliaia di colori,
garantendo una per¬
fetta leggibilità per
mezzo di un sensore
ambientale, che provvede
a regolare automaticamente la luminosità
del display sulla base dell'intensità di luce.
Ma il cuore di questo prodotto, si sviluppa
attorno a un processore Intel StrongARM
RISC a 32 bit con una frequenza di 206
MHz ed una memoria da 32 MByte
Inoltre, per ascoltare i file musicali in for¬
mato MP3 come un normale Walkman, il
prodotto è provvisto di un altoparlante e
una presa audio da 3.5 mm con uscita
stereo
Il micro personal, studiato per fornire
all'utente tutte le funzioni tipiche offerte
dalla connettività in rete e GSM, è accom¬
pagnato da numerosi moduli di espansio¬
ne come: la PC Card Expansion Pack per
connessioni wireless con posta elettroni¬
ca, il Web e le reti aziendali; la
CompactFlash Expansion Pack, per inter-
facciarsi con memorie di massa,
schede LAN o modem; la
scheda GPS, per sfruttare il
sistema di navigazione satelli¬
tare. infine, altri moduli in fase
di sviluppo che trasformeran¬
no il palmare di Compaq in un
cellulare, in una console per
giochi o in un piccolo ste¬
reo. IPaq Pocket PC. for¬
nito con i software
preinstallati Micro¬
soft Pocket Word.
Pocket Excel,
Outlook. Internet Explorer e
Windows Media Player, sarà
dispo-
nibile
al prez¬
zo di
Lire 1.249.000,
mentre le espan¬
sioni saranno com¬
mercializzate a
prezzi variabili di
Lire 104.000 a Lire
231.000 (IVA esclu¬
sa)
Infine, Compaq
rinnova la linea
Armada dei modelli
M700. M300 ed
E500 con alcune
novità.
In particolare,
Armada 700, mo¬
dello di punta della ' ^
linea, è stato potenzia¬
to con il nuovo Intel
Mobile Pentium III a 750
MHz. mentre il modello
E500 è stato implemen¬
tato da un processore
Pemtium III a 700 MHz e
display CTFT da 15 polli¬
ci.
Infine, il notebook E500
potrà vantare un disco
rigido più capiente da 12
GByte, un display TFT
XGA da 12,1 pollici e una
maggiore potenza da 600
MHz. I nuovi prodotti,
offriranno anche la possi¬
bilità di scegliere una
duplice installazione di
sistemi operativi come
ad esempio, Windows
2000 e NT 4 0 oppure
Windows 98 e 95.
Info:
Compaq
I www Compaq ij
\Wlinf;
Abbonamenti ADSL per tutti con MC-link
MC-link, quarto Internet Service Provider
italiano, amplia l'offerta di accesso alla
rete ADSL all’utente privato, permettendo
collegamenti estremamente veloci e per¬
manenti anche tra le mura casalinghe. La
formula ADSL@home consente di naviga¬
re 24 ore su 24 senza costi telefonici
aggiuntivi, offrendo una velocità di ricezio¬
ne media di 128 K fino a picchi di 640 K,
una velocità di trasmissione fino a 128 < e
una connessione tramite indirizzo IP dina¬
mico. Inoltre, durante la connessione ad
Internet, l'utente potrà tranquillamente
utilizzare l'apparecchio telefonico senza
ricorrere ad una seconda linea, limitazione
tipica dei modem ISDN.
L'abbonamento è accompagnato da una
serie di ulteriori servizi, come la gestione
e personalizzazione di tre caselle di posta,
tre spazi web completi di tool di sviluppo
e tre account dial-up RTC/ISDN.
ADSL@home di MC-link. attualmente
disponibile nei maggiori comuni italiani, è
offerto al privato tramite un costo di atti¬
vazione di lire 360.000 e un canone men¬
sile di lire 99.000, se si desidera è possibi¬
le noleggiare un modem USB o Ethernet
a lire 12.000 mensili.
Tutti i prezzi si intendono IVA esclusa.
Info:
MC-link
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44
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il sito per: 0 Fare acquisti in tempo reale
© Avere listini prezzi sempre aggiornati
© Tutte le news dei prodotti
0 Un servizio posta per rispondere ai vostri quesiti
Sede Facal point: Roma Casilino via Silicella,84 - 00169 Roma - Tel.06238987
• HARDWARE
Toshiba: tanti nuovi Personal e Notebook belli e potenti
Toshiba lancia sul mercato le nuove mac¬
chine delle serie Equium, Portégé, Satellite
e Satellite Pro.
Il modello Equium 3300 si presenta in
due versioni mini-tower M e D; possono
essere equipaggiati con processori
Intel Pentium III da 600 a 866 MHz
con Front Side Bus da 133 MHz e cache
secondo livello da 256 KB, oppure con
processori Intel Celeron TI da 500 a
600 MHz con Front Side Bus da 66
MHz e cache secondo livello da 128
KB. La memoria standard è di 64 MB di
SDRAM, espandibili a ben 768 MB, men¬
tre gli hard disk S.M.A.R.T. e Ultra DMA-66
hanno una capacità che varia da 10 a 30
GB. Ogni sistema è dotato di CD-ROM
48X o DVD-ROM 12X, che rendono piena¬
mente sfruttabili i prodotti multimediali.
Il nuovo Portégé 3480CT si caratterizza
per un elegante case in magnesio e coper¬
chio argento - metallo che consente un
migliore raffreddamento e quindi una mag¬
giore durata del PC Equipaggiato con pro¬
cessore mobile Intel Pentium III da 600
MHz con tecnologia Intel SpeecIStepTM,
drive hard disk da 12 GB, 64 MB di memo¬
ria di sistema (espandibile a 192 MB), con¬
trollo grafico ad alte prestazioni con 8 MB
di memoria video e schermo TFT a colori
da 11,3’ al polisilicio II Portégé 3480CT è
un potente strumento che spinge in avanti
i limiti di un portatile.permettendo, tra l’al¬
tro, di lavorare per un'intera giornata grazie
alla sua batteria opzionale ad alta capacità
con autonomia di 8,5 ore.
I nuovi Satellite I 670CDS e 1690CDT
sono invece pensati per quegli utenti che
desiderano avere la migliore combinazione
possibile di design, prezzo e prestazioni
Questi nuovi entry level blu argento sono
sistemi ideali come punto di partenza per i
clienti che vogliono acquistare un note¬
book dal design compatto e dal prezzo
competitivo. Nove i nuovi
modelli della gamma
stanno a dimostrare
che non è necessario
spendere chissà quali
cifre per acquistare un
ottimo notebool
Il Satellite 1670CDS
è dotato di un veloce
processore mobile
Intel Celeron da 550
MHz con cache di
secondo livello da 128 KB,
ha 32 MB di SDRAM
(espandibile a
160 MB),
hard disk
46
S.M.A.R T da 6 GB e schermo a colori
DSTN da 12,1 pollici in grado di supportare
una risoluzione di 800 x 600 x 16,7 milioni
di colon.
Il Satellite 1690CDT è invece equipaggia¬
to con processore mobile Intel Celeron da
600 MHz, hard disk S.M.A.R.T. da 6 GB.
64 MB di SDRAM (espandibile a 192 MB)
e display a colon a matrice attiva
TFT da 12,1 pollici con risoluzione
di 800 x 600 x 16,7 milioni di colo¬
ri. Entrambi i modelli sono dotati
di CD-ROM 24X integrato, floppy
disk da 3,5" e acceleratore grafico
ACP 64 bit ATI Rate LT Pro con 4
MB di video RAM
Il Satellite Pro 4200 è equipag¬
giato con un processore mobile
Intel Celeron da 550 MHz, 64 MB
SDRAM (espandibile a 320 MB),
hard disk S.M.A.R.T 6 GB. drive
CD-ROM 24 velocità, drive floppy e
schermo a colori DSTN da 13".
Mentre, per coloro che desi¬
derano il massimo
delle performance, è disponibile il
Satellite Pro 4300, dotato di un
processore mobile Intel Pentium
III da 700 MHz con tecnologia
Intel SpeedStep. Questo modello
dispone, inoltre, di un hard disk
S.M.A.R.T da 12 GB. 64 MB di
SDRAM, DVD-ROM 6X, accelera¬
tore grafico a 64 bit con bus AGP
a 2 velocità e display a matrice
attiva TFT 14" con una risoluzione
di 1.024 x 768 x 16.7 milioni di
colori.
Le caratteristiche comuni a tutti i
nuovi modelli della serie Satellite e
Satellite Pro comprendono il modem V90
56 Kbps integrato per un accesso a
Internet facile e istantaneo. Le eccezionali
funzioni multimediali dei sistemi Satellite
sono supportate dal chip video AGP con 8
MB di video RAM e dal nuovo sistema
Toshiba Bass Enhanced Sound System.
L' Equium 2000 di Toshiba si rinnova, ma
mantiene inalterato l'inedito design che ne
ha decretato il successo.
Questo PC offre le stesse prestazioni di
un desktop in un elegante chàssis a forma
di L di dimensioni ridotte che occupa solo
un terzo dello spazio di un desktop stan¬
dard. L'Equium 2000 è dotato di un proces¬
sore Intel Pentium III da 650 MHz ad alte
prestazioni, una cache di 2° livello 256 KB
che utilizza una veloce tecnologia Front
Side Bus da 100 MHz. Il sistema viene for¬
nito con hard disk Ultra DMA-66 da 6 GB,
64 MB di SDRAM veloce (espandibile a
256 MB), acceleratore grafico ATI Rage
Pro con 8 MB di SGRAM, drive per fioppy
disk e drive per CD-ROM 24 velocità attra¬
verso il modulo SelectBay in dotazione. Il
display a colori a matrice attiva TFT da 15
pollici integrato offre una risoluzione di
1024 x 768 in 16,7 milioni di colori. Inoltre,
il collegamento tra il display e l'unità PC è
interamente digitale, il che consente di eli¬
minare i soliti intrecci di cavi, e rende le
immagini estremamente nitide e chiare.
’L' Equium 2000 è un sistema proiettato
nel futuro', spiega Andrea Persegati
(Country Manager di Toshiba Europe
GmbH per l'Italia) 'E' un sistema presso¬
ché privo di cavi, perché le porte di espan¬
sione USB offrono il modo più rapido e
semplice di collegare un gran numero di
periferiche diverse al vostro sistema, e
questo anche mentre il sistema è in funzio¬
ne'.
Info:
Toshiba
iwwv tosnioa iti
MCmicrocomouter n 210 - nttnhro ?nnn
• STAMPANTI
Hewlett-Packard presenta una nuova inkjet dal prezzo imbattibile
Si chiama Deskjet 640 ed è l'ultima propo¬
sta entry-leve! di Hewlett-Packard nella sua
serie di stampanti a getto d'inchiostro.
Semplicità d’uso, prestazioni ottime ed un
occhio di riguardo al prezzo di vendita sono
le caratteristiche che ne possono indubbia¬
mente decretare il successo: la Deskjet
640 è infatti disponibile a sole 199.000 IVA
inclusa, con cartuccia per resa fotografica
opzionale. La stampante è dotata
sia di porta parallela sia di attac¬
co USB ed è compatibile con
PC e sistemi Macintosh.
Semplice da installare ed
anche da utilizzare, grazie al
software a corredo Hewlett-
Packard ColorSmart III, la 640 è
particolarmente adatta a quanti si avvicinino
per la prima volta all'uso di questo
genere di prodotto.
É lnfo:
Hewlett-Packard Italiana S.pa
W Via G. Di Vittorio 9 - 20063
’ Cernusco sul Naviglio IMI)
Tel. 0292124443
Fax: 02 92122279
HARDWARE
Un proiettore digitale più piccolo e più luminoso
arricchisce la gamma Kodak
\
Piccolo,
leggero ma con
una luminosità tale da permettere una per¬
fetta leggibilità delle immagini in qualunque
ambiente: sono queste le caratteristiche del
DP2900. l'ultimo nato nella famiglia dei
proiettori digitali Kodak. Il DP2900 utilizza la
nuova interfaccia MI-DA DVI che integra in
un unico connettore la possibilità di collega¬
mento digitale, analogico e USB II design
compatto ne garantisce inoltre la massima
trasportabilità Tra le altre caratteristiche,
risoluzione XGA effettiva, potenza di 1000
lumen ANSI, zoom manuale, telecomando,
audio incorporato, software Kodak Image
Manager e borsa di trasporto. Il prezzo al
pubblico è di lire 12.300.000 IVA esclusa.
La stessa azienda ha anche migliorato il
precedente modello DP2000, portandone la
potenza a 800 lumen ANSI e la risoluzione
ad una XGA effettiva (1024 x 768) Il
DP2000 è in vendita al prezzo di lire
10.065.000 IVA esclusa.
Info:
Kodak S p A
Tel 02 660281 _
|www kodak com/po/proieciorì
• SICUREZZA
Antivirus Symantec anche per sistemi Palm OS
Symantec ha presentato il suo progetto
per la prima tecnologia antivirus mai realizza¬
ta per sistemi palmari con piattaforma Palm
OS. Gli stessi motori dei più noti prodotti
antivirus della stessa casa proteggeranno i
sistemi handheld - sempre più parte inte¬
grante delle reti dati aziendali - da virus,
worm e trojan. La ricerca si concentrerà
sulle tecnologie euristiche e su nuovi meto¬
di di riconoscimento dell'infezione non basa¬
ti sulle impronte virali, allo scopo di mantne-
re quanto più possibili ridotte le dimensioni
dei file impiegati, condizione necessaria nel
campo dei dispositivi palmari.
Info:
Symantec Italia
Tel 02 695521
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• STRATEGIE
Con Canon e NetExpress un Service on-line per la stampa digitale
Grazie al nuovo sito costituito da Canon e
dall'azienda olandese NetExpress b.v. sarà
ora possibile ordinare e acquistare diretta-
mente da casa propria o dal proprio ufficio
una vasta gamma di prodotti di stampa digi¬
tale, di gadget personalizzati e di articoli di
cancelleria Con l'inizio del mese di settem¬
bre Canon, in società con l'azienda olande¬
se, partecipa alla realizzazione del progetto
Net Express. Grazie a questa iniziativa è
possibile ideare, elaborare e acquistare
un'ampia gamma di prodotti di stampa digi¬
tale e di piccola tipografia. Dopo l'ormai con¬
sueta registrazione dei propri dati, si può
accedere a una sorta di vetrina interattiva,
all'interno della quale il consumatore ha la
possibilità di personalizzare il prodotto che
intende comprare, gestendo direttamente le
anteprime di stampa, Oiettivo di questo pro¬
getto è quello di creare un negozio virtuale
che permetta di rendere gli acquisti e la
composizione di stampati un'esperienza pia¬
cevole. comoda ed economicamente van¬
taggiosa. Il programma prevede l'affiliazione
in cinque anni di circa 4000 centri per la
stampa e la copia digitale che, attraverso la
sottoscrizione di abbonamenti annuali, offri¬
ranno alla loro clientela un servizio professio¬
nale e completo. Oltre alla stampa di imma¬
gini e di testi che sono già memorizzati sul
proprio hard disk, il sito permette di perso¬
nalizzare le stampe realizzate anche attraver¬
so l'utilizzo di una ricca galleria di fotografie
e di icone disponibili on line. Chi accede a
questi servizi può quindi scegliere tra una
vasta gamma di prodotti come biglietti da
visita, carta intestata, post-it, carte telefoni¬
che e timbri. Tra i gadgets è possibile acqui¬
stare mouse pad, T-Shirt, penne, cappellini
e tazze. A tutto questo si aggiunge, natural¬
mente, il normale servizio di stampa di
documenti da diversi programmi (Word.
Excel. PowerPoint, ecc.) dei quali è possibile
visualizzare l'intera anteprima, scegliere e
modificare i colori, la finitura e il numero di
copie. Il ritiro può avvenire in uno dei negozi
Canon della catena Digicolor Point oppure in
uno dei corner StampaQui allestiti da Canon
all'interno dei negozi Buffetti Business. Per
chi lo desiderasse è anche possibile ordina¬
re la consegna a domicilio. Nella fase di lan¬
cio, ogni consumatore che si registra per la
prima volta avrà la possibilità di testare i ser¬
vizi offerti da Net Express, ricevendo in
omaggio un prodotto personalizzato che
potrà scegliere tra diverse opzioni (biglietti
da visita, T-shirt, mouse-pad, ecc.) e nel frat¬
tempo potrà navigare e visionare i prodotti
in vendita.
Info:
NetExpress _
|www net-cxpress f
• PROCESSORI
AMD£1
AMD Athlon da 1.1 GHz finalmente in commercio
La nota azienda californiana, dopo la dimo¬
strazione delle potenzialità di sviluppo del
processore Athlon nella versione sperimen¬
tale a 1.1 GHz, avvenuta in Germania alla
fine del primo trimestre di questo anno, ha
finalmente annunciato l'inizio delle spedizio¬
ni del processore nella sua versione finale.
Il nuovo processore da ben 1100 MHz sarà
distribuito alle primarie case produttrici di
computer tra cui: Compaq, Fujitsu, Fujitsu-
Siemens, Gateway, Hewlett-Packard
Company. IBM e Nec. Il presidente e
amministratore delegato W.J. Sanders III,
ha dichiarato: 'Te previsioni per il mercato
del PC sono positive e AMD marcia verso
l'obiettivo di raddoppiare in questo trime¬
stre le consegne di processori per PC della
settima generazione, raggiungendo i 3,6
milioni di unità e di raddoppiare di nuovo le
spedizioni nel quarto trimestre, raggiungen¬
do i 7,2 milioni
di unità". Il
processore
AMD Athlon da 1.1 GHz è disponibile al
prezzo di 853 dollari, per ordinativi da 1.000
unità.
Info:
AMD
iwyyyv.arpfl.cgct
• SICUREZZA
Reti sicure con MGE UPS Systems
PULSAR e COMET Extreme, neo-nati
della linea di sistemi UPS offerti dall'azienda
specializzata MGE UPS Systems, sono stati
progettati per offrire alti livelli di performan¬
ce e affidabilità sia nel campo delle teleco¬
municazioni, delle reti informatiche, delle
applicazioni Internet ed intranet sia nel
campo dell'industria e della strumentazione
medica. La nuova gamma di prodotti, oltre
ad offrire una tecnologia on-line a doppia
conversione per una migliore stabilità della
tensione e della frequenza in applicazioni
sensibili, è dotata di una carica batteria ad
alta prestazione studiata per ridurre i tempi
di ricarica, infatti, in sole due ore è possibile
ricuperare circa l'80% dell'autonomia.
Inoltre, il carica batteria elimina l’inquina¬
mento da armoniche, per mezzo del siste¬
ma PFC e impedisce il propagarsi del ritorno
di energia in rete grazie alla funzionalità di
"protection backfeed". Il collegamento ai
server è facilitato dall'interfaccia RS232,
mentre tramite il software Solution Pack è
possibile automatizzare l'arresto di più ser¬
ver in ambienti eterogenei, supervisionare e
gestire in remoto gli UPS. L'espandibilità è
garantita da due “slot" di comunicazione,
capaci di ospitare eventuali schede USB,
SNMP e JBUS. Gli UPS PULSAR e COMET
Extreme, sono offerti con un kit di installa¬
zione completo e di una guida rapida all'av¬
viamento.
Info:
MGE _
Iwww. maeuos.it
48
MCmicrocomniitnr n ?in - nrtnhro 9nnn
• HARDWARE
Hard Disk sicuri con i controller RAID di Adaptec
Adaptec propone due nuove soluzioni
rivolte alla protezione dei dati sia sui ser¬
ver di fascia bassa sia sui normali perso¬
nal computer. La scheda RAID AAA-
UDMA con bus PCI risulta ideale per
workgroup che utilizzano server di picco¬
le dimensioni con un massimo di quattro
unità disco ultra DMA a 66 Mb/s. Il pro¬
dotto offre una buona tolleranza agli
errori, supportando i livelli RAID 0,1, 0/1
e 5, garantendo in questo modo la parità
delle informazioni tra ogni drive nell’array
e la riparazione dinamica dei settori.
Inoltre, il dispositivo è fornito con il
software di gestione Cl/O di Adaptec
che garantisce la gestione remota, la
protezione del sistema operativo e la
possibiltà di configurare un disco hot
spare per la ricostruzione automatica dei
dati in caso di caduta di un drive. La
scheda è venduta al prezzo di lire
1.025.000, compreso un kit di cavi per l'in¬
stallazione, manuale e software.Invece,
per i normali PC, Adaptec rilancia il suo
software GoBack nella sua ultima versione
2 . 2 .
GoBack permette con una modica spesa
di risolvere tutti quei problemi causati da
guasti di sistema, installazioni critiche o
attacchi da virus, funzionando semplice-
mente come una macchina del tempo, tra¬
sporta l'utente nel momemto in cui il com¬
puter era in perfette condizioni, evitando
ogni volta di riconfigurare il sistema. Il pro¬
dotto commercializzato al prezzo di lire
159.000 supporterà anche il nuovo
Windows Millenium Edition di Microsoft.
Info:
Adaptec
.ag apreccon)
luWptec com/gobacH
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HASP4
The Professional Software
Protection System
Ogni anno, l'uso illegale di software
brucia circa il 50% del potenziale
guadagno degli sviluppatori di tutto
il mondo.
Se la pirateria informatica colpisce i tuoi profitti, puoi ancora
permetterti di non proteggere il tuo software, il tuo lavoro, la tua fonte
di reddito?
Fin dal 1984 migliaia di sviluppatori hanno usato chiavi Hasp per
proteggere software del valore di miliardi di dollari. E ancora oggi i
programmatori, in numero sempre maggiore, continuano a preferire
Hasp. Questo perchè verificano giornalmente che Hasp è il sistema
più efficace per affidabilità, sicurezza, facilità d'uso e funzionalià:
caratteristiche oggi ulteriormente esaltate nella Hasp-4, la nuova linea di
chiavi di ultimissima generazione.Ecco perchè HASP è universalmente
riconosciuto (anche dai test di NSTL) come il sistema di protezione del
software più evoluto al mondo.
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• STAMPANTI
Tally: una aghi piccola ed economica
La T2024 è l'ultima proposta al mercato
da Tally, azienda leader nella produzione
di stampanti per computer.
La T2024 è una stampante a impatto a
matrice di punti, che per la sua incredibile
facilità d'uso, per il suo peso e per le sue
dimensioni estremamente contenute, si
colloca nella fascia entry professionale.
Adatta per un uso personale o in piccoli
uffici, la silenziosissima T2024 è il model¬
lo più piccolo delle stampanti Tally, pre¬
senta una testina da 9 aghi con una ecce¬
zionale durata ed opera con una velocità
di stampa fino a 240 cps a 12 cpi con una
risoluzione di 244x144 dpi.
Particolarmente versatile per
quanto riguarda la stampa e il trat¬
tamento della carta, la piccola
della Tally dispone di diversi passi
di carattere ed è dotata di un'am¬
pia scelta di attributi dello stesso.
Inoltre lavora sia su fogli singoli
che su modulo continuo, normale
o multi copia. Nella versione standard la
nuova Tally monta due interfacce, una
parallela Centronics, e l'altra seriale RS
232C.
Il prezzo è di 325.000 lire IVA esclusa.
Info:
Tally
Tel: 02.486081
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• DIGITAL IMAGING
Anubis con Typhoon, un tifone di novità
La Anubis arricchisce la gamma dei
prodotti Typhoon inserendo in listino una
nuova serie di Tview Tuners Card
Typhoon, schede che consentono il tra¬
sferimento di immagini TV su qualsiasi
Personal Computer o Notebook, nonché
di ascoltare i programmi radio.
Una importante caratteristica di queste
schede è che non appesantiscono il nor¬
male funzionamento del nostro Personal
Computer, rendendo possibile l'esecu¬
zione di altre applicazioni anche in con¬
temporanea alla visione dei programmi
preferiti.
La nuova serie si compone di tre sche¬
de, progettate anche con uscita stereo,
tranne che per la scheda base.
La Tview Industry Standard TV Tuner
viene proposta a lire 105 850, mentre la
Tview Stereo costa 118.900.
Per venire in possesso della Tview
RDS invece ci vogliono 137.750.
Tutti i prezzi si intendono IVA esclusa
Info:
Anubis Italia S.r.l.
Tel:0679811738
Iwww. tvonoonlme. corri
entra nel mercato dell'elettronica di consumo
La Maxtor Corp ha annunciato il suo
ingresso nel mercato dell'elettronica di
consumo divenendo fornitore autorizzato
di Storage per WebTV Networks Ine, una
consociata della Microsoft Corp. Per il ser¬
vizio UltimateTV di Microsoft, parte inte¬
grante del sistema avanzato RCA DirecTV,
la Maxtor fornirà i nuovi HD della serie
DiamondMax 60. Cosi ha interpretato l'in¬
gresso del nuovo mercato il vicepresiden¬
te della divisione Consumer Electronics di
Maxtor Deffenbaugh: "Il ruolo assunto dal
Maxtor di fornire soluzioni Storage per la
WebTV rappresenta un gran passo avanti
nel settore dell'elettronica di consumo"
Con il sistema esclusivo della casa califor¬
niana, è possibile fornire una capacità di
memorizzazione per ogni videoregistrato¬
re personale fino a 60 Gigabyte.
La WebTv integra la
videoregistrazione
digitale con la pro¬
grammazione satelli¬
tare, la televisione
interattiva e le funzio¬
nalità internet, con¬
sentendo all'utente di
fruire di un'esperienza
globale. Ed è proprio
in questo settore che
Maxtor intende svol¬
gere un ruolo di primo
piano nell'utilizzo di
dischi rigidi nelle
applicazioni interattive e multimediali nel¬
l'ambito dei servizi televisivi e satellitari.
Come conferma
Deffenbaugh, le pre¬
visioni sono molto
rosee in casa
Maxtor, dato che
l'impiego di dischi
rigidi nel mercato dei
set-top box sarà pari
a più di 24 milioni dì
unità per il 2004.
Info:
Karma Italia srl
Tel: 02.3822051
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I franchisee non'deve versare alcuna
roy<ilty'pe'r'là gés\ionVdel ne'gozio ■ •
bo n us dell',1 0 ó"su I fatti! rat ò' i i
da investire in azioni pubbiidtaTié , ló?ali
promozione pul
su scala nazionale sono a caricò'di Jèpssén
da! 19 al 23 ottobre
presente a
:on il truck Jepssen
a piazza Amendola
\
• ACCESSORI
"Ritorno di forza" anche per il joystick
Il WingMan Force 3D della Logitech, è il
primo joystick dotato di tecnologia force
feedback che mantiene le dimensioni dei
joystick tradizionali privi di ritorno di forza.
La tecnologia impiegata dal nuovo joystick
aggiunge un ulteriore grado di realismo
nella maggior parte dei giochi, mentre il
suo design compatto aiuta a ridurre il
disordine sulle scrivanie dei giocatori più
incalliti. Poi la possibilità di programmare
sette pulsanti presenti e una speciale fun¬
zione di controllo di movimento in ambien¬
ti tridimensionali, ne fanno un oggetto
veramente immancabile per tutti quegli
appassionati del gioco che non vogliono
perdere ogni minima emozione.
Il joystick comprende anche
software Logitech WingMan, con
quale i giocatori possono creare e
memorizzare le impostazioni dei
pulsanti richieste da ogni video¬
gioco, raddoppiare il numero di
funzioni programmabili usando _
tasto shift, stampare i profili memo- ~
rizzati a scopo di documentazione e persi¬
no scaricare nuove configurazioni per
videogiochi direttamente dal sito della
Logitech.
Facile da installare, grazie alla sua inter¬
faccia USB, il joystick viene venduto in
bundle con il gioco
Castrol Honda
I SuperBike World
Champions, gioco
che sfrutta sapien¬
temente gli effetti
di retroazione del joystick.
WingMan Force 3D è disponibile
dagli inizi di luglio al prezzo suggerito
al pubblico di 169.900 IVA inclusa.
Info:
Logitech Italia
Tel: 02-76115233
\www.logitech.corr\
• HARDWARE
DHI presenta i nuovi Server Hyundai e PC HComputer
DHI Spa unico distributore
italiano del noto marchio corea¬
no annuncia la nuova linea di
server Hyundai e di PC
HComputer.
Per il marchio Coreano la DHI presenta il
nuovo modello monoprocessore Korus
KM8300 che a breve sostituirà il modello
LSP7310, prodotto particolarmente
aggressivo grazie al costo contenuto e alle
ottime prestazioni. A sostituire gli attuali
modelli Apache 7510 e 7600 sarà la linea
•^Computer ,
tecnologia biproces-
sore. Hyundai non ha voluto mancare alla
realizzazione di un prodotto completamen¬
te nuovo adatto a soddisfare anche le esi¬
genze di un'utenza professionale con il
modello della famiglia Quetzal basato su
tecnologia quadriprocessore. Tutti i nuovi
modelli di server Hyundai montano le
della famiglia nuove mother board della Supermicro e
Zephiro con vengono assemblati all'Interno di un nuovo
case che permette
un più facile acces-
‘HYUNDAI
so alle unità interne
del sistema con elevate performance di
potenziamento.
Info:
DHI S.p.A.
Tel. 06-724 34.1
Iwww.i Itili
• NETWORK
Reti private virtuali secondo Blixer
E' stata presentata dalla
Blixer, l'IP-VPN (IP-Virtual
Private Network), un nuovo
servizio che permette alle
aziende di creare reti virtuali
private basate sull’infrastrut-
tura di rete IP di Blixer. Il ser¬
vizio si basa sulla reale con¬
nettività di diverse sedi di
un'azienda per la trasmissio¬
ne di voce e dati in modo
sicuro ed efficiente e con un
rapporto costo/prestazioni
molto conveniente. Il sistema
introdotto dalla Blixer tende a
migliorare la comunicazione intraaziendale
e consente di interagire on-line con clien¬
ti, partner, fornitori e agenti. Il servizio
viene gestito con Service Level
Agreement personalizzabili, che consente
il trasporto di un'unica piattaforma di rete
non solo dei normali flussi dati e voce,
ama anche dei servizi come video strea¬
ming , teleconferenza on demand, VolP.
In fine ricordiamo che la VPN può essere
gestita remotamente dal cliente
attraverso accesso sicuro basa¬
to su web, per effettuare il
monitoraggio della rete, la per¬
sonalizzazione ed eventuali
modifiche. Il programma di rete
virtuale si dimostra modulare e
ben adattabile ad ogni tipo di
richiesta, data la possibilità di
orientare il servizio su diversi
livelli che posso essere scelti da
un ampio portafoglio di opzioni
per rispondere meglio alle esi¬
genze specifiche.
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• HARDWARE
Ricoh Aficio FAX 5000L: il fax laser per impieghi intensivi
Ricoh Aficio FAX 5000L sopporta pesan¬
ti carichi di "lavoro fax" sia in invio che in
ricezione ed è il più piccolo e compatto
fax laser attualmente sul mercato in grado
di gestire documenti fino al formato A3
La velocità di scansione di soli 1,5 secondi
per una pagina A4 standard, è valorizzata
dalla elevata velocità di trasmissione di
soli 3 secondi con modem Super G3 da
33,6 Kbps che si può dimezzare a soli 1,5
secondi se si installa l'opzione G4 con
modem ISDN da 64 Kbps, consentendo
l'utilizzo di due linee telefoniche per colle¬
gamenti simultanei. 2 MB pari a 168 pagi¬
ne costituiscono la memoria standard di
Aficio FAX 5000L, mentre con le schede
aggiuntive si può arrivare fino a 40 MB di
archiviazione memorira e l'apposita sche¬
da "Incremento Funzioni" possono portare
la capacità massima di carta fino a 3.000
pagine.
Con l'apposita interfaccia stampante poi,
Aficio FAX 5000L si trasforma in stampan¬
te di rete da 15 pagine al minuto con riso¬
luzione di 600 x 600 dpi. Aficio FAX5000L
è anche Internet Fax: L'opzione
Internet/Lan Fax consente di trasmettere -
attraverso il Web - documenti cartacei,
anche manoscritti, direttamente al moni¬
tor del PC destinatario, sotto forma di
documenti allegati all'e-mail, senza impor¬
re alcuna scansione dei documenti stessi,
con evidente risparmio dei costi di tra¬
smissione.
Info:
Ricoh Italia S.p.A.
Tel: 045.81.81 500
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• STAMPANTI MONITOR
Microlaser 210, la soluzione laser Genicom Display VGA da Hitachi
Per i gruppi di lavoro
medio-piccoli ecco che
si affaccia sul mercato
una nuova stampante
di rete laser della
Genicom, la Microlaser
210. Molti sono i bre¬
vetti impiegati nella
produzione di questa
nuova stampante laser,
come l'intelliprint, che
garantisce notevoli velo¬
cità e qualità di stampa, oppure il
Memory Compression Technology che.
abbinata ad un veloce processore, forni¬
sce la funzionalità necessaria al gruppo di
lavoro, il tutto in un macchina compatta.
La stampante è capace di produrre 21
pagine al minuto con una risoluzione
reale di 1200x1200 dpi ed è dotata di
Adobe Post Script, che le fornisce una
migliore qualità di stampa per i testi e la
grafica. L'alimentazione carta viene
garantita da una quantità pari a 550 fogli,
mentre l'alimentatore multibypass è di
serie. Inoltre la ML 210 viene fornita con
la funzione fronte retro, che garantisce
una notevole riduzione dei tempi di stam¬
pa e un conseguente risparmio di spazio,
Infine la stampante è compatibile con
quasi tutti i protocolli di rete più diffuse le
piattaforme server ed e anche ottimizzata
per l'ambiente operativo IBM, mentre il
Genicom Remote Control Software, per¬
mette attraverso la rete di monitoraggio,
configurazione e controllo remoto della
stampante.
Info:
Genicom Spa
Tel: 02181873202
|g'.nv gpniconi <|
• SOFTWARE
Nuova linfa per LightWave 6 con HyperVoxel
La Db-Line mette a disposizione l'aggior¬
namento di HyperVoxel e la nuova funzione
per la sfocatura di movimento vettoriale con
la nuova versione di LightWave 6.0b. Già
vincitore di numerosi riconoscimenti, la
nuova versione aggiunge più di 100 nuove
caratteristiche tra cui un motore di rende¬
ring più veloce, la sfocatura di movimento
vettoriale, l'aggiornamento HyperVoxel, gli
strumenti di mappatura UV per poligono e
lo strumento di Texture Vmapping. Queste
nuove caratteristiche aiuteranno i progettisti
di giochi a fornire potenti strumenti di
modellazione e animazione.
Info:
Db-Line srl
Hitachi ha presentato un nuovo display
VGA LCD a colori, progettato per supporta¬
re una vasta gamma di applicazioni, tra cui
apparecchi portatili e applicazioni Internet.
Il display di 8.2 pollici, ha un consumo di
soli 0,9 W e possiede un elevato contrasto
di 50:1 e una luminosità di 70 cd\m La
tecnologia STN poi garantisce un’elevata
resa cromatica a costi nettamente inferiori
rispetto ad un equivalente TFT, Il display
ha una risoluzione di 640x480 pixel e a
seconda del controllore grafico impiegato
può visualizzare più di 4096 colori, mentre
utilizza driver multilmea per raggiungere un
altro rapporto di contrasto e opera con una
singola alimentazione a 3.3 V.
Info:
Hitachi Europe
fax: 02\48786391
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• CD-ROM
Le tecnologie di Expert System nel nuov^ Devoto-Oli su CD-ROM
L'edizione 2000/2001 di uno tra i più auto¬
revoli dizionari della lingua italiana, il
Devoto-Oli, integra nuovi strumenti softwa¬
re sviluppati da Expert System, l’azienda
italiana specializzata nel trattamento del lin¬
guaggio.
Un sistema di navigazione dell'opera com¬
pletamente rinnovato garantisce una con¬
sultazione rapida e semplice anche per gli
utenti non avvezzi all’uso di prodotti multi¬
mediali
Le altre novità consistono nel pratico
coniugatore di verbi, in grado di dirimere
ogni eventuale perplessità relativa
ad esempio a qualche insidioso
congiuntivo, un ampio dizionario
dei sinonimi e dei contrari, sche¬
de grammaticali sulle parti del
linguaggio che presentano mag¬
giori difficoltà d'uso ed una sene
di utilità specifiche per abbrevia¬
zioni, sigle, unità di misura, locu¬
zioni latine e nomi geografici.
La tecnologia Point&Go di Expert System
consente inoltre di accedere in maniera
immediata alle informazioni contenute nel
dizionario, nel momento di reale
necessità: dall'interno di qual¬
siasi documento è sufficiente
selezionare una parola per
arrivare a scoprirne defini¬
zione e sinonimi sul
Devoto-Oli con un clic del
mouse.
Info:
Expert System S.p.a.
Telefono 059 35.86 10
www.expertsvstem d
• LIBRI
Da Talento una nuova collana di manuali tascabili
per l'informatica personale
Talento libri,
divisione edito¬
riale della so¬
cietà di forma¬
zione Talento
nata da una co-
stola Bull, ha
annunciato il
varo di Hand-
book, una nuo¬
va collana di libri tascabili per utilizzatori
di personal computer
I manuali pubblicati con questo mar¬
chio verteranno principalmente sul
mondo Internet e Microsoft Office 2000,
saranno caratterizzati da un prezzo molto
contenuto e consentiranno anche agli
utenti meno esperti di imparare a cono¬
scere nel dettaglio tutte le funzionalità
degli applicativi.
Sono già disponibili i volumi Handbook
dedicati a Word 2000, Excel 2000 ed
Access 2000 al prezzo di 20.000 lire
cadauno.
Info:
Talento s.r.l.
Tel: 02 579 684 1 _
\avm.taleniaedicaùan.canì
• STRATEGIE
Alleanza tra Vobis e Deutsche Post per l'e-commerce
Raggiunto un accordo tra Vobis
Network, branca servizi della grande cate¬
na informatica europea, e la divisione
Signtrust di Deutsche Post AG per il con¬
trollo e la certificazione degli acquisti via
Internet sui siti per il commercio elettroni¬
co del gruppo Vobis Deutsche Post
gestirà due Trust Center, a Milano e a
Vienna, per la gestione dell'anagrafica dei
clienti.
Le carte personalizzate, utilizzabili trami¬
te un apposito lettore di Smartcard con¬
nesso al PC. saranno in distribuzione nei
punti Vobis a settembre.
Info:
Vobis
Imw.ypDrsUl
NETWORKING
ENTERASYS
NETWORKS-
Il CERN passa al Gigabit Ethernet con i routers di Enterasys
Il laboratorio europeo di ricerca
nucleare per far fronte alle aumentate
necessità di ampiezza di banda causate
dalla complessità delle applicazioni
condivise e dal crescente numero di
sistemi collegati, ha avviato la migra¬
zione delle proprie infrastrutture di rete
verso la tecnologia Gigabit Ethernet
avvalendosi degli SmartSwitch Routers
di Enterasys Network. Il CERN si
doterà in particolare di apparati SSR
8600 , 8000 e 2000 in grado di garantire
routing full-function IP/IPX e switching
layer 2, 3 e 4
Info:
Enterasys Networks
Tel. 02892.2021
hVM'.snwasvs.com
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telefonia
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reti di comunicazione
network for business
l’ufficio del futuro
stampa digitai
la novità
spazio musici
dove la musica
incontra il computer
ed internet
Grafie» Come' srl - Forti
• SOFTWARE
f
Creare un servizio di assistenza Web con Livecare
Icona
Icona, società dedicata allo sviluppo di
soluzioni di Instant Communication, pre¬
senta il nuovo software Livecare, svilup¬
pato sulla base della piattaforma OnLine
Framework Solution, li prodotto permette
realizzazioni di Web Cali Center, consen¬
tendo all'azienda di creare in breve tempo
tutti i servizi di assistenza e supporto in
linea, aiutando in tempo reale i propri visi¬
tatori. L'ipotetico cliente, che si interfaccia
con un servizio creato da Livecare, potrà
disporre di operatori esperti disposti a for¬
nire rapidamente tutte le informazioni
desiderate su prodotti, servizi ed eventuali
offerte sull'azienda cui si è precedente-
mente connesso, mantenendo in ogni
caso l'anonimato e utilizzando un sempli¬
ce browser. Inoltre, la proposta di Icona ci
consente alcune interessanti personalizza¬
zioni come la possibilità di configurazioni
in multilingua, di fornire statistiche com¬
plete sull'accesso al servizio, di creare un
log della conversazione e di gestire fino a
quattro clienti per ogni operatore.
Livecare fornito in outsoursing ai clienti,
non necessita di hardware o di software
dedicato. Icona offre alle aziende clienti
un canone di attivazione che include la
configurazione-gestione del servizio e il
training agli operatori, offerta implementa¬
bile con licenze annuali o mensili.
Info:
Livecare
Iwww icona il
Iwww livecare il
SICUREZZA
Powerware presenta il nuovo UPS interattivo 5115
Progettato delle funzionalità solitamente riservate a
per PC ad alte prodotti di fasce di prezzo superiori, Di
prestazioni o ingombro ridotto, semplice da collegare
piccoli server, ed utilizzare, il nuovo UPS è disponibile in
il Powerware 4 versioni con potenze di alimentazione
5115 è un da 500 a 1400 VA.
gruppo di Garantisce 5 minuti di autonomia a
continuità che pieno carico, correzione della corrente in
integra molte entrata, ricarica veloce e Advanced
Battery Management,
Il software a corredo, con wizard d'in¬
stallazione, assicura lo shutdown automa¬
tico dei sistemi collegati ed il monitorag¬
gio dell'apparecchio.
Info:
Powerware Italy
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dal 24 al 27 novembre 2000
Jtekn
OSHOW
5 salone delle
tecnologie
informatiche
Palermo • Fiera del Mediterraneo
Organizzazione: INFOTRAIL via Marchese Ugo, 56 - Palermo - www.infotrail.it - e-mail: infotrail @neomedia.it
L1MU
AutoCAD2000 e Internet: connubio nel nuovo millennio
Anche AutoCAD subisce il fascino delle
polifunzionalità offerte dalla grande rete,
infatti Autodesk annuncia la nuova versio¬
ne 2000 con estensione "i" come
Internet.
La nota piattaforma dedicata alla proget¬
tazione avrà quindi nuove funzionalità che
ne potenzieranno la comunicazione e la
collaborazione all'interno
di una azienda, aprendo
l’accesso al progetto
anche ad eventuali clien¬
ti. fornitori e venditori
Le funzioni più rilevanti,
tra le numerose imple¬
mentate in AutoCAD
2000i, saranno ad esem¬
pio: Publish to Web,
strumento che consen¬
tirà agli utenti di pubbli¬
care i disegni sul web
tramite semplici wizard;
AutoCAD Today, finestra
interna al programma in
formato HTML che per¬
metterà l'accesso diretto
alle informazioni per mezzo di
un portale di progettazione
Autodesk Point A, contenente
consigli, tecniche, notizie e
aggiornamenti software; Meet
Now e Hyperlink Dialog, ideati
rispettivamente per consentire
meeting in linea sulla rete e per
inserire hyper¬
link negli
oggetti; I-
Drop, tecnolo¬
gia che per¬
mette di pub¬
blicare gli
oggetti di un
progetto in
pagine web standard,
collegando in questo
modo 1 contenuti sul ser¬
ver del fornitore con il
desktop-CAD dell'uten¬
te.
Il prodotto sarà disponi¬
bile nella versione com¬
pleta al prezzo di Euro
4.000, mentre le versioni aggiornamento
di AutoCAD 2000, R14 e R13 saranno
commercializzate rispettivamente ai prezzi
di Euro 400. 800 e 1.100 (IVA esclusa)
Info:
AutoCad
tvu-vv autQnesK.com/auJocaa
tvmy zurnrtes* /I
• PERIFERICHE
Stampe laser fotorealistiche in rete da Epson
Epson implementa la linea di stampanti
laser con due nuovi modelli: la Epson
Aculaser C2000 per riproduzioni a colori
con un'elevata nitidezza in formato A4 e la
EPL-N2750, stampante in bianco e nero,
dedicata ai piccoli e medi uffici grazie alla
scheda di rete in dotazione e una capacità
totale di carico di 3.750 fogli.
Epson Aculaser C2000, per mezzo della
tecnologia Color Halftomng e Multi
Screen Printing, consente immagini a
colori fino ad una risoluzione di 2400 dpi,
ottenendo sfumature morbide e realisti¬
che, tramite una regolazione delle dimen¬
sioni del dot in relazione alla tipologia del
documento (testo, immagine o grafico). In
particolare, le funzioni Rit sul nero e C-Rit
per il colore, consentono una precisa
distribuzione del toner in presenza di
caratteri 0 linee grafiche arcuate, evitando
spiacevoli scalettature.
Il prodotto è offerto con 32 M8yte di
memoria, il linguaggio proprietario
ESC/Page Color, un'interfaccia 10/100
Base TX e un processore RISC da 266
MHz che assicura una velocità di stampa
di 5 pagine al minuto a colori e 20 ppm in
nero; mentre, la capacità di carico sfrutta
un cassetto universale da 150 fogli e
un cassetto per il formato A4 da 500
fogli
I dispositivi opzionali di cui
può essere dotata questa
periferica sono molteplici,
quali un disco rigido aggiun¬
tivo. un terzo cassetto da
500 fogli e la possibilità di
stampa fronte/retro.
Per supportare le attività di pre-stampa
editoriale o per gestire lavori grafici in lin¬
guaggio PostScript, il modello è disponibi¬
le anche in configurazione "Adobe
PostScript Level 3" con 96 MByte di
memoria installata.
Epson Aculaser C2000. compatibile con
ambienti Windows e Macintosh, e propo¬
sta al prezzo di Lire 4 750.000 con un
anno di garanzia on-site.
Epson EPL N2750. fornita con sette
emulazioni standard, consente stampe di
alta qualità fino a 27 pagine al minuto con
una risoluzione di 600 x 600 dpi, equiva¬
lente a 1200 punti grazie alla tecnologia
Epson MicroGray 1200 e al processo di
definizione dei bordi Epson BiRITech
La versione standard, dotata di un cas¬
setto da 500 fogli A3/A4/B4
e un cassetto multiuso da
250 fogli fino al formato
A3, può raggiungere
una capacità di cari¬
co totale di 3.750
fogli tramite il cas¬
setto da 2.500 fogli
A4, opzionale.
Il prodotto, risulta par¬
ticolarmente ideale per piccoli e
medi uffici, per mezzo sia dell'interfaccia
Ethernet 10 BaseT/100 Base TX standard
e sia tramite il software Epson Status
Monitor 3, che consente di controllare
tutte le funzioni in remoto.
Epson EPL-N2750 è disponibile al prezzo
di lire 4 200.000 e nella versione con
Adobe PostScript Level 3 e 48 MByte di
memoria al prezzo di lire 4.600.000, sem¬
pre con un anno di garanzia on-site.
Tutti 1 prezzi si intendono IVA esclusa.
Info:
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Un portale europeo per le immagini
Oick Fof Groot Sub Offcr
Professional Phofographer. 111 ® UK's Noi Pro MAG
» g euiiMua
1 PJ1 iMKWMifkMI
Sit— ’H- CtBWS!"
GrKélM
Denominato con molta fanta¬
sia "vortale" (Portale Verticale)
questo sito offre un'ampia lista
di siti dedicati alla fotografia e
all'immagine Operativo dal 15
settembre il sito permette non
solamente di trovare tutte le
informazioni legate alla fotogra¬
fia professionale ed amatoriale,
ma anche di condividere imma¬
gini e strumenti, sviluppando il
concetto di servizi e database
centralizzati su server, e gestibi¬
li in maniera semplice ed intuiti¬
va dal ‘lato Client" L'utilizzatore
anche amatoriale di immagini,
infatti, può costruire il suo
album di famiglia sui server di
Photoshot e, con pochi coman¬
di da browser, richiedere la
stampa delle immagini su carta,
oggetti, cappellini, magliette,
tazze, eccetera, per poi farle
recapitare ad amici e parenti.
Musica
scoprila e ascoltala
* | mUmmtli
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> mio pooplesound
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www.pnotosnot.coni
Già su Web la versione italiana
di peoplesound.com
È uno dei piu noti e forniti siti
Internet per la promozione di
nuovi talenti musicali e l'ascolto
gratuito di brani in formato Mp3
o Reai Audio e da oggi presen¬
ta la sua nuova versione per il
pubblico italiano. Basato sulla
tecnologia proprietaria people-
sound.com-navigator, il sito
consente agli utenti di selezio¬
nare facilmente i loro generi
musicali ed artisti preferiti, di
scaricare gratuitamente canzoni
in formato Mp3, o ascoltarle
direttamente in Reai Audio, di
creare compilation personalizza¬
te da acquistare su CD stampa¬
ti appositamente su richiesta
ed inviati per posta a domicilio.
La versione italiana di people-
sound.com ospiterà anche
brani di nuovi autori nostrani,
permettendo loro di farsi cono¬
scere rapidamente dai numero¬
si navigatori amanti della musi¬
ca e di cominciare da subito a
guadagnare con le proprie
opere artistiche.
/it.peoplesound.com
)
Scommesse on-line per la Formula 1
formula 1 . corri
teams drrvers | races | fun | store i history
05 Seplembft XDO
m m oc
ITALY OP PREVIEW
Wlh only tour round» oi Ih# 2000 Wodd ( hamptonthap r*m*m«ng.
Ih» baiti* lo w»n has intw i i a d Th# tasi Euioptan iaca. Ih*
llahan Grand Pni. i« h*ld al Monza on Saptamber (Oth and wiB
b* crdir ai lo Ih* progrttsron ol Ih* MI* fighi
tha circuii i« «ipacled lo «urt Mclaran ballar Ihan lhe« dotati
nval. Imi Fhiioii and Mir.hanl .SrJuimai.hnr arn imitai qiiuuìuir lu
Gli appassionati di Formula
Uno da oggi potranno effettua¬
re scommesse particolarmente
orginali, grazie al sito degli
appassionati di Formulai per
eccellenza. Su Formula1.com,
oltre a fornire quote sulle gare
e sui vincitori dei campionati, i
visitatori avranno la possibilità
di scommettere su altri specifi¬
ci eventi relativi alle gare. Si
potrà scommettere su quale
pilota avrà la migliore posizione
o quale raggiungerà più punti o
addirittura se arriverà fino alla
fine della gara. Il sito fornisce
un servizio completo ai fan del
Gran Prix, incluso notizie e
interviste in esclusiva con gran¬
di nomi aggiornate più volte al
giorno, tutte le informazioni
sulle squadre e le auto, incluse
dimensioni, statistiche e storia,
oltre che profili approfonditi sui
piloti, complete anteprime
delle gare e azioni in diretta
con commento, cartine dei cir¬
cuiti, fotografie e dettagli, cir¬
cuiti interattivi e molto altro
ancora.
Primo portale tridimensionale al mondo
La Geo Telecom (www.geo-
telecom.com) provider inglese
che offre free internet, sbarca
in italia con il suo originale
portale: città virtuale tridimen¬
sionale dove è possibile aprire
un conto corrente dialogando
con l'impiegato (virtuale)
entrare in un autosalone e
apprezzare la disposizione del¬
l'assetto di marcia di un’auto,
entrare in un negozio e vede¬
re le ultime novità della moda
con tanto di commessa o visi¬
tare il GEO WORLD TRADE.
la fiera permanente dove si
vedono i prodotti offerti come
se foste alla fiera campionaria
di Milano, con tanto di stand e
hostess.
c
60
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
HiuGO: la prima comunità interattiva
dedicata wireless
E' on-line HiuGO il nuovo
ambiente wireless che sta
costruendo in Italia la prima
MIC (Mobile Interactive
Community) ovvero la prima
comunità interattiva in movi¬
mento. Sarà possibile connet¬
tersi a HiuGO in modo molto
semplice usando un cellulare
wap oppure, da casa, via
Internet. Ci si ritroverà in una
sorta di "piazza virtuale" dove
contattare persone con cui
scambiare direttamente idee e
informazioni. Su HiuGO inoltre
è possibile partecipare ai son¬
daggi interattivi via wap ed
accedere ai servizi di eWAP
compresi posta elettronica e
sito Wap (sono circa 1700 1 siti
creati dagli utenti sino ad oggi).
Un motore di ricerca basato su
una directory di siti wap (1500
circa) consente di selezionare
ed accedere rapidamente alla
rete, facendo di HiuGO il punto
di partenza ideale della naviga¬
zione tramite telefono cellulare.
C'è un sito dove trovare oltre
400 banche italiane on line con
i relativi link, le liste dei gruppi
bancari aggiornati, gli elenchi
di banche con home banking e
trading on Ime, la hit parade
bancaria e l'osservatorio "quan¬
ti andiamo in banca online'.
Inoltre migliaia di link per le
banche all’estero con news e
informazioni sugli istituti finan¬
ziari, le banche centrali e le
I
borse di tutti i continenti, con
una particolare cura verso i
paesi dell'Europa dell'Est.
Nella sezione news articoli ine¬
diti, grafici, tesi di laurea e pre¬
sentazioni sulla banca virtuale,
sui sistemi di pagamento on-
line, sul Wap e sull'e-commer-
ce.
Entro l'anno è prevista anche
l'introduzione di alcune forme
di denaro digitale.
mii wr nii iuftinn
P0RTALIN0: il portale bancario italiano
Finalmente ritorna il Sorriso!!!
Dopo un'attenta selezione di
prodotti testati e valutati positi¬
vamente dai Dentisti e Medici
Chirurghi americani, una
società italiana, la Oralhygiene
di Alessandria, ha lanciato nei
giorni scorsi il primo sito italiano
dedicato esclusivamente ai pro¬
dotti per la bellezza e per l'igie¬
ne orale. ‘'CheSorriso'', questo
il nome del nuovo sito, propone
una sene prodotti capaci, a loro
dire, di risolvere in pochissimo
tempo, molti dei problemi che
assillano la stragrande maggio¬
ranza degli italiani. Alito cattivo,
denti gialli, formazione della
placca, problemi alle gengive
possono condizionare forte¬
mente il benessere di molte
persone, i rapporti personali,
nel lavoro e nella vita privata.
Utilizzando i piccoli, semplici
ma efficaci strumenti venduti
nel sito della Oralhygiene cia¬
scuno di noi potrà ritrovare il
sorriso e un alito a prova di
bacio.
Una sciabola per stappare
lo Champagne? La trovate da Peck
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Mnvw.Deck.ll
9
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
61
Tutto cambia: anche “le vecchie regole” ...
Seminario Rational Software Italia
Si è tenuto un interessante seminario organizzato dalla Rational Software Italia
nel corso del quale Walker Royce, autore del libro “Software Project Management
A Unified Framework” (editore Addison-Wesley, 1998), ha presentato
“I 10 principi per un nuovo sviluppo software”.
di Francesco Pomponio
i dieci principi per
un nuovo sviluppo software
I l relatore ha messo a
confronto il sistema tra¬
dizionale di sviluppo di
software, esaminandone
i lati deboli e ormai supe¬
rati dalle nuove tecnolo¬
gie di programmazione e
dalla velocità imposta da
Internet.
Pochi infatti possono
oggi permettersi di piani¬
ficare e gestire un pro¬
getto software utilizzan¬
do le cosiddette "meto¬
dologie" che tradizional¬
mente si usavano in que¬
ste circostanze.
Le "sacre regole" di
una volta imponevano di
chiarire nella maniera più
precisa possibile quali
fossero le richieste che il software do¬
veva soddisfare, evitare di mettersi a
scrivere alcunché prima di aver rivisto il
progetto dettagliato, fare uso di un
gruppo "pilota" prima di distribuire il
software all’interno dell'azienda, avere
una documentazione accurata, far veri¬
ficare la qualità del prodotto da un
gruppo esterno a quello che l’aveva
sviluppato, verificare tutto in dettaglio,
e così via.
L'avvento di Internet ha sconvolto
tutto e ormai, anche volendo, non sa¬
rebbe piu possibile seguire delle regole
così rigide nella realizzazione di grandi
progetti. Uno dei motivi è che quando
il progetto è terminato sono cambiate
le esigenze e bisogna rifare tutto dac¬
capo, o peggio, modificare quello che è
stato già fatto.
In realtà, nel corso della conferenza
ascoltavo i commenti di alcuni dei par¬
tecipanti e ho avuto la conferma ad
una cosa che già sapevo e cioè che da
parecchio tempo nessuno segue più le
vecchie regole. Non è ragionevolmente
possibile, tanto per fare un esempio,
tenere una documentazione accurata
quando ti chiedono dieci modifiche al
giorno, o fai le modifiche o tieni la do¬
cumentazione. .
Inoltre i clienti-utenti, a loro volta
pressati dalle circostanze esterne, dai
concorrenti e dal capo, chiedono sem¬
pre di più e in sempre meno tempo.
Per questo sfido chiunque a trovare,
dentro un’azienda, la documentazione
aggiornata e a volte perfino a trovare la
documentazione stessa
Non parliamo poi di capirla, quando
l’autore è ormai in pensione o ha cam¬
biato lavoro. Se ci mettiamo poi le mo¬
difiche che escono fuori dopo che è
stato fatto lo studio di fattibilità, l’anali¬
si e la verifica del progetto, è giocofor¬
za rassegnarsi a "vivere alla giornata"
tappando i buchi man mano che si for¬
mano. disperati e insoddisfatti, perché
non si è ancora consapevoli che è pro¬
prio cosi che sarà questo lavoro nei
prossimi anni.
Bisognerà abituarsi a
gestire l’ingestibile, a la¬
vorare quando intorno a
noi le cose cambiano ogni
tre mesi.
In un processo tradizio¬
nale, ciò che porta via la
maggiore quantità dì tem¬
po è il rilascio e la verifica
del prodotto E' stato cal¬
colato che almeno il 40%
del tempo sia assorbito
da questa fase. In altre
parole, i dolori vengono
quando il vostro bel pro¬
gramma, ben studiato e
documentato a regola
d'arte si scontra con la
dura realtà.
La nuova visione delle
cose proposta da Royce cerca di farsi
una ragione di quelli che spesso sono
percepiti come inconvenienti e propo¬
ne modi diversi per superarli o per con¬
viverci il meglio possibile.
Con i suoi suggerimenti, che preve¬
dono l'utilizzo di tutte le moderne tec¬
niche di sviluppo, non ultima la pro¬
grammazione per oggetti, sarà possibi¬
le ridurre i tempi dedicati alle attività
che consumano più tempo, ad esem¬
pio il test, e dedicare quindi più tempo
all'integrazione dei team di sviluppo, a
fare in modo che la comunicazione fra
di essi sià la migliore possibile (in realtà
è proprio su questo punto che cadono
molti progetti, non solo software, e si
assiste a componenti, come per esem¬
pio parti di macchinario, che non si
adattano alle altre).
Come pure a parti di software che
all’interno dello stesso programma
hanno un'interfaccia utente dal com¬
portamento completamente differente
pur eseguendo operazioni dello stes-
62
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Nella foto M' Walker Royce. relatore e autore del volume
so tipo.
I prodotti distribuiti dalla Rational
Software consistono in un insieme di
programmi che facilitano la gestione di
I prodotti Rational
Rational Suite AnalystStudio
Un insieme di prodotti dedicati all'ana¬
lisi
Rational Suite Development-
Studio
Per lo sviluppo
Rational Suite TostStudio
Dedicali alle problematiche della verifi¬
ca del funzionamento dei programmi
Comprende applicativi necessari alla
verifica delle prestazioni del prodotto
software, specialmente in condizioni
di superlavoro, come succede ad
esempio ai programmi che gestiscono
le transazioni in linea di molti siti Inter¬
net di e-commerce.
I prodotti, adottati da aziende come la
Ericsson, esistono sia in versioni dedi¬
cate alle grandi aziende sia per il sin¬
golo sviluppatore che vuole migliorare
l'utilizzo del proprio tempo lavorativo e
la qualità del suo prodotto.
tutte le fasi del processo di sviluppo, e
consentono di programmare "in Inter¬
net time", cioè in fretta, con la possibi¬
lità di apportare modifiche senza com¬
promettere l'architettura di tutto il pro¬
getto.
Forniscono gli strumenti per far co¬
municare i gruppi di lavoro e semplifi¬
cano di molto la manutenzione del si¬
stema di sviluppo, infatti tutte le appli¬
cazioni sono fornite su un singolo CD
con una singola licenza e un solo pro¬
cesso di installazione. Ogni volta che
viene realizzato un aggiornamento, o
effettuato il rilascio di un nuovo compo¬
nente della suite, viene inviato di nuovo
il CD completo che sostituisce il prece¬
dente e si può tranquillamente reinstal¬
lare, senza doversi preoccupare di cosa
aggiungere e cosa no.
In questo modo si facilita moltissimo
il lavoro di gestione dell'ambiente di
sviluppo e le persone possono dedica¬
re il loro tempo a fare i programmi inve¬
ce che a far funzionare l'ambiente di la¬
voro. In altre parole, si potrà pensare a
guidare invece che a fare la manuten¬
zione dell'auto.
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Come diceva il critico statunitense Harold Rosenberg “l’arte contemporanea si occupa di
qualunque cosa che sta al di fuori delle altre categorie. E’ diventata un campo fuori da ogni
campo.” Il pensiero di Rosenberg, morto a 72 anni nel 1978, si riferisce alla “nuova" arte
americana (quella che ha operato dal 1950 al 1970) ma anche alla Pop art, al Minimalismo
e all’arte concettuale. Sono state profetiche e possono anche essere riferite all’arte di oggi certe
sue affermazioni, come “l'arte è un evento imprevedibile, il suo significato rimbalza in primo piano
e coincide infine con la biografia dell’artista. Fondendo immagine ed esperienza individuale,
l’arte costituisce un modo speciale di pensare.”
E ancora, “l’opera equivale alla scoperta dell’ignoto, presuppone una pratica
che coinvolge il corpo e la mente.”
Ecco, penso sia possibile adoperare questi pensieri per definire l’opera di
FEDERICA MARANGONI
di Ida Cerosa
Videoartista
Definire videoartistg Federica Maran¬
goni è molto limitativo. E' un'artista che
da anni adopera diversi materiali come
il vetro, la luce al neon, e anche il video
per assemblarli in installazioni significa¬
tive che raccontano il mondo contem¬
poraneo.
Vive a Venezia dove ha fatto l'Acca¬
demia d'Arte e, credo che la vicinanza a
Murano l'abbia spinta a pensare al ve¬
tro. Attratta da questo materiale traspa¬
rente, instabile eppure solido, affascina¬
ta, ha costruito opere che ne prevede¬
vano l'uso.
Altro punto focale del suo processo di
lavoro è stato ed è ancora oggi la luce.
Tante le sue installazioni in tutto il
mondo, dagli Stati Uniti al Canada, alla
Biennale di Venezia, dalla Spagna al Giap¬
pone e in questo periodo, in Germania
Vale la pena fermarsi a guardare con
attenzione uno dei suoi più recenti pro¬
getti, centrato sulla luce, proposto alla
ricostruenda Berlino.
Devo dire che amo molto fermarmi a
parlare di qualcosa che ancora non è
stato realizzato perché, in genere, fa
parte dei sogni, delle speranze che ogni
artista "coccola" dentro di sé. Di solito
ognuno preferisce l'ultima opera pensa¬
ta perché è un concentrato di quello
che si è fatto fino a quel momento, per¬
ché è un altro passo avanti.
Per questo, parlando di Federica Ma¬
rangoni, propongo la lettura di un Pro¬
getto (che fa parte del domani) piutto¬
sto che di opere già concluse e installa¬
te (che fanno parte del passato) Ma
ascoltiamo quello che lei stessa dice di
quest'opera permanente in fieri.
"Il tema di questo workshop è per me
di grande interesse ed è molto significati¬
vo perché ha la luce, che è stato l'ele¬
mento centrale di ricerca di tutta la mia
carriera
Fin dagli anni 70 ho usato prima il
plexiglas e più tardi il vetro. Uso frequen¬
temente il neon per le mie sculture di ve¬
tro e le mie installazioni sono tanto più
riuscite quanto maggiore è presente la
rappresentano il movimento e*la vtaUtà
Del resto la luce è centrale nella no¬
stra vita, non può esistere una vita senza
luce, dà vita alle strade, ai monumenti, al¬
le vie, all'ambiente, à forma e segno per
la mente e per gli occhi.
Il Progetto che ho presentato a Berlino
è una visione ambiziosa, per l'uso della
mia arte, nel cuore della città, l 'INSEL".
Amo i giochi dei bambini e, "affogan¬
do" gessi colorati nel pavimento delle
strade, ho proposto un sentiero colorato
che percorre il territorio dell'isola dell'arte
(isola dei musei).
Sottolineando un tracciato con dei led
di luce rossa posti sulla strada, ho propo¬
sto una linea immaginaria che accresce
la definizione del percorso, dei palazzi,
dello spazio in se stesso. Come la pre¬
senza della luce segna le nostre città,
così questa luce sarà una presenza non
Isola dell’arte a Berlino
64
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
imposta negli spazi occupati.
Inoltre, vicino all'accesso all'isola ho
proposto il mio "arcobaleno" (una gran¬
de scultura/installazione) come simbolico
arco di luce e di energia, per farlo essere
un segno di benvenuto. Naturalmente ho
adattato quest’opera, già presentata alla
Biennale di Venezia del 1998, in modo da
farla essere esposta e funzionante in per¬
manenza.
Dall'arcobaleno il "filo" di luce condu¬
ce alla Schloss Platz, nell'area dei Musei,
nel mezzo dell’INSEL, dove all'angolo vi¬
cino al Castello, sarà posta un'altra instal¬
lazione di luce dal titolo "Freiheit".
Questo sarà un semplice segno del
recente passato, è un tributo a Berlino,
all’energia, nell'ambito della ricostruzione
di questa grande città."
Berlino, città
emblematica
Ecco, attraverso le parole dell'artista,
Installazione vetro e video, a Tokyo
guerra, di distruzione, di angosce e poi
di capacità di rinascita, di gioia, di entu¬
siasmo di vivere.
Ad un'artista così interessante, cosi
spinta a rappresentare il mondo con¬
temporaneo, così pronta ad usarne i
mezzi e le caratteristiche, non potevo
non fare le domande che in questo mo¬
mento sto ponendo a varie personalità
che occupano posizioni di rilievo nel
mondo dell'arte contemporanea, oggi.
mca". Nel tuo lavoro il video è sempre
importante o determinante?
Federica Marangoni - L'elettronica e
lo schermo mobile del video sono stati
un incontro molto importante per il mio
lavoro sin dagli anni Settanta perché
corrispondono perfettamente alla mia
ricerca di trasparenza, luce e mobilità
dell'opera.
Mi sento perfettamente a mio agio in
quest'epoca che mi permette di sovver¬
tire gli schemi della staticità dell'opera
d'arte. Direi quindi che, nella maggioran¬
za dei miei lavori, l'elettronica si pone co¬
me materia determinante per il progetto.
I.G. - lo credo che per poter capire,
giudicare un artista sia necessario guar¬
dare il complesso del suo lavoro, la sua
opera globale, il percorso compiuto. Mi
puoi descrivere, appunto, la tua opera
globale con non molte parole, anche se
so che hai lavorato tanto e il tuo percor¬
so è lungo e importante per cui ci vor¬
rebbero fiumi di parole...?
Arcobaleno
la descrizione di un ambizioso progetto
di luce che speriamo di poter vedere in¬
stallata nel prossimo anno in quella
città martoriata, città difficile, ma entu¬
siasta della propria rinnovata situazione
di vita; città ricostruita con le opere dei
più grandi architetti del mondo, città
emblematica, città simbolo di potere, di
IDA GEROSA
Artista di Computer art
l. aerosaiaoiuricom.il
httpy/wvvw.mclink.it/mcll n k/a rte
Le
domande
Le ho chiesto:
Ida Cerosa - Ho
visto che le tue in¬
stallazioni adopera¬
no il video. Non
credo che tu ado¬
peri il computer se
non per la costru¬
zione dei video
stessi, ma la tua ar¬
te si può certamen¬
te definire "elettro-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
65
F.M, - In effetti il mio percorso di la¬
voro risale ormai agli anni Sessanta
Molto importante è stato l’inizio di cu¬
riosa ricerca nei materiali plastici, spes¬
so abbinati alla luce di wood che ne al¬
terava forme e dimensioni introducen¬
do un senso di irrealtà e al neon. Negli
anni ’75-'80 ho fatto molto lavoro di
performance e video performance. Nel
1980 sono stata invitata con una perfor¬
mance e un film sperimentale al MO-
MA di N Y.
Il vetro come materiale, abbinato a
luce del neon e al video, è ormai da an¬
ni la materia tipica di rappresentazione
del mio pensiero trasparente. Anche
nelle grandi installazioni ed opere pub¬
bliche, un giardino labirintico-fontana,
una gigantesca bobina di neon azzurro
poggiante su frammenti di vetro, un ar¬
cobaleno di vetro che trasforma la ma¬
teria grezza in una caduta virtuale di co¬
lore elettronico. La trasparenza è l'es¬
senziale filo conduttore, l’occhio dello
spettatore attraversa l’opera e ne perde
i reali confini fisici. Resta lo spazio aper¬
to dei suoi propri pensieri.
"Energie della natura"
"Esiste nell'arte contemporanea una si¬
tuazione paradossale: mentre l'immagi¬
ne, grazie alle risorse dell’elettronica e
all’intervento di numerose altre tecno¬
logie. si trova attualmente in una fase
mai raggiunta di fascinazione e di
splendore, e promette mutazioni straor¬
dinarie del suo apparire, l’arte figurati¬
va, luogo storicamente privilegiato della
ricerca sull'immagine, retrocede e si at¬
tarda in un iconismo artigiano che la te¬
si del “contrappeso” all’eccesso tecno¬
logico non basta ovviamente a giustifi-
artisti nei confronti dell’immagine elet¬
tronica, mentre sottrae a quest’ultima
un patrimonio di esperienza e di inventi¬
va, altrimenti disponibile, condanna gli
attuali artigiani dell’immagine ad un am¬
bito di progressiva e sempre piu insigni¬
ficante marginalità culturale. ... Ed è co¬
sì che, mentre in paesi come gli U.S.A.,
il Giappone o la Francia si va afferman¬
do un tipo di cultura basato su un uso
esteso ed intensivo dell'Immagine elet¬
tronica, qui da noi essa è accuratamen¬
te tenuta fuori dai "territori deH'arte" o,
se minimamente in essi accolta, frain¬
tesa e snaturata nella sua essenza." Tu
che cosa pensi di tutto questo? Concor¬
di con le sue affermazioni?
F.M - In Italia siamo più che emargi¬
nati. siamo impediti ad emergere per
mancanza di un mercato e di interesse
generale, però non esitiamo ad ospitare
gli stranieri che sono famosi a casa loro
per questa arte. Non ci resta che emi¬
grare come faccio da tempo.
Non sono comunque d’accordo con
Costa per quanto riguarda 1’” iconismo
artigiano" dell'immagine elettronica.
Il rapporto
con gli spettatori
"Freiheit" - Schloss Platz
I.G. - Ecco, che rapporto hai con gli
spettatori? Di fronte alla tua opera sono
tanti gli interrogativi che si pongono e
che ti riportano? Qual è il tuo spettato¬
re ideale?
F.M. - Il mio spettatore ideale è colui
che sa confrontarsi d’impulso con que¬
sto tipo di lavoro. Di solito i giovani han¬
no più affinità con le mie opere. Le in¬
tuiscono per istinto e vedono l’utilizzo
del televisore o della videoproiezione,
come una cosa normale del loro tempo
A Roma, a delle persone che guar¬
dando l'installazione "CAOS” allestita a
Palazzo delle Esposizioni, e me ne chie¬
devano il significato, ho semplicemente
risposto che avevo sostituito ai colori e
alla tela materiali del quotidiano come
la TV che tutti vedono come oggetto
comune nella casa, per "dipingere” un
paesaggio urbano. Sono rimasti soddi¬
sfatti della semplicità di ciò che a prima
vista lì aveva bloccati.
I.G. - Ora vorrei condurti verso un ar¬
gomento che sta diventando un filo
conduttore nelle ultime interviste che
ho fatto. Mario Costa, professore di
Estetica all’Università di Salerno dice:
care ... Queste restano, fino ad oggi,
prevalentemente, di competenza del
solo dominio tecnico/scientifico, senza
che una sufficiente quantità di energia
speculativa (di estetologi, critici, semio-
logi, storici dell'arte...) le abbia ancora
approfondite dal punto di vista estetico
e filosofico; la diffidenza/ostilità degli
Non siamo in gara per videoclip ed ef¬
fetti speciali; è proprio come critica e
sublimazione di tale mondo che usiamo
l'elemento tecnologico, cercandovi
poesia ed umanità, minor dispiego eco¬
nomico e possibilmente più significati.
L'icona elettronica semplice, è spesso
valida metafora, è un modo fra tanti di
66
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
LA BIENNALE DI VENEZIA
Mostra Internazionale di Architettura
La mostra di Ar¬
chitettura, diretta da
Massimiliano Fuk-
sas, allestita a La Bi¬
ennale di Venezia c
una straordinaria es¬
posizione che va
vista.
Girando i padiglioni
la prima impressione
è che l'architettura
c’entri poco, sembra
piuttosto una mostra
di forme, di volumi,
di spazi occupati, una
mostra di scultura
presentata attraverso
video e proiezioni.
Poi. andando avanti
nella visita e entran¬
do nello spirito degli
espositori e nella par¬
ticolare. innovativa
proposta di ogni ar¬
chitetto, si capisce
che, come per le arti
visive, anche l'ar¬
chitettura d'avanguardia sta creando e mostrando il suo possibile presente, il suo fu¬
turo.
Anche qui, come dicevo, al pari della Biennale di Ani Visive dello scorso anno,
l’impiego di video e di proiezioni è altissimo. Rari, infatti, gli architetti o gli Studi che
hanno presentato i tradizionali plastici. Quindi per la maggior parte, installazioni im-
prcssivc. accattivanti, significative e assolutamente perfette nella loro realizzazione.
L’impressione è, ancora una volta, che Tane visiva si stia fondendo (o si sia già fusa)
con l’architettura.
Un discorso a parte va fatto per un itinerario video che si sviluppa su uno schermo di
280 metri con proiezioni sincronizzate, installato alle Corderie dell'Arsenale.
Ideato da Massimiliano Fuksas in collaborazione con Doriana O. Mandrilli, si svilup¬
pa attraverso immagini che raccontano di megalopoli, di viste satellitari, di luoghi in
cui si concentra il maggior numero di relazioni umane come aeroporti, stazioni, metro,
centri commerciali ... Mondi in rapida e a volte drammatica trasformazione.
Altra nota interessante c la presenza ricorrente di video ingigantiti dalla proiezione,
che ripropongono il pensiero degli allestitori quasi fossero i "numi tutelari” dell’ar¬
chitettura contemporanea.
Quindi architettura, arte visiva, utilizzo delle tecnologie, voci, suoni, animazioni per
rappresentare al meglio, ancora una volta, l'arte di oggi.
fino al 29 ottobre 2000
'Ù
esprimersi oggi, la marginalità culturale
è causata spesso dai mezzi limitati e
soprattutto dalle pochissime occasioni
di lavoro nel nostro Paese.
I.G. - Concordo con te per quanto ri¬
guarda la ricerca di poesia, di umanità e
di più significati nell'uso dell'elemento
elettronico Mentre vedo che gli "stu¬
diosi", quelli che vivono immersi nel
"sistema dell'arte" agiscono in un’uni¬
ca direzione e propongono solo opere
interattive... per attirare lo spettatore o
peggio, perché "tutti i curatori di mo¬
stre fanno cosi". Nessuno di loro osa
proporre, con coraggio, opere o artisti
che non siano già stati "collaudati" da
altri, e il motivo è semplice: ancora non
capiscono quest'arte e non si vogliono
esporre personalmente.
Perciò anche a te voglio chiedere
che cosa pensi delle mostre, degli
eventi proposti oggi, sia dai musei che
dai critici d'arte, rivolti più a stupire, sor¬
prendere lo spettatore con opere che
sembrano accattivanti, ma in realtà so¬
no piuttosto lontane dall'arte, o meglio,
dalla rappresentazione dell'estetica
creata dall'arte elettronica, quindi dalla
sua estetica. Mi sembra che tutti cer¬
chino di far apparire l'arte elettronica
come un fenomeno da baraccone e
nessuno o pochi la considerino per
quella che è: un'arte in crescita, in con¬
tinua evoluzione e trasformazione, ma
nella sua essenza piu profonda e so¬
stanziale non nella sua "ammaliante"
veste di presentazione.
Critica e mercato
F.M. - Il mio precedente pensiero ab¬
braccia anche il mio totale dissenso ver¬
so le opere di pura spettacolarità, i gio¬
chi interattivi senza senso o comunque
troppo estetizzanti. Forse anche la criti¬
ca e il mercato dovranno imparare a
crescere al passo con la prodigiosa cre¬
scita dell'elettronica.
I.G - Ne sono completamente con¬
vinta. Vedo infatti che la critica e il mer¬
cato, ansimando, stanno ancora cercan¬
do di raggiungere gli artisti elettronici
per vedere se riescono a comprendere
che cosa sta succedendo sotto i loro
"stanchi" occhi.
Un'ultima difficile domanda che fac¬
cio sempre a tutte le persone che inter¬
visto. Come vedi il futuro dell'arte?
Quale pensi sarà il suo orientamento
nei prossimi... cinquant'anm?
F.M. - L'arte non potrà che continuare
nella sua ricerca, nell'aggancio e uso col¬
to e appassionato dei mezzi del nostro
quotidiano. Quindi credo in un continuo
percorso futuro dell'arte elettronica.
Ancora una volta concordo piena¬
mente con Federica Marangoni.
Mi auguro, le auguro che il suo Pro¬
getto per Berlino si concretizzi Per quel
momento rivolgo un invito ad andare a
visitare questa splendida città rico-
struenda che offre agli artisti contem¬
poranei la possibilità di collocare un
simbolo di memoria. MS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
67
CENTO!
di Raffaello De Masi
t*
W,
Tanto tuonò... E cosi anche MCmicrocomputer, esattamente
otto anni dopo la prima uscita di un assolato settembre dell'82,
tocca quota 100. Il numero tocca quasi le 400 pagine, veste per
l'occasione un raffinato abito nero da gran sera, e promette no¬
vità e anteprime molto appetitose.
La prima cosa che ci colpisce, sfogliando il numero, è una
pubblicità di Atan, che offre un PC completo a meno di un milio¬
ne. Certo, si tratta di una macchina dalle prestazioni modeste,
modestissime, con solo un 8086 a bordo e neppure uno strac¬
cio di HD, ma cosa vogliamo; finalmente, senza dissanguarci,
possiamo anche noi avere un computer a casa!
Piatto forte del numero è, innanzi tutto, un'ampia panoramica
sulle anteprime che vedremo allo SMAU.
Tandem, Digicom, Borland, Microsoft.
Delphi, Unibit, Word Perfect (quando si
chiamava Word Perfect), Ready, Strhold,
MicroArea, Modo, Nantucket, Sisoft, sono
solo alcuni dei nomi che sfilano nelle
News, promettendo meraviglie, e lascian¬
do intuirne chissà quante altre. Big Blue
presenta il PS/1. Pc di massa, ma caro, e il
nuovo sistema ES/9000. Commodore, già
stretta dai debiti, punta tutto sul sistema
3000, pur non trascurando i sistemi MS-
DOS ruotanti attorno alla nuova macchina
PC60. Compaq rinnova e amplia la sua li¬
nea di SystemPro e DeskPro. e Lotus
punta tutto sulle ultime versioni dell'inos¬
sidabile 1-2-3. Ma non basta; se Texas
propone senza troppa convinzione un suo
sistema basato sul 386, 3M promette me¬
raviglie con una sua nuova stampante la¬
ser, ed SMT-Goupil, società numero uno
delia microinformatica francese, offre di
colpo sul mercato italiano sette modelli
differenziati per costo e prestazioni.
Dieci anni, e non li dimostra!
Già, sono dieci anni che MS-DOS. nel bene e nel male, parte¬
cipa alla nostra vita! Corrado Giustozzi ne traccia a grandi linee
lo sviluppo e l'evoluzione, fino all'attuale versione 5, tra verità
vera e realtà romanzesca di quegli anni, quando la fantasia si
confondeva spesso con la realtà. AdP ci delizia con una dotta
trattazione di Transputer e OCCAM, degno binomio, sono sicu¬
ro che non lo ignoravate, per la programmazione parallela. Se¬
gue una ponderosa trattazione sui virus (a quei tempi qualcuno
pensava ancora fossero prodotti di evoluzione organica), e una
altrettanto lunghissima dissertazione sulla grafica del "centesi¬
mo numero". Un interessante articolo sull'evoluzione degli
spreadsheet e una falla nella corazza di StoryWare (la nostra ru¬
brica di allora dedicata ai racconti dei lettori) ed eccoci alle rubri¬
che fisse, come quella, sempre interessante e ricca di contenu¬
ti, dedicata ai giochi.
Già, StoryWare, una rubrica molto seguita che però aveva or¬
mai i giorni, anzi i numeri contati! Come già dicemmo qualche
numero fa, essa era destinata ad accogliere novelle e racconti
brevi di lettori, incentrati su argomenti di genere "computere¬
se". Purtroppo, già dopo alcuni numeri, e questo non per colpa
del curatore, la rubrica traballava, visto che si era pian piano tra¬
sformata in una "fanzine" di fantascienza. Ahimè, un duro colpo
lo diede, in quel periodo, la pubblicazione di un racconto, "La
Creazione Finale", praticamente frutto della copia di pezzi attinti
da "L'ultima domanda" di Asimov e da "2001, Odissea nello
Spazio" di Clarke. Purtroppo l'opera (?!) sfuggi al filtro pur atten¬
to del buon Petrozzi e fu pubblicata. Immediata fu la reazione
dei lettori, che denunciarono, anche con espressioni colorite, il
plagio!
MiniCad,
un gioiello per il Mac!
100
Visto che questo numero, pur nella ric¬
chezza delle sue pagine, non ospita pro¬
ve, né d'hardware, né di software, c'è
tempo e spazio da dedicare alle rubriche!
Forse il pezzo più interessante, in questi
"recinti", è Claris CAD, forse il più poten¬
te e fortunato pacchetto di Computer Ai-
ded Design apparso, in quel periodo, per
Mac. Prodotti di quel genere ce n'erano
molti, per la verità, in giro e dedicati a
quella piattaforma, ma Claris Cad, fin dalla
sua comparsa, dimostrò di poter fare piaz¬
za pulita della concorrenza, attraverso una
interfaccia di grande intuitività, una facilità
d'uso (peraltro prerogativa di tutti i pac¬
chetti Claris) a tutta prova, e un prezzo
non molto differente (1,5 milioni) da quel¬
lo dei più potenti pacchetti professionali per MS-DOS/Windows
(primo tra tutti Autocad). Il pacchetto ebbe un successo imme¬
diato. tanto da divenire, de facto, uno standard; lo dimostra il fat¬
to che MiniCad. il Cad 3D, di GraphSoft. d'eccellenza per Mac
non disdegnava di includere, in tutte le versioni evolutesi nel
tempo, un traduttore, ahimè, non perfettamente efficiente e tra¬
sparente. di file formato MiniCad. Ma la cosa più strana è che
Claris, pur consapevole della fortuna che tale prodotto incontra¬
va, ne dismise, qualche anno dopo, lo sviluppo e la produzione.
Mah!
Atari ST dimostra di avere una vitalità non comune, con
hardware e software in rapida evoluzione, da uno scanner di
buone caratteristiche a memorie di massa ottiche, a sistemi
UNIX, a linguaggi di programmazione (da alcuni Basic fino a giù
giù per arrivare a Prolog e Modula2).
Il resto è teoria pura e difficile, con articoli sulla programma¬
zione in C su diverse piattaforme, ricerche di moduli di intelli¬
genza artificiale, e tecniche di debug in diversi linguaggi.
Arrivederci alla prossima!
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68
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
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della musica non possono fare a meno
golatore del volume, lo scan (automa¬
tico e manuale), i dieci tasti delle me¬
morie programmabili, il tasto "mute"
per eliminare aH'improwiso l'audio sen¬
za, per questo, chiudere necessaria¬
mente il pannello comandi. E' previsto
anche un tasto "Jump", attraverso il
quale "saltare" direttamente alla fre¬
quenza che si desidera senza usare i ta¬
sti di ricerca.
Un aspetto originale di questa scheda
è rappresentato dalla possibilità di regi¬
strare il programma radio che si sta
ascoltando trasformandolo in un file au-
Chi di noi non possiede in casa un ap¬
parecchio con il quale ascoltare musica o
programmi radio (impianto ad alta fedeltà
d'altissimo livello o radiolina che sia) per
accompagnare molti dei propri momen¬
ti? E quanti altri, intenti nel lavoro al com¬
puter - in ufficio o a casa - gradiscono un
sottofondo musicale o notizie a portata
di orecchio?
Dotare la propria scrivania dell'ennesi¬
mo oggetto (transistor o compatto) può
non essere agevole ed è, sicuramente,
ingombrante...
In questi casi può esserci d'aiuto il
suggerimento che arriva dalla Typhoon
Sound System con RadioAKTIV
Si tratta di una scheda radio FM per
PC: un modo semplice per ascoltare mu¬
sica attraverso il computer, senza ulterio¬
re spreco di spazio ed "energie" (batte¬
rie o alimentatori di rete cui trovare una
presa libera).
RadioAKTIV è un vero e proprio sinto¬
nizzatore integrato con 99 memorie pro¬
grammabili. una banda di frequenza che
va dagli 88 ai 108 MHz e un'antenna in
dotazione
L'interfaccia grafica del software di
gestione ci ricorda un vero e proprio
frontalino stile autoradio con simulazione
del display a cristalli liquidi e tasti funzio¬
ne cliccabili via mouse. Il display colorato
mostra innanzi tutto la frequenza su cui
siamo sintonizzati e l'orario; quindi il re¬
dio; certo, la qualità della registrazione
ottenuta lascia un po' a desiderare, ma,
abbandonata l’idea di utilizzare la funzio¬
ne per registrare un brano musicale di
cui si desidera una fedele riproduzione,
può tornare molto utile per memorizzare
una notizia di cui non si vuole perdere
traccia e riascoltarla con un semplice
clic Quando questa funzione non è atti¬
va, tra l'altro, per tutti i minimalisti c'è la
possibilità di ridurre al minimo l'ingombro
del frontalino sul desktop.
Il prodotto è compatibile con Win¬
dows 95/98 e 3.11 e per sole 47.500 lire
(IVA esclusa) può veramente
rappresentare una valida alternativa alla
radiolina da scrivania.
Unica condizione è che il PC sia equi¬
paggiato di scheda audio e relative cas¬
se. «e
L'interfaccia grafica deita scheda ci ricorda un vero e proprio frontalino stile au¬
toradio Quando il registratore non è attivo esiste la possibilità di ridurre al mim¬
mo l'ingombro del frontalino sul desktop
70
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
R.C.P. ASSOCIAti
C’e un tempo per la passione
_ a° v rt\\c°’ _ A®
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LI Nuovo abbonamento all numeri (1 anno)
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ASUSTek CUSL 2
to ATX classico, ed è dotata di 4 slot
PCI versione 2.2, 2 slot condivisi PCI
2.2/CNR, 1 slot AGP Pro/4X e 3 slot
DIMM a 168 piedini; è possibile espan¬
dere la memoria di sistema sino ad un
massimo di 512 MByte di SDRAM, uti-
Cominciano finalmente ad essere di¬
sponibili le schede madre equipaggiate
con il nuovo chipset Intel 815e (nome in
codice "Solano2"), destinato a sostitui¬
re l'ormai "esausto" BX e 1*810; la pri¬
ma delle motherboard dotate di questo
chipset arrivate in redazione è la CUSL2
di ASUS e supporta l'intera gamma di
processori Pentium III e Celeron su
Socket 370.
La scheda appare di eccellente fattu¬
ra, con larghissimo uso di componenti
SMD (Surface Mounted Device) di alta
qualità ed è fornita con un'ottima dota¬
zione di accessori, perfettamente in li¬
nea con la tradizione Asus.
All'interno della confezione troviamo,
oltre alla scheda madre, un completo
manualetto di configurazione (solo in in¬
glese), una schedina con tre connettori
USB aggiuntivi (di cui uno condiviso), il
connettore seriale COM2 (la cui posizio¬
ne sulla scheda madre è sostituito dal
connettore per la VGA integrata), il CD-
Rom con i driver, la serie di piattine per
il collegamento del floppy, disco rigido
(a 80 poli) e lettore DVD/CD-Rom (a 40
poli).
La scheda madre CUSL2 è in forma¬
te possibilità di espansione della CUSL 2 sono notevoli sei slot PCI, uno slot AGP e i due slot CNR condi¬
visi con gli ultimi due slot PCI
72
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
ASUSTekCUSL 2
lizzando due DIMM da
256 MByte. Tutte le
connessioni sono colo¬
rate secondo lo stan¬
dard PC '99.
Il chipset non sup¬
porta il controllo e la
correzione di errore
(ECC) sulla RAM Lo
slot AGP Pro/4X sup¬
porta sia schede grafi¬
che AGP sia le schede
di espansione SDRAM
proprietarie AIMM
(AGP In-line Memory
Module) da 4 MByte a
133 MHz, che consen¬
tono di aumentare no¬
tevolmente le (relativa¬
mente deludenti...)
prestazioni dell'interfaccia grafica inte¬
grata.
Altra novità è rappresentata dal sup¬
porto per il protocollo UltraDMA/100
IDE, che permette (utilizzando dispositivi
di memorizzazione ad alte prestazioni)
dei transfer rate in burst sino a 100 MBy¬
te al secondo; il protocollo è compatibile
con tutti i dispositivi prodotti per le pre¬
cedenti versioni a 33 e 66 MByte/s.
Il BIOS offre una serie di utili funzioni
di configurazione, come l'impostazione
Jumperless di tutti i parametri di confi¬
gurazione delle CPU (incluse le tensioni
di alimentazione), l'impostazione "ste-
pless" della frequenza operativa (è pos¬
sibile impostare praticamente qualsiasi
frequenza a passi di 1 MHz!) e supporta
anche l'interessante funzione di Su-
spend to Ram (STR), caratteristica co¬
mune tra i notebook, ma pressoché as¬
sente nei PC Desktop.
La mainboard CUSL2 supporta tutti i
processori PPGA/FCPGA Intel, come
Pentium III (da 450 a 933 MHz) e Cele¬
ron (da 333 a 666 MHz) su Socket 370,
con front side bus a 66, 100 e 133
MHz; nessun problema, quindi, anche
I connettori presenti sulla scheda madre Asus sono colorati secondo le specifiche PC 99; si noti, al posto del connettore COM2,
l'uscita video VGA
per i Celeron di ultima generazione do¬
tati di core Coppermine.
Evoluzione dello slot AMR (Audio
Modem Riser), i due slot CNR (Commu¬
nications and Networking Riser) con¬
sentono di installare, con una spesa mi¬
nima. dispositivi come modem, inter¬
facce audio, schede di rete o control-
ler/Hub USB, il minor costo è dovuto al
fatto che le schedine CNR provvedono
alla sola interfaccia fisica ed elettrica e
tutta l’elaborazione è effettuata da un
software applicativo e dal processore
centrale.
Conclusioni
Una scheda madre completissima e
molto ben costruita, che però ha un
prezzo al pubblico abbastanza elevato.
370.000 più l’IVA fanno quasi mezzo
La schedina per le tre porte USB aggiuntive
Caratteristiche tecniche
Supporto per processori Intel Pentium III e Celeron su Socket 370
Front Side Bus a 66/100/133 MHz
Supporto per memoria DRAM PC133 fino a 512 MByte su 3 slot DIMM
Supporto AGP 4X/Pro
5 porte USB
Supporto per schede CNR
Bus ad alta velocità UltraDMA/100 per dischi e dispositivi di memorizzazione di
massa
Wired for Management 2.0A Compliant
Supporto ASUS iPanel
6 slot PCI 2.2
interfaccia VGA ad alte prestazioni integrata
milione, una cifra non trascurabile; si
paga anche il fatto di avere un "decele¬
ratore" grafico integrato, che nella mag¬
gior parte dei casi sarà disattivato per
implementare un ben più efficiente ac¬
celeratore AGP, magari un Asus V7700
(in prova su questo stesso numero).
Diverso il discorso per gli ammini¬
stratori IT delle aziende, ai quali sarà
senza dubbio utile avere integrato il
controller grafico, senza poi contare che
e disponibile anche l'interfaccia di rete
10/100 su scheda CNR a basso costo.
In finale, si tratta di una piattaforma
estremamente flessibile, dotata di un
rapporto qualità/prezzo più che accetta¬
bile. «E
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
73
di Andrea Monlesi
OverView
Asus AGP-V7700 Deluxe TV
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Asus AGP-V7700
Deluxe TV
Se è vero che nella vita al peggio
non c'è mai fine, credo che non esista
un settore dove sia possibile affermare
altrettanto del "meglio" cosi a ragion
veduta come in campo informatico
Sappiamo tutti molto bene che qualun¬
que prodotto hardware o software
possa oggi suscitare le nostre più ac¬
cese bramosie, molto presto vedrà le
sue caratteristiche offuscate dall'arrivo
sul mercato di nuovi, ben piu efficienti,
oggetti del desiderio. Eppure il fascino
del "top" del momento continua a col¬
pire e a destare talvolta uno smodato
desiderio di possesso anche tra chi è
solito provare di frequente le ultime
novità, per poterne ad esempio parlare
sulla rivista che state leggendo ora.
Il lato negativo delle prove hardwa¬
re, in effetti, è che quando si ha final¬
mente per le mani un prodotto in gra¬
do di risvegliare il nostro entusiasmo,
questo piacere dura il solo poco tempo
necessario ad apprezzare le potenzia¬
lità dell’oggetto per poi riconsegnare
prontamente lo stesso in redazione.
Così il mese scorso, dopo essermi po¬
tuto felicemente esibire in una sfrena¬
ta - e meritata - serie di elogi per la
nuova, riuscitissima scheda video Asus
AGP-V7700 basata sul chip nVidia
GeForce2 GTS, ed annunciando in
chiusura d'articolo la prossima disponi¬
bilità della versione Deluxe della stes¬
sa scheda, ero infine costretto alla sua
restituzione, non senza rimpianti. Ma
una volta tanto la buona sorte decideva
di rinfrancarmi molto alla svelta, asse¬
gnandomi subito la prova della versio¬
ne superiore dello stesso prodotto. Ec¬
comi dunque con le grinfie posate con
soddisfazione sulla nuovissima scheda
Asus AGP-V7700 Deluxe TV.
Vorrei evitare di dilungarmi troppo
sulle già note caratteristiche del chip
nVidia GeForce2 GTS alla base di que¬
sto prodotto, per le quali vi rimando
all'articolo apparso sull'ultimo numero
Approfitterò comunque volentieri dello
spazio a disposizione per aggiungere
soltanto qualche altro dato relativo alle
sue capacità ed a quelle, in generale,
di questa serie di adattatori Asus AGP-
V7700.
Di fatto le schede video Asus appar¬
tenenti ad una stessa famiglia, per una
politica commerciale dell’azienda di
Taiwan, differiscono esclusivamente per
la quantità di memoria integrata e per la
presenza di opzioni supplementari quali
gli ingressi/uscite TV. optional come gli
occhiali 3D ed il software a corredo Nel¬
la versione Deluxe TV, in particolare, tro¬
viamo. oltre alla tradizionale uscita SV¬
GA a 15 pin: una presa di ingresso S-vi-
deo a 7 pin, uscita video composito e
uscita S-Video, porta per il collegamento
di occhiali 3D-VR; cavi video composito
ed a 7 pin ed un paio di occhiali 3D a cri¬
stalli liquidi Asus VR-100.
La GPU, come detto, è la ormai nota
GF2 GTS a 256 bit di nVidia, con i suoi
25 milioni di poligoni e 800 milioni di
pixel elaborati in un secondo; con uno
shading da 1,6 Gigatexel al secondo ed
un RAMDAC da 350 MHz che consen¬
te risoluzioni fino a 2048 x 1536 pixel o
frequenze di refresh verticale fino a
240 Hz, per immagini chiare e molto
stabili anche alle risoluzioni più alte.
La memoria installata ammonta a 32
MB, come nella versione base, suddi¬
visi in 8 chip posti su entrambe le fac-
74
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Asus AGP-V7700 Deluxe TV
ce del dispositivo. Si tratta di memorie
DDR da 6 ns prodotte da Infineon, con
parallelismo a 256 bit dell'interfaccia -
allo stesso livello quindi del processore
grafico - e con frequenza nominale di
333 MHz. In realtà questa SGRAM ha
una frequenza di lavoro effettiva di 166
MHz, ma utilizzando tecnologia Doublé
Data Rate può operare su entrambi i
fronti del clock, con prestazioni quindi
raddoppiate rispetto ad una normale
SGRAM. È per questo che leggendo le
caratteristiche troverete sempre utiliz¬
zata la forma impropria, con un valore
di cicli al secondo moltiplicato per due.
La funzione FastWrites integrata velo¬
cizza inoltre ulteriormente le operazioni
di scrittura in memoria, aumentandone
il tasso di oltre il 30%. La ventola di
raffreddamento a nove pale installata
sul chip nVidia è caratterizzata ancora
dall'insolito corpo circolare già visto
sulla versione "Pure" della AGP-
V7700, con in più un appariscente ef¬
fetto cromatura sulle alette laterali.
Tra le operazioni fondamentali che il
processore grafico è in grado di ese¬
guire sul singolo pixel (ben sette ope¬
razioni in una sola passata, lo ricordo)
cito lo shadow-maps, i vari bump-map-
ping, il vertex blending, shadow volu-
mes e volumetrie explosion. Come tut¬
te le schede basate su chip GF2 GTS,
la V7700 Deluxe supporta inoltre l'Anti-
Aliasing a tutto schermo, prerogativa
quindi non più delle sole schede 3dfx
Il metodo utilizzato prevede un com¬
plesso algoritmo di campionatura attra¬
verso il quale il rendering dell’immagi¬
ne viene effettuato ad una risoluzione
doppia lungo uno o entrambi gli assi di
riferimento. A questo punto le coppie
o quartine di pixel ridondanti cosi otte¬
nute vengono "fuse" nel pixel definiti¬
vo. Il tutto naturalmente a discapito
della velocità di elaborazione delle im¬
magini. In effetti l'Anti-Aliasing a tutto
schermo della scheda permette di vi¬
sualizzare scene molto realistiche, ma
può rendere un gioco 3D praticamente
inutilizzabile ad alte risoluzioni.
Il design della scheda presenta dif¬
ferenze minime rispetto a quello della
versione base; tali differenze sono giu¬
stificate dalla necessità di integrare
sulla piastra le componenti relative alle
porte video supplementari. Di fatto la
serie Asus AGP-V7700 mantiene uno
schema di progetto molto simile a
quello della scheda di riferimento nVi¬
dia, a differenza di quanto accaduto
con le precedenti V6600 e V6800 per
la quali era stato adottato un design
proprietario Asus.
I driver utilizzati da Asus sembrereb¬
bero essere una versione leggermente
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Tra gli accessori a corredo di questa versione, davvero completa, della V7700. spiccano gli occhiali Asus
VR-100, con i quali si può ottenere una visione stereoscopica dei giochi 3D
modificata degli originali nVidia: questo
spiegherebbe in parte le migliori pre¬
stazioni offerte dalla V7700 rispetto ad
altre schede con la stessa GPU. alme¬
no stando a quanto riportato da molti
benchmark, e la sua piena compatibi¬
lità con l'AGP 2x di schede madri basa¬
te su chipset AMD 751. a differenza
della scheda grafica proprietaria nVidia.
Assieme ai driver vengono installate
diverse utility per il controllo della grafi¬
ca 3D, accessibili dalla solita finestra
delle impostazioni video avanzate; in
particolare per la regolazione dei para¬
metri Direct3D ed OpenGL (Anti-Alia-
sing, allineamento dei texel. attivazione
degli effetti VR stereoscopici eccetera).
Tutte le operazioni di setup possono
essere eseguite da un pratico wizard
ad autorun presente sul CD dei driver.
Il collegamento ad un dispositivo
esterno come TV, VHS o videocamera
per l'input video può essere effettuato
molto rapidamente con il cavo a 7 pin
o, tramite adattatore, con quello com¬
posito. Le operazioni di cattura delle
immagini possono essere effettuate
con l'ausilio del software Asus Live
Niente giochi nella
versione giunta m
prova questo mese,
ma un utile pacchet¬
to software che
comprende - oltre
alle utility integrate
nel CD dei driver - il
3Deep di eColor per
la migliore calibra¬
zione di luminosità e
contrasto tramite
wizard Ivisibile
nell'immagine), il
DVD player Asus
2000 e l'Ulead Vi¬
deo Studio 4
75
Asus AGP-V7700 Deluxe TV
Sempre piu origi¬
nali in latro di ven¬
tole. i progettisti
Asus questa volta
hanno scelto un di¬
spositivo dal look
veramente origina¬
le corpo circolare
e cromature latera¬
li per un efficace
sistema di raffred¬
damento a 9 pale
completamente
monuorabile via
software
Utility a corredo, ad una frequenza di
campionamento di 30 frame al secon¬
do con una risoluzione di 740 x 480.
Viene anche fornito un efficiente pro¬
gramma per il monitoraggio automatiz¬
zato di eventuali telecamere di sicurez¬
za - VideoSecurity - in grado di rilevare
eventuali movimenti nel campo
dell'immagine in ingresso ed agire di
conseguenza, mandando ad esempio
una mail ad un indirizzo prestabilito, ef¬
fettuando una telefonata, eseguendo
un determinato programma e natural¬
mente salvando il filmato relativo
all'evento.
Veniamo ora agli occhiali. Gli Asus
VR-100 sono collegati alla scheda AGP-
V7700 da un cavo incorporato che for¬
nisce anche la necessaria alimentazio¬
ne. Sono piuttosto robusti e non como¬
dissimi, ma sfruttano appieno le poten¬
zialità della scheda, utilizzandone l'ef¬
fetto 3D anche in page-flippmg. La
scheda Asus, infatti, grazie al suo ri¬
marchevole frame rate è in grado di
utilizzare questa tecnica per generare
immagini stereoscopiche in movimen¬
to in tempo reale, alternando cioè mol¬
to rapidamente un'immagine con quel¬
la generata per scostamento a partire
dalla prima. La tecnica è più dispendio¬
sa ma più efficace del line-interleaving
usato altrimenti, nel quale le linee del
display vengono visualizzate alternate
con un brevissimo intervallo tra loro. È
bene limitare l'uso degli occhiali a bre¬
vi periodi di tempo perché si può rapi¬
damente avvertire un senso di fastidio
e nausea.
Il software a corredo con la versione
Deluxe non comprende questa volta
giochi un po' datati o inutili demo, ma
un più appropriato e utile pacchetto
composto da Ulead Video Studio 4,
molto comodo per il video-editing, dal
software eColor 3Deep - per la miglio¬
re calibrazione possibile dei parametri
video di luminosità e contrasto - e dal
DVD2000 player, già visto sulla versio¬
ne base.
È sempre il caso, inoltre, di ricorda¬
re la presenza dell'eccellente software
proprietario SmartDoctor, una utility
che consente di monitorare temperatu¬
ra e voltaggio della scheda e velocità di
rotazione della ventola, in grado di atti¬
varsi automaticamente per segnalare
un eventuale surriscaldamento e di au¬
mentare o diminuire dinamicamente la
frequenza di lavoro della GPU e della
SGRAM a seconda delle effettive ne¬
cessità, garantendo così una maggiore
durata del dispositivo. La possibilità di
intervenire manualmente su queste
frequenze per effettuare un over-
clocking semplice e sicuro è poi uno
dei punti di forza della scheda Asus.
Utilizzando le Tweak Utility a corredo,
infatti, tutto si riduce allo spostamento
di due cursori con i quali è possibile
aumentare le frequenze del chip grafi¬
co e della memoria, incrementando
sensibilmente le prestazioni 3D
dell'adattatore senza inficiarne appa¬
rentemente la stabilità.
Probabilmente quando leggerete
queste pagine le ferie estive saranno
ormai solo un ricordo, anche per i più
ritardatari. Oltre alle vacanze sarà già
terminata anche la bella stagione ed il
solito lavoro sarà ancora II ad attender¬
ci, sul solito tavolo, nel solito ufficio
dall'aspetto ora più triste che mai. A ri¬
cordarci ì momenti spensierati rimar¬
ranno solo un po' di riprese effettuate
con la telecamera in qualche lontano
luogo di villeggiatura. Così, per conso¬
larvi del triste destino e per poter go¬
dere nelle prossime serate di una ver¬
sione digitalizzata delle vostre prodez¬
ze da cameraman, questa scheda po¬
trebbe essere una buona idea per un
regalo da fare a voi stessi e al vostro
computer, sulla quale investire gli ulti¬
mi risparmi residui dopo le follie vacan¬
ziere. «e
76
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
internet
la nuova generazione
di abbonamenti ADSL di MC-link per le Aziende
Dopo la rivoluzione di Internet ecco la rivoluzione della nuova generazione di ab¬
bonamenti aziendali MC-link, Internet no limit: ADSL Lan e ADSL Corporate.
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di Alessandro Fette
dvervieW
\- \ * l'or nvnwu' in unir husincs.\
Sercom IR51IX
Un semplice router ISDN per
condividere l'accesso ad Internet
Ammettiamo il caso in cui, sia per no¬
stalgia che per utilità, il vostro vecchio
personal non abbia mai smesso di funzio¬
nare e ammettiamo il caso in cui vogliate
navigare in Internet non solo con la vostra
nuova macchina, ma anche con il vecchio
e fido PC. Il " caso" supposto non credo
sia molto lontano dalla realtà, consideran¬
do il fatto che un computer ormai datato
può comunque svolgere delle mansioni
semplici e utili come, ad esempio inviare
o ricevere fax. o, perché no. girovagare
nella rete delle reti, cosa che non richiede
un hardware particolare se non un mo¬
dem o una scheda ISDN Nel caso in cui
si decida invece di condividere l'accesso
ad Internet con tutti i computer in nostro
possesso, è sufficiente una scheda di re¬
te e l'IR511X della Sercomm, un ISDN In¬
ternet router, che sfrutta, quindi, la più
elementare delle connessioni lan.
Semplicemente
elementare
Iniziamo dalle dimensioni veramente lil¬
lipuziane: 120x93x30 mm, spazio in cui
trovano posto i due connettori RJ45, uno
per la rete lan e l'altro per la linea telefoni¬
ca digitale, il connettore per l’alimentazio¬
ne e un Dip switch, che abilita o disabilita
la funzione DHCP, In realtà il router della
casa asiatica svolge più di una mansione.
È capace di riconoscere automaticamente
la presenza di una rete lan, provvede a
fornire indirizzi dinamici alle macchine
connesse in rete (più comunemente fun¬
ziona come un DHCP Server) e infine sup¬
porta il multirouting Questo significa che
l'IR51 IX accetta la presenza di altri router
e che, in mancanza di un hub di interfac¬
cia, fornisce indirizzi ip dinamici all'interno
di una Home Networking molto economi¬
ca, ossia fatta da pc con scheda di rete,
collegati in serie. In ogni caso il router si
connette automaticamente ogni qual vol¬
ta venga richiesta una connessione ad In¬
ternet da uno dei computer in rete, senza
dover convalidare l'ingresso al provider
(precedentemente programmato durante
il setup del router), e si disconnette solo
dopo un certo periodo di inattività. Nel ca¬
so in cui fosse abilitata dal nostro operato¬
re telefonico la funzione multinumero,
CIRSI IX è in grado di stabilire di volta in
volta se utilizzare un solo canale digitale o
entrambi, raggiungendo la massima velo¬
cità di trasferimento pari a 128 Kb/s. Per
poter utilizzare il router bisogna comun¬
que accedere al programma di setup con¬
tenuto nel CD-ROM in dotazione, opera¬
zione peraltro semplice e veloce che non
richiede conoscenze particolarmente ap¬
profondite in materia e che deve essere
fatta su ogni PC connesso in rete. Il pro¬
gramma Manager ci guiderà ad un facile
setup sia del router che del computer,
operazione eseguibile tramite qualsiasi
workstation connessa alla lan tramite
Web browser. Nel caso in cui vogliate
controllare ogni connessione ad Internet,
il software di gestione permette di moni¬
torare ogni accesso alla rete esterna,
sempre tramite l'interfaccia Web e di con¬
seguenza controllare il flusso di dati sia in
ingresso che in uscita. Ma la preoccupa¬
zione di molti, se non di tutti gli utenti di
Internet, è la sicurezza da ogni attacco
esterno. In questo caso con l'IR51 IX ogni
informazione viene monitorata e filtrata
per prevenire ogni attacco esterno alla no¬
stra beneamata rete. In realtà la protezio¬
ne Firewall offerta dal router è un effetto
intrinseco della condivisione degli ip ad-
dress. Ogni utente lan condivide un unico
ip per accedere alla rete esterna e quindi
per il server esterno vi è un solo grande
computer e non una lan. Ma in realtà
quello che succede è che il router agisce
come un server proxy trasparente, tra¬
sformando i molteplici ip address in un
singolo ip address. In questo modo ogni
tentativo di connessione esterna alle ri¬
sorse locali viene bloccata. Infine, ricordia¬
mo per dovere di cronaca i protocolli di
comunicazione compatibili con l'IR51 IX
che sono: il PPP, il NAT, il MLPPP, I IP,
l'ICMP, l’FTP, il DHCP, l'HTTP e il SNMP.
Conclusioni
Una delle qualità che rende un oggetto
appetibile è sicuramente quella della sem¬
plicità di installazione e di utilizzo, soprat¬
tutto in un mercato in eterno e rapidissi¬
mo sviluppo come quello dell'informatica
moderna. Il router presentato dalla Ser¬
comm è quanto di più semplice sia mai
stato prodotto e commercializzato finora
in ambito di connessioni in rete. Possede¬
re ITR51IX in casa è una sicurezza per la
nostra rete e sicuramente un valido og¬
getto per una navigazione veloce e so¬
prattutto condivisa da tutti ad un prezzo
che tutto sommato ricorda i nostalgici e
antiquati modem analogici. «£
78
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
m
' :a
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Acer TravelMate
602TER
Il nécessaire per
masterizzare con classe
Reso velocissimo dal Pentium III a
650 MHz e dalla sezione grafica basata
sulla Rage Mobility di Ati, il nuovo Tra¬
velMate è tra i portatili leggeri più po¬
tenti del mercato. Evidentemente, però,
in Acer hanno pensato che le caratteri¬
stiche tecniche e la linea accattivante
non sarebbero bastate a differenziare il
prodotto rispetto ad una concorrenza
che sforna strumenti comunque sem¬
pre più belli e veloci. Ecco quindi la no¬
vità che mancava: il consueto lettore
CD estraibile è diventato un masterizza-
tore, da usare in combinazione col ca¬
piente HDD da 12 GByte per trasforma¬
re il 602TER in una perfetta fabbrica
portatile di CD, dando un'altra spallata
alle barriere che ancora separano la
flessibilità di un desktop da quella di un
PC da valigetta.
Ha di serie
i cerchi in lega
Realizzati a partire da un robusto e
leggero chassis in magnesio, i Travel¬
Mate della serie 600 si fanno notare per
la morbida eleganza del design, arricchi¬
to da elementi metallici con funzioni
estetiche e di rinforzo. In particolare, è
interamente in metallo la parte esterna
del coperchio, consentendo al display
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XTFT da 13,3 pollici di essere alloggiato
in uno spessore di soli 9 millimetri man¬
tenendo una rigidità sufficiente ad im¬
pedire qualsiasi distorsione dell'Immagi¬
ne, a meno di non esercitare una consi¬
stente pressione sulla sottile cornice
Per il resto si nota una certosina cura
dei dettagli, dalle staffe di fissaggio del¬
la telecamenna USB opzionale, poste a
entrambi i lati del display e protette da
tappi di gomma, al marchio Acer inciso
su una placca di alluminio iridescente.
Bello anche il frontale, che ospita,
immersi nel metallo, gli ingressi e l'usci¬
ta audio, oltre al pulsante di accensione
a scorrimento, ben protetto contro le at¬
tivazioni accidentali. La tastiera e com¬
pletissima, a profilo molto basso ed ec¬
cellente quanto a sensibilità e precisio¬
ne. Lo stesso non si può dire del touch-
pad. piuttosto laborioso da configurare
date le numerose caratteristiche di fun¬
zionamento raccolte in ben sei differen¬
ti schermate, e comunque affetto da
qualche inceppamento. Si apprezza, in¬
vece, la presenza del pulsante di scorri¬
mento verticale, al quale è facile abi¬
tuarsi navigando un po'.
Sotto il dispositivo di puntamento,
correttamente posizionata, e visibile la
finestrella del minuscolo microfono,
mentre i classici sei LED di funziona¬
mento e blocco della tastiera si trovano
sotto il display, con quelli di accensione
e sleep mode duplicati all'esterno del
coperchio
I diffusori sono due, stereofonici,
posti sopra la tastiera e riconoscibili
per le zone traforate in modo un po' le¬
zioso. La qualità acustica appare accet¬
tabile, con una pressione sonora ade¬
guata ma non al livello dei modelli piu
ingombranti
Perché non va dimenticato che que¬
sto notebook appartiene a buon diritto
alla categoria "slim", grazie ad uno
spessore poco superiore ai 3 cm e al
peso inferiore a 2 chili e mezzo tutto
compreso.
Quanto all'input/output, il 602 dispo¬
ne di una singola PCMCIA CardBus di
tipo II posta sul fianco sinistro, mentre
80
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Acer TravelMate 602TER
Sono un vero tocco di classe i connettori audio inseriti in una placca metallica sul frontale L 'insieme appa¬
re eccezionalmente snello
Abolite le classiche seriali e parallela, il retro è dominato dal connettore per la docking station Peccato per
l'assenza di un uscita S-video e per la posizione infelice della finestra dell'infrarosso
lità di spingere il 602 a 1280x1024 su
un monitor esterno, magari sfruttando
la funzionalità dual display (mostra aree
diverse per il TFT integrato e lo scher¬
mo esterno) offerta dalla veloce scheda
Ati da 8 MByte.
E che dire delle prestazioni? Il pro¬
cessore è formidabile, anche quando
viene rallentato dal sistema SpeedStep
per dare più ossigeno alle batterie. I
128 MByte di SDRAM fanno il loro do¬
vere e cosi pure il disco rigido: un Tra-
velstar IBM estraibile da 4200RPM. Nel
complesso il sistema divora qualsiasi
applicativo sviluppato per Windows 9x,
giochi compresi, ed è uno strumento
estremamente versatile ovunque siano
necessarie prestazioni elevate o, in
mancanza d'altro, per vincere il confron¬
to con le macchine dei colleghi.
Non ultimi vanno considerati i van¬
taggi del masterizzatore 4x integrato,
montato su una slitta facilmente estrai¬
bile e sostituibile con un modulo DVD
piuttosto costoso (1.000.000 più iva).
sul retro, senza protezione ma ben in¬
cassate nel guscio esterno,trovano po¬
sto i connettori del modem integrato,
della Ethernet 10/100, i due ingressi
USB, la VGA, la PS/2 e il ricetrasmetti-
tore infrarosso.
Nessuna traccia "immediata" delle
classiche seriale e parallela, come det¬
tano i nuovi standard, sostituite da un
più pratico connettore proprietario per il
port replicator, venduto in opzione a
300.000 lire più iva, che offre in più una
comoda uscita S-video. Allo stesso con¬
nettore è però possibile collegare un
semplice adattatore fornito a corredo
che permette l'utilizzo delle due porte
non direttamente disponibili.
L 'impostazione modu¬
lare permette di estrar¬
re il masterizzatore.
magari in previsione di
un viaggio in aereo, o
di sostituirlo con un let¬
tore DVD fornito in op¬
zione.
Sotto il vestito... tutto
Una volta acceso, il display appare lu¬
minoso e nitido, con solo qualche diso-
k
mogeneità di illuminazione ai quattro
angoli La risoluzione di 1024x768 pixel
è sufficiente per la maggior parte degli
utilizzi, comunque, vista la potenza del
processore, è stata prevista la possibi-
Buona in rapporto alle prestazioni,
ma non eccezionale in assoluto, l'auto¬
nomia della batteria agli ioni di litio,
che può raggiungere le 3 ore con un
uso moderato del lettore CD/masteriz-
zatore.
Potenza esclusiva
Con un prezzo al pubblico che si ag¬
gira su 7 milioni di lire il TravelMate
602TER non è proprio a buon mercato.
A ben guardare, comunque, i contenuti
ci sono tutti, compreso quel pizzico di
innovazione in più che può fare la diffe¬
renza.
Insomma, questo Acer è costoso ma
non eccessivo per un prodotto in grado
di garantire la più rara e ricercata carat¬
teristica degli strumenti elettronici di
questo inizio di secolo: la longevità, MS
Caratteristiche tecniche
- ■ v.-i
CPU: Intel Pentium III 650 MHz con SpeedStep. 256 KB Cache L2
3AM: 128 MByte SDRAM
Display: 13,3" XTFT LCD, 1024x768 16,7 milioni di colori, funzione dual display
Slot PC Card: 1 PCMCIA
HDD: 2,5" estraibile, 12 GByte
Floppy 1,44 esterno USB
CD-RW 4/4/20x - Modem 56K V90
Interfacce: 1 PS/2, 2 USB, 1 Ethernet 10/100, 1 FIR IrDA, 1 VGA, 1 port replicator
Batteria: Li-lon 3600mAh
Dimensioni: 298x238x32.9mm
Peso: 2,4 Kg
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
81
Overvievv
di Raffaello De Masi
2000
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Quando, fresco di laurea e con le ta¬
sche completamente vuote, decisi di in¬
traprendere una vita di intenso lavoro,
in cui gli allori mietuti sarebbero solo
stati un altro tassello della sempiterna
storia di Atripalda, ben pensai, in attesa
che il mondo riconoscesse il mio inge¬
gno e le mie qualità, di cercare, da buon
meridionale, raccomandazioni di qua e
di là per trovarmi "un posto". Il cavalie¬
re De Bernardinis, amico di famiglia,
vecchio scapolo impenitente e profon¬
do conoscitore di persone e del mondo,
all'uopo interpellato da mio padre, riu¬
sci, in un batter d'occhio, a trovarmi un
impiego di consulente presso una gran¬
de azienda chimica italiana, vicino Ro¬
ma Immaginatevi la mia contentezza!
Per cui ricordo che, quel giorno stesso,
a tavola, mi venne di dire che nel pome¬
riggio pensavo di passare dal cavaliere
per ringraziare.
Apriti cielo! "Ma quale cavaliere e ca¬
valiere", fu la risposta inviperita di mia
madre, "oggi si va a ringraziare S. Anto¬
nio ad Apice", lo tentai, con tutto il ri¬
spetto per il santo, di chiarire alme¬
no il ruolo del benefattore uma¬
no, ma non ci fu verso; nel po¬
meriggio caricai mamma,
papà e mio fratello (che
c'entrava lui non lo so
ancora, ma mia madre
aveva stabilito che do¬
veva partecipare tutta
la famiglia) nella mia
vecchia Mini e via, per
campagne soleggiate
verso il santuario, a
una trentina di chilome¬
tri da casa.
All'uscita dalla chiesa,
mia madre, che aveva sot¬
toposto un povero cappucci¬
no a una confessione di oltre
un'ora (ma che peccati poteva
aver fatto, più che sbagliare la dose
di sale nella minestra), gioiosa come
una pasqua, mi mette al collo una cate¬
nina acquistata in chiesa e mi dice: "Fi¬
glio mio, tienila sempre con te, ti pro¬
teggerà contro ogni male!"
Sono passati più di trent'anm, da al¬
lora, i miei sono andati via da diversi
anni, ma la catenina l'ho ancora, nel
cassetto della scrivania su cui in que¬
sto momento sto scrivendo. Ci credia¬
te o no. le do un'occhiata quando mi
tocca di affrontare qualche grande diffi¬
coltà, un po’ come fa Dave in "Angeli
con la pistola" con le mele della vecchia
Annie; e non ha mai mancato di proteg¬
germi.
E il mio PC,
chi lo protegge?
Già, niente a che vedere con santuari
e mamme premurose, ma come si fa a
mettere uno scudo tra la nostra amata
82
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
McAfee Office 2000
creatura e i pericoli che la insidiano ogni
giorno. Come si fa a difendere questa
figlioletta innocente dai bruti che vor¬
rebbero insidiare le sue virtù, attenden¬
dola ad ogni angolo di strada, informati¬
ca, ben s'intende?
Credo, come ho raccontato in un arti¬
colo del mese passato, di essere stato
uno dei primi in Italia a beccarsi, fino in
fondo, le profferte d'amore di "I Love
You". Ovviamente, dopo il fattaccio, se¬
condo la migliore tradizione, ho cercato
quanto di meglio ci fosse in circolazione
per corazzarmi contro intrusioni e infe¬
zioni, non mancando di cercare anche le
utility che meglio potessero mantenere
in perfetta forma la mia macchina. In-
somma, visto che ci stavo, tanto valeva
fare un lavoro di fino.
E mi sono quindi fatto un elenco di
quel che mi serviva: un buon antivirus,
un pacchetto di gestione e ottimizzazio¬
ne dell'ambiente, un sistema di diagno¬
stica e di recupero da errori, malfunzio¬
namenti o guasti, compresa la riattiva¬
zione del sistema in caso di errori gravi.
E poi, ancora qualcosetta, come un
buon uninstaller, che davvero eliminas¬
se la robaccia che si accumula, dopo la
cancellazione di un programma, nel si¬
stema operativo, non mancando, poi. di
fornirsi di un efficace servizio dì upgra-
de.
Fatti i debiti conti, almeno quattro o
cinque programmi combinati, che, a
una media di un biglietto da centomila
ciascuno, fanno un mezzo milioncino.
Neanche tanto caro, se si desidera la
maggior sicurezza possibile.
0 in alternativa, spendere meno di
un terzo e trovarsi con una suite com¬
pleta e funzionale, frutto della progetta¬
zione di un solo team e, quindi, con par¬
ti sinergiche tra loro. Come McAfee Of¬
fice 2000
Cosa è McAfee Office 2000? Si trat-
Lo splashscreen del
programma.
ta di un gruppo di
programmi tutti
destinati alla ma¬
nutenzione e alla
protezione, diretta
e indiretta, della
nostra macchina;
alcuni componenti
dell'ambiente so¬
no rivolti a funzioni
particolari e mira¬
te. altri sono di ge¬
nere più ampio e
garantiscono la co¬
pertura di molte aree d'azione, come
avremo modo di vedere.Usare insieme,
o individualmente, i programmi di que¬
sta vera schiera di guardie del corpo
permette di offrire ai nostri dati il miglio¬
re sistema di sicurezza possibile.
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la totale protezio¬
ne del nostro PC
da virus, cavalli di
troia, hoax e com¬
pagnia cantante.
Ne abbiamo parla¬
to più diffusamen¬
te sul numero
scorso di MC, e
non è qui il caso
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MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
83
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Pmtegge conto le comAoacn acatkrtÉà
Me Arre
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genere finora visto
Garantite le migliori
pulizie di primavera
di ripeterci, salvo nel ricordare che in
quest’ultima versione è stata aggiunta
la funzione WebScanX, che contribui¬
sce a garantire la sicurezza del sistema
contro i pericoli provenienti da Internet.
Passiamo invece a quello che è il
principe indiscusso, da diversi anni,
dell'area di prevenzione del nostro com¬
puter da errori e malfunzionamenti.
McAfee Office 2000 Nuts&BoIts con¬
sente di monitorare continuamente lo
stato del nostro PC e di garantire dia¬
gnosi e riparazioni del sistema operativo
e del software applicativo, creando, tra
l'altro anche dischi di ripristino forzato e
"istantanee" dei settori più importanti
delle unità del disco rigido. Nut&BoIts
evita la perdita di dati dovuti al blocco di
un’applicazione, esegue continue scan¬
sioni del sistema e delle unità di memo¬
ria per rilevare attività sospette, even¬
tualmente anche dovute a virus, crea
automaticamente o interattivamente
set di backup, esegue copie complete
di backup su un file di un volume pro¬
tetto dal quale si possono ripristinare i
dati quando non sarebbe più possibile
farlo in un altro modo, e, cosa certo
questa oggi non più importante, verifica
la conformità della macchina con l'anno
2000, quando sarebbe dovuto succede¬
re di tutto e non è successo nulla.
La protezione del PC viene attivata
nel momento In cui si installa
Nuts&Bolts. Dopo aver creato il di¬
schetto di ripristino, si passa alla attiva¬
zione della prevenzione blocchi, che evi¬
terà perdite inattese di materiale di la¬
voro, e di informazioni malaugurata¬
mente non salvate. Inoltre Questa uti¬
lity assume diversi altri ruoli e funzioni,
come la catalogazione di una grande
quantità di informazioni sull’hardware e
sul software, l’esecuzione di raffinati te¬
st di benchmark e di diagnostica, la riso¬
luzione e la riparazione di problemi
all’HD, potenziali o reali. Molto pregevo¬
le la possibilità di salvare su un file una
copia immagine di importanti informa¬
zioni relative al disco rigido, o di un inte¬
ro disco stesso, se lo si desidera. Il ripri¬
stino avverrà in maniera semplice e ra¬
pida (l’occasione più semplice da imma¬
ginare, in questo caso, è la remstallazio-
ne del sistema operativo) e l’opzione si
sposa con una potente utility per la ma¬
nutenzione e la risoluzione di problemi
legati al registro di configurazione di
Windows.
Pregevole è, accanto a quest'ultima
fase, l’utility di backup di un intero volu¬
me, che può essere gestita in maniera
automatica o manuale. E' possibile ese¬
guire il backup dell'intero sistema, ad
esempio, su un volume protetto
(un'area separata del disco) in modo da
garantire il completo ripristino dei file
anche se la directory e i dati dell'unità
del disco rigido sono severamente dan¬
neggiati. Inoltre si può gestire un
backup speculare, per copiare i dati
nell’esatto momento in cui sono salvati,
o dopo intervalli di tempo di inattività a
scelta dell’utente
In una suite del genere non poteva
certo mancare un sistema di recupero
di dati e file cancellati per errore, ed esi¬
ste anche un sistema di "eliminazione ’’
protetta, capace di "difendere" i dati
trascinati nel cestino e cancellati anche
sotto DOS E, per concludere, esiste
anche un'interessante area di test, in
cui l'hardware e il software sono sotto¬
posti a diverse prove funzionali, con la
produzione, alla fine, di un report dia¬
gnostico e una serie di consigli per la
soluzione dei problemi rilevati.
Di fronte
alla Vecchia Guardia!
Se tutto questo non basta, McAfee
Office 2000 offre una ulteriore barriera
84
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
McAfee Office 2000
ai problemi schierando, dietro N&B,
l’ambiente di First Aid 2000.
Si tratta di una vecchia suite conti¬
nuamente aggiornata, essenzialmente
fornita delle stesse funzioni e potenzia¬
lità della precedente, ma molto più po¬
tenti e accurate; a queste sono state
aggiunte nuove caratteristiche, modifi¬
che e migliorie, tra cui un interessante
"Annulla Universale", che non sarebbe
una utility per salvarci dal fuoco eter¬
no, ma un comando che permette di ri¬
pristinare impostazioni originarie quan¬
do su di queste sono state apportate
modifiche numerose e di diverso tipo.
First Aid ha sempre al suo fianco la
protezione antivirus, e gestisce anche
una pratica funzione di "Pulizia rapi¬
da", per individuare ed eliminare rapi¬
damente dal PC file inutili o ridondanti.
Buona l'applicazione McAfee Unin-
McAlee Office 2000 al lavoro, le opzioni d'inter¬
vento sono numerose, ma garantiscono risultati
esattamente simili a quelli da noi desiderati
staller, una delle migliori del suo gene¬
re finora viste, che. oltre a gestire le
operazioni di pulizia sull'HD, offre la
possibilità di trasferire interi program¬
mi da un HDS all’altro, cambiando ov¬
viamente tutti i riferimenti all’applica¬
zione, e di eseguire un backup comple¬
to di un programma su una periferica,
in modo da poterne garantire il ripristi¬
no in caso di non disponibilità dell’in-
staller originale.
Interessante, infine, è l’applicazione
Oil Change, che esegue una operazio¬
ne di grande utilità, sovente trascurata
da molti utenti.
Questo programma possiede un da¬
tabase potente e aggiornato di alcune
migliaia di produttori, ed esegue una
scansione del contenuto del nostro HD
alla ricerca dei prodotti hardware e
software installati, scarica gli aggiorna¬
menti più recenti relativi direttamente
dai siti del produttore, li installa e,
eventualmente, li annulla, nel caso le
prestazioni non fossero soddisfacenti.
OilChange garantisce l’assoluta impe¬
netrabilità delle informazioni relative
all’utente, per cui nessun dato relativo
alla nostra configurazione uscirà mai
dalla nostra macchina. Il servizio è in
abbonamento.
Conclusioni
Per trovare una cosi potente suite
di prodotti occorre solo rivolgersi a
Norton System Works. I prodotti sono
pressoché equivalenti, ma McAfee Of¬
fice 2000 ha dalla sua una maggiore
velocità nel funzionamento, cosa che
penalizza, purtroppo, da tempo, le
Norton Utilities.
In ogni caso occorre anche precisa¬
re che le due suite non sono sovrap¬
ponibili, anzi per certe funzioni sono
sicuramente complementari.
Acquistare McAfee è comunque
una specie d'assicurazione contro i
problemi; la sicurezza certo non esiste
(pare che Windows abbia la capacità
di dar vita ai problemi per generazione
spontanea), ma almeno la vita d'ogni
giorno scorrerà più tranquilla.
Un’unica raccomandazione, diverse
volte proposta da queste pagine: tene¬
re sempre aggiornato l'archivio dei vi¬
rus. Ne va della vita dei nostri dati!
Mg
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
85
di Raffaello De Masi
AntiVirus
•K-tHUa;
a** Wladaw» tilt*
• K .lilla; \-
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PC-cillin 7,0
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PC-cillin
Antivirus 7
Qualche settimana fa, accendo il mio
amato PC e mi rendo conto subito che
qualcosa non va. Lo vedo inquieto, con lo
schermo rosso in viso; e mi accorgo che
la tastiera scotta.
Penso a un malessere passeggero,
ma le ore passano e la situazione non pa¬
re migliorare. Il mio bel computer perde
bit maleodoranti per le basse vie. sragio¬
na, mi collega con Platinette invece che
con Naomi, insomma è ammalato.
Ovviamente, da buon rimandatore al
domani delle cose che si possono fare
oggi, non ho montato alcun antivirus. Va¬
do a frugare in libreria e torno con tre pro¬
dotti della più bell'acqua. Uno rifiuta di in¬
stallarsi, affermando di aver scoperto
(bella scoperta) che il sistema è infetto, e
chiedendomi di eliminare prima il virus e
poi di installare (quando si dice la logica!
e poi dicono delle barzellette sui ... beh,
lasciamo perdere!), un altro è troppo vec¬
chio. non riconosce infezioni e ormai la
sua licenza è scaduta per poter aggiorna¬
re il file di riconoscimento. Infine il terzo,
ricevuto da qualche giorno dalla redazio¬
ne, parte immediatamente e, pri¬
ma ancora di istallarsi, passa in
rassegna il contenuto del
mio PC, per garantire un’in¬
stallazione su una macchi¬
na pulita. Bene! E cosi ec¬
comi a raccontare di que¬
sto bel prodotto, che,
sebbene misconosciuto,
almeno da noi, a fronte
dei grandi nomi della me¬
dicina del byte, ha rivelato
essere un pacchetto di qua¬
lità, dotato di un ambiente di
lavoro fortemente orientato
all'utente, e con una facilità e ra¬
pidità di intervento da offrirsi co¬
me validissima alternativa a più
osannati pacchetti. Di seguito la cronaca.
Una calibro .44
contro gli intrusi
Dieci anni fa i virus facevano già pau¬
ra, ma si trattava di giocattoli^ rispetto ai
mostri di oggi. Ne ricordo uno. in fondo
simpatico, che partiva, sul Mac, il giorno
di Natale e apriva una finestra con la fra¬
se "Peace in thè World". Tutto qui. Oggi
gli effetti prodotti sulle nostre macchine
sono devastanti, fino a cancellare addirit¬
tura il BIOS. Insomma, scherzi da prete,
magari anche spretato.
PC-cillin è l'ennesimo esemplare di
una folta schiera di pacchetti antivirus di¬
sponibili anche in Italia, con tale ridondan¬
za di caratteristiche e prestazioni da sem¬
brare poterci garantire una protezione
pressoché assoluta, ma purtroppo illuso¬
ria. Illusoria non perché gli antivirus non
siano efficaci, ma perché lo sono solo se
si ha la pazienza di tenere continuamente
aggiornato il database, il "pattern" conte¬
nente le stringhe di identificazione
dell'agente infettivo.
PC-cillin si installa su una macchina già
dotata di un 486 e richiede uno spazio su
86
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Lo splashscreert di PC-cillin
disco rigido di una dozzina di MB. Uscen¬
do dal coro pressoché comune degli altri
antivirus, tutti dotati di un'interfaccia
all'incirca simile, PC-cillin offre un am¬
biente di gestione più amichevole e nello
stesso tempo raffinato, con una serie di
opzioni d’uso capaci di gestire al meglio
l'emergenza in ogni sua manifestazione.
Poiché lo spazio a disposizione non è
certo molto, diremo che tutte le funzioni
offerte dai correnti pacchetti sono sup¬
portate; scansione a basso livello del
boot, organizzazione periodica dell'azione
di disinfezione, scelta dell'azione da ese¬
guire in caso di rilevamento positivo. Ma
c'è di più, e meglio. PC-cillin 7 offre un
motore di ricerca CHEETAH compieta-
mente nuovo, capace di raddoppiare la
velocità di analisi e di rimuovere un virus
da un file attraverso 20 livelli di compres¬
sione. Pressoché tutti i protocolli di com¬
pressione sono supportati.
Nuova è anche la funzione di Macro-
Trap; tecnica intelligente e agente in tem¬
po reale, riesce, in base a regole ben pre¬
cise, a determinare se un codice macro
contiene virus. Si tratta, in questo caso,
di regole comportamentali, quindi l'analisi
avviene verificando il comportamento
reale della macrofunzione; questo è an¬
cora più valido considerando la rapidissi¬
ma diffusione di questo tipo di virus, tan¬
to veloce da lasciare sovente indifeso
l’utente pur assiduo e fedele negli aggior¬
namenti. Se un file si comporta in manie¬
ra sospetta, sembra essere infetto da un
virus, ma non c'è rilevazione da parte del
programma, il pacchetto offre la possibi¬
lità di metterlo "in quarantena", per spe¬
dirlo alla centrale di Trend Micro per una
successiva analisi. Per tenere aggiornata
quanto più è possibile l'utenza, Trend Mi¬
cro adegua settimanalmente i pattern di
PC-cillin Antivlrus 7
P**r*5ó
virus, salvo poi a
rilasciare edizioni
straordinarie in
caso di eventi di
particolare impor¬
tanza. Gli aggior¬
namenti possono
essere scaricati
in forma incre¬
mentale, vale a
dire che siste-
ma ricorda l'ulti¬
mo downloading e recupera solo la fra¬
zione necessaria, senza lunghe e fastidio¬
se sedute per riottenere tutto l’archivio
(che può superare i diversi MB).
Se come Client di e-mail si utilizza Ou¬
tlook Express o Eudora Mail, PC-cillin 7
esegue la scansione in tempo reale del
materiale in arrivo; in tal modo gli allegati
infetti vengono bloccati prima di essere
salvati sul computer. Inoltre, sempre per
gli utenti Outlook, il programma fornisce
la scansione su richiesta delle cartelle lo¬
cali per cercare infezioni pregresse.
Alcune opzioni sono davvero interes¬
santi, a segno della notevole cura e atten¬
zione rivolta verso l’utente; oltre alle nor¬
mali opzioni, PC-cillin può creare una co¬
pia di un file infetto prima di provvedere
alla cura, e può anche inastare il file, "cir¬
condandolo" di una barriera che lo ren¬
derà incapace di
Stilli mpoiicro
C'ftagrwMW ©•.')►—«IvWJ&t W3. Gi»
dCV Sh—«l 1 *™
to MI I* Vm «O.M
Le finestra di scansione anti-
virus, certamente l'ambien¬
te più importante del pac¬
chetto. Ma non basta.
«•«•M SUB
i* Qp—
lui-Lsi
Aggiorni) ni» www.antlvinis.il PC<illìlTJ
t»nc<d»a tt ■qgó'»»n»f*o
Fto d vai* paftwn
vaimi* uavu
1
FtoMmotoieVWt
LPTIVPNM7
1 -
20HHM0
i
7.00B*M?1»JMAIN
A»”"» «»
r Orfu.A Irato M» pM.nl
^ Da iitoto Iptotom » progi—
i-eo«ai»c* 1
I~; 1
stici implementati (un motore euristico è
un software che individua attività illecite,
quando un virus non viene intercettato at¬
traverso il pattern di confronto). PC-cillin
è all’avanguardia in ambedue i settori, of¬
frendo, inoltre, un'interfaccia di grande
qualità ben realizzata, molto pratica nella
gestione e che non intimidisce l'utente.
Occorre ricordare che non esiste ma-
£fc Cpwr» IrtaisonMiM £•-*!«
U
Non» Mito
Ej4079*We
nuocere e di es¬
sere aperto. Una
potente sezione
di aggiornamen¬
to guidato per¬
metterà di man¬
tenere sempre
completi e riqua¬
lificati anche i file
di programma,
mentre il Web-
Trap, oltre che
verificare l'inof-
fensività dei mo¬
duli Java e Acti-
ve-X. permette di
aggiungere elen¬
chi di indirizzi
WWW di cui si desidera evitare la visita
(es. siti porno od offensivi).
■ara
I WnbTltn
Cj
Ino**»'**»
C*»« a» coca
in quninnionn www.anlivirus It PC<iWiT/
"r°t
9
. ci sono aggiornamenti,
Web trapping. messa in
quarantena, tutti add-on
che rendono II prodotto an¬
cora più elegante e conve¬
niente. E perfino una Chat
on line con i tecnici Trend
Micro.
c Windows rmiA&viirs s<
E» Un™- Irto.
■ ■I M
www.anllvlnis.lt PC<Hlii!J
Agfro** pu
Conclusioni
PC-cillin è sicuramente uno dei migliori
antivirus disponibili oggi sul mercato; in
effetti, il sistema di funzionamento di
questi programmi è molto simile l’uno
all'altro, per cui la vera efficacia sta negli
aggiornamenti continui dei pattern di rico¬
noscimento e, più di recente, nalla pre¬
senza di sempre più potenti motori euri-
wrwo «m*
PC «a •*KW*r*> I con to
eh» comperato ruM’toMnamadpogiarm* •
tMMkm
K cton *«•?« >jrti imvmoIo • «>•«» c<»v» hM tj*to
iraufanyaMito
U
VSAP!*> ?5*a/K0U
« inni
nuale stampato su carta (uno, in formato
PDF è incluso nel CD e un piccolo ma¬
nuale di riferimento offre una guida rapi¬
da alle funzioni), ma , come abbiamo già
detto altre volte, l'uso è talmente intuiti¬
vo da non farne sentire la mancanza. ^
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
87
OverView
Di Judit Kaposnyak
DIZIONARIO
ITALIANO
TEDESCO
parte prima
MtOONf lUOra COMMI «CIO
[KUOSTINI
DJfUTSCH
FUR DICH
I nuovi corsi di lingua
De Agostini su CD
Indubbiamente siamo sommersi da
corsi di lingue organizzati da scuole, isti¬
tuti culturali e da altri organismi o asso¬
ciazioni, corsi realizzati in audio e video
cassette.
Se già state studiando una lingua o vi
siete appena detti che è arrivato il mo¬
mento per iniziare a farlo, vi domande¬
rete cosa potrebbe offrirvi un corso in
cd-rom.
Il cd-rom unisce i pregi di una scuola
tradizionale - "insegnanti" madrelingua,
vastità degli argomenti, - con i vantaggi
di un corso personalizzato e multime¬
diale - l'interattività, laboratorio linguisti¬
co
Prendiamo ad esempio il corso di Te¬
desco: se non parlate neanche una pa¬
rola di tedesco ci vuole un bel coraggio
per incominciare e bisogna essere dav¬
vero molto motivati per continuare; se
invece l'avete già studiato, anche solo
1 Corsi di Lingue in CD-Rom
Deutsch fùr dich
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Distribuito in Italia da:
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un po', lo troverete interssante ed an¬
che divertente.
Il corso è diviso in quattro livelli di dif¬
ficoltà, anche se la distinzione dei livelli
non è del tutto evidente visto che le ru¬
briche sono praticamente eguali.
Se avete dei dubbi sulla profondità
della vostra conoscenza della lin¬
gua, o se siete curiosi su quale
percorso didattico seguire, comin¬
ciate con il test, chiamato Basiste-
st. Il test consiste nel rispondere a
vari tipi di domande, dapprima sulla
grammatica e poi dovrete ricono¬
scere la lingua parlata e fare tradu¬
zioni verso il tedesco. Le domande
non sono molto difficili, ma trove-
_ rete nel computer un severissimo
maestro, che anche per una virgola
mancata o un accento sbagliato
considera errata tutta la frase.
Dopo aver completato il test, vi
vengono mostrate le soluzioni e
riappare la simpatica maestra tede¬
sca che, secondo il risultato rag¬
giunto, vi consiglia il percorso da
seguire. Tuttavia, a nostro avviso,
è più semplice e veloce accedere
alle rubriche direttamente dal
menù principale.
Per capire meglio di cosa trattino le
rubriche, che sono numerose, all’inizio
vi conviene cliccare su "hilfe" (aiuto) e
leggere attentamente tutte le descrizio¬
ni.
Nella prima rubrica da esplorare "si-
tuation" troverete dei brevi filmati che
riguardano vari aspetti della vita quoti¬
diana, I punti più importanti vengono
spiegati separatamente e alla fine do¬
vrete rispondere ad un piccolo test.
La sezione della grammatica è divisa
in due parti: nella prima troverete le
spiegazioni dell'argomento scelto e nel¬
la successiva ne potrete fare ampio
esercizio. Data l'importanza della gram¬
matica, che è fondamentale nella lingua
tedesca, il contenuto di questa sezione
viene pubblicato anche in un piccolo fa-
88
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
DEUTSCH FUR DICH
IFFl ThJ'CO <• '» l» Ria p*' Ogni
giorno «andiamo t'« qut«*o pan* O'uro •*
ntQoxio «a luccatao
scenette di circa 5 minuti. Se troverete
difficoltà nel capire la lingua parlata, ci
sono i sottotitoli (a scelta in tedesco o
in italiano! e se volete approfondire i
punti più difficili il tasto Kommentar dà
accesso alla trascrizione ed alla tradu¬
zione integrale del testo.
In ogni momento, con un click, si
può richiamare il dizionario "parlante"
che contiene circa quattromila parole.
Abbiamo potuto vedere solo gli altri
due cd-rom usciti, che mantengono tut¬
tavia la stessa qualità e lo stesso livello
tecnico del primo. Il corso si presenta
X
scicolo allegato ad
ognuno dei CD
dell'opera.
Ci sono rubriche
dedicate all'apprendi¬
mento efficace dei
numeri e all'amplia-
mento del vocabola¬
rio tramite un diver¬
tente dizionario per
immagini con giochi
di memorizzazione.
Per imparare bene
la non facile pronun¬
cia tedesca, gli autori
del corso hanno crea¬
to una sezione con
dei brevi filmati, che
servono ad introdurre
più complessi ele¬
menti di fonetica, Le vocali e le conso¬
nanti del tedesco, un po' estranee alla
lingua italiana, e l'intonazione della frase
vengono spiegate ed illustrate attraver¬
so vari esercizi e divertenti animazioni.
computer verificherà la corretta pro¬
nuncia delle parole usando il microfono
regalato con il primo fascicolo.
Sui CD troverete inoltre una sezione
con un vasto reper¬
torio di frasi utili ed
espressioni idioma¬
tiche riferite all'ar¬
gomento principale
trattato in ogni nu¬
mero, con la possi¬
bilità di registrare e
riascoltare la propria
voce,
La sezione più in¬
teressante e diver¬
tente è senz'altro il
"Filmstudio", un
vero laboratorio lin¬
guistico dove potre¬
te seguire le punta¬
te di una popolare
soap tedesca, in
ogni CD ci sono tre
bene sia come contenuti sia come faci¬
lità di navigazione. Il costo complessivo
( per il Tedesco sono 18 CD ) si aggira
intorno alle 400.000 lire, che non sono
poche, ma sono giustificate dalla qualità
dell'opera e dalla comodità di avere un
insegnante madrelingua sempre a di¬
sposizione. Inoltre per risolvere even¬
tuali dubbi linguistici avete a disposizio¬
ne un insegnante raggiungibile tramite
e-mail o numero verde. SSS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
89
di Pierfrancesco Fravolini
PC Laris
Editing Audio
E il computer diventa un vero studio
di registrazione audio multitraccia
Negli ultimi anni c'è stata una incredi¬
bile crescita di interesse riguardo le tec¬
nologie multimediali e l’applicazione di
queste tecnologie in ambiti non stretta-
mente legati al computer. La salita ver¬
ticale della potenza dei microprocessori
e delle macchine che li utilizzano, cioè
dei personal computer, ha fatto si che
questi sistemi, nati per impieghi gene¬
rali, potessero essere impiegati profi¬
cuamente anche in campi come l'audio
ed il video, con prestazioni migliori di
quelle possibili con workstation dedica¬
te di qualche anno fa.
Nel caso dell’audio la cosa è ancora
più evidente: fino al ’96 gli appassionati
di registrazione potevano realizzare
montaggi di brani musicali solamente
con due registratori, o DAT, connessi in
cascata. La registrazione diretta su CD
era alla portata di pochi, per di più ric¬
chissimi. appassionati; altrettanto per la
masterizzazione su CD-ROM, per la
quale si doveva utilizzare dispositivi dal
costo proibitivo. L’ascesa della tecnolo¬
gia, e il conseguente crollo dei prezzi dà
PC Laris Editing Audio
Produttore e distributore:
Computer Discount
Via Tosco Romagnola 61/63
50012 Fornacette (PII
tei. 0587/2882
www.cdcpoint.it
Prezzo al pubblico: n.d
ora all'appassionato la possibilità di ac¬
cedere ad un mondo sconfinato di pro¬
dotti e di possibiltà, limitato - tanto per
cambiare! - solamente dalla fantasia. Ed
è proprio la fantasia, molto più forte di
ogni limitazione tecnica, teorica e com¬
merciale a suggerire impieghi e soluzio¬
ni che fino a pochissimo tempo fa sa¬
rebbero stati impensabili.
La qualità dell'hardware attuale, ed in
particolare delle schede audio (soprat¬
tutto quelle semiprofessionali) è ormai
paragonabile a quella di un dispositivo
di registrazione hi-fi, ad esempio un
DAT; anzi, la possibilità che si ha ora di
registrare, attraverso il computer, con
una risoluzione di 24 bit ad una frequen¬
za di campionamento di 96 kHz (ricordo
che lo standard CD prevede 16 bit e
44,1 kHz) permettono di avere una qua¬
lità paragonabile a quella che solo appa¬
recchiature audio professionali possono
dare. Inoltre sono ora alla portata di tutti
schede audio con l’ingresso e l’uscita
digitali. L'uso di una connessione digita¬
le, sia in ingresso che in uscita ci con¬
sente di utilizzare per l'acquisizione con¬
vertitori A/D esterni al computer, che
non risentono quindi dei soliti problemi
di interferenza di cui soffrono in genere
gli apparecchi audio, di norma molto
sensibili alle radiazioni elettromagneti¬
che. Inoltre si ha l’innegabile vantaggio
di poter acquistare in un secondo tem¬
po (quando le finanze lo permettono) di¬
spositivi di acquisizione di elevata qua¬
lità, magari semiprofessionali; in questo
modo il nostro studiolo di registrazione
casalingo può crescere ed evolversi nel
tempo, salvaguardando gli investimenti
iniziali.
La potenza dei moderni computer, e
per computer non intendo solo il proces¬
sore, ma anche i sistemi di memorizza¬
zione, gli hard disk per intenderci, ha
permesso inoltre di spingersi molto al di
là della semplice registrazione audio ste¬
reofonica. Con appositi software un
computer neanche tanto potente (per i
tempi d'oggi) può infatti diventare un
completo registratore digitale multitrac¬
cia. e non solo. I programmi permettono
90
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Per utilizzare al meglio la
scheda viene tornito un
software dì registrazione e se-
guencìng multitraccia tra i più
apprezzati Cubase VST Co¬
me vedremo sul prossimo nu¬
mero con Cubase sarà possi¬
bile registrare un numero infi¬
nito di tracce audio e MIDI,
che potranno essere miscela¬
te tra di loro, con applicazione
m tempo reale di numerosissi¬
mi effetti, alcuno già forniti di
serie con il programma
ormai di compiere delle vere e proprie
elaborazioni digitali sul segnale audio,
con applicazioni di filtri, e qualizzatori,
compressori, simulatori di ambienti,
echi, riverberi, flanger, distorsori e chi
più ne ha più ne metta, su ogni traccia,
in maniera indipendente dalle altre.
Questo approccio, che ormai viene
utilizzato anche negli studi di registra¬
zione "seri" permette di upgradare rapi¬
damente i vari effetti a disposizione
semplicemente cambiando la versione
del software, con una versatilità ed una
possibilità di espansione incredibili. La
cosa sorprendente è che la stessa tec¬
nologia può essere utilizzata sul nostro
computer di casa, che, nel corso degli
anni, è diventato, senza che nemmeno
ce ne accorgessimo, una workstation
potentissima, molto più potente dei mi-
nicomputer di qualche anno fa, ma che .
in realtà viene utilizzata solamente per i
giochi e per la consultazione di qualche
enciclopedia multimediale.
Il computer Laris
Già parecchi numeri fa MCmicrocom-
puter si è occupato di provare macchine
specificatamente assemblate per fun¬
zionare da studi di registrazione semi¬
professionali. L'occasione di riprendere
questo tema davvero interessante ci è
stata data dall'arrivo in redazione di un
computer studiato per venire incontro
alle esigenze dei novelli aspiranti tecnici
del suono. La macchina è arrivata trop¬
po tardi per poterne fare una prova
esaustiva sul numero che state leggen¬
do. In questa anteprima vedremo quindi
solamente le caratteristiche salienti, ri¬
mandando poi una prova più approfon¬
dita al prossimo numero di MC.
La macchina in questione è un PC
Laris perfettamente attrezzato per la re¬
gistrazione multitraccia. Si tratta di un
computer estremamente potente basa¬
to su un processore Pentium III a 800
MHz. e su una scheda madre ASUS
CUV4X, basata sul chipset VIA Apollo
Pro 133Z. La dotazione hardware della
macchina è completissima: c'è pratica¬
mente tutto quello che un utilizzatore
audio può chiedere. Iniziamo subito
dall'hardware che si occupa della regi¬
strazione audio multitraccia. La scheda
utilizzata è una Terratec EWS88 MT,
della quale abbiamo già parlato sui nu¬
meri precedenti di MC. Si tratta di un
prodotto davvero interessante, capace
di registrare e riprodurre simultanea¬
mente fino a 16 tracce analogiche mo¬
nofoniche (otto in ingresso e otto in
uscita), con una risoluzione massima di
24 bit e una frequenza di campiona¬
mento di 96 kHz.
Già questi dati fanno capire che con
questa scheda sarà possibile fare delle
registrazioni di elevatissima qualità.
Inoltre i convertitori A/D e D/A sono di
ottima qualità e consentono di
raggiungere una gam¬
ma di¬
ta scheda audio utilizzata e
una Terratec EWS88 MT. che è capace di registra¬
re e nprodurre simultaneamente fino a 16 tracce analogiche mo¬
nofoniche. con una nsoluzione massima di 24 bit e una frequenza di cam¬
pionamento di 96 kHz
namica elevatissima (teorica superiore a
100 dB). La scheda ha inoltre un i/o digi¬
tale in standard S/PDIF, che supporta
anch'esso i 24bit/96kHz. All'Interno del¬
la scheda è presente un mixer digitale a
20 canali, con una risoluzione interna di
32 bit. Questo mene al riparo da even¬
tuali problemi di overloadmg (clipping di¬
gitale).
Le connessioni audio sono riportate
esternamente alla scheda, su uno sca-
tolotto che incorpora anche i convertito¬
ri A/D e D/A. Lo scatolotto, nella mac¬
china in prova, è stato montato frontal¬
mente, al posto normalmente riservato
per un lettore CD-ROM. In questo mo¬
do tutte le connessioni audio, sia gli in¬
gressi che le uscite, sono facilmente
accessibili.
In realtà spesso è più conveniente
non montare la scatola delle connessio¬
ni sul computer, ma esternamente ad
esso. C'è da immaginare infatti che la
scheda venga utilizzata infatti in unione
con un ulteriore mixer analogico ester¬
no, con la funzione solamente di appa¬
recchio per lo smistamento e l'adatta¬
mento dei segnali analogici (un mixer
dispone di numerosi tipi di prese di in¬
gresso: sbilanciate, bilanciate per mi¬
crofoni, con sensibilità regolabile, ecc.)
In questo caso, dato che le connessioni
al mixer saranno praticamente perma¬
nenti, è quindi più comodo separare lo
scatolotto dal computer, se non altro
per non avere un "ammasso" di cavi
proprio davanti al case.
Per utilizzare al meglio la scheda vie¬
ne fornito un software di registrazione e
sequencing multitraccia tra i più apprez¬
zati: Cubase VST. Come vedremo sul
prossimo numero con Cubase sarà pos¬
sibile registrare un numero infinito di
tracce audio e MIDI, che potranno es¬
sere miscelate tra di loro, con applica¬
zione in tempo reale di numerosissimi
effetti, alcuno già forniti di serie con il
programma La macchina dispone inol¬
tre di un lettore CD-ROM e di un ma-
sterizzatore con velocità di regi-
strazione
massima
di 8x, per
la creazio¬
ne dei vo¬
stri CD
musicali.
Da nota¬
re che l'unico
hard disk pre¬
sente è monta¬
to su un casset-
tino che ne con¬
sente la rimozione.
Questa è una solu¬
zione economica
per facilitare lo scambio dei file musicali
(che nel caso di Cubase contengono an¬
che delle tracce audio e quindi sono si¬
curamente piuttosto "pesanti"). Chi ha
la possibilità di interfacciarsi con studi di
registrazione professionale o quasi tro¬
verà invece più comodo l'utilizzo di un
dispositivo di memorizzazione rimovibi¬
le. quali un drive Jaz o similare.
Sul prossimo numero di MCmicro-
computer troverete, come già detto,
una prova approfondita del prodotto,
con numerosi esempi di utilizzo e una
vera e propria "prova sul campo".
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
91
di Franco Paiamaro
Naac Linea Colour
Naac Technology propone un interes¬
sante personal computer "In bundle",
che comprende il computer (con lettore
DVD, masterizzatore e scheda TV inte¬
grati), uno scanner piano Agfa SnapScan
1212, una stampante Oki 8IM, un moni¬
tor LCD a pannello piatto TFT da 15 polli¬
ci, un joystick Creative Cobra con inter¬
faccia USB e S.O. Windows 98 SE.
L'offerta si rivolge all'utenza evoluta
casalinga, ai "power user", che vogliono
un personal computer allo stato deH’arte,
completo di tutto e allo stesso tempo
correttamente configurato e funzionante.
Per qualcuno, l'assemblaggio di un PC
potrà anche essere un divertimento;
senza dubbio molti "smanettoni" disap¬
proveranno, ma c'è anche chi non ha vo¬
glia o tempo di mettere le mani
sull'hardware e vuole una macchina affi¬
dabile per lavorare senza doversi preoc¬
cupare di potenziali incompatibilità tra
questo o quell'alvo componente.
Il nome del bundle è indicativo del
"tema” coordinato, con il verde come
colore di base.
La configurazione è di tutto rispetto;
cominciando con il PC (basato su proces¬
sore AMD Athlon a 750 MHz e scheda
madre Gigabyte GA-7VX, con chipset
VIA KX133) con 128 MByte di SDRAM
PCI33, disco rigido IDE Quantum da 15
GByte UDMA/66 a 7200 giri, lettore DVD
Pioneer 16X - 40X e masterizzatore LG
8x scrittura 4x riscrittura 32x lettura, en¬
trambi IDE-ATAPI, acceleratore grafico
AGP Elsa Gladiac GeForce 2 Gts, con 32
MByte di RAM video, scheda TV Terra-
tee Terra TV+ pei stereo 32 bit, scheda
audio integrata su scheda madre Creati¬
ve CT5880 "PCI sound" e modem inter¬
no Elsa microlink 56k pei softmodem
v90.
La stampante è la Oki 8IM, basata su
tecnologia LED e capace di otto pagine
al minuto, con risoluzione di 600x600
dpi e interfaccia usb, mentre lo scanner
SnapScan 1212, di produzione Agfa, e
dotato di ben 600 x 1200 DPI di risolu¬
zione ottica, interfaccia USB e di una
profondità di colore di 36 bit.
Il monitor LCD-TFT, di produzione El¬
sa, è l'Ecomo 17LCD99, di 15 pollici di
diagonale reale e con interfaccia analogi¬
ca; è in grado di supportare una risolu¬
zione di 1024x768 con una profondità di
colore di 18 bit e un refresh di 75 Hz;
molto brillante, incorpora una coppia di
altoparlantim sotto e ai lati del pannello
LCD.
92
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
Naac Linea Colour
Naac Linea Colour
Naac Linea Color • PC Athlon 750 con stam¬
pante, scanner e monitor LCD in bundle
Produttore e distributore:
Naac Technology S.p.A.
Tel. 0425 804411
www.naac.it
Prezzo (IVA Inclusali
L. 7 300 000
Come va
Vediamo ora come si comporta alla
"prova del fuoco": le prestazioni del
personal computer sono molto buone,
grazie alla velocità del processore e
dell'ottimo equilibrio di tutti i dispositivi:
il disco è molto veloce e particolarmen¬
te silenzioso (persino a cabinet aper¬
to!). Windows si avvia senza battere ci¬
glio e la macchina si è dimostrata piut¬
tosto stabile. Tutte le applicazioni prein-
II retro della macchina: si noti la quantità di connettori.
Si tratta del "computer definitivo":
l'unica cosa che a nostro avviso un po¬
co stona, è la presenza di una stampan¬
te in B/N Laser, veramente poco indica¬
ta per un'utenza casalinga, che sicura¬
mente preferirebbe la possibilità di
stampare a colori (vista anche la pre¬
senza dell'ottimo scanner Agfa)
Conclusioni
Siamo rimasti piacevolmente colpiti
dalle prestazioni complessive della con¬
figurazione, equilibrata e senz’altro mol¬
to ben progettata: il monitor a pannello
piatto (disponibile anche singolarmente
e del quale esploriamo a fondo le possi¬
bilità nell'articolo dedicato ai monitor
LCD più avanti in questo stesso nume¬
ro) è particolarmente indicato per un
uso professionale della configurazione,
ed è in linea con le recenti disposizioni
di legge in fatto di sicurezza e salute sul
posto di lavoro. Colpisce anche l'idea di
coordinare una configurazione in base
ad un colore guida, idea che non man-
stallate sono stabili e ottimamente con¬
figurate.
Di tutti i programmi presenti sulla
macchina troviamo il CD-Rom originale
con licenza e manuale nell'Imballo del
PC; sono anche presenti una buona
quantità di giochi e utilità (persino due
programmi di masterizzazione: Nero e
Easy CD Creator), sia in versione Full,
sia in Try&Buy (come Norton Antivirus).
Ottime le prestazioni dell'interfaccia
grafica, dobbiamo dire quasi sacrificata
a pilotare un monitor a pannello piatto
alla risoluzione di 1024x768; c'è da dire
che è comunque possibile richiedere il
bundle con un più tradizionale monitor
CRT, sempre di produzione Elsa, dal 17
al 24 pollici di diagonale con ovvia varia¬
zione di prezzo. Sia il lettore DVD, sia il
masterizzatore sono unità molto affida¬
bili e silenziose; il masterizzatore è un
poco più rumoroso, ma solo in lettura.
Lo scanner si è rivelato veloce e rela¬
tivamente silenzioso, con una buona re¬
sa a livello di nitidezza e accuratezza dei
colori nell'immagine ripresa, anche se
si tratta di un modello fuori produzione;
tuttavia le caratteristiche tecniche del
dispositivo sono parecchio interessanti
e non sfigurano affatto a paragone di
prodotti attuali.
cherà di trovare estimatori Si tratta di
una soluzione caratterizzata da un buon
rapporto prezzo/qualità; anche se a pri¬
ma vista il prezzo potrebbe sembrare
elevato, non lo è considerando la ric¬
chezza e la qualità dei singoli compo¬
nenti (solo il sopraccitato monitor costa
la bellezza di 3.528.000 lire IVA inclusa)
e la garanzia on-site di tre anni. MS
Alcuni degii accessori
in dotazione
L'interno del computer,
piuttosto ordinato e razio¬
nale.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
93
Continuando il discorso iniziato qual¬
che mese fa con lo speciale monitor, ap¬
parso nel numero di maggio, dedicato in¬
teramente ai dispositivi basati sulla matu¬
ra tecnologia CRT (Cathode Ray Tube),
questo mese, lo "speciale tecnologico"
si focalizza (è proprio il caso di dirlo!) sui
monitor TFT a pannello piatto.
I monitor CRT sono basati su una tec¬
nologia largamente diffusa e ormai relati¬
vamente poco costosa, che consente di
ottenere prodotti di qualità elevatissima
(per alcuni impieghi, il monitor basato sul
cinescopio è tuttora insuperato).
Ma per quanto possa essere buona la
qualità deH'immagine e del colore, alta la
risoluzione e basso il costo, gli svantaggi
dei monitor CRT sono abbastanza ovvi.
Per prima cosa gli ingombri: un moni¬
tor CRT è semplicemente troppo grande
e pesante; inoltre consuma troppa ener¬
gia, emette tutta una serie di radiazioni
nocive, la geometria ed il fuoco non sono
praticamente mai perfetti e potrebbe es¬
sere pericoloso In caso di rottura del tubo
stesso (pencolo di implosione).
L'alternativa attuale sono i display a
pannello piatto, categoria nella quale però
ricadono molti dispositivi, come i costo¬
sissimi pannelli a LED (oltre 90 milioni per
metro quadro!) dei monitor pubblici, i mo¬
nitor al Plasma (di grandi dimensioni, co¬
munque inadatti per un uso informatico
personale), i pannelli LCD a matrice passi¬
va e attiva (rispettivamente DSTN, Dual-
Scan Twisted Nematic e TFT, Thìn Film
Transistor).
In questo articolo parleremo soprattut¬
to di display a pannello basati su tecnolo¬
gia TFT o, piu propriamente, AMLCD (Ac-
tive Matrix Liquid Crystal Display), in
quanto rappresentano la scelta più indica¬
ta per un uso informatico, con un buon
equilibrio tra caratteristiche tecniche, qua¬
lità e prezzo.
Storia
Cominciamo con qualche brevissimo
cenno storico.
I cristalli liquidi sono stati scoperti nel
1888 dal botanico austriaco Fredreich
Rheinizer, mentre il termine ò stato conia¬
to subito dopo dal fisico tedesco Otto
Lehmann.
Un "cristallo liquido" è un materiale
semitrasparente di aspetto liquido, ma
che esibisce alcune proprietà dei liquidi e
alcune altre dei cristalli (un esempio è
l'acqua saponata delle bolle di sapone).
I materiali che presentano queste ca¬
ratteristiche si definiscono "nematici"
94
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Speciale display LCD
II comportamento di un cristallo liquido, all'interno
delle due lastre con la superficie finemente zigrina¬
ta, ciascuna piastra orientata a 90° rispetto all'altra
Le molecole effettuano una torsione "mediando"
l'orientamento delle zigrinature; allo sfesso tempo,
influenzano la luce che attraversa il cristallo liquido,
sfasandola di 90 gradi
Negli anni '60 si è scoperto che, appli¬
cando una tensione ad un cristallo liquido,
questo si polarizzava, cambiando le pro¬
prietà della luce che attraversava il cristal¬
lo liquido in quel momento.
Dal 1971 (anno della prima introduzio¬
ne di un display a cristalli liquidi) ad oggi,
la tecnologia si è evoluta fino ad offrire di¬
splay a colon di grande qualità e dimen¬
sioni, luminosi e molto nitidi: certo, i di¬
spositivi odierni nulla hanno a che fare
con i primitivi sistemi monocromatici a ri¬
flessione, ma proprio come è successo
per la tecnologia alla base dei CRT, il con¬
cetto fondamentale dei display LCD (Li-
quid Crystal Display), è rimasto pratica-
mente immutato.
Come funziona
I principi secondo i quali funzionano i
display LCD sono pressoché uguali per
tutti i tipi, sia a retroilluminazione, sia a ri¬
flessione.
Essenzialmente, un cristallo liquido (da
qui in poi CL) è un elemento costituito da
molecole di forma allungata, che si di¬
spongono naturalmente con l'asse mag¬
giore parallelamente tra di loro; è possibi¬
le orientare nel senso voluto queste mo¬
lecole utilizzando una superficie "zigrina¬
ta" interamente percorsa da finissime ri¬
gature parallele.
Utilizzando due lastre rigide di un ma¬
teriale trasparente con queste rigature, vi¬
cinissime tra loro e orientate in modo da
presentare le rigature di una superficie a
90 gradi rispetto alle rigature dell'altra su¬
perficie, le molecole del CL a contatto
delle superfici seguiranno l'orientamento
delle rigature; le molecole che si trovano
in mezzo a quelle orientate dalle rigature
si disporranno ad angoli progressivi, fino
ad effettuare una torsione di 90 gradi
completa. La luce segue l'orientamento
delle molecole, emergendo ruotata di 90
gradi dal passaggio attraverso il "sandwi¬
ch" contenente il CL. Applicando una ten¬
sione, le molecole del CL si orientano ver¬
ticalmente rispetto la normale delle su¬
perfici, lasciando passare la luce senza
modifiche. Utilizzando dei filtri polarizzato¬
ri. è possibile "orientare" la luce: un filtro
polarizzatore è costituito essenzialmente
da una lastra trasparente sulla quale si
trovano delle sottilissime linee nere paral¬
lele tra loro; la luce è normalmente orien¬
tata ad angoli casuali e un polarizzatore
blocca tutta la luce che non è allineata pa¬
rallelamente alle linee sul filtro.
Un secondo filtro, ruotato di 90 gradi,
Nel disegno e illustrata una rappresentazione sche¬
matica del funzionamento di un pannello LCD clas¬
sico i rettangohm rappresentano le molecole di cri¬
stallo liquido, i due pannelli azzurri sono i due filtri
polarizzaton sfasati di 90 gradi e la freccia e i onda
luminosa che attraversa il ~sandwich " del display
In assenza di tensione elettrica applicata, il cristallo
liquido "ruota " la luce con un angolo di 90 gradi
consentendole di passare attraverso il secondo fil¬
tro polarizzatore
Un pannello AMLCD senza la scocca anteriore: m
basso a destra si può notare uno dei cavi ad alta
tensione oer l'alimentazione delle lampade a cato¬
do freddo del sistema di retroilluminazione.
bloccherebbe quindi tutta la luce già pola¬
rizzata dal primo filtro; per farla passare, è
necessario ruotare la luce di 90 gradi tra il
primo e il secondo filtro.
Un display a cristalli liquidi è costituito
da due filtri polarizzatori orientati a 90 gra¬
di, con in mezzo il sandwich con il CL: la
luce è polarizzata dal primo filtro, ruotata
di 90 gradi dal CL e quindi passa attraver¬
so il secondo filtro.
Se applichiamo una tensione al CL, la
luce non viene ruotata, ed è perciò bloc¬
cata dal secondo filtro polarizzatore.
Utilizzando migliaia di questi elementi
in una matrice a righe e colonne è possi¬
bile creare un display grafico dove, atti¬
vando o meno i singoli elementi, possia¬
mo comporre immagini o testo.
La struttura di un display AMLCD è in
effetti un "sandwich" di diversi strati: il
primo è di vetro trattato con un ossido
metallico trasparente conduttivo, organiz¬
zato in modo da trasportare i segnali elet-
tnci per l'attivazione delle singole celle.
Il secondo strato è costituito da un po¬
limero con una serie di rigature parallele
per orientare le molecole di CL (strato di
allineamento).
Il terzo strato è l'intercapedine conte¬
nente il CL, con una serie di spaziatori
(microscopiche sferette di ceramica) per
distanziare il quarto strato, in vetro, con ri-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
95
(filiectelo '
Speciale display LCD
portate le stesse rigature ma ruotate di
90 gradi.
I bordi sono sigillati da una resina
epossidica; sulle superaci esterne è poi
applicato uno strato polarizzante, anch'es-
so ruotato di 90 gradi.
Posteriormente al pannello è posizio¬
nato un sistema di retroilluminazione. co¬
stituito da una o più lampade fluorescenti
a catodo freddo, con un sistema di distri¬
buzione uniforme della luce, generalmen¬
te un prisma ottico semiopacizzato.
L'attivazione delle singole celle è ese¬
guita da un transistor, da cui la denomina¬
zione "a matrice attiva" (in effetti, è scor¬
retto definire i display AMLCD come
"TFT" in quanto questa è la denominazio¬
ne di una tecnologia di costruzione per di¬
spositivi semiconduttori)
Nei pannelli a colon, il numero di pixel
complessivi è moltiplicato per tre, in
quanto per ogni singolo pixel sono alloca¬
te tre celle, ciascuna con un microfiltro
rosso, verde o blu. per la sintesi additiva
del colore.
Per creare le variazioni di intensità ri-
Digitale o analogico?
Il connettore a 20 poli DFP IMDR20). presente
sul monitor ViewSonic; la massima risoluzione è
limitata a 1280 x 1024 pixel.
Tra i criteri di scelta di uno schermo a
matrice attiva dovrebbe pesare anche la
natura dell'Interfaccia fornita.
La maggior parte dei monitor
AMLCD si collega direttamente al PC
tramite un connettore D-Sub a 15 poli
VGA, con interfaccia analogica (RGB più
segnali di sincronismo) ed utilizza un
convertitore analogico/digitale per tra¬
sformare il segnale in modo da poter es¬
sere interpretato dal pannello. Questo si
traduce in una doppia conversione. D/A
e A/D; di fatto, questa conversione porta
ad una perdita di segnale con conse¬
guente degrado della qualità deU'imma-
gine riprodotta; inoltre, la presenza di un
convertitore A/D all'interno del pannello
aumenta considerevolmente i costi
Idealmente, sarebbe necessano utilizza¬
re un adattatore grafico con interfaccia
digitale direttamente connessa con il
pannello, esattamente come succede
per i notebook; purtroppo, la grande
quantità di standard proposti sul mercato
ha in passato reso difficile la scelta: qua¬
le interfaccia scegliere?
Una soluzione, praticata all'inizio da al¬
cune società taiwanesi. potrebbe essere
di includere l'adattatore grafico digitale
(con bus PCI o AGP) in bundle con il pan¬
nello; questa soluzione è stata poi abban¬
donata per la scarsa aggiornabilità e com¬
patibilità dell'interfacaa grafica.
Solo recentemente si è imposto (ma
comunque non è detta l'ultima parola .)
lo standard Digital Visual Interface (DVI,
disponibile, ad esempio, per la Matrox
G400, la Asus AGP V7100/2 V1D, alcuni
prodotti ATi e Apple, solo per nominarne
alcuni) sugli altn due candidati, il .P&D e il
DFP. Lo standard DVI è basato sul protocollo digitale Panelmk (come gli altn due), ma a diffe¬
renza del singolo link presente nel P&D e nel DFP. il DVI ne incorpora due. consentendo riso¬
luzioni ben superiori a 1280 x 1024
Lo scoglio maggiore nell'adozione dello standard digitale nei display AMLCD è rappresenta¬
to dal costo del connettore e dalla scarsa disponibilità in grandi numeri delle interfacce grafi¬
che digitali; alcuni produttori, come Samsung, hanno in listino anche modelli dotati di interfac¬
cia digitale
Rispetto ai modelli dotati solo di ingresso analogico, il costo è superiore di parecchio per¬
ché Molex (il produttore del connettore DVI, standard adottato da Samsung) vende a carissi¬
mo prezzo i connettori.
Il connettore DVI a 24 poli è in grado di trasferi¬
re segnali sia digitali, sia analogici; è per questo
in grado di pilotare anche monitor dotati di solo
ingresso analogico. La risoluzione massima è
superiore a 1280 x 1024.
Il connettore da 30 poli P&D; troppo costoso e
con funzionalità aggiunte Iconnessioni USB e
Firewirel relativamente inutili, considerando an¬
che il singolo link che ne limita la risoluzione a
1280 x 1024 pixel.
Se applichiamo una tensione elettrica al cristallo Ir
auido, questo si allinea e non consente la rotazione
della luce che cosi viene bloccata dal secondo filtro
polarizzatore.
chieste dalla sintesi additiva. si varia il li¬
vello di tensione applicato al CL: la torsio¬
ne delle molecole di CL è infatti variabile
in funzione della tensione applicata, con¬
sentendo il controllo della quantità di luce
che passa attraverso la cella.
Attualmente, la tecnologia AMLCD
"mainstream" consente circa 64 livelli di
intensità per elemento (6 bit), contro i
256 livelli (8 bit) tipici dei monitor CRT.
Essendo ogni pixel composto da tre
elementi, il risultato è un display in grado
di visualizzare un massimo di 262,144 co¬
lori (18 bit), contro il true-colour dei moni¬
tor CRT, capaci di 16,777,216 colori (24
bit).
Alcuni produttori stanno immettendo
in commercio pannelli dotati di circuitazio¬
ni particolari, in grado di simulare o visua¬
lizzare milioni di colori con tecniche di
controllo del voltaggio, variabile su piu fra-
me (FRC. o Frame Rate Control), mentre
altri affermano di poter disporre di pannel¬
li di quarta generazione capaci di visualiz¬
zare colore a 24 bit direttamente da pan¬
nello senza FRC, di prossima commercia¬
lizzazione.
Produzione
La costruzione dei pannelli piatti basati
sulla tecnologia LCD a matrice attiva è
molto complessa ed ha un rendimento
molto basso; in linea generale, più grande
è il pannello da produrre, minore sarà in
percentuale la quantità di pannelli non di-
96
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Partendo da sinistra, il primo circuito stampato è l'alimentatore switching ad alta tensione delle lampade,
il secondo PCB IPnnted Circuit Boardl è l'alimentatore da rete dell apparecchio, il terrò e piu grande PCB è
il convertitore A/D con la logica di gestione e pilotaggio digitale del pannello a matnce attiva
Speciale display LCD
non si hanno mai problemi di geometria,
sfarfallio o convergenza.
Oltre a questo, i pannelli AM LCD sono
caratterizzati da un consumo ridotto e da
emissioni elettromagnetiche pressoché
nulle. Dal punto di vista ergonomico, i di¬
splay AMLCD sono quanto di meglio oggi
disponibile non esistono problemi di
emissioni nocive, affaticamento visivo, ri-
scaldamento dell'ambiente (la potenza
dissipata in calore da un tubo CRT è tre-
quattro volte maggiore di un display LCD
tipico). Utilizzando un display a matrice at¬
tiva di buona qualità, la maggior parte dei
sintomi tipici dello "stress da terminale
informatico" (mal di testa, vertigini, irrita¬
bilità. abbassamento della vista) si riduco¬
no fino quasi a sparire
La rispondenza del colore, l'angolo vi¬
suale ridotto e il livello di contrasto sono,
invece, molto inferiori a quelle di un moni¬
fettosi che raggiunge il mercato, con co¬
sti via via maggiori.
Pannelli di vetro estremamente sottile
e strati di materiali diversi fino a 32 pollici
di diagonale devono essere allestiti in mo¬
do da mantenere una complanarità e un
allineamento pressoché perfetti, con una
distanza fra gli strati uguale in ciascun
punto, oltre alla lavorazione dei substrati
dove sono realizzati i transitor di controllo
dei singoli pixel, di complessità compara¬
bile alla lavorazione dei wafer di silicio dei
circuiti integrati.
Le tolleranze sono strettissime; per
questo motivo, il costo dei pannelli TFT è
così alto. Anche se il costo reale di produ¬
zione è di circa 100 dollari per unità (per
un pannello da 15 pollici), il fatto che una
linea di produzione AMLCD di medie di¬
mensioni abbia un costo iniziale di circa
600 milioni di dollari e che solo la metà
dei pannelli prodotti sia perfettamente
funzionante fa lievitare anche di tre o
quattro volte questo costo, portandolo al¬
meno a 450 dollari per pannello, senza
l'alimentazione, la logica di gestione e la
scocca.
A differenza dei circuiti integrati a se¬
miconduttore, dove il costo di produzione
cala in proporzione alle dimensioni sem¬
pre in diminuzione dei dispositivi (si pensi
al costo dei microprocessori), i display a
cristalli liquidi TFT non possono trarre van¬
taggio dalla miniaturizzazione.
Al contrario, siccome la dimensione
dell'area attiva del display continua a cre¬
scere (Samsung produce ad esempio un
incredibile pannello AMLCD da 32 polli¬
ci!), il trend attuale vorrebbe che si au¬
mentassero i prezzi al dettaglio, anziché
diminuirli, visti anche i costi molto elevati
dei materiali impiegati nella costruzione
dei pannelli TFT (il vetro ed i filtri colorati
sono tuttora co¬
stosissimi).
Attualmente, i
costi di produzio¬
ne in percentuale
di un tipico pannello analogico da 15" so¬
no i seguenti: 70 % per il display AMLCD
vero e proprio, 15 % per il sistema di re-
troilluminazione e 15 % per il resto, inclu¬
so il case, l'elettronica di gestione e l'ali¬
mentazione.
Ciò che si ottiene alla fine, come sem¬
pre, è un compromesso; i costi si man¬
tengono alti, ma molti produttori hanno ri¬
dotto il loro margine di profitto per conti¬
nuare a vendere allo stesso prezzo pan¬
nelli più grandi.
Vantaggi e svantaggi
Riassumiamo quali sono i vantaggi e
gli svantaggi dei pannelli AMLCD
Basta osservare un display a pannello
piatto per rendersi immediatamente con¬
to del minor ingombro a parità di superfi¬
cie attiva; in più. in un pannello AMLCD
Particolare della
scheda principale del
pannello il rettangolo
color argento al cen¬
tro del PCB è il chip
ad alta integrazione
che contiene sia il
convertitore A/D. sia
tutta la logica di ge¬
stione. a destra di
questo, la ROM con¬
tenente il firmware
del pannello e a sini¬
stra la memoria RAM
di buffer in entrata
del monitor
tor CRT; in aggiunta, un monitor CRT è in
grado di supportare una grande varietà di
risoluzioni, scalandole sempre a pieno
schermo.
Un display AMLCD ha, in pratica, una
sola risoluzione "perfetta", perché il nu¬
mero di pixel sullo schermo è fisso; non
è possibile visualizzare risoluzioni supe¬
riori a quella nominale, mentre con tecni¬
che di prescaling e antialiasing è possibi¬
le (con alcuni modelli di display) visualiz¬
zare accettabilmente risoluzioni inferiori:
il processo si chiama "rathiomatic expan-
sion" ed è basato sulla interpolazione di
alcuni pixel adiacenti per simulare la riso¬
luzione.
Funziona molto bene con immagini a
tono continuo, ma con grafici dettagliati e
testo può risultare poco chiaro e sfocato.
Un difetto tipico dei pannelli AMLCD è
costituito dai pixel danneggiati: su di un
pannello da 15", con una risoluzione tipi-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
97
Speciale display LCD
r — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — -i
Nuove tecnologie all'orizzonte...
Funzionamento
di un pannello
ThinCRT
1 - Dielettrico
2 - Strato Resi¬
ster
3 - Vetro con i ca¬
todi
4 - Conduttore di
riga
5 - Arrav di emet¬
titori
6 - Singolo cono
emettitore e loro
del Gate
7 - Conduttore di
colonna
8 - Griglia di mes¬
sa a fuoco
9 - Parete
10 - Fosforo
11 - Matrice nera
12 - Strato di Al¬
luminio
13 - Pixel acceso
14 -Vetro anterio¬
re
ed economici da produrre; le tolleranze costruttive sono più basse, ci
sono meno strati da assemblare e meno problemi di allineamento.
Oltre ad una maggiore ridondanza per la risolu¬
zione di difetti, grazie all’architettura del cato¬
do: ogni pixel è illuminato da migliaia di
emettitori (fino a 5000 per pixel), per cui
se anche il 20 % degli emettitori è difet¬
toso, il pixel è egualmente illuminato cor¬
rettamente.
Dal punto di vista della tecnologia, Can-
descent ha dovuto risolvere non pochi
problemi: un nuovo metodo di tecnica
non fotolitografia per fabbricare i milioni
di elementi emettitori sul substrato ve¬
troso. sviluppare un nuovo materiale
ceramico per separare le lastre ante¬
riori e posteriori di ciascun pannello,
un nuovo sistema di messa a fuoco
del flusso di elettroni per ciascun
pixel...
Il risultato è comunque impressio¬
nante: l'immagine creata dai pannelli ThinCRT è nitidissi¬
ma, con un livello di contrasto superiore a qualsiasi AMLCD (sopra il
500: 1), tempi di risposta sui 5 ms (un pannello TFT è sui 25 ms), co¬
lore reale (e calibrabilell a 24 bit con brillantezza assolutamente
uniforme su tutta la superficie dello schermo.
Essendo la tecnologia ThinCRT emissiva, dove la luce è emessa
direttamente da un fosforo dietro la superficie anteriore dello scher¬
mo (mentre le tecnologia AMLCD è trasmissiva, cioè la luce è mo¬
dulata dagli strati di materiale polarizzante del pannello), l’angolo di
visuale è nettamente maggiore di quello ottenibile con la tecnologia
AMLCD. oltre a non soffrire di variazioni di colore dovute alle perdite
laterali di luce che passano attraverso i pixel adiacenti del pannello a
cristalli liquidi. Queste caratteristiche lo rendono ideale per la visione
di immagini in movimento (come film o riprese televisive); inoltre,
l'angolo di visuale è addirittura migliore di quello di un tubo CRT tra¬
dizionale, grazie al minor spessore del vetro anteriore e assoluta-
mente non paragonabile all'angolo di visuale di un pannello TFT.
Un bonus di questa tecnologia è rappresentato dal fatto di essere
virtualmente insensibile alle variazioni di temperatura: un pannello
ThinCRT può funzionare da temperature polari fino a oltre 60 gradi.
Attualmente. Candescent ha realizzato solamente alcuni prototipi di
studio, fino al formato
13,2"; i primi esemplari
commerciali dovrebbero
essere disponibili tra il
2001 e il 2002, per il
mercato dei Notebook,
e successivamente,
per i monitor per
pannello Thmcrt
da 5 pollici di¬
mostrativo,
chiuso nel case
e in relazione
ad una mano
umana.
La tecnologia implementata sui pannelli piatti che va per la mag¬
giore (per uso informatico) è la AMLCD o TFT; sebbene questa tec¬
nologia offra indiscutibili vantaggi in confronto a quella utilizzata nei
tubi CRT (vedi articolo principale), la qualità nella visualizzazione
(purezza dei colori, contrasto, angolo di visua¬
le) è inferiore.
Molte aziende stanno sviluppando
tecnologie alternative: Candescent Te¬
chnologies ha inventato un nuovo tipo
di CRT piatto, denominato "ThinCRT",
dotato del meglio di entrambi i concetti
tecnologici, del FPD e del CRT
Essenzialmente, funziona come un tu¬
bo CRT tradizionale, con fasci di elettroni
che illuminano dei fosfori all'interno di una
ampolla in vetro sotto vuoto spinto (per
maggiori dettagli, si veda l'articolo sui mo¬
nitor CRT nel numero di Maggio di MCI; la
differenza consiste nel fatto che il "tubo" è
spesso solo 3,5 mm e che il cannone elet¬
tronico (catodo) di un CRT normale è qui
sostituito da milioni di microscopici coni in
metallo, emettitori di elettroni, posizionati die¬
tro la parte anteriore del pannello, rivestita dello
stesso tipo di fosfori (P22I usati nei CRT
Lo spessore totale di un pannello ThinCRT non dovrebbe supera¬
re gli otto mm. Gli emettitori sono realizzati con la tecnologia "a ca¬
todo freddo", caratterizzata da consumi mimmi lun pannello da 14.1
ThinCRT dovrebbe consumare solo 3.5 watt).
I display realizzati con questa tecnologia sono molto piu semplici
Speciale display LCD
Schema esplicativo
dello strato di attiva¬
zione delle celle con
i transistor a lilm
sottile IThm Film
Transistori
Per chiarezza, è sta¬
ta anche Illustrata la
maschera colore in
sovrapposizione alle
singole celle
(thin film transistor)
pixel dot pitch
singola cella
ca di 1024 x 768, ci sono tre celle per cia¬
scun pixel (RGB) per complessive
2,359,296 celle.
Qualcuna di queste celle può essere
rotta, creando un difetto "chiaro" (la cella
è sempre accesa) o "scuro" (la cella è
sempre spenta).
Altro svantaggio, la retroilluminazione
potrebbe non essere perfettamente omo¬
genea (a causa di tubi a fluorescenza non
uguali). I display AMLCD sono caratteriz¬
zati da un tempo di risposta assente nei
monitor CRT: è il tempo che ogni cella
impiega a accendersi; in un display di otti¬
ma qualità questo tempo si attesta in cir¬
ca 50 ms. Questo si traduce in un "effet¬
to fantasma" delle immagini in rapido
movimento sullo schermo.
Per ultimo, nei display dotati di ingres¬
so analogico si potrebbe creare uno spia¬
cevolissimo effetto di "evanescenza"
dell'immagine, dovuto alla non perfetta
sincronizzazione della fase e del pixel
clock al segnale di sincronia analogico
Questo effetto, denominato "pixel jit-
ter", è molto evidente visualizzando del
testo scuro su fondo chiaro, o immagini
grafiche con molte linee sottili.
Criteri di scelta
Il costo attuale dei pannelli piatti
AMLCD è tale da non consentire errori: si
deve essere ben sicuri di ciò che si vuole
prima di accingersi all'acquisto.
Per prima cosa è necessario valutare
quale dimensione ci serve; comunque, i
pannelli con il miglior rapporto prezzo/pre¬
stazioni/dimensione sono sicuramente i
display da 15 pollici di diagonale, dotati di
tecnologia a matrice attiva.
Per questo motivo abbiamo scelto per
la prova alcuni prodotti tra i più rappresen¬
tativi sul mercato caratterizzati da questa
diagonale.
Il costo oscilla tra i due e i quattro mi¬
lioni piu Iva, a seconda delle caratteristi¬
che tecniche e del valore aggiunto di par¬
ticolari funzionalità (come il Seleco che è
anche un TV o il ViewSonic dotato di un
meccanismo "pivotante" simile al famo¬
so monitor di Radius per Mac).
Dimensioni maggiori sono impraticabili
in quanto il costo sale esponenzialmente
(un 18” ha un costo sui 5-6 milioni più
Iva).
Connessioni aggiuntive digitali (preferi¬
bile il DVD, casse audio, entrate S-VHS
sono desiderabili; per certi versi, anche il
valore aggiunto di un design accattivante
e gradevole che sottolinei il ridotto spes¬
sore dell'oggetto è un plus.
Nel valutare le dimensioni di un pan¬
nello piatto è importante tenere presente
che la diagonale attiva
del display corrisponde
alla diagonale dichiarata
dal costruttore, mentre
ciò non è vero per i di¬
splay CRT, nei quali uno
o più pollici di diagonale
sono "nascosti” dalla
cornice e non sono visi¬
bili.
Quindi, quando si par¬
la di un display AMLCD
da 15 pollici, lo si deve
paragonare ad un moni¬
tor CRT tradizionale da
17", mentre un 17 pollici
AMLCD è comparabile
ad un 19" CRT.
Anche le risoluzioni ti¬
piche corrispondono: i
display AMLCD da 15" visualizzano ge¬
neralmente 1024 x 768 punti, mentre i
17" 1280 x 1024 punti, risoluzioni racco¬
mandate per monitor CRT da 17" e 20"
Ricordiamo che è assolutamente inin¬
fluente cercare pannelli capaci di refresh
rate elevati: i singoli pixel o sono accesi o
sono spenti, per cui non ha importanza (e
nessun impatto visivo) se si pilota il pan¬
nello LCD a 60 o 90 Hz; anzi, alcuni pan¬
nelli digitali sono pilotati a frequenze al li¬
mite dei 50 Hz senza alcuna apprezzabile
differenza. Un display AMLCD è per defi¬
nizione un display "flicker free"!
Il tempo di risposta del pannello
AMLCD è un parametro importante: è
bene scegliere un display con un valore
non superiore a 50 ms; alcuni produttori
stanno per immettere sul mercato dispo¬
sitivi di quarta generazione caratterizzati
da tempi inferiori a 30 ms.
Una volta individuato il modello dotato
delle caratteristiche desiderate, la prima
cosa da fare è osservare con la massima
attenzione lo schermo acceso del moni¬
tor scelto, alternativamente con un fondo
bianco (tutti i pixel RGB accesi) e nero
(tutti i pixel spenti), per rilevare la quantità
e la posizione dei pixel difettosi.
E' da ricordare, infatti, che i produttori
considerano i pannelli senza nemmeno
un pixel rovinato di prima scelta e normal¬
mente i dispositivi di prima scelta vanno a
chi paga di più; il limite di scarto per i pan¬
nelli è tra i cinque e gli otto pixel rovinati.
E' da preferire un pannello con pixel
blu rovinati (si notano meno), posti il più
possibile agli angoli.
D'altronde, il criterio di scelta è lo stes¬
so seguito dai produttori: nessun pixel ro¬
vinato al centro, da 2 a 3 pixel rovinati (so¬
lo blu) nel cerchio inscritto, altri due o tre
pixel rovinati al di fuori del cerchio iscritto.
Nel modello scelto (solo per pannelli
dotati di ingresso analogico), controllare la
presenza del circuito di sincronizzazione
automatico della fase e del clock.
Questo circuito è fondamentale, in
quanto è difficilissimo configurare ma¬
nualmente queste impostazioni.
Controllare il valore di contrasto dichia¬
rato; come paragone, un monitor CRT
medio si attesta su 500:1, un monitor
CRT ottimo arriva anche a 800:1 e un di¬
splay DSTN a matrice passiva ha un valo¬
re di appena 80:1. Un buon display
AMLCD dovrebbe avere almeno un livello
dì contrasto di 250:1.Un altro valore da
prendere in considerazione è la lumino¬
sità del pannello: tipicamente, ogni pan¬
nello LCD è caratterizzato da un lumino¬
sità dì 1 80/200 candele per metro quadro;
per un CRT medio, abbiamo un valore di
circa 90/100 candele m2, per cui un valo¬
re tra 200 e 250 candele m2 è buono
Franco Paiamaro
Esempio di come funziona l'espansione a pieno schermo delle risoluzioni
inferiori a quella fisica del pannello LCD
A sinistra abbiamo un carattere Iuno zeroI alla risoluzione di 640x480
IVGAI. visualizzandolo su di uno schermo XGA 11024x768), l'immagine
subisce una scalatura di 1.5*
Senza antiahasmg il risultato può essere spigoloso e sgradevole, con Tan-
tialiasmg, invece, la visualizzazione e più corretta
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
99
Speciale display LCD
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15.1 pollici
dot pitch: 0 3 mm
Luminosità 200 cd/m2
Rapporto di contrasto: 300:1
Colori: 16,7 milioni
Angolo di visuale: 120° in orizzontale,
100° in verticale
Tipo di ingresso: Analogico (cavo D-Sub
15 poli)
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
56.25 -75 Hz
Frequenza orizzontale: 31 47 kHz; 60.24
kHz
Altoparlanti stereo
Peso: 5.5 Kg
Altezza: 383 mm
Larghezza: 380 mm
Profondità: 186 mm (incluso il piedistallo)
Acer FP558
di Aldo Ascenti
C on l'esperienza derivata dalla
produzione dei notebook, i pan¬
nelli Acer si candidano a sostitui¬
re i comuni CRT in tutte le case, grazie
al prezzo decisamente abbordabile ed
alla garanzia del marchio arcinoto.
L'FP558 si presenta come un 15 pol¬
lici sobrio ed elegante, che offre ingom¬
bri contenuti anche se i progettisti non
si sono curati di limare tutto il possibile.
Eccellente l’ergonomia del pannello
comandi, comodissimo con la rotella
che controlla la regolazione di qualsiasi
parametro e il vistoso tasto che attiva
una efficace procedura di taratura auto¬
matica. Peccato che manchi una presa
per cuffia, utile per fugaci ma rumorose
simulazioni automobilistiche a tarda
ora.
Le connessioni sono celate da un si¬
stema di coperture in plastica, che con¬
voglia i cavi attraverso il piedistallo, e
comprendono l'alimentazione, l'ingres¬
so audio per pilotare i minuscoli diffuso¬
ri stereofonici e il cavo integrato di col-
legamento alla VGA.
La base basculante e rotante è ag¬
ganciata al pannello con un sistema che
lascia intuire la possibilità di un montag¬
gio a parete
Visione riposante
Il TFT Acer ha una luminosità dichia¬
rata di ben 250 candele per metro qua¬
dro, ma risente abbastanza della posi¬
zione dell'osservatore. In particolare, se
non ci si pone centralmente, si notano
lievi disomogeneità nella retroillumina-
zione in corrispondenza dei bordi e de¬
gli angoli Nel complesso la buona niti¬
dezza ed il livello di contrasto elevato
consentono all'FP558 di non affaticare
lo sguardo anche dopo molte ore di im¬
piego ravvicinato.
Valido anche l'algoritmo di interpola¬
zione, che consente di operare alle riso¬
luzioni inferiori senza un'eccessiva per¬
dita di nitidezza. Quanto al tempo di
reazione dei cristalli, 40 ms non è un
valore record, ma consente comunque
una gradevole visione anche di filmati e
veloci animazioni. Infine, si apprezza la
tecnologia che consente di visualizzare
16,7 milioni di colori e la possibilità di
regolare la temperatura del colore stes¬
so fino a 9300K.
Il TFT per tutti
Con un prezzo tra i più competitivi
del mercato, l'Acer FP558 è in cima alla
lista degli schermi destinati al mercato
consumer. Dovrebbe essere seriamen¬
te preso in considerazione da chiunque,
non avendo l'esigenza di raggiungere ri¬
soluzioni particolarmente elevate, si tro¬
vi nella condizione di sostituire il vec¬
chio CRT con uno strumento forse me¬
no versatile ma senz'altro più salutare.
Acer FP558
Produttore
Acer llaly srl
Centro Direzionale Colleom Pai Perseo
Via Paracelso. 12
21041 Agrate Bnanza (Mi)
Tel 039-6842 1
www acer it
Prezzo (IVA esclusa).
Lire 1 899 000
100
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Special display LCD
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 17.1 pollici
dot pitch: 0.26 mm
Luminosità: 1 70 nits
Rapporto di contrasto: 200:1
Colori: 16,7 milioni con circuito FRC
Angolo di visuale: 160°
Tipo di ingresso: Analogico (connettori
D-Sub 15 poli e 13W3 selezionabili)
Risoluzione massima: 1280x1024
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
56 -85 Hz
Frequenza orizzontale: 31.5 kHz; 80 kHz
Peso: 8.5 Kg
Altezza: 470 mm
Larghezza: 389 mm
Profondità: 195 mm (incluso il piedistal¬
lo).
U n monumento alla razionalità
umana. Questo sembra il TFT
Compaq da 17 pollici che ci è per¬
venuto per la prova. Squadrato e spigolo¬
so non concede nulla all'eleganza, met¬
tendo in mostra solo l'eccezionalmente
ampia superficie del pannello, paragona¬
bile ad un ben più ingombrante 19 pollici
tradizionale. L'imponente piedistallo ruota
senza difficoltà ma si inclina pochissimo,
rendendo, in qualche caso, difficile otte¬
nere una posizione ideale.
Il TFT7000, comunque, è progettato an¬
che per essere montato a parete o su un
braccio mobile, essendo del tutto indi-
pendente dal suo piedistallo, che non
ospita le connessioni bensi convoglia
semplicemente i cavi verso gli ingressi
posti sul pannello stesso. Questi com¬
prendono il sottile cavetto di alimentazio¬
ne, che raggiunge un compatto trasfor¬
matore, un classico ingresso VGA ed un
secondo connettore per un più professio¬
nale 13W3. Per il resto le geometrie es¬
Compaq TFT7000
Produttore
Compaq computer Spa
Viale Fulvio Testi 280/6
20126 Milano
Tel 02-66181
Fax 02-6610 2695
www.compaq.il
Prezzo UVA esclusa):
Lire: 5.437.000.
Compaq TFT7000
di Aldo Ascenti
senziali continuano sullo scarno pannello
frontale, che permette una semplice ge¬
stione dei molti parametri, compresa la
temperatura del colore, con soli quattro
tasti. Nella maggior parte dei casi, co¬
munque, è preferibile affidarsi alle impo¬
stazioni automatiche, che si attivano con
un solo tasto e lasciano alla logica di ge¬
stione il compito di trovare la visione otti¬
male.
Tanto spazio
per lavorare meglio
Le difficoltà legate alla realizzazione di
un pannello di queste dimensioni si mani¬
festano, nel TFT di Compaq, solo con un
lieve alone scuro in prossimità del bordo
esterno. Per il resto lo schermo è presso¬
ché privo di imperfezioni e dimostra un'in¬
vidiabile omogeneità di illuminazione. Si
attestano su livelli comunque accettabili,
anche se inferiori ai modelli con diagonale
minore, i valori di luminosità e contrasto,
che vanno regolati al massimo per otte¬
nere una buona visione anche in piena lu¬
ce. Alle risoluzioni minori dei 1280x1024
originari si manifesta un'eccellente inter¬
polazione, che fa un uso sapiente dell'an-
tialiasing, rendendo perfettamente leggi¬
bili anche i testi più minuti. Usando il
TFT7000 si apprezza l'ampio angolo entro
il quale le immagini rimangono ben distin¬
guibili, mentre si sarebbe forse potuto far
meglio per quanto riguarda i tempi di rea¬
zione, che possono manifestarsi con un
certo "effetto fantasma" che non influen¬
za, comunque, la corretta visione dei fil¬
mati. La ragione principale per acquistare
questo Compaq, venduto ad un prezzo
non esattamente popolare, dovrebbe es¬
sere la necessità di far stare un 19 pollici
nello spazio di una ventiquattrore. Sareb¬
be perfetto per il DTP se non fosse per i
limiti intrinseci dei TFT quando si tratta di
calibrazione del colore. Tutto sommato
l'uso più razionale ci sembra quello didat¬
tico o espositivo, dove contino gli ingom¬
bri e la salute degli utilizzatori.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
101
c Speciale display
LCD
Eizo FlexScan L350
di Aldo Ascenti
N ati per le esigenze di spazio ed er¬
gonomia degli ambienti di lavoro,
gli schermi LCD prodotti da Eizo
hanno le carte in regola per conquistare
anche il mercato consumer grazie a doti
innegabili di qualità e robustezza.
Il FlexScan L350 è disegnato con so¬
brietà ed eleganza, come si conviene ad
uno strumento di lavoro, ingentilito dal
bel piedistallo metallico che ne minimizza
l’ingombro ma non consente rotazioni
Per quanto riguarda le dimensioni, l'Ei-
zo può sembrare leggermente più mas¬
siccio della media degli LCD, in conse¬
guenza della scelta di integrare l’alimenta¬
zione nel pannello. In questo modo l’L350
risulta estremamente versatile per quan¬
to riguarda le possibilità di montaggio,
che includono il fissaggio a parete e l’uso
di un braccio snodabile.
Il lineare pannello posteriore ospita
quindi una connessione diretta alla rete
elettrica e il collegamento alla scheda gra¬
fica del computer. Inoltre, è presente una
fessura per un cavo di sicurezza antifurto,
sottolineando come questo Eizo sia desti¬
nato ad impieghi "pubblici" Semplice ma
completa la sezione dei controlli, che per¬
mette, seguendo le indicazioni dell'OSD,
di regolare manualmente tutti i parametri
di visualizzazione o di servirsi del pulsante
di centratura automatica, che svolge la
sua funzione con eccellente precisione.
In funzione
Lo schermo dell’L350 non delude le
aspettative. Molto resistente alla pressio¬
ne sulla cornice e sulla stessa area di vi¬
sione, questo LCD stupisce per l’elevato
livello di contrasto, con un rapporto di¬
chiarato di 350:1. Eccellenti anche le doti
di nitidezza e omogeneità della retroillu-
mmazione, che appare quasi esente da
zone scure agli angoli e consente una
buona visibilità anche in piena luce solare.
Alle risoluzioni più basse l’algoritmo di
interpolazione agisce adeguatamente, an¬
che se sarebbe stato apprezzabile una
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15.0 pollici
dot pitch: 0.297 mm
Luminosità: 200 cd/m2
Rapporto di contrasto: 350:1
Colori: 262144 (16.7 milioni con circuito
FRC)
Angolo di visuale: 140° in orizzontale,
120° in verticale
Tipo di ingresso: Analogico (connettore
D-Sub 15 poli)
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
50 -75 Hz
Frequenza orizzontale: 31 kHz; 61 kHz
Altoparlanti stereo e ingresso microfono
Peso: 5.6 Kg
Altezza: 386 mm
Larghezza: 384 mm
Profondità: 171 mm (incluso il piedistallo).
maggiore effetto antialiasing per i testi.
Ad ogni modo, l’uso di questo Eizo è
sempre piacevole, grazie anche ad una vi¬
sone poco dipendente dalla posizione
dell'osservatore, all'adeguata velocità di
reazione e al circuito FRC che emula i
16,7 milioni di colori. Nell’uso si apprezza¬
no anche i meccanismi di "rifinitura" del¬
le immagini, inclusi nella logica di gestio¬
ne, che correggono automaticamente la
messa a fuoco e i bordi discontinui di fo¬
tografie e oggetti grafici. Per versatilità,
robustezza e qualità visiva questo Eizo è
uno schermo tutta sostanza e pochi fron¬
zoli, come dimostra l'assenza di dispositi¬
vi audio di serie. Per chi volesse qualcosa
di più si potrà attingere al catalogo acces¬
sori, che comprende un sistema di alto¬
parlanti e microfono alimentati diretta-
mente dal monitor, protezioni antigraffio
e sistemi di montaggio. Il prezzo è, tutto
sommato, competitivo per un prodotto
destinato a durare a lungo e a ripagare
ampiamente l’investimento.
Eizo FlexScan L350
Produttore
EIZO
www.eizo.it
Distributore
RK Distribution s.r.l
Largo Caroli, 2
Milano
Prezzo (IVA esclusal
Lire: 2 686.000.
102
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Speciale display LCD
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15.0 pollici
dot pitch: 0.297 mm
Luminosità: 200 cd/m2
Rapporto di contrasto: 300:1
Colori: 262144 (18 bit)
Angolo di visuale: 140° in orizzontale,
120° in verticale
Tipo di ingresso: Analogico (connettore
D-Sub 15 poli)
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
46 8 -75 Hz
Frequenza orizzontale: 31.5 kHz; 61 kHz
Altoparlanti stereo e ingresso microfono
Peso: 5.8 Kg (monitor)
Altezza: 392 mm
Larghezza: 389 mm
Profondità: 195 mm (incluso il piedistallo)
I l connubio tra grafica digitale ed il
marchio tedesco, finora sinonimo di
acceleratori grafici ad alte prestazio¬
ni, coinvolge oggi anche la produzione
di schermi piatti.
Dei due modelli disponibili in listino,
l'Ecomo 17LCD99 è, a dispetto della si¬
gla che lo identifica, un 15 pollici con
una superficie attiva di 304 x 228 milli¬
metri.
Si tratta di uno schermo dal design
piuttosto convenzionale, dalle forme ar¬
rotondate e dallo spessore non proprio
minimale (per un TFT) di circa 5 centi-
metri e mezzo.
Al centro del frontale campeggia un
pannello di controllo estremamente
semplice, ai lati del quale vi sono due
efficaci altoparlanti per l'audio stereo.
Sul bordo inferiore una rotella regola il
volume dell'audio e sono presenti due
jack per collegare una cuffia e un mi¬
crofono. I relativi ingressi audio, invece,
si trovano sul retro, insieme al D-sub
Elsa ECOMO 17LCD99
Produttore
ELSA AG
www elsa il
Prezzo (IVA esclusa):
Lire: 2.585 000
Elsa Ecomo 17LCD99
di Aldo Ascenti
per la VGA e al connettore di alimenta- dere gradevoli anche le immagini in ra¬
zione, fornita da uno scatolotto esterno pido movimento,
di dimensioni contenute.
Fa molta luce
Una volta acceso, l'Elsa colpisce per
la notevole luminosità (200 candele per
metro quadro) e la quasi totale assenza
di distorsione ai bordi. Anche la retroil-
lummazione appare omogenea ed effi¬
cace e lo schermo risente poco della
posizione dell'osservatore. Notevole la
resistenza alla pressione sulla cornice,
mentre non si può dire altrettanto della
superficie dell'area visibile, che si è ri¬
velata piuttosto sensibile anche ad un
lieve contatto.
Nitido e ben contrastato. l'Elsa fun¬
ziona egregiamente alla sua risoluzione
nativa (1024x768) con il decodificatore
analogico-digitale che consente fre¬
quenze fino a 75 Hz.
Le cose peggiorano quando si scen¬
de a risoluzioni più basse, alle quali in¬
terviene un prescaler non impeccabile
che rende un po' sgranate e confuse le
scritte sottili.
Per il resto, questo TFT, sviluppato
per la società tedesca da Sharp, può
vantare un'ottima resa cromatica e un
refresh sufficientemente veloce da ren-
Conclusioni
L'ECOMO è uno schermo versatile,
di buona qualità e d'aspetto robusto e
funzionale. La scelta giusta di chi mette
prima di ogni cosa la praticità e l'ergo¬
nomia, senza concedere troppo ai fron¬
zoli estetici. Il prezzo, per quanto eleva¬
to, è in linea con le offerte della concor¬
renza di LCD di primissima scelta, con
quasi nessun difetto di visione.
O
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
103
(Ìi^d3® Speciale display
LCD
IBM T55A
di Franco Paiamaro
L I IBM T55A è un display a cristalli
liquidi a matrice attiva da 15
pollici, con una risoluzione di
1024 x 768 pixel.
Disponibile sia bianco perla, sia ne¬
ro, è caratterizzato da un design sem¬
plice e pulito, piuttosto spigoloso ed in
linea con l'immagine aziendale IBM,
che deve trasmettere un'idea di pro¬
fessionalità ed efficienza.
Il pannello AMLCD è ottimo, con un
buon contrasto e una notevole lumino¬
sità; l'uniformità della retroillummazio-
ne è molto buona e anche l'angolo di
visuale è buono.
La qualità dell'immagine è eccellen¬
te, senza artefatti; la qualità del circui¬
to di antialiasing (per una corretta vi¬
sualizzazione delle risoluzioni inferiori a
1024 x 768 a pieno schermo) è buona,
anche se con il testo si nota di più la
sfocatura dell'immagine rispetto ad al¬
cuni degli altri modelli in prova.
Il menu a schermo consente una
buona messa a punto del monitor;
conviene comunque sempre affidarsi
alle impostazioni automatiche del cir¬
cuito di sincronizzazione, in grado di
trovar rapidamente le impostazioni ot¬
timali per qualsiasi frequenza di refre-
sh fino a 85 Hz.
A nostro avviso,
il fatto che sia il ca¬
vo di collegamento
per l’interfaccia
grafica, sia il cavo
di connessione con
l'alimentatore, so¬
no fissati senza
connettori facil¬
mente estraibili al
piedistallo del mo¬
nitor, è da conside¬
rare negativo; uni¬
co neo per un pro¬
getto che fa del
rapporto
qualità/prestazio¬
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15.1 pollici (384mm)
dot pitch 0.30mm
Colori: milioni
Multiscansione: Si
Tipo di ingresso: Analogico (1 connetto¬
re D-Sub 15 poli)
Sincronizzazione: Multifrequenza
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
56 Hz
Frequenza orizzontale massima : 31
kHz; 70 kHz
Piedistallo inclinabile
Peso: 7 1 Kg
Altezza 339 mm
Larghezza: 402 mm
Profondità: 250 mm (incluso il piedistallo)
3 anni di garanzia presso il centro di assi¬
stenza
ni/prezzo la sua bandiera.
Il target dichiarato per questo moni¬
tor è la grande utenza aziendale, che
per necessità di omologazione alle
nuove norme ergonomiche del posto
di lavoro, o per scelta di immagine,
cerca un prodotto dotato di ottime ca¬
ratteristiche al prezzo più conveniente.
Concludendo, il prezzo è ottimo, so¬
prattutto considerando che lo "Street
price" potrebbe essere sensibilmente
inferiore.
La qualità visiva è ottima, con una
onesta fedeltà cromatica; la luminosità
si mantiene accettabile in qualsiasi
ambiente (la luminostità non è dichia¬
rata ma è sicuramente sopra le 200
candele/metro quadro).
Lo raccomandiamo per un uso di
produttività personale in ambito SOHO
(Small Office/Home Office) e Enterpri¬
se.
JBMT55A .
Produttore
IBM Personal Systems Group
www.pc.lbm com/it
Numero verde 80001700
Prezzo (IVA esclusa):
Lire: 2.200.000
104
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Speciale display LCD
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15 pollici
Dot pitch: 0.297 mm
Tipo di ingresso: Analogico (cavo D-Sub
15 poli)
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza verticale: 50 -75 Hz
Frequenza orizzontale: 30 kHz; 61 kHz
Altoparlanti stereo
Peso: 5.95 Kg
Altezza: 406 mm
Larghezza: 385 mm
Profondità: 179 mm (incluso il piedistallo)
I l SyncMaster 570B è un bel monitor
da 15" a matrice attiva dell'ultima ge¬
nerazione, caratterizzato da un design
ergonomico e funzionale, oltre che este¬
ticamente accattivante. Le dimensioni
sono piuttosto contenute, pur potendo
garantire uno schermo di ben 30 cm di
larghezza, con una cornice in definitiva
non troppo grande. Molto riuscita, a mio
avviso, l’estetica dei controlli, che sono
posti nella parte inferiore della cornice,
sottolineati da un apposito disegno del
mobile Oltre al pulsante di
accenzione/spegmmento, si nota anche
un utile comando che attiva la regolazio¬
ne automatica del monitor. In pratica è il
monitor stesso che sceglie la combina¬
zione migliore tra frequenze di funziona¬
mento orizzontale e verticale, a seconda
del segnale video proveniente dal com¬
puter. Altri pulsanti permettono di acce¬
dere ai menu OSD (On Screen Display)
per la regolazione manuale del monitor.
Oltre alla luminosità ed il contrasto, è
possibile regolare la posizione orizzonta¬
le e verticale del quadro, la temperatura
di colore e la saturazione (quest'ultima è
separata per i tre colori primari). Inoltre il
SyncMaster 570B è dotato di un valido
algoritmo, generato da un processore in¬
tegrato, che permette di gestire corret-
Samsung
SyncMaster 570B TFT
Costruttore e distributore:
Samsung Electronics Italia S.p a - Via C Do-
nat Cattin - 20063 Cernusco sul Naviglio (Mll
-Tel. 167-010740
Prezzo L 2.575.000 I V A. inclusa
Samsung SyncMaster 570B TFT
di Pierfrancesco Fravolini
tamente le risoluzioni inferiori a quella
nominale (1024x768 pixel). Lo stesso
processore viene utilizzato per la funzio¬
ne zoom, con la quale è possibile ingran¬
dire una parte dello schermo fino a 8 vol¬
te le dimensioni originali. Tra le altre fun¬
zioni notiamo un sistema di autodiagnosi
del funzionamento del monitor e una
completa gestione del risparmio energe¬
tico, che porta il sistema a consumare
meno di 3 watt nello stato di mimmo
consumo.
Un monitor
multimediale
Il SyncMaster può essere fornito con
numerose basi, oppure senza base, a
seconda delle esigenze dell’utilizzatore
La più semplice è la base a telaio metal¬
lico, che consente di avere il minimo in¬
gombro in profondità- Seguono poi le ba¬
si tradizionali, una semplice ed una che
permette al monitor di ruotare di 90°, più
la base multimediale, che incorpora an¬
che un amplificatore audio con tanto di
altoparlanti e microfono Su questa base
sono presenti anche i controlli di volume
e toni (alti e bassi) con i quali regolare la
riproduzione audio, più un alimentatore
per il sistema. Se non si adotta la base
multimediale, in¬
vece, l'alimentato¬
re è posto in una
scatola separata,
piuttosto piccola e
leggera. La dota¬
zione è completa.
Nella scatola tro¬
viamo, infatti, oltre
al monitor, anche
la base (se previ¬
sta). i dischi di in¬
stallazione dei dri¬
ver (il monitor è completamente Plug 'n
Play), il cavo di alimentazione con l’ali¬
mentatore ed il cavo video di connessio¬
ne con il computer. Nel caso si sia scelta
la base multimediale vengono forniti an¬
che una coppia di cavi per il collegamen¬
to degli altoparlanti e del microfono.
L'estrema usabilità del monitor e la
ottima qualità della visualizzazione, priva
di difetti visibili (aggiungiamoci anche un
angolo di visione molto ampio, sia sul
piano verticale che su quello orizzontale)
fanno di questo SyncMaster un monitor
estremamente valido, anche consideran¬
do il prezzo, allineato alle prestazioni of¬
ferte.
Conclusioni
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
105
Sèleco EGO
di Pierfrancesco Fravolini
I l marchio Seleco è conosciuto so¬
prattutto per gli apparecchi televisivi
che costruisce. In questo caso l'og¬
getto in prova è anch'esso un televiso¬
re. ma un televisore molto particolare.
Si tratta infatti dell'EGO, un televisore
a schermo piatto a cristalli liquidi, con
funzioni anche di monitor per compu¬
ter.
Costruzione
Di questo monitor/televisore Seleco
EGO si nota subito l’estetica, davvero
inusuale ed estremamente elegante.
Certamente l'EGO non sfigurerà affatto
sulla scrivania di qualche manager ram¬
pante, disposto a tutto pur di farsi nota¬
re. Indipendentemente da questo,
però, l'EGO è stato studiato per inserir¬
si perfettamente con qualsiasi tipo di
arredamento, anche se si trova più a
suo agio in ambienti moderni. L'EGO
nasce principalmente come televisore;
ed è per questo che è fornito di un bel
telecomando che permette di regolare
tutti i parametri della visione, sia quelli
relativi al funzionamento in modalità TV
che quelli relativi al monitor per compu¬
ter. Sempre tramite il telecomando si
accede anche al televideo incorporato.
Da bravo televisore l'EGO è dotato di
due altoparlanti stereofonici, utilizzabili
anche nella funzione
monitor Gli altoparlanti
sono posti ai lati della
m base inferiore, il grosso
tubo ellittico in allumi-
Glt altoparlanti sono posti ai
lati del monitor, agli estremi
del grosso "tubo' ellittico in
alluminio Accanto ad essi
trovano posto alcuni tasto
per la regolazione del televi¬
sore e del monitor, che ven¬
gono utilizzati anche per la
regolazione del volume audio
e per la scelta del canale te¬
levisivo
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15 pollici
Sintonia: a sintesi di frequenza
Bande di ricezione: 48.25-855,25 MHz
Ricevitore: iperbanda
Numero programmi: 100
Antenna: 75 ohm posta sul retro
Prese hi-fi stereo: audio in. audio out
Altre prese: Presa SCART, ingresso com-
ponent (YUV), ingresso SVGA, uscita cuffia.
Potenza audio: l*1W RMS
Alimentazione: 85-280 V, 50-60 Hz
Consumo di energia: 50 W
nio anodizzato, appaiono ben collocati
rispetto allo schermo, e forniscono un
effetto stereo ottimale se si ha la testa
a circa 50-60 cm dal monitor. Il volume
di riproduzione può essere regolato tra¬
mite telecomando, oppure mediante
dei comodi tastmi posti vicino agli alto-
parlanti, con i quali si regolano anche le
altre funzioni del monitor. Sempre con
questi tasti, nella modalità TV è possibi¬
le scegliere il canale televisivo.
Il pannello posteriore è ingombro di
prese. Oltre alla normale SVGA a 15 po¬
li traviamo una presa SCART per il col-
legamento ad un videoregistratore, che
permette il collegamento anche di sor¬
genti S-Video e RGB, una uscita cuffia,
una coppia di PIN RCA per la connes¬
sione ad un amplificatore audio ester¬
no, e le prese di ingresso per un lettore
DVD, che può essere collegato tramite
connessioni di tipo component (YUV).
L'alimentatore è separato e piuttosto
ingombrante, ma posto in una scatola
anodizzata molto elegante. Su di esso
trova posto l'interruttore di accensione
generale.
Utilizzo
Chi sceglie di mettere sulla sua scri¬
vania questo splendido monitor EGO, lo
fa sia per considerazioni estetiche, che
per questioni di carattere qualitativo e
di comodità. Intanto, l'EGO funziona
Sèleco EGO
Costruttore e distributore:
Sèleco Formanti S.p.a. - Viale Lino Zanussi,
11 -33170 Pordenone
Prezzo (IVA esclusa! L 4.000.000
106
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Speciale display LCD
II pannello posteriore è ingombro di prese. Olire alla normale SVGA a 15 poli troviamo una presa SCART
per il collegamento ad un videoregistratore lanche s-videol una uscita cuffia, una coppia di PIN RCA per la
connessione ad un amplificatore audio esterno, e le prese di ingresso per un lettore DVD, che può essere
connesso tramite connessioni dì tipo component IYUVI
benissimo sia come televisore che co¬
me monitor, con tutte le caratteristiche
che questi due apparecchi devono ave¬
re. Come televisore può essere collega¬
to sia ad un normale impianto di anten¬
na (sconsigliato invece l'uso con anten¬
ne interne, a causa della sensibilità non
elevatissima) o ad un sistema audio/vi¬
deo come si deve. Infatti, la presa
SCART di cui il televisore è dotato con¬
sente di collegare sorgenti sia videoco-
posite, come i normali videoregistratori
VHS, che S-Video (ad esempio un vi¬
deoregistratore S-VHS o una telecame¬
ra Video8 Hi-Band con un apposito
adattatore), sia con uscita RGB, come
alcuni lettori DVD.
Quest'ultimo ha inoltre un ingresso
dedicato di tipo Component, e cioè
non solamente con i segnali di lumi¬
nanza e crominanza separati, ma con le
due componenti di crominanza del se¬
gnale PAL distinte. In questo modo (o
con la connessione RGB) si ottiene il
massimo della qualità video se il letto¬
re DVD ha uscite di questo tipo. Inoltre
lo schermo è piuttosto ampio (ma ne è
prevista anche una ulteriore versione a
18") per la visione di film e programmi
televisivi da breve distanza, in pratica
con il televisore posto sulla scrivania.
L'EGO può poi essere utilizzato come
monitor per computer, con la semplice
pressione di un tasto sul telecomando
(sarebbe stato meglio un apposito ta¬
sto direttamente sul frontale dell'appa¬
recchio).
Quando è in questa modalità l’EGO
è in tutto e per tutto un monitor multi¬
mediale da 15". I tastini del telecoman¬
do o quelli posti ai lati del monitor ven¬
gono allora usati per modificare le varie
opzioni di visualizzazione.
Il monitor di visualizzazione è un 15
pollici a matrice attiva con una risolu¬
zione di 1024x768 pixel, dotato di una
buona luminosità ed una buona defini-
II monitor può essere inclinato agevolmente sem¬
plicemente spostando avanti e indietro la parte su¬
periore dello schermo. Una piccola barretta orizzon¬
tale si occupa dì tenere in equilìbrio il dispositivo.
zione. I controlli consentono di adattare
perfettamente il dispositivo al segnale
video proveniente dal computer, anche
in automatico, soprattutto se su que¬
st'ultimo si adotta la risoluzione nomi¬
nale di 1024x768 pixel. L’elevata risolu¬
zione dei monitor LCD, unita alla mag¬
giore grandezza dell'area visibile rispet¬
to ad un CRT di uguali dimensioni, per¬
mettono di avere risoluzioni visive mol¬
to elevate, che spesso un equivalente
monitor CRT non riesce a raggiungere.
Nel caso del Sèleco, però, la qualità
della retroilluminazione non è eccezio¬
nale, e purtroppo si notano parti leg¬
germente più scure sul lato destro del¬
lo schermo.
Se si decide di impiegare l’EGO co¬
me televisore, se ne apprezzerà la faci¬
lità d'uso, ma le cose cambiano se la
destinazione dell'apparecchio è di so¬
stituire il vecchio monitor del PC.
L'EGO, infatti, non dispone del con¬
trollo di accensione tipico dei dispositi¬
vi di visualizzazione pensati per essere
collegati alla scheda grafica del com¬
puter: dopo aver acceso il PC, infatti,
bisogna accendere anche il monitor
(con il telecomando) e selezionare l'in¬
gresso VGA, sempre tramite teleco¬
mando. Se poi si spegne il computer il
monitor rimane acceso e va quindi
spento con il telecomando. Insomma,
il sistema è complicato da usare se
viene usato come monitor, mentre
non ci sono problemi se l'utilizzazione
è quella televisiva.
Conclusioni
L'EGO è sicuramente un bell'ogget¬
to e, come tutte le cose belle, è sicura¬
mente molto costoso. C’è da notare
che chi acquisterà l'EGO lo farà soprat¬
tutto per l'eleganza come oggetto di ar¬
redamento e la qualità come televisore;
caratteristiche che fanno passare in se¬
condo piano anche un prezzo decisa¬
mente elevato. In effetti, se impiegato
come televisore, LEGO presenta carat¬
teristiche davvero avanzate, grazie alla
definizione nell'uso del televideo, allo
schermo piuttosto grande in rapporto
agli ingombri (equivalente ad un CRT da
17 pollici), alla qualità della visione tele¬
visiva ed alla versatilità delle molteplici
funzionalità. L'impiego come monitor
soffre, invece, di alcune limitazioni di
carattere pratico, legate soprattutto
all'uso obbligato del telecomando per
l'accensione e lo spegnimento.
In ogni caso LEGO è un prodotto
fuori dal comune, e come tale va valu¬
tato.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
107
Speciale display LCD
Sony SDM-N50
Produttore
SONY ITALIA SpA
www.sony.it
Tel 02 61838500
Prezzo UVA esclusa):
Lire. 3.980 000
del display in relazione al ridottissimo
spessore: la qualità deH'immagine è. in¬
fatti, superiore alla media (ben 300:1 il
rapporto di contrasto!) e la luminosità è
ottima.
L’uniformità della retroilluminazione è
molto buona: l'apparecchio presenta un
sensore ambientale per la taratura ideale
della luminosità.
Lo scatolotto esterno presenta due
entrate D-Sub a 15 poli, selezionabili di¬
rettamente dai pulsanti presenti sulla
cornice anteriore del display: la naviga¬
zione dei menu OSD è buona, come
buona è la qualità del circuito di antialia-
sing delle risoluzioni inferiori a XGA a
pieno schermo.
Per finire, il prezzo è veramente alto
se lo si confronta con un display AMLCD
medio, ma in questo caso il valore ag¬
giunto del design e l’esercizio di tecnolo¬
gia di alto livello compensano ampia¬
mente il divario di costi.
Sony SDM-N50
di Franco Paiamaro
D esign e capacità tecnologica allo
stato puro: questa e la definizione
più corretta del display a cristalli
liquidi a matrice attiva Sony SDM-N50.
Lo SDM-N50 è il monitor a pannello
piatto più "piatto" di tutta la rassegna:
solo 12 millimetri, che diventano 20 al
centro del display, dove si articola il brac¬
cetto di sostegno sul pannello posteriore
della scocca.
Lo possiamo definire un "due telai”,
perché tutta l’elettronica di gestione e
pilotaggio (inclusi l’alimentazione e il
convertitore A/D) sono separati dal di¬
splay vero e proprio e racchiusi in una
scatola denominata Media Box: effetti¬
vamente. vedendo il monitor con il Me¬
dia Box accanto lo si potrebbe scambia¬
re per un computer completo ..
Il design di questo oggetto è partico¬
larissimo e caratterizzato da una avanza¬
ta ricerca formale, stilistica e tecnologi¬
ca, in questo caso è evidente lo strettis¬
simo contatto tra gli ingegneri e il desi¬
gner, che è riuscito a sottolineare i vir¬
tuosismi tecnici con una linea pulitissi¬
ma. originale, essenziale e un poco retrò
(strizzando l’occhio al design a cavallo
degli anni 70 e 80).
Molto bello l’accostamento del grigio
argento con l’antracite: un poco "con¬
tro", in un mondo che richiede solo og¬
getti balneari, tondeggianti e coloratissi¬
mi (e magari pure trasparenti, .), ma
molto appropriato per il target dichiarato
di questo display, destinato ad una uten¬
za appagata da un tipo di immagine "se¬
ria”. professionale e efficiente.
Dal punto di vista del funzionamento,
all’accensione ci si stupisce per la qualità
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15 1 pollici (382mm)
dot pitch: 0.297 mm
Luminosità: 200 cd/m2
Rapporto di contrasto: 300:1
Colori: 16.19 milioni
Angolo di visuale: 140°
Multiscansione: SI
Tipo di ingresso: Analogico (2 connettori
D-Sub 15 poli)
Sincronizzazione: Multifrequenza
Risoluzione massima: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
48 -85 Hz
Frequenza orizzontale: 30 kHz; 61 kHz
Piedistallo inclinabile, due snodi (90°)
Altoparlanti stereo nel piedistallo
Peso: 3 Kg (monitor)
Altezza: 346 mm
Larghezza: 356 mm
Profondità: 185 mm (incluso il piedistallo)
108
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Speciale display LCD
ViewSonic VP151
di Pierfrancesco Fravolini
Caratteristiche tecniche
Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT
Diagonale schermo: 15.0 pollici
dot pitch: 0.297 mm
Tipo di ingresso: analogico e digitale(2
connettori D-Sub 15 poli. DPF, video com¬
posito, S-video)
Risoluzione massima: 1280x1024
Risoluzione nativa: 1024x768
Menu a schermo: Si
Supporto Plug and Play: Si
Frequenza di rigenerazione verticale:
50-100 Hz
Frequenza orizzontale: 30 kHz; 95 kHz
Altoparlanti stereo e ingresso microfono
Peso: 8.5 Kg
Altezza: 431 mm
Larghezza: 416 mm
Profondità: 239 mm (incluso il piedistallo).
I l VP151 fa parte di una linea di monitor
a schermo piatto LCD, composta da
numerosissimi modelli, che la Viwe-
Somc produce e che troviamo in vendita
sul mercato italiano. In particolare il VP
151 è un dispositivo da 15 pollici, a matri¬
ce attiva con diverse particolarità proget¬
tuali e costruttive.
Costruzione
Rispetto agli altri monitor provati per
questo speciale, il VP151 si riconosce
subito per le maggiori dimensioni, so¬
prattutto l'altezza, causate da una base e
da un braccio di sostegno più alti del
normale. Il braccio è studiato infatti per
poter sostenere il monitor anche quando
questo è ruotato sul suo asse frontale,
in maniera da avere uno schermo più al¬
to che largo. Si perché lo schermo del
VP151 può essere ruotato di 90° ed il
bello è che, utilizzando il software in do¬
tazione. questo può essere fatto a com¬
puter acceso. Se si ruota il monitor di
90° i driver montati sul computer si ac¬
corgono della rotazione e modificano au¬
tomaticamente l'aspetto dello schermo
di Windows in maniera da rispettare le
nuove proporzioni. L'utilizzatore potrà
passare quindi facilmente da una moda¬
lità di schermo tradizionale ad una utile
ad esempio per il word processing
Oltre a questa particolarità il monitor
presenta una sene di ingressi e uscite
davvero completa che lo rendono estre¬
mamente versatile. In particolare il di¬
spositivo accetta sia il normale segnale
VGA analogico, sia il segnale video digi¬
tale. in standard DFP. Da notare che il
monitor vero e proprio è in realtà solo di¬
gitale. Sulla base è presente un converti¬
tore A/D che trasforma il segnale di in¬
gresso VGA analogico in un segnale
DFP digitale. Il monitor accetta inoltre
anche il segnale videocomposito, analo¬
gico e quello S-Video. Con l’aggiunta di
un sintonizzatore televisivo, o di un sem¬
plice videoregistratore, potrà essere
quindi utilizzato come televisore. Sem¬
pre sulla base troviamo un hub USB con
quattro uscite (al quale collegare mouse,
stampanti, telecamere e chi più ne ha
più ne metta) e gli ingressi per i canali
audio, che replicano in pratica quelli pre¬
senti sul computer. Una serie di cavetti
forniti a corredo permettono quindi di li¬
mitare il passaggio dei cavi tra computer
e monitor (in teoria si potrebbe collegare
un mouse ed una tastiera USB diretta¬
mente all'hub presente nel monitor, eli¬
minando i relativi scomodi fili di collega¬
mento). L’alimentatore è uno scatolotto
piuttosto piccolo esterno, dato che il
monitor funziona in continua. Tra l’altro è
possibile montare il pannello anche a pa¬
rete. o su un supporto diverso, ad esem¬
pio una piastra Vesa, mantenendo il col-
legamento video digitale e quello USB.
Un'altra particolarità di questo splen¬
dido monitor è quella di poter lavorare a
risoluzioni più alte di quella nominale,
che è di 1024x768. Il circuito interno ef¬
fettua un resizing dell'immagine dimi¬
nuendone i pixel reali. Il monitor è stato
provato a 1280x1024 e la visualizzazio¬
ne appare ancora ottima, pur notandosi
l’effetto di antialiasmg ai bordi delle im¬
magini.
In definitive un ottimo monitor, con
ingresso digitale e analogico, oltre che
videocomposito, e con la particolarità di
poter essere ruotato a piacimento men¬
tre si sta lavorando.
ViewSonic VP151
Costruttore
ViewSonic Corporaiion - 381 Brea Canyon
Road -Walnut, CA 91789 - Siali Uniti
Distributore:
Prezzo: n.d.
KJ# *
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
109
Display LCD
-
Modello
Dimensione
nominale
(mm)
Dot Pitch /
Apertura griglia
massima
risoluzione
Frequenza
orizzontale
verticale
i
(pollici)
(mm)
(pixel)
max (Hz)
(KHz)
(Hz)
Acer
LCD FP450
14
0.279
1024x768
Acer
LCD FP558
15
0297
1024x768
Acer
LCD FP559
15
0.3
1024x768
Acer
LCD FP751
17
0.264
1280x1024
Acer
LCD FP855
18
0.281
1280x1024
AOC
LM500
15
1024x768
70
Compaq
TFT 7000
17
340x272
31.5-80.0
56-85
Compaq
TFT 8020
18
362x29
0.28
1280x1024
31.5-80.0
58-85
Compaq
TFT5010
15
307x231
1024x768
75
31.5-60 0
58-78.75
Eizo
FlexScan L350
15
304x228
0.297x0.297
1024x768
75
31-61
50-75
Bzo
FlexScan L661
18
359x287
0.280x0.280
1280x1024
75
27-82
50-85
Elsa
ECOMO 17LCD99
15
304.1x228.1
0.297x0.297
1024x768
75
31.5-68
50-85
Elsa
ECOMO 20LCD99
18
359.0x287.53
0.2805x0.2805
1280x1024
75
31-80.3
30-85.1
Fujitsu-Siemens
3814FA
15
304x228
1024x768
30-61
55-75
Fulitsu-Siemens
4311 FA
17
338x270
128x1024
30-81
56-85
Fujitsu-Siemens
Fulitsu-Siemens
Uool rA
C382 FA
15
15
OU4XZZO
304x228
IUé^X/OO
1024x768
—
30-61
30-61
55*75
55-75
Fulitsu-Siemens
X152F
15
304x228
1024x768
30-61
56-75
Ful-Siemens
CTM5000
15
1024x768
IBM
T55A
15
304,x228.1
0.2
1024x768
30-61
59-76
IBM
T55D
15
304.1x228.1
0.2
1024x768
0-48.4
0-60
IBM
T85A
18
359x287.2
0.2
1280x1024
30-82
56-76
IBM
T85D
18
359x287.2
0.2
1280x1024
LG
570LS
15
307x230
0. 3x0,3
1024x768
85
31-69
56-85
LG
570LS
15
1024x768
75
LG
880LC
18
359x287.53
0.28x0.28
1280x1024
80
31-80
56-120
LG
880LC
18
1280x1024
75
NEC
LCD1510*
15
304x228
1024x768
75
24.8-60
56,2-75
NEC_
NEC
LCD1510V+
LCD1525M
15
15,1
304x228
304x228
—
1024x768
1024x768
75
60
24.8-62
24-60
56,2-85,1
56-75
NEC
NEC
LCD 15258
LCD1525V
15,4
15.1
305x244
307x230
—
1280x1024
1024x768
60
60
24-80_
24,8x48,4
56-76_
56.2-70
NEC
LCD1525X
15
304x228
1024x768
75
24-60
56-75
NEC_
LCD1810
JI8
359x287
1280x1024
1280x1024
1024x768
60
60
24,2-80
56,2-85,1
wtu_
Nokia
muioiUA_
500Xa
lo_
_ JJgACOI_
388x400x219
0.3x0, 3
__
30-62
DO/vD_
55-75
Nokia
800PRO.
18
358x287_
028x028.
—
29-82
55-86
Nokia
Olivetti
820L
LC 1500 A
18
15
358x287
0.28x028.
_1280x1024 _
1024.760
75_
_24.8-80
56.4-75
Olivetti
LC 1500 A
15
304.1x228.1
0.297
1024x768
24-62
50-75
Olivetti_
LC 1500 SL
LC 50 S
150B
15
304.1x228.1
0,297_
1024x768
1024X768
1024x768
75
75
30-62
30-61
50 75
_50:77
50-75
Panasonic_
Philips
IO_
15
304x228
0.297 / 0.297
Philips
150BX
15
1024x768
Philips_
150P
181AS
V140S
_15
18
14
307x230
357x286
0,3 / 0.3
1024x768
1280x1024
1024x768
75
7*i
30-60
T/VQO
56-75_
qn.7*
Philips
Samsung
570B
15
304x228x
0.297x0.297
1024x768
75
30-61
50-75
Samsung
570S
15
1024x768
75
Samsung
SyncMaster 570 TFT BM
15
1024x768
75
30-62
50-75
Samsung
SyncMaster 570 TFT BS
15
1024x768
75
30-62
50-75
Samsunq
SyncMaster 570 TFT PM
15
1280x1024
75
30-80
56-85
Samsung
SyncMaster 570 TFT SM
15
1024x768
75
30-62
50-75
Samsunq
SyncMaster 570 TFT SS
15
1024x768
75
30-62
50-75
Samsung
SyncMaster 800TFT
18
359x287.2
0.28
1280x1024
75
30-82
56-76
Sharp
LL-T155A
Sharp
LL-T181A
18
1024x768
Sony
CPDL-181A
18
1240x1024
85
Sony
CPD-M151
15
1024x768
75
Sony
SDMN50ST
15_
—
—
1024x768
75
Toshiba
ViewSonic
Tekbright 55A
VE150A/E150B
15
15
304x228
0,2
1U14X/00
1024x768
/o
Ol*OU
30-60
00-/0
50-75
ViewSonic
VG150
15
1024x768
30-62
60-70
ViewSonic
VP 140
14
0279x0279
1024x768
30-60
50-75
ViewSonic
VP151
15
1024x768
30-95
50-100
ViewSonic
VPA150
15
1024x768
30-62
50-75
ViewSonic
VPD150
15
1280x1024
48-62
60-75
Waitec
Eclipse
15
307.2x230.4
02_
1024x768
no
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
(cd/mq)
di visiono
visione
video
Integrati
monitor (mm)
Indicativo
orizzontale
verticale
(esclusa IVA)
140
80'
80”
200:1
SI
380x380x180
5.5
1 799 000
250
80“
80"
200:1
SI
380x380.5x186
5.5
1 582 500
250
60‘
45755°
300:1
SI
380x380.5x186
5.5
1 899.000
250
60"
45770“
400:1
NO
420x445x186
7.7
3.999.000
235
160”
160°
300:1
SI
457x468.5x217.4
9.8
7.899.000
15-pin D-Sub
396x373x180
1.849.000
170
160"
160”
200:1
15-pin D-sub. 13W3
470x271x437
8.54
5.437.000
200
160"
160”
300:1
418,5x420x247 (con la base)
7.094 000
200
120
100
200:1
DVI-l (Analogico / Digitale)
317x391x78
9,06 senza base
3.047.000
200
140”
120 ”
350:1
15-pin D-Sub
384x386x171
5.6 (Desktop Stand)
n. d.
200
140°
140"
300:1
2x1 5-pin D-Sub
430x455x218
8.8 (Desktop Stand)
n. d.
2 x 15pin D-sub - DIN 8 pin
2^2 Wan
385x395x165
4.7
n. d.
15ptn D-sub
10.5
n. d.
200
1207100”
100 /80’
250:1
I5p*n D-sub
—
432x386x179
6,5
n. d.
1 «U_
200
160 /140
1207100”
ÌOU /14U
100780°
£VU. 1
250:1
i opin u-sud
1 5pln D-sub
40<cX44UXl0<:
369x377x196
4.8
n. d
n. d.
200
200
!<:U / 1UU
160”
1UU IO\J
160"
1_
300:1
15pin D-sub_
15pin D-sub
OObXJ//X13D
380x398x179
*.o
6.7
n. a.
n. d.
15-pin D-Sub
475x290x560
1.807 500
200
150:1
413x380.6x204.3
6,5
n. d
200
150:1
413x380.6x204.3
6.5
n. d.
200
80'
80"
250:1
15-pin D-Sub - 13W3
459x462.6x224.3
9
n. d
200
80"
80”
150:1
461.6x462x224
9.5
n. d.
15pin D-sub
no
405,2x182.4x361,6
n. d
15-pin D-Sub
405x362x182
1.990 000
2x15-pin D-Sub
no
434x235x443.1
n. d.
15-pin D-Sub
434x441.6x235
5 990 000
200
160”
160'
200:1
n. d.
200
110 °
95°
2001
n.d
200
120 "
100 “
350:1
n. d
200
120 °
95°
200:1
n. d.
200
110 °
80°
200:1
n. d.
200
120 "
100 ”
350:1
n. d.
200
160'
160
150:1
n. d.
200
170°
170"
150:1
n. d.
250
120 "
100 '
300 1
15pin D-sub
presa
R/L 3.5mm
563x528x304
n. d.
235
160
160"
300:1
2x 15pm D-sub. 30-pm P & D
408x454x218
n.d
200
170”
170°
200 1
2 > I5pm D sub
3W
409x455x218
n d
15-pin D-Sub
408x388x175
1 660 000
15-pln D-Sub
Si
388x175x408
n. d
15-pln D-Sub
No
378x158x408
n. d
ISpin D-sub
IW^IW
385X391X200
2.790.000
15-pln D-Sub
No
402x418x176
1.950.000
15-pin D-Sub
402x418x176
1 990 000
D-sub / DVI
Si
387x400x165
2.125.000
D-Sub/BNC
SI
451x476x181
6250.000
15-pin D-Sub
361x343x165
1 660.000
60/60
70/70
15-pin D-Sub
Si
385x406x179
9.6
n. d.
15-pin D-Sub
366x385x168
1 990 000
15j)in D-Sub
2.145.000
15-pin D-Sub
2 .100.000
15-pm D-Sub
2.190 000
15-pin D-Sub
2.079.000
15-pin D-Sub
2.045 000
190
160°
160”
150:1
15-pin D-Sub - 13W3
450x460x218
8.3
6.310.000
1.896.000
15-pin D-Sub
470x455x220
6.190.000
15-pln D-Sub
468x422x208
6.250.000
15-pln D-Sub
395x358x173
2.312.500
15-pin D-Sub
355x348x185
3.320.000
250
160"
160"
300:1
5.8
2.134.000
210
120 °
100 °
300:1
15pin D-sub
415.89x376.94x175.00
5,6
n. d.
210
120 ’
100 "
350:1
15pin D-sub
390x372x138
5
n.d.
90"
50°
250:1
I5pin D-sub
390x357x138
5.5
n. d.
200
160°
160”
300:1
2 x 15pin D-sub.
2*2W
416.1x431.2x238.7
8.5
n. d
composito. SVHS
I
I
200
140“
120 °
300:1
I5pin D-sub
mw
385.2x396.2x168.9
5.8
n. d
150
70°
♦50°-70’
300:1
digitale DFP
1+1W
385x396x169
5.8
n. d.
250
60/60
45/55
300:1
390x361x170
5.8
n. d.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
111
a cura di Luigi Lozxi
COME ERAVAMO -
COLLECTOR’S EDITION
Il film interpretato da Robert
Redford e Barbra Streisand le di¬
retto da Sidney Pollack) è di quel¬
li che hanno fatto epoca sedi¬
mentandosi nell'immaginario ci¬
nematografico del pubblico tra
quelli sentimentali per eccellen¬
za. Ha ottenuto numerose 'nomi¬
nation' ma si e aggiudicato
l'Oscar solo per la Miglior
Colonna Sonora e la Migliore
Canzone. La narrazione si conce¬
de una rilettura nostalgica degli
anni Cinquanta e Sessanta attra¬
verso la storia d'amore tra i due
protagonisti che. tra addii e nuovi
litiche e civili
nell’eterno
difficoltò di
conciliare
desideri per¬
sonali con le
necessità
pubbliche,
s'intreccia
con l'evol¬
versi storico
degli eventi. La pubblicazione su
DVD del film può contare su una
pregevole Collector's Edition di
insospettabile qualità complessi¬
va. Addirittura, nel riversamento
su DVD, il film è stato rimastenz-
zato in Dolby Digital 5 1 oltre ad
aver mantenuto il formato origi-
FIGHT CLUB
Dal regista di Seven, un film
ancora una volta interpretato da
Brad Pitt, un attore che non esi¬
ta, come in questa occasione, a
mettere in gioco la sua reputa¬
zione di uomo fascinoso ed ac¬
cattivante per affrontare ruoli
duri, trasgressivi e talvolta al li¬
mite della sgradevolezza. Viene
raccontata una storia di aliena¬
zione e di depressione in una
società nella quale è giocoforza
necessario essere (parafrasan¬
do il Don Abbondio de I pro¬
messi sposi) 'vaso di ferro e
non vaso di coccio' per non in¬
cappare in un frustrante disagio
d'urto è
quella di ca¬
larsi nelle si¬
tuazioni piu
estreme Al
fianco di
Pitt, in que¬
sto film po¬
co consola¬
torio e di
non facile assimilazione, com¬
pare Edward Norton, un giova¬
ne attore che sta compiendo
passi da gigante nella conside¬
razione dei 'media'. L'edizione
DVD di questo film 'cult' è par¬
ticolarmente curata: ineccepibi¬
le negli extra e nel sonoro, me¬
no bene per la qualità delle im-
incontri, tra prese di posizioni po-
naie in 2.35:1.
esistenziale, per cui la terapia
magmi
-GENERE : NOSTALGICO
-TITOLO ORIGINALE: THE WAY
WEWERE (1973)
-REGIA: SIDNEY POLLACK
-CAST: ROBERT REDFORD,
BARBRA STREISAND,
BRADFORD DILLMAN, PA
TRICK O'NEAL, VIVECA
LINDFORS
-DURATA: 114 m.
-DISTRIBUZIONE: COLUMBIA
TRISTAR HOME VIDEO
-FORMATO: WIDESCREEN
2.35:1 (28 capitoli)
-SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1
'GENERE: DRAMMATICO
-TITOLO ORIGINALE: FIGHT
CLUB (1999)
-REGIA: DAVID FINCHER
-CAST: BRAD PITT, EDWARD
NORTON, HELENA BONHAM
CARTER, MEAT LOAF, JARED LE¬
TO
-DURATA: 134 m.
DISTRIBUZIONE: MEDUSA VI¬
DEO
—FORMATO: 2.35:1 (20 capitoli)
-SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1
I FILMI
Voti
I DVD Ir
0 ©
® © ©
® © © ©
© ©
© © ® © © ©
© ©
o
® ©
© © © ©
CONTENUTI SPECIALI:
Trailer cinematografico originale,
documentano (Come eravamo uno
sguardo indietro) con interviste, com¬
mento del regista, filmografie
CONTENUTI SPECIALI:
Trailer italiano, trailer originale,
backstage, videoclip con un brano
dei Dust Brothers tratto dalla colonna
sonora, speciale Dietro le quinte' in
lingua onginale, due messaggi di ser¬
vizio della 20th Century Fox. filmo¬
grafie e note biografiche per Brad
Pitt. Edward Norton, Helena Bonham
Carter e il regista David Fmchet
DVD NASTRI COMPACT DISC
FILMS CD ROCK ANNI 60-70 RARITÀ' DVD FILMS
LO
u.
fantasy
fantasy music
Viale Paimiro Togliabta, 1484
tei. 06.40.70.536
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Via S. Maria in Via, 19
tei. 06.67.91.663
Rama 00167 - Fontana di Trevi
Q
U
i
M
H
>
O
)-i
(Si
n
g
DVD NASTRI COMPACT DISC FILMS CD ROCK ANNI 60-70 RARITÀ' DVD FILMS
112
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
CONGO
Una spedizione di uomini nel
cuore della giungla africana -
ognuno mosso da una diversa
motivazione (umanitaria, scienti¬
fica o speculativa) - che va in¬
contro a pericoli inimmaginabili
L'atmosfera che si respira è pe¬
sante, ricca di momenti di spa¬
ventosa suspense e di scioccan¬
ti scoperte. Congo è tratto da un
romanzo dello stesso autore di
Jurassic Park e Mondo perduto,
Michael Crichton, e si avvale de¬
gli ottimi effetti speciali prodotti
dalla Industriai Light & Magic.
L'edizione su DVD brilla per l'ot¬
timo lavoro di authoring (video
& audio) realizzato dalla
Paramount
che da qual¬
che mese si
è affacciata
sul mercato
con interes¬
santi risulta¬
ti complessi¬
vi anche se
dobbiamo
stigmatizzare l'assenza di extra
Il sonoro risulta pulito e profon¬
do; casse posteriori e subwoofer
vengono messi alla prova in piu
di una occasione nel corso del
film. Le immagini sono luminose
e prive di fastidiose artificiosità.
THE WILL SMITH MUSIC
VIDEO COLLECTION
Rap e Dance Music sono le
coordinate musicali entro le quali
si muove Will Smith; ma egli è
diventato in breve tempo anche
una delle star cinematografiche
più ricercate Ha infatti interpre¬
tato alcuni dei maggiori blockbu-
ster degli ultimi anni - da Bad
Boys a Independence Day a
Men In Black, da Wild Wild
West a Nemico pubblico - e la
sua camera d'attore sembra
aver spiccato il volo. Questo
DVD. confezionato con gusto,
raccoglie tutti i video-clip che
l'artista ha finora realizzato nella
(finora) breve carriera e che ri¬
guardano i
maggiori
successi di¬
scografici
del cantan¬
te-attore
L'insieme si
distingue,
oltre che per
la piacevo¬
lezza dei video proposti (soprat¬
tutto quelli di Miami, Will 2K e
dei suoi film), per una Resa vi¬
deo ed audio pressoché perfetti
che pongono questo DVD tra i
migliori in assoluto nel suo ge¬
nere. Molta cura è stata riserva¬
ta alla grafica, dal menù interatti¬
vo alle animazioni.
GENERE: FANTASTICO DISTRIBUZIONE: PARAMOUNT
TITOLO ORIGINALE: CONGO HOME VIDEO
(1995) FORMATO: WIDESCREEN
REGIA: FRANK MARSHALL 1.85:1 (18 capitoli)
CAST: LAURA LINNEY, DYLAN SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1
WALSH, ERNIE HUDSON, TIM
CURRY, JOE DON BAKER
DURATA: 108 m.
©
El
©
©
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Voti
©
Q
©
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GENERE : MUSICALE 1.33:1 (12 capitoli)
TITOLO ORIGINALE: THE WILL SONORO: DOLBY DIGITAL
SMITH MUSIC VIDEO COLLEC 5.1/STEREO PCM/SURROUND
TION
DURATA: 43 m.
DISTRIBUZIONE: SONY MUSIC
ENTERTAINMENT
FORMATO: WIDESCREEN
manali© ® Q ©
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®
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CONTENUTI SPECIALI:
Gli extra comprendono una bio-
j grafia soddisfacente ed un videoclip
per il brano So Fresh Molto interes¬
sarne è la traccia (seguendo la moda
imperante! dedicata agli errori com¬
messi sul set (Bloopersl ■
w \v\v. 12on I i ne.i t/l a li tas\
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Via S.Maria in Via. 19 tei. 06 67 91.662 Roma 00187 - Fontana di Trevi
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
113
di Francesco Marinacci
BENVENUTI IN FORMULA UNO!
Le prove di tre giochi: la grande novità, Grand Prix 3, ampiamente recensita, e altri due
prodotti già conosciuti come FI 2000 e FI World Grand Prix.
A dimostrazione che la Formula Uno va... di moda sui computer
L’attivissimo campo dei giochi
di automobilismo per computer
si arricchisce ulteriormente grazie
all'ingresso della nuova versione
del gioco di FI più prestigioso e
completo: Grand Prix 3.
Dal giorno della sua prima ap¬
parizione, la creatura di Geoff
Crammond è stata il punto di rife¬
rimento per
tutti coloro i
quali si voles¬
sero cimentare
nella creazione
di un simulato¬
re di FI. Di co¬
se. da quel pri¬
mo gioco che ri¬
sale a circa otto
anni fa, ne sono
state cambiate, e mi¬
gliorate, tante. Ma tutte
e tre le versioni di Grand
Prix sono legate da un unico gran¬
de filo conduttore: il realismo. Che si
tratti di guidabilita. di grafica, di effetti
speciali...
Ed allora senza perdere tempo abbia¬
mo fatto un'ampia prova dell'ultimo
"nato", Grand Prix 3, mettendone a nu¬
do tutti i pregi (tanti) ed i difetti (?).
Ma GP3 non è affatto solo nel mon¬
do dei giochi di
Formula Uno... Abbia¬
mo provato, senza dilun¬
garci troppo visto che già da un po' so¬
no sul mercato, altre due... alternative,
comunque riuscite, che sono FI 2000
della EA Sports e FI World Grand Prix
della Eidos.
Due giochi che si av¬
vicinano al mondo della
Formula Uno in maniera
simile tra loro, puntando
molto su tanti, recentis¬
simi, dati, molte opzioni
"sfiziose"... ed una guida
facile e divertente che
però, spesso, non si rifa esat¬
tamente al mondo delle corse.
Un compromesso comunque riu¬
scito che concilia il divertimento della
guida con lo spettacolo che un gioco
può offrire.
A questo punto non vi resta che...
indossare casco e tuta per scoprire i se¬
greti di tutti e tre.
Che bello avere a disposizione quattro
computer della sala corsi, per l'occa¬
sione trasformata in sala prove.
114
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
«GRAND PRIX
Come al solito, come tutte le cose belle, si è fatta attendere. Ma ne valeva la
pena, eccome.
Geoff Crammond ha partorito la sua terza straordinaria creatura: Grand Prix 31 II
leader indiscusso di tutti i giochi di Formula Uno. un simulatore capace di esaltare i
veri appassionati e di trascinare nel mondo dei giochi di corse coloro i quali per la
prima volta vi si affacciano.
Tranquilli, comunque: chi era già un cultore del precedente. Grand Prix 2. non si
troverà di fronte ad un prodotto completamente diverso (per realismo, grafica, op¬
zioni...! rispetto a quanto avvenne dal primo Grand Prix al secondo Anche se le
differenze, in meglio, sono notevoli.
Chi vi scrive, comunque, è uno che con questi due giochi ci è, quasi, cresciu¬
to...
Il menu principale: chiaro e leggibile .
Reale da subito
Allora, da dove cominciare? Per sem¬
plicità. dalla presentazione. Una musica
solenne accompagna le prime immagini
del circuito di Silverstone desolatamen¬
te vuoto... poi le monoposto che si
schierano, la partenza, e tutto un gioco
di immagini che comunque non si sus¬
seguono troppo veloci, non sono troppo
spettacolari, non durano troppo a lungo.
Niente di strano, ma questo già è un se¬
gnale di quanto vicino alla realtà questo
gioco sia. Sempre che gioco sia il termi¬
ne giusto per identificare Grand Prix 3.
sotto gli occhi. Allora via...
Si comincia con i piloti che sono i
ventidue del 1998, e questa è l'unica
vera pecca di questo gioco. Sono tutti
identificati dalla propria foto e dal casco,
oltre che ovviamente dal nome che. co¬
me al solito, può essere cambiato. Non
ci sono invece le immagini delle mono¬
posto che vengono richiamate dal solo
logo (anche a queste si può cambiare il
nome, del team e/o del motore). Trovo
subito la Ferrari, "caccio" Eddie Irvine e
metto il mio nome al fianco del grande
Schumy: seleziono quindi la Rossa nu¬
mero 4 e la visiera del casco si abbassa
Il menu è facile da
usare
16 circuiti del mondiale con relative, fedelissime, mappe visibili da di¬
verse prospettive
La prima schermata che
appare riguarda le due
classiche opzioni: gara ve¬
loce o menu principale.
Scegliamo il menu ovvia¬
mente perché vogliamo
vedere cosa è cambiato,
cosa è stato migliorato e
cosa è stato aggiunto. An¬
che se la voglia di farsi su¬
bito un giro è tanta...
Il menu principale è
semplice e da un impatto
che facilmente viene me¬
morizzato. Sullo sfondo
spadroneggia la Williams di Frentzen
mentre lo stemma della FIA (Federazio¬
ne Internazionale dell'Automobilismo)
rotea in alto. Tornando al menu, la
schermata occupa solo una piccola par¬
te del monitor, ma fornisce subito, e
chiaramente, tutte le informazioni utili:
c'è una tabella dove viene indicato il no¬
me del pilota al momento selezionato, il
circuito prescelto, il tipo di gara che si
vuole svolgere ed il livello di difficoltà.
Questo non fa che velocizzare tutte le
operazioni pre-gioco visto che tutto è li,
ad indicare che il pilota lo controlli tu. A
questo punto è subito possibile accede¬
re all'assetto della vettura... Ma lascia¬
mo stare, meglio fare prima un po' di
pratica.
Tocca ai circuiti: anch'essi risalgono
al '98. sono sedici. Di tutti vi è la map¬
pa, molto chiara, che tra l'altro può es¬
sere vista m diverse prospettive. Scelgo
Montecarlo e do uno sguardo ai record,
tanto per avere un termine di paragone!
Opto poi per "gara rapida" (le altre pos¬
sibilità sono gara rapida, prove e stagio¬
ne del
campio-
nato).
Peccato
non si
possa re¬
golare la
distanza,
tre giri so¬
no un po'
pochi.
La dif¬
ficoltà ?
Meglio
comincia¬
re per
gradi...
ma un
po' per
arrogan¬
za, un po'
perché,
ripeto, da
anni sono
un culto¬
re di
Grand Prix. mi butto subito su Profes¬
sionista (i livelli sono i soliti cinque: da
amatoriale ad asso passando per dilet¬
tante, semi-professionista e professio¬
nista)! Ma dato che sono un patito, pri¬
ma di partire preferisco fare un giro per
le varie opzioni (chi comunque fosse
meno pignolo di me può partire tranquil¬
lamente una volta regolati questi quat¬
tro parametri visto che tutto è in gene¬
rale tarato al meglio).
FACILE DA INSTALLARE
M Ila Mlcroprose hanno pen-
>4 salo proprio a tutto por
rondare speciale l'ultima crea¬
tura di Crammond: anche l'In¬
stallazione non presenta pro¬
blemi, è semplice e veloce.
L'unica scelta da fare riguarda
Il tipo di Installazione da fare:
minima, media o completa. La
completa occupa “ solo" 320
MB di spazio sul disco rigido.
Se non è già presente X7 chie¬
de di installarlo. Per II resto fa
tutto lui In pochi minuti. Un
consiglio: se volete godervi in
pieno questo gioco, munitevi
di una scheda video “come si
deve". £' ovviamente necessa¬
rio avere sempre inserito II cd¬
rom ogni qual volta si voglia
giocare.
Ma si possono regolare tante
altre cose interessanti...
Subito sotto la tabella della quale vi
ho appena parlato, vi sono sei "box":
Guida, Multigiocatore, Officina, Carica
partita. Opzioni, Esci. Vado nelle opzioni
e trovo tutto quello che mi interessa
trovare, niente di superfluo, niente, so-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
115
prattutto, di complicato.
Mi sembra assurdo giocare con la ta¬
stiera (anche perché è praticamente im¬
possibile cambiare manualmente le
marce), cosi vado nei controlli e selezio¬
no e calibro il Joystick. Ovviamente ci
sono tutte le varie opzioni per selezio¬
nare i pulsanti per i cambi di marcia,
modificare l'angolo di sterzata, la sensi¬
bilità ecc.
Vedo poi aiuti alla guida: sarà meglio
dare un'occhiata, meglio non tirare trop¬
po la corda.. Sono comunque i soliti:
frenata e cambio automatico, auto-ridi-
rezione vettura, indistruttibilità, traietto¬
ria e marcia ideale, accelerazione assi¬
stita. sterzo assistito. Lascio solo que-
st'ultima ma memorizzo che l’accelera-
Quelle ufficiali da
15 a 60 minuti. Il
warm-up da 5 a
30 minuti mentre
la distanza della
gara si regola in
percentuale, da
un minimo del
10% al totale dei
giri previsti.
Le capacità dei
piloti è logico la¬
sciarle come stan¬
no: risalgono al
’98 e le altre pos¬
sibilità sono o tutti
uguali o casuali.
Noto con molto
La gaia è parlila ed 6 sudilo bagarre In Grand Prix 3 il computer é assai più
combattivo e reattivo di quanto non lo losse nelle precedenti versioni
zione assi¬
stita è F7,
non si sa
mai (come
nelle pre¬
cedenti
versioni,
questi aiuti
possono
essere in¬
seriti diret¬
ta m e n t e
dall'abita¬
colo pre¬
mendo i
pulsanti da
FI a F8).
Faccio un salto nelle opzioni di gara:
tutto familiare Lascio tutto come sta.
non è il momento di agire sui tempi di
durata di prove e gara. Per la cronaca,
comunque, le libere vanno da un mim¬
mo di 5 ad un massimo di 120 minuti.
piacere che è di
nuovo possibile re¬
golare il meteo:
realistico, e quindi
che Dio me la man¬
di buona (altrimenti
c'è personalizzato e
qui è possibile re¬
golare la percentua¬
le di possibilità di
pioggia)! Visto poi
che ho optato per
la gara rapida pos¬
so scegliere la posi¬
zione: quarto va be¬
ne. Se invece aves¬
si preferito la gara
extra-campionato
avrei dovuto affron¬
tare le prove di
qualificazione per
non ritrovarmi a
partire dall'ultima
posizione! Non po¬
teva poi mancare
l'opzione realismo vettura: ma ho scelto
una Ferrari e mi fido, quindi li seleziono
tutti (problemi elettrici, guasti alle so¬
spensioni. alla trasmissione, ai freni,
all'acceleratore, forature, perdita di ruo¬
te, di olio e di acqua)...
Grafica e suono: tutto come
nella realtà.
Prima di partire, però, visto che ho
fatto trenta, faccio trentuno. Do uno
sguardo alle impostazioni grafiche: tutto
perfetto. Il computer ce la fa: 17 foto¬
grammi al secondo, non sarà una
scheggia, ma va bene. Posso comun¬
que sempre togliere alcuni particolari vi¬
sibili dall'abitacolo e dagli specchietti re¬
trovisori (come le colline, il fumo delle
sgommate, le tribune, le sfumature del
cielo...) ma preferisco lasciare tutto co¬
me sta E' o no un simulatore?... Un ul¬
timo salto, nel sonoro, per abbassare la
musica di sotto-fondo del menu, che
comunque non è affatto fastidiosa, ed
alzare gli effetti speciali della monopo¬
sto.
Regolare il tutto è stato molto facile
ed ha richiesto poco tempo, nonostante
la descrizione possa far sembrare il con¬
trario. La "colpa" è delle numerose (ma
mai inutili) possibilità di personalizzazio¬
ne che si possono dare al gioco. Final¬
mente tutto è a mio piacimento Salvo
e... abbasso la visiera.
Posso sempre intervenire nelle
regolazioni
Tornato al menu principale scelgo
Guida. La prima cosa che mi appare da¬
vanti sono le condizioni del tempo con
tanto di fotografia di cielo ed asfalto:
piove (e ti pareva!). Scelgo allora l'op¬
zione "ultime modifiche" prima della
partenza. E' possibile regolare le ferma¬
te ai box (in preventivo se ne possono
programmare massimo tre ed a decide¬
re puoi essere tu o il computer) e la me¬
scola di gomme da usare. Anche que¬
sta è una piacevole novità Gli pneuma¬
tici sono di tutti i tipi morbidi e duri sia
da asciutto che da bagnato, passando
per le intermedie e le monsoon (gom¬
me da bagnato pesante, auguratevi di
non doverle mai montare!). Volendo si
può anche regolare l'assetto della vettu¬
ra, ma a questo punto ho voglia di...
correre!
Mi trovo davvero a Montecarlo
dentro una Ferrari!
Pronti via e lo scenario che mi si pre¬
senta mi fa sentire un vero pilota. Per
inciso ci sono voluti solo pochi secondi
prima che dal menu mi ritrovassi in gara
nonostante la moltitudine di particolare
CHE BELLO GIOCARE
IN RETE!
C on l'opzione Multlgloca-
tore è pose Iblle giocar»
In roto con un altro concor-
ronto. L'operazione è molto
•empllco: batta oogulro lo
poche Indicazioni c ho II gio¬
co da od I duo computer sa¬
ranno tubilo collegati. A
quel punto gareggiare di¬
venta ancor più divertente
a... coinvolgente.
116
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Stai vedendo Michael Schumacher
Ferrari e McLaren in lotta ravvicinata, come nella realtà. La scia d'acqua
che sollevano copre la visuale a chi segue, mentre il cielo oscuro e le goc¬
ce d'acqua rendono ancor più reale la situazione,
che il gioco deve caricare. Opto ovvia¬
mente per la schermata all'interno
dell'abitacolo, dove il moderno volante
delle attuali Formula Uno è in bella vi¬
sione: una serie di due strisce di led in
alto ai due estremi del volante si illu¬
minano mano-mano che il motore sale
di giri ed indicano quando cambiare
marcia. Fra questi vi sono cinque pic¬
coli display che indicano la posizione,
la velocità (in miglia o km/h), il giro in
corso, la benzina e la temperatura
dell'acqua. In mezzo a questi sono in¬
dicate, in maniera chiara e di diverso
colore, le marce, che vanno dalla pri¬
ma alla sesta (ma la Ferrari nel '98 ne
aveva già sette..,). Sotto invece è raf¬
figurato un grande display che informa
dei distacchi dagli avversari che prece¬
dono e precedi, il numero di giri da
percorrere e quello delle monoposto
in pista, oltre che del tuo personale
numero di vettura. Una striscia lumi¬
nosa indica invece gli aiuti alla guida
dei quali al momento disponi e che, ri¬
cordo, possono essere attivati
all'istante con i pulsanti che vanno da
FI a F8. Ovviamente più si sale con il
livello di difficoltà, meno si può usu¬
fruire di questi aiuti. Ancora più in bas¬
so è indicato il crono sul giro in tempo
reale.
In alto di lato al monitor compare il
semaforo, altrimenti difficilmente visi¬
bile da lontano, Ho ancora qualche se¬
condo prima del via e mi guardo attor¬
no: sembra davvero di stare a Monte¬
carlo tanto sono fatti bene i palazzi e
le stradine. Ma è meglio rimandare il
giro panoramico visto che le luci rosse
iniziano, in successione, ad accender¬
si. Una volta accese tutte, al loro spe¬
gnimento il GP inizierà.
Proprio come in
Formula Uno.
Alla guida di una
Formula Uno...
Qualche secondo do¬
po si parte... Si passa
dalla folle alla prima
stando attenti a non da¬
re troppo gas altrimenti
la monoposto parte. La
pioggia di certo non
contribuisce a rendere
le cose facili. Mi sfila
qualcuno di troppo ma
passo indenne la prima
curva e mi lancio sulla
salita che porta alla
Massenet. Un po’ di
soggezione, a dir la verità, ce l'ho. Sem¬
bra davvero di essere alla guida di una
Formula 1: dall'abitacolo si vedono le
ruote che girano e che sfiorano i muret¬
ti ed il volante che a volte si muove im¬
pazzito mentre sei costretto a qualche
contro-sterzo di troppo. Peccato che
mancano le braccia, ma il movimento
dello sterzo, oltre a rendere il tutto an¬
cora più reale, fa capire meglio come si
guida, quanto si sta girando... E' possi¬
bile comunque evitare che questo si
muova. Il giro continua e la pioggia cade
a dirotto mentre il cielo è scuro. Le goc¬
ce non danno fastidio, sono inserite be¬
ne nello scenario. Provo subito ad osare
qualcosa e subito le cose si fanno diffi¬
cili visto che manca il... controllo della
trazione (accelerazione assistita). Il mo¬
tore sale di giri ed aumenta il rumore,
fedelissimo a
quello di una
monoposto.
Finisce il pri¬
mo giro, da
quarto che ero
mi ritrovo setti¬
mo, ma il fa¬
mi ly-f ee I i ng
con Grand Prix
2 inizia un po¬
chino a farsi
sentire. E mi
faccio prendere
dalla mano.
Un'occhiata agli
specchietti,
che dettagliata-
mente ripro¬
pongono tutto
ciò che è den¬
tro e fuori alla
pista, e l'imma¬
gine delle mo¬
noposto incolla¬
te ai miei scarichi si fa più lontana men¬
tre nello stesso tempo la Jordan di Ralf
Schumacher è sempre più vicina. Ne leg¬
go la scritta dello sponsor sull'alettone
posteriore (al proposito, gli sponsor sono
gli stessi del '98 e solo quelli del tabacco
sono stati omessi, sempre riproducendo
la realtà, ovviamente). Ma esagero e per
tentare il sorpasso blocco le gomme.., il
che sul bagnato equivale a girarsi. Fortu¬
na che a Monaco le velocità non sono
cosi elevate ed "accarezzo" solo il
guard-rail. Per questo, per fortuna, GP3
non è al 100% come nella realtà. Non
rompo niente, ma comunque ci vuole
poco per staccare una ruota o rompere
un alettone in un contatto...
La gara è andata e allora, già che ci
sto, l'ultimo giro lo faccio "giocando"
un po'. Se do troppo gas mi giro, e non
c'è niente da fare. Ma è possibile, una
volta presa la mano, controllare in ma¬
niera spettacolare la monoposto anche
senza l’accelerazione assistita (cosa
che invece con GP2 era assai proble¬
matica). Qui i limiti della monoposto
sono più progressivi, più reali comun¬
que. Allora fermi tutti, mi voglio rivede¬
re.
Metto in pausa, premo "r" e mi ve¬
do da fuori: niente male. Ma quello che
ancor di piu colpisce è il paesaggio cir¬
costante, le altre monoposto che pas¬
sano, le scritte degli sponsor e le stri¬
sciate sull'asfalto. Sono ovviamente
molte le telecamere che posso selezio¬
nare. Quella tipica della TV a bordo pi¬
sta, oppure i vari camera-car. Certo è
che da fuori le FI me le aspettavo più
belle, anche se tutte uguali fra loro per
aerodinamica pensavo fossero la copia
identica di quelle del '98. Invece sem¬
brano un po’ delle F3000... Niente di
sconvolgente comunque, sono que¬
stioni di licenze, permessi...
Una suggestiva inquadratura dall'interno dell'abitacolo di una Ferrari. Quando si è in
scia aumenta la velocita e diminuisce il carico aerodinamico: controllare la monopo¬
sto risulta cosi più difficile. Perfetta anche la resa dei circuiti e delle tribune sembra
davvero di essere in pista.
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
117
ffedelrn^m riprodotto dalle vere FI. Nella grafica che contnbuisi
f più reali la corse. Nei circuiti: la velocità nelle curve è la stessa
iuta I. Nelle reazKH^]gd^Bvvetsfift rjfÉ. fmaBeglt^on ■.ijggUffkM
'stato,
I CONTRO
Siamo a Monza e pioveI Tutto è molto più difficile quando la
pista à bagnala bisogna avere una monoposto più morbida
ed una guida più precisa per evitare sbandate pericolose.
Straordinario quando si segue un'altra monoposto la visuale
diminuisce per colpa dell'acqua alzata da essa
Metro per metro, tutti i dati
della mia gara
Finisce la gara, voglio vedere un po'
di statistiche. Chissà cosa avrò combi¬
nato. Subito mi colpisce positivamente
il riquadro che indica i primi sei al tra¬
guardo mentre, subito sotto, vi sono i
re la mia telemetria (ai box) e confronta¬
re i miei giri tra loro...
L’assetto è quello di una vera
monoposto...
Preso dall'adrenalina riparto subito,
ma prima mi assicuro che la gara sia
asciutta! Stavolta, però, non ci sto e do
una sistemata all'assetto. I parametri
sono praticamente gli stessi dì Grand
Prix 2. La novità più significativa riguar¬
da gli assetti per prove e gara, sia da
asciutto che da bagnato, che ti puoi far
preparare direttamente dal computer.
Incidenza degli alettoni, bilanciamento
della frenata, mescola e tipo di gomme,
rapporti delle marce, soste ai box. Que¬
sto per quanto riguarda l'assetto classi¬
co. Chi invece, come me. avesse voglia
di complicarsi la vita, col rischio di rovi¬
nare tutto perché la monoposto le sen¬
te le regolazioni, eccome..., può acce¬
dere all'opzione di assetto avanzato. Li¬
vello 2 ovviamente perché se le cose
vanno fatte vanno fatte seriamente..
Allora ci si può sbizzarrire con
I PRO
II realismo: Grand Pnx 3 si avvicina incredibilmente alla realtà in molte circostanze.
Nella guida, che pem0i^liteare, ma non è fatta per tagliare le curve o fare a
teliate. Nel si
a rendere
quella delle
facile da
zione si tra
Gli aiuti: nonostante si tratti di un vero e proprio si
re, tutti possono divertirsi grazie alle molte possibilità di "per¬
sonalizzazione" del gioco. Tutto è fatto in modo che anche
chi è alle pnme armi, possa facilmente sentirsi subito a suo
agio... nell'abitacolo di una monoposto.
vari pulsanti per vedere la classifica
completa del GP, i giri più veloci, i re¬
cord. la griglia di partenza ed il grafico
del giro. Tutte le classifiche possono
essere analizzate in relazione al migliore
o in assoluto, sia per quanto riguarda il
tempo cronometrico che la velocità me¬
dia. Interessante è il grafico sul giro:
viene rappresentata,
in un grafico appun¬
to. la posizione che
i 22 piloti hanno
avuto giro per giro
nella gara, con la
possibilità di evi¬
denziarne sei in
particolare. Senza
trascurare poi che,
proprio come in
FI, posso analizza¬
molle, ammortizzatori, altezza dal suolo,
barre anti-rollio, differenziale e chi più
ne ha più ne metta. Molto utile al pro¬
posito che quando si va con il mouse su
uno dei parametri compaia una scher¬
mata che ne descrive la funzione. Tutto
è comunque spiegato molto chiaramen¬
te e dettagliatamente nel libretto delle
istruzioni. Già che ci sto, allora, faccio le
cose per bene e mi butto in un week¬
end completo di gara, sempre a Mona¬
co.
Senza la pioggia è più
facile...
Scelgo subito le qualificazioni e, si¬
stemato l'assetto e la quantità di car¬
burante necessaria per effettuare un
paio di giri veloci, entro in pista. Con
l'asciutto è un'altra cosa: si apprezza
meglio la grafica riprodotta dalla realtà
e la... difficoltà di guida di una Formula
Uno! Scherzi a parte, i problemi si in¬
contrano solo se uno considera
Grand Pnx 3 un gioco come tutti
gli altri... Allora li la monoposto
non perdona. Ma basta un po' di
t pratica (o qualche aiuto in più
del computer) e tutto diventa
"facile".
Riesco subito a spingere,
cerco di guidare il più pulito
possibile perché cosi si gui¬
dano oggi le FI, perché al¬
trimenti non sono sicuro
di riuscire sempre a ca¬
varmela con un contro¬
sterzo! Il giro veloce comincia,
Dati del ’98Mjesr^B péCf,./GorjfQno éS^&GFdi Grand
piloti e circuiti Kl^Smal ’98. mao vieneMimpensÈf dallo straordinario
gioco, ma è uUo’ perdersi in WbicchierMacqua /Tmonte comunque ci si
mi di licenza Ui la FIA che. eiMentemenM te premAcwcedere
pietà attuahiMLtuaicun altro. Mr GP3. (WM» è (m*’o è poco
L’aerodinamica delle FI: viste da fuori le Formula Uno di GP3 deludono un po':
sembrano più una via di mezzo tra FI e F3000. Anche qui subentra qualche permesso
con ia FIA, anche se comunque l'OCCHK). in GP3, ha ampiamente la sua parte.
Nei box ad 80: una piccola imprecisione. Ora è giusto, ma dato che le caratteristiche
del gioco si rifanno al '98. la velocità dovrebbe essere di 120 km/h.
tacchine,
I smo del
proble¬
ma com-
dettaglìo.
tiro le marce, i led si illuminano di
verde, poi di rosso, devo cambiare
marcia Vado forte ma un
po' devo rischiare,
blocco le gomme.
Si vede il fumo an¬
che dagli spec¬
chietti. incredibile
che si veda chia¬
ramente anche
se una sola ruota
si blocca (al Loews, un tor-
118
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
nantino strettissimo a sinistra, l'ante¬
riore sinistra è sempre bloccata). Si
sente il rumore del bloccaggio, si av¬
verte quando la monoposto inizia a sci¬
volare. Se alzi il gas, o sei bravo a par-
zializzare ed a dare un colpetto di con¬
tro-sterzo, ti salvi e continui il giro. Non
con a fianco tempo e nome del
La gara stavolta va meglio e
a fare qualche sorpasso poiianuumi a ri¬
dosso dei migliori.
Aiuta senz'altro molto l'esperienza di
Grand Prix 2. Ma non basta, ed il moti¬
vo principale è uno: a GP3 il computer
è, diciamo,
assai più
smaliziato...
La porta in
faccia te la
chiude sen¬
za problemi
e senza pro¬
blemi si
mette in
mezzo alla
pista quan¬
do gli pren¬
di la scia.
Se non stai
attento, per
evitarlo,
uscendo
bruscamen¬
te dalla scia,
voli fuori pi-
stai
Siamo ad Imola, alla variante del Tamburello. Le monoposto sono ancora in gruppo: biso¬
gna stare attenti in questi casi perché facilmente si può colpire un altra vettura danneg¬
giando cosi la propria o finendo fuori pista dove, per colpa della ghiaia che fa slittare le
gomme, si perde molto tempo.
In pista come nella realtà
Ma basta con Monaco, andiamo a
Monza e poi in Belgio. Anche queste pi¬
ste sono l'esatta riproduzione della
realtà sia per quanto riguarda il circuito
(box compresi) che per quanto riguarda
lo scenario circostante. Il fitto bosco a
bordo pista, le vie di fuga nelle quali se
dai troppo gas slitti e non ti muovi, le
tribune gremite.
A Monza posso provare a saltare sui
perdi neanche tanto. I cordoli? Beh, a
Monaco è meglio starci lontani, ma se
proprio ti scappa e non ne puoi fare a
meno, alla chicane dopo il tunnel ci
provi. Non ne vale la pena, si salta
troppo, ma la monoposto è comunque
controllabile, almeno che non tagli (e
vieni penalizzato di 10 secondi nei qua¬
li la monoposto procede a rilento) o
non li prendi con tutta la monoposto.
In questo caso è meglio che i meccani¬
ci si mettano subi¬
to a lavoro per
prepararti un'altra
vettura... La tua è
a pezzi contro un
muretto! Dopo
aver ottenuto un
tempo decente
torno ai box (dove
la velocità è limita¬
ta a 80 km/h: a
Monaco è giusto,
ma nelle altre pi¬
ste il limite è a
120) e mando
avanti velocemen¬
te le prove con
"tempo accelera¬
to".
Prima di partire
appare la solita
griglia di partenza
dove sono rappre¬
sentate le mono- Uno dei numerosi camera-car disponibili. Siamo a Monza sulla Ferrari di Barnchello:
posto in partenza sibila vedere il movimento del casco del pilota quando si affronta una curva.
cordoli: è possibile, finalmente! Certo,
serve un bel po’ di attenzione e... delle
sospensioni non troppo dure, ma una
"raddrizzata" a qualche chicane è possi¬
bile darla. Spa-Francorchamps è poi
spettacolare: la famosa Eau-Rouge è
veramente una curva cieca, l'effetto è
incredibile e, se sbagli, non ti perdona.
Ne vale davvero la pena...
Insomma, quando si è alla guida di
Grand Prix 3 c'è poco da "scherzare",
ma niente paura, basta solo un po' di
buona volontà e di allenamento per¬
ché ci si possa divertire come matti.
E' una guida reale, che da soddisfazio¬
ne e permette, comunque, una volta
acquisita un po' di esperienza, di osa¬
re, fare spettacolo. Tenendo presente
che non si ha comunque a che fare
con un prodotto da sala giochi per fare
a sportellate...
Grand Prix 3 è senza ombra di dub¬
bio il punto di riferimento per i giochi
di automobili (tanto è vero che molti
piloti di FI ci si allenano!), un vero e
proprio simulatore che, però, è acces¬
sibile a tutti. Grazie alle varie possibi¬
lità di regolazione chiunque avrà il
tempo ed il modo di imparare: ne vale
la pena, perché il divertimento è assi¬
curato. Soprattutto per i veri appassio¬
nati, che faticheranno assai poco ad
innamorarsi di GP3.
Chi già non lo conoscesse farà una
bella scoperta e, una volta provato,
non lo mollerà più.
Basta solo un po' di pazienza all'ini¬
zio perché rimane fondamentalmente
un gioco ed assolutamente nulla è dif¬
ficile. Chi, invece,
già sa qual è la
garanzia del no¬
me Grand Prix 3
e magari è "redu¬
ce" da qualche
Grand Prix prece¬
dente, non deve
far altro che
sfruttare l'espe¬
rienza passata
per lanciarsi in un
gioco che regala,
veramente, emo¬
zioni forti. Un
prodotto insupe¬
rabile, soprattut¬
to per i puristi.
Un altro gradi¬
no, insomma,
verso la scalata
alla Formula
Uno...
da questa visuale è pos-
F.M.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
119
Telati, <Me si Irat
lirica rafamentei
j&afm regolato. i&or
rameth modificati
qualche soddisione
comi
magai
Come ogni anno la EA Sports aggiorna il suo gioco di Formula Uno. E non pote¬
va di certo mancare l'edizione del 2000, che già da qualche mese è sul mercato
Nel tipico stile della casa produttrice, il gioco risulta subito molto facile da utilizzare,
con una grafica semplice ma molto piacevole: tutto quello che serve per giocare
subito è m primo piano.
Tutto a portata... di occhio
La presentazione è un breve susse¬
guirsi di immagini di monoposto, dopo
che un velo bianco scopre una Benet-
ton.
La schermata principale, che ha per
sfondo le immagini di una Jaguar, un
meccanico della McLaren e... una bella
ragazza, contiene tutte le opzioni che
che si ha di ruotare a proprio piacimen¬
to la vettura con il mouse, scoprendone
tutti i segreti deN'aerodinamica...
Selezionato il pilota con il quale si
vuole correre, si passa alla scelta dei
circuiti. Anche questi sono aggiornati al
2000 (è presente quindi anche la novità
del GP degli USA ad Indianapolis). Scel¬
to il circuito si passa direttamente alla
prima sessione di prove libere.
Sessione della
quale si può sceglie¬
re la durata e si può
mandare avanti in
maniera accelerata il
tempo (questo vale
per tutte le sessioni
Per gli assetti serve
un ingegnere!
E' possibile da qui andare in pista per
fare un po' di pratica scegliendo "gui¬
da". ma prima conviene dare una siste¬
mata all'assetto (al quale si accede
sempre dalla stessa schermata). La re¬
golazione degli assetti è la caratteristica
di FI 2000 che senz'altro di più si avvi¬
cina al mondo delle corse. Una miriade
di regolazioni sono espresse molto det¬
tagliatamente: si può intervenire prati¬
camente su ogni punto della vettura
Oltre ai soliti alettoni, rapporti delle mar¬
ce e bilanciamento della frenata, si pos¬
sono regolare sospensioni, barre anti-
rollio, pressione ed inclinazione delle
singole gomme, angolo di sterzo, altez¬
za dal suolo.. E' anche possibile sce¬
gliere la mescola di gomme da usare.
Per tutte queste regolazioni, comun¬
que, è molto utile il manuale delle istru¬
zioni, altrimenti si corre il rischio di pas¬
sare più tempo nei box per gli assetti
che in pista...
La guida però non sa tanto di FI
A proposito di pista, è venuto il mo¬
mento di farsi un giro. E qui FI
2000 delude un po', più che altro
viste le aspettative che si hanno
visto come il gioco si presenta.
La grafica dei circuiti non è cosi
dettagliata ed anche la guida
risente di questo. Non tutti i
punti infatti si affrontano co¬
me avviene nella realtà:
qualche curva è stata "di¬
segnata" con un po' di
approssimazione. Alla
guida, comunque, il di¬
vertimento non manca
e quasi non si fa caso
a questi dettagli.
Quello che sorprende un
po' (ma è anche vero che siamo
appena scesi da Grand Prix 3...) è però
Il menu principale. In primo piano vi sono le vane opzioni di gara La grafica è
molto semplice ed immediata e questo "stimola " ancor di piu a scoprire, e
personalizzare, tutte le opzioni che il gioco offre
I PRO
I dati recentissimi...: praticamente tutto quello che
piloti, monoposto, sponsor, circuiti... è attuale. Cosa
giochi di FI.
Le opzioni: sono chiare e tante. Tutto può essere
precisione. Stessa cosa per quanto riguarda la gara:
Imparare è facile: non ci vuole molto tempo per otti
alla guida di FI 2000. Ovviamente salendo di livello
co dei zz partecipan¬
ti dove vengono indi¬
cate le posizioni che
essi occupano, i giri
percorsi ed il miglior
tempo di ciascuno.
compongono il gioco, ma sono ben di¬
stribuite ed il tutto risulta molto... tran¬
quillizzante alla vista. In primo piano ci
sono le quattro opzioni di gara (giornata
di test, corsa veloce, Gran premio e
campionato) e quella di giocare in rete
(multigiocatore). Una volta scelti uno
dei quattro tipi di gara, la schermata che
appare è sempre la stessa: i 22 piloti
del 2000 con raffigurate sotto le loro
monoposto Molto sfiziosa la possibilità
I dati recentissi
prevedere quelb che
rischio di far fare a
è un esempio...
La guida un po' "<
pa" è anche deil’i
ischioso
li corre il
laguar ne
La "col-
r quanto ri¬
guarda le opzioni per la monoposto e la gara. Il controllo della monoposto passa,
troppo repentinamente, da troppo facile ad impossibile da controllare. Sono insomma
un po’ finte certe situazioni di guidabilità e pilotaggio.
I CONTRO
120
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Meglio da dentro Siamo nell'abitacolo di una Ferrari subito prima del
via Ma anche qui si sarebbe potuto tare dì più per rendere più reali certe
impostazioni, di guida soprattutto.
proprio la guida piuttosto facile e quindi
non molto realistica. Il limite della mo¬
noposto è difficile da avvertire ed anche
le reazioni che essa ha, dopo una bloc¬
cata o un'accelerata di troppo, sono un
po' troppo "forzate", piu tendenti dicia¬
mo allo spettacolo che alla effettiva
realtà. Di questo la guidabilità. quindi,
ne risente, E’ cosi possibile giocare in
maniera "piu sporca" contro il compu¬
ter ma allo stesso tempo risulta difficile
compiere un giro di pista in maniera pu¬
lita, vicina a quella di una monoposto
(almeno da quello che si vede in televi¬
sione!).
Pi- vr
La scelta della monoposto con cui correre Sono
22, aggiornate a questa stagione. Molto sfiziosa la
possibilità di guardare la monoposto da diverse pro¬
spettive scoprendone tutti i segreti
Da fuori va meglio...
Più vicine alla realtà sono invece le
immagini delle monoposto e del loro
abitacolo: l'aerodinamica è curata, ma
non si capisce il perché sia cosi difficile
distinguere gli sponsor, e di conseguen¬
za anche le monoposto da lontano, vi¬
sto che la EM Sports, grazie alla licenza
della FIA, ha potuto riportare le FI esat¬
tamente come si presentano (sponsor
compresi, oltre aH’aerodinamica) nella
stagione in corso.
Come al solito sono molte le teleca¬
mere che si possono
selezionare: oltre a quel¬
la dentro l'abitacolo è
molto suggestiva anche
quella che riprende la
parte anteriore della vet¬
tura da dietro la testa
del pilota, sopra il cupo¬
lino dell’air-box. Con un
po' di pratica e di occhio
è possibile giocare an¬
che con questa inqua¬
dratura.
Gli avversari? Beh, di
certo non manca la
competizione una volta
in pista, ed avere la me¬
glio sul computer non è
cosa facile. Ma ripeto,
dipende soprattutto dal
modo di guidare che si
attua: non serve andare troppo per il
sottile quando si è in pista, ma se poi si
esagera poco si può fare per riprendere
la monoposto. In questo, personalmen¬
te, FI 2000 mi ha un po’ deluso.
Dopo la gara viene stilata la classifica
di arrivo: è chiara ed informa di quello
che serve (posizione, distacco, miglior
giro). Niente di particolare, ma si poteva
fare anche qui qualcosa in più...
Si può regolare tutto
Cosa che invece non si può affatto di¬
re per tutto il resto che non riguardi... la
guida.
Degli assetti si è già parlato, ma non fi¬
nisce qui. Tornando al menu principale ci
sono altre opzioni con le quali sbizzarrir¬
si...
Interessante è innanzitutto il profilo del
giocatore: c'è l'elenco di tutti i circuiti
con, accanto, il miglior tempo sul giro che
uno ha effettuato. Una specie di curricu¬
lum di record, diciamo.
Si passa poi alle varie difficoltà, o aiuti
se preferite, che riguardano la guida: anti¬
bloccaggio dei freni, accelerazione assi¬
stita, invulnerabilità, capacità del compu¬
ter ..
Per quanto riguarda più strettamente
la pista, invece, si possono regolare prati¬
camente tutti i fattori esterni: il numero di
vetture presenti (questo solo per i test),
le bandiere regolamentari, l'usura delle
gomme, l'abilità degli altri piloti, la distan¬
za della gara, la posizione di partenza per
la corsa veloce, il consumo delle gomme.
Si può anche decidere di fare il giro di ri-
scaldamento prima della partenza: pecca¬
to solo che a guidare sia il computer...
Molto semplice anche l'impostazione
dei controlli: come al solito, è molto più
divertente (e naturale) utilizzare il Joy¬
stick. Per quanto riguarda le impostazioni
video molte sono le possibilità di perso¬
nalizzazione. Dall'abitacolo, e quindi si
può decidere cosa vedere dagli spec¬
chietti e da dentro la monoposto (colline,
tribune, edifici, tabelloni, oggetti nella cor¬
sia box...). Intelligente che si possa disat¬
tivare il movimento del volante che, co¬
munque, rende più coinvolgente la gui¬
da...
Diversi anche gli effetti speciali: il livel¬
lo di fumo, di polvere, gli effetti della lu¬
ce... E poi ancora gli avvisi, a voce, che
comunicano i fatti più importanti che av¬
vengono in pista: testa-coda, incidenti,
pit-stop, sorpassi... Anche se la voce, du¬
rante la guida, un po' distrae (può essere
comunque disattivata). E' possibile anche
selezionare distintamente il livello di det¬
taglio della propria monoposto e di quella
del computer Non manca la possibilità di
regolare le impostazioni audio, sia per
quanto riguarda la musica di sotto-fondo
del gioco, sia per quanto riguarda gli ef¬
fetti speciali della monoposto (anche que¬
sti potrebbero essere più curati).
Più in dettaglio la Bar- Honda. Anche le monoposto
da tuori deludono un po', visto che risulta difficile
distinguerle a colpo d’occhio da lontano.
E poi, per le gesta da campione, c'è la
possibilità di salvare e rivedere i replay,
da tutte le varie inquadrature ovviamente.
In Formula Uno a metà
FI 2000 è dunque un gioco pratica-
mente perfetto per quanto riguarda i dati
(visto che tutti si rifanno al 2000) e le pos¬
sibilità di personalizzare qualsiasi cosa at¬
traverso numerose opzioni: questo si ri¬
specchia però nello spazio che il gioco
occupa sull'hard disk: l'installazione per¬
sonalizzata occupa 488 MB.
Delude un po' invece quella che poi
dovrebbe essere l'essenza di un gioco di
Formula Uno: la guida.
Niente di fantascientifico, tutt'altro,
ma vista la cura che si è dedicata a tutto
il "contorno" (passatemi il termine, an¬
che se è un po' diminutivo), con il risulta¬
to di rendere quasi professionistiche cer¬
te possibilità di intervento (sugli assetti,
per esempio), sarebbe bastato poco per
rendere un po’ più reali certe condizioni
della guida.
F.M.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
121
Ut 1 WORLD GRAND PRI)^
mondi®. Ai
Il gioco di Formula Uno della Eidos, pur essendo già da un po' in
commercio, rimane un prodotto assai riuscito, soprattutto per quanto
riguarda la prima impressione che suscita. Tutto è molto vicino alla
realtà, soprattutto per quanto riguarda la grafica: sembra quasi di sta¬
re davanti alla TV quando si vedono sfrecciare le monoposto o ci si
distrae dalla guida, non così realistica, per... dare uno sguardo a bor¬
do pista.
Sembra di guardare la TV
Molto bella la presentazione che ha
per protagonista Mika Hakkinen prima
della partenza di un GP. Una serie di
scene spettacolari di gara precedono il
menu principale che, al contrario, è piut¬
tosto banale per quanto riguarda la gra¬
fica. Ma quello che serve è in primo pia¬
no. Partiamo, stavolta, dalle opzioni.
deo potente perché sa¬
rebbe un delitto privarsi
di una grafica cosi riusci¬
ta... Tutto è presente in
pista, e tutto è rappre¬
sentato molto fedelmen¬
te rispetto alla realtà: le
tribune, le vie di fuga, le
scritte pubblicitarie e bor¬
do pista e sulle monopo¬
sto. A proposito di
monoposto, la loro
grafica è veramen¬
te un piccolo capolavoro: non
tanto dentro l’abitacolo, quanto
dall'esterno (risalgono al '99, co¬
me anche le capacità dei 22 piloti
ed i 1 6 circuiti).
Molto belle le varie inquadra¬
ture che si possono utilizzare in
corsa: c’è anche quella che ri¬
trae esattamente la vi¬
suale del pilota
da dentro
il casco!
Il menu principale. La grafica è un po' "singolare " per un gio¬
co di Formula 1. Le opzioni non sono molle, ma a tulle si ac¬
cede rapidamente e le possibilità di personalizzazione sono
sufficienti.
Assai sug¬
gestiva è poi
la possibilità
di osservare
I PRO
La grafica: a molto particolareggiata, molto “ufficiale
noposto sono visualizzate con molta cura, proprio come i vari,
Assetto facile: molto facile, e si
venire sulla monoposto: I paramelo'
se non si hanno pretese da... pilota J
Se Ci
V
6/ può dire. Le
getti dei circuì
f quale suaotT.
g,il modo iW II quate^iumntur^
Mono solo quelli fondamentali maM
orla
Una partenza finita, male a Montecarlo. Le strisciate nere delle gom¬
me sull'asfalto, il fumo delle monoposto, le bandiere gialle Meglio non
strafare subito.
un circuito dall’alto scegliendo di fare
un giro in elicottero! Purtroppo, però,
non sempre le varie parti dei circuiti ri¬
producono fedelmente quelle della
realtà.
Basta il necessario: tutto è
molto chiaro
Ma torniamo alle opzioni di gio¬
co. Non poteva mancare, ovvia¬
mente, la possibilità di giocare
in rete: una sfida nella sfida ve¬
ramente appassionante.
Sono presenti, come al so¬
lito, gli aiuti alla guida: frena¬
ta assistita, cambio automa¬
tico, indistruttibilità, traiet¬
toria ideale da tenere, ac¬
celerazione assistita...
Si passa poi alle varie
possibilità di corsa: campiona¬
to, gara singola, gara rapida. Nella
gara rapida si sceglie, come al solito,
posizione di partenza e circuito e subito
si parte (si può comunque regolare l'as¬
setto). La gara singola è invece formata
da tutte le prove che si svolgono in un
Per il superfluo non c’è spazio, ma le
cose importanti possono essere tran¬
quillamente adattate per qualsiasi esi¬
genza. A partire dai controlli dove con¬
viene sempre utilizzare il Joystick ri¬
spetto alla tastiera.
Le impostazioni grafiche, al solito,
possono essere regolate a seconda del¬
la possibilità del vostro computer. Il
consiglio è di munirvi di una scheda vi¬
ti: nmpassme daMn rrm/U :M alti Me sMrattutto da un menu alla cor-
ìlto mea tementi Al si Ape A l'AtallaAme completa occupa 585
nunimdi un wppmpf Aoce%/. pazienza,
i tutte le partale/ circuiti di FI WGP ricalcano fedelmente quelli del
he la prospettiva delle curve a volte inganna e non permette di ricono-
ttaidÉridÈlìM, ctfffM^ tratti. Alcuni pezzi sono un po' “piatti" ed è
groppo facH3fnand& forteW monoposto, non molto realistica da controllare,
122
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Sempre a Monaco, dentro l'abitacolo stavolta Bello che il volante si gira in¬
sieme alle braccia del pilota L‘abitacolo non è molto dettagliato, ma la pro¬
spettiva che da è invece molto riuscita.
Prima del via, in Canada, con una delle tantissime inquadrature
Non è la più chiara, ma è senz'altro spettacolare
reale week-end di corse: prove libere,
qualificazioni, warm-up e gara. Il tempo
delle prove e la distanza della gara può
essere ovviamente regolato ed accele¬
rato.
All'assetto della monoposto è sem¬
pre possibile accedere: intervenire su di
esso è molto semplice, niente a che ve¬
dere, insomma, con il "professioni¬
smo" di FI 2000, ma si può comunque
agire su diversi parametri: oltre a quelli
classici come gli alettoni, le marce, si
può intervenire su sospensioni, altezza
dal suolo, freni, quantità di carburante...
E' utile a tal proposito che sul monitor
vi sia un piccolo riquadro dove viene il¬
lustrata. chiaramente, la parte della mo¬
noposto sulla quale si sta intervenendo.
Prima di partire, uno sguardo ai livelli
di difficoltà: sono tre ma bastano, le ga¬
re sono sempre equilibrate.
E’ un gioco, non un simulatore
E parlando di gare, facciamo un giro.
si avvicina
a quello
posto, ma la prima
cosa che colpisce è
l'abitacolo: sembra
di stare davvero in
una FI. Non tanto
per i dettagli pre¬
senti, ma per la
prospettiva reale
con la quale si vede
fuori. E poi quel vo¬
lante che si muove
azionato dalle brac¬
cia del pilota... con¬
tribuisce a coinvol¬
gere nella guida.
Ma a "riallonta¬
narci" da essa ci
pensa, per assurdo, la
guida stessa (comun¬
que più realistica di
quella di FI 2000). La
monoposto si controlla
abbastanza facilmente
ma, se si esagera, non
perdona. Però è forse
un po’ troppo rapida nei
movimenti improvvisi e
non lascia il tempo per
riprendersi da eventuali
imprecisioni che, tra
l'altro, è il gioco stesso
che ti spinge di fare vi¬
sto che, a priori, la gui-
dabilità non è molto im¬
pegnativa. Le reazioni
della monoposto non
sempre sono reali
(quindi avvertibili in an¬
ticipo, controllabili: una
questione di equilibrio
complessivo insomma)
quando si salta su un
cordolo, o si mettono
le ruote sull'erba, o si
ha un contatto con
un'altra vettura.
Anche in questo
caso, comunque, la
guida di Grand Prix 3
rimane una chime¬
ra... E poi gli stessi
circuiti in certi tratti
dissimulano un po’
troppo dalla realtà per
quanto riguarda la ve¬
locità di percorrenza
delle curve ed il loro
stesso angolo.
Il comportamento
del computer in gara,
invece, “istiga" alla
bagarre: quando la
lotta è ravvicinata gli
avversari non subi¬
te 11 scuderie del 1999 rappresentate ognuna da tanto di foro-
grate Si pud qui accedere ad una specie di agenda dove sono
contenuti tutti i dati e le statistiche dei team, dei piloti e delle
monoposto
La regolazione degli assetti è molto semplice ma torse un po' troppo limitata. Mol¬
to utile il display che mostra chiaramente su quale pane della monoposto si sta in¬
tervenendo
scono passivamente le tue mosse.
Esaurienti i dati del dopo-corsa con i
risultati della gara ed i distacchi, la clas¬
sifica dei giri più veloci e la possibilità di
andare a rivedere i record dei
vari circuiti.
Senza troppe pretese, soddisfa
Insomma, anche FI World Grand
Prix è un gioco che si può definire
"molto ufficiale” e non delude certo le
aspettative di chi vuole divertirsi alla
guida di una Formula Uno... che è solo
un po' più facile da domare. E’ un altro
gioco che permette di familiarizzare ra¬
pidamente con la guida richiesta: non
cosi realistica come sarebbe lecito
aspettarsi, ma comunque in grado di
offrire divertimento. F.M.
«ss
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
123
i coma usare.»
Word 2000
Microsoft Word 2000: il collega di tutti
Effetti speciali
di impaginazione
di Aldo Ascenti
Talvolta non ci si fa caso, ma un opu¬
scolo pubblicitario o le pagine di un roto¬
calco richiedono una commistione di
immagini, testo, oggetti grafici e riqua¬
dri che mani poco esperte difficilmente
riescono ad amalgamare in modo armo¬
nioso. Naturalmente, parte delTabilità di
un professionista della grafica dipende
dal software impiegato, la cui versatilità
può fare la differenza, se non altro, per il
tempo necessario ad ottenere i risultati
desiderati. I Nord non ha velleità di com¬
petere con più costosi e specializzati
prodotti professionali, ma dispone di
strumenti sufficienti a produrre grade¬
voli pubblicazioni amatoriali, strizzando
l'occhio alle esigenze del Web.
Certo che, per ottenere proprio quel¬
lo che si ha in mente, l'elaboratore testi
di Microsoft va un po' forzato, dando
l'impressione di avere tra le mani un
coltellino svizzero: utile per ogni cosa
ma quasi mai perfetto.
Il testo e le forme
Il modo più semplice per arricchire
un documento di testo è fare ricorso
agli strumenti grafici comuni a tutti i
programmi della suite Office. Questi
possono essere interamente gestiti
dalla barra di strumenti "disegno", che
apparirà sul bordo inferiore della finestra
di Word dopo averla resa visibile col
l'apposito comando del menu "visualiz¬
za". La parola "disegno" non dovrebbe
intimorire: per vivacizzare una pagina
non è necessario essere virtuosi del
pennello "elettronico” bensì saper sce¬
gliere con il mouse tra innumerevoli
motivi predefiniti, che appariranno
(s&mtéim )
Acer TrwelMate 340
Acer TravelMate 507
Come i nostri aratici sanno bene, rimpaginatone di una rivista mette a dura prova l'elasticità di qualsiasi
programma DTP Idesktop publishingl. Comunque anche con Word 2000 si possono ottenere buoni risul¬
tati, a patto di essere disposti a combattere con qualche "rigidità" propria di un elaboratore testi
La barra di disegno e
comune a tutti i pro¬
grammi di Office e
raccoglie gli strumenti
per aggiungere creati¬
vità e colore ad una
pagina da stampare o
pubblicare in Internet
facendo clic sul comando "forme" della Si noterà che alla voce "linee" di
barra di disegno. questo menù è anche possibile selezio-
124
MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000
Effetti speciali di impaginazione
lotocjlcs nc
aperte dtic
o«*»onttìj
ro pai fltafn
toltosi • sp«
bbftcoon J
Porta davanti al t«to
3 ComeU Sdie_ woid_210 doc MkiojoII Word
(orm usar*.
Microsoft Word 2000
La gestione a strati
sovrapposti delle imma¬
gini usate con Word
richiede un uso frequen¬
te del menù che ne
regola l'ordinamento
nare icone che si
riferiscono a curve
e figure da traccia¬
re a mano libera.
Presa una decisio¬
ne il puntatore del
mouse apparirà
come una croce sottile, indicando di
essere pronto a tracciare l'oggetto desi¬
derato che verrà aggiunto al documento
con un clic in un punto qualsiasi della
pagina di Word.
Va ricordato che il programma
mostra e gestisce correttamente gli
oggetti grafici solo nelle modalità
"layout di stampa" e "layout web" e
bisognerà essere in uno di questi
"modi" per qualsiasi operazione che
riguardi l'introduzione di immagini.
Una volta fatta comparire una forma,
questa potrà essere adattata nell'aspet¬
to, nel colore e nell'ombreggiatura
agendo sui nove quadratini bianchi che
la circondano e sui comandi della barra
di disegno. Senza dilungarci sulla versa¬
tilità delle forme di Office, ampiamente
documentata dall'help in linea, accen¬
niamo all'utilità di acquisire dimestichez¬
za con la struttura "a strati" di questi
oggetti, che Word disegna come se si
trovassero ciascuno su un livello diver¬
so rispetto al testo e alle altre forme
presenti nel documento. Per ottenere
un corretto posizionamento delle forme
tracciate non è quindi sufficiente saper¬
le spostare con il mouse all'interno del
foglio, ma bisognerà imparare a far fron¬
te alle eventuali sovrapposizioni.
Se si desidera modificare il "livello"
su cui è posta una forma si può fare clic
su questa col tasto destro e scegliere
una voce dal menù "ordine", dal quale
è possibile, ad esempio, porre il dise¬
gno sopra o sotto il testo. Una delle
possibilità offerte da questo comando è
di mettere in evidenza una porzione di
testo, sovrapponendola ad un riquadro
colorato o ad un disegno che attiri l'at¬
tenzione. Più spesso si vorrà che il testo
"giri" intorno alla forma scelta senza
occultarla o venirne nascosto. Word
2000 consente numerose opzioni per il
posizionamento di un oggetto grafico,
che potranno essere impostate con un
clic destro sulla forma, aprendo la fine¬
stra di dialogo "formato forme” e sce¬
gliendo la cartella "layout". Qui si potrà
decidere tra una serie di modalità pre¬
definite il rapporto che deve intercorre¬
re tra l'oggetto grafico e il testo, oltre
ad impostare l’allineamento orizzontale.
I risultati più eclatanti, specie con i dise-
Selezionando ~ravvici¬
nato “ tra le modalità di
posizionamento di un
immagine rispetto al
testo si può fare in
modo che le parole
seguano i contorni, per
quanto frastagliati, delle
figure inserite
Layout avacuato
pr F
potrà scegliere di rendere il disegno
indipendente dagli spostamenti del
testo che lo circonda togliendo il segno
di spunta dalla casella "sposta oggetto
con testo". La finestra "formato
forme", da cui siamo partiti, è molto
utile poiché rappresenta la plancia di
comando da cui è possibile operare
quasi tutti gli adattamenti consentiti ad
un oggetto grafico, compresa la scelta
di colori e dimensioni.
Se particolari necessità di impagina¬
zione richiedono che il testo si muova
in modo particolare attorno ad un’im¬
magine è possibile selezionare il dise¬
gno e scegliere "modifica disposizione
punti" dal menù "disposizione testo"
che appare cliccando su "disegno"
nella barra omonima. In questo modo
appaiono i punti in base ai quali Word
fi wano r~ Sctj* me» r~ sdottora r iii*opui«ap
sox»* | 3
■a
"3
0«B.
r—a
gm dai bordi frastagliati, si ottengono
scegliendo il layout “ravvicinato" che
pone il testo molto vicino alla forma,
facendone seguire con precisione i con¬
torni. Per regolare ogni parametro
manualmente, invece, si potrà fare clic
sul bottone "avanzate" e accedere a
comandi che permettono, ad esempio,
di definire la posizione assoluta dell'og¬
getto indicando la distanza in centimetri
dal margine del documento o dall'inizio
del paragrafo precedente, oppure si
posiziona il testo attorno all'og¬
getto ed è possibile riposizio¬
narli a piacere. Inoltre, sce¬
gliendo successivamente "tra¬
sforma oggetto selezionato"
dallo stesso menù si potrà
cambiare l'aspetto del disegno
mantenendo la disposizione
dei punti della forma prece¬
dente.
Un trucco per far assumere al
testo gli andamenti più dispa¬
rati consiste nel farlo girare
attorno ad una forma resa invisibile non
attribuendole nessun riempimento e
nessun colore per i bordi.
Le clip art e la
gestione delle bitmap
Se forme e disegni, pur abbelliti con
colori vivaci o sfumati, per non parlare
di ombreggiature ed effetti tridimensio-
MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000
125
icomt utqrt.~
Microsoft Word 2000
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Dalla finestra "formato forme " é possibile impo¬
stare quasi lutti i parametri di un oggetto grafico
nali, non sono sufficienti a rendere inci¬
siva la vostra pubblicazione, potreste
ricorrere ad una libreria di clip art pre¬
confezionate, che costituiscono un
aiuto impagabile per chiunque debba
lavorare con la grafica. Come molti
sapranno si tratta di immagini, più o
meno stilizzate, realizzate con una tecni¬
ca particolare che consente al computer
di riconoscerle come un
insieme di forme geome¬
triche piuttosto che agglo¬
merati di puntini colorati,
come avviene, invece,
nelle comuni bitmap.
Grazie a questa tecnica le
clip art si comportano in
modo molto simile alle
forme della barra di dise¬
gno, e condividono con
queste la capacità di esse¬
re ridimensionate a piace¬
re senza apparire "sgrana¬
te" e di posizionarsi con la
massima libertà rispetto al testo. Office
permette di organizzare le clip art, ed
ogni genere di file multimediale, attra¬
verso un comodo strumento di archivia¬
zione, che si attiva scegliendo "immagi-
ne\clipart" dal menù "inserisci", attra¬
verso il quale si potranno scegliere le
immagini più adatte grazie ad una sud¬
divisione in categorie.
Per sfruttare ancora di più la versati¬
lità delle clip art importate è possibile
selezionarle e scegliere, come abbiamo
fatto con le forme, una modalità di
disposizione rispetto al testo diversa da
quella predefinita, quindi dare il coman¬
do "separa" dal menù “disegno". In
Usando la barra degli strumenti
acum attributi delle bitmap
immagine' si possono adattare
questo modo non solo si suddivide l'im¬
magine nei suoi elementi costitutivi,
che possono essere maneggiati separa¬
tamente. ma la si converte nel formato
interno di Word, che potrà così applica¬
re anche funzioni
come la rotazione,
l'ombreggiatura o
gli effetti 3D.
Peraltro, dopo que¬
sto "trattamento"
l'immagine si man¬
tiene compieta-
mente gestibile
Ecco due modi diversi
di sfruttare la stessa
bitmap. adattata sce¬
gliendo di renderne tra¬
sparente lo sfondo o di
sbiadirne il colore col
comando ~filigrana ~
Giocando con / punti
che appaiono seguendo
la voce apposita del
menù “disposizione
testo", e trasformando
una forma in un'altra si
possono ottenere risul¬
tati davvero notevoli
anche se la si
ricompatta col
comando "rag¬
gruppa".
I limiti facilmente
superabili delle clip
art sono invece
ben presenti quan¬
do si è costretti a
lavorare con le bit¬
map. come avviene comunemente con
immagini fotografiche.
Con Word si possono fare solo pochi
adattamenti ad una bitmap, il che consi¬
glia di importare l’immagine solo dopo
che è stata già predisposta con uno
strumento più adeguato, come un
software di fotoritocco.
La maggior parte delle azioni possibi¬
li. comunque, sono raccolte nella barra
degli strumenti "immagine", che appa¬
re quando si seleziona un oggetto grafi¬
co importato o utilizzando, come di con¬
sueto. il menù "visualizza". I pulsanti di
questa barra permettono di regolare
contrasto e luminosità e di ritagliarne i
bordi dopo aver fatto clic sull'apposito
strumento. Inoltre sarà possibile circon¬
dare l'immagine con bordi colorati e
regolarne la disposizione rispetto al
testo.
Se la bitmap è costituita da un
immagine su uno sfondo monocromati¬
co è possibile liberarsi della sua mono¬
tona forma rettangolare impostandone
il colore di sfondo come trasparente.
Questo è possibile toccando l'area da
rendere invisibile dopo aver cliccato sul¬
l'apposito strumento della barra "imma¬
gine". In questo modo si trarranno i
migliori risultati dal layout "ravvicinato"
nella disposizione rispetto al testo.
Filigrane e giochi di paroleUn ultimo
comando della barra "immagine" per¬
mette di agire sui colori della bitmap
riducendola in scala di grigi, bianco e
nero o attivando la modalità "filigrana".
Quest'ultima opzione, che funziona
bene anche con le clip art, "sbiadisce"
l'immagine rendendola adatta ad esse¬
re posizionata sotto il testo, creando un
effetto simile alla carta filigranata.
Se si vuole che la filigrana compaia
in ogni pagina del documento o della
sezione corrente, basterà inserire l’im¬
magine cosi adattata in un intestazione
o piè di pagina; trucco efficace anche
per realizzare carta intestata con il logo
126
MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000
1 Raccolta WoidAit
BOI
ale WordArt:
WordArt
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WordArt
WordArt
Btortfct
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WordArt
WordArt
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I corno unirli
Microsoft Word 2000
Fa assumere al testo
una forma predefinita
Eguaglia rattezza di
maiuscole e minuscole
Cambia colore e
Rotazione
Orienta il testo
posizione
libera
In verticale
Con WordArt è facile ollenere risultati
di aspetto professionale, a meno che
non lo si voglia sfruttare per più di
una riga di lesto
aziendale.
Se si desidera che a fare da filigrana
sia una porzione di testo, magari inclina¬
ta di una quarantina di gradi, sarà neces¬
sario ricorrere allo strumento di sicuro
effetto denominato WordArt, che si atti¬
va da un apposito pulsante sulla barra di
disegno. Imparare ad usare WordArt è
facile e divertente, poiché basta sceglie¬
re tra i trenta formati predefiniti e digita¬
re la frase desiderata per ottenere già
risultati eclatanti, Il testo realizzato in
questo modo può essere ruotato, ricolo¬
rato e deformato secondo una delle
quaranta configurazioni possibili. Ad
esso si possono applicare e rimuovere
ombreggiature ed effetti 3D che rendo¬
no WordArt ideale per titoli da prima
pagina ed efficaci pagine Web.
Le caselle di testo
WordArt non è il solo modo per
maneggiare del testo "fuori dalle
righe". Il suo limite più grave è l'impos¬
sibilità di gestire un brano più grande si
qualche parola e di applicare strumenti
come il correttore ortografico o la
gestione degli stili. Per superare questi
limiti ma posizionare
comunque il testo
con assoluta libertà,
senza dipendere da
tabelle, colonne o
sezioni, è possibile
far uso di riquadri
detti "caselle di
testo". In realtà una
qualsiasi forma può
essere trasformata
in una casella di
testo facendo clic
su di essa col tasto
destro del mouse e
scegliendo "aggiun¬
gi testo”. Esiste
comunque un apposito comando sulla
barra di disegno che
crea direttamente caselle di testo
rettangolari. Questo pulsante può esse¬
re usato anche per racchiudere in una
casella una porzione di testo già digitato
normalmente nella pagina di Word:
basterà cliccarvi sopra dopo aver sele¬
zionato i paragrafi interessati, rendendo
immediato il passaggio da un'impagina-
zione tradizionale ad una basata sulle
caselle di testo.
Altra caratteristica fondamentale
delle caselle di testo è la possibilità di
concatenarle facendo scorrere il conte¬
nuto dall’una all'altra: basta selezionare
la prima casella, fare clic sul simbolo
della catena sulla specifica barra degli
strumenti e selezionare una casella di
destinazione. In questo modo, quando
la prima casella è completamente occu¬
pata, il testo comincerà ad riempire in
sequenza le caselle concatenate.
Le caselle di testo possono essere
posizionate a piacere "afferrandole" dal
bordo esterno e si potrà ruotarne il con¬
tenuto a passi di 90 gradi. Su di esse
sono efficaci tutti gli strumenti previsti
per le forme oltre alle comuni funzioni
di controllo ortografico, elenchi puntati
Le caselle di testo sono
strumenti perfetti per un
impaginato che debba
uscire dai soliti schemi.
mmoHHMUnttaw ror >— > apologo i*w»b
e allineamento
del testo.
Dalla carta al
Web
Maneggiando
forme e colori si
potrebbe voler
usare Word
2000 per creare
un efficace sito Web. In effetti il pro¬
gramma è in grado di salvare pagine
HTML e di creare hyperlink e dispone
perfino di un apposito layout per osser¬
vare in anteprima i risultati. Usandolo,
però, ci si rende presto conto che, mal¬
grado la presenza di queste agevolazio¬
ni, Word non è ancora all'altezza di un
vero strumento per pagine Web, e
potrebbe essere utile solo per progetti
semplici o per risparmiare tempo nella
pubblicazione on-line di documenti nati
per finire su carta.
La funzione "sfondo" del menù "for¬
mato" è pensata proprio per decorare
siti Web, e non funziona quando il
documento è destinato alla stampa.
Attivandola si potrà scegliere un colore
come se si operasse con il riempimen¬
to di una forma e, non ultima, è prevista
la possibilità di usare un file grafico
esterno come motivo di sfondo, carat¬
teristica ampiamente sfruttata tra le
pagine della rete delle reti.
Per ottenere pagine colorate o arric¬
chite da immagini di sfondo anche per i
documenti tradizionali, invece, ci si
dovrà arrangiare con forme rettangolari
ingrandite fino ad occupare l'intero
foglio e portate sotto il testo. Il modo
migliore è di inserirle nell'intestazione,
così da mantenerle automaticamente
ad un livello inferiore a tutto il resto.
Non solo bianco e nero
Chi è abituato a considerare Word
bravo solo a maneggiare parole rimarrà
stupito da quanto possono essere arric¬
chite le pagine bianche.
In effetti, non accade quasi mai di
confrontarsi con un problema grafico
che l'accoppiata di Word 2000 ed un
comune software di fotoritocco non rie¬
scano a risolvere. Tutto sta a trovare la
funzione giusta o ad arrangiarsi forzan¬
do quelle a disposizione.
E se dopo varie ore di infruttuosa
ricerca tra i menù e di risposte evasive
da parte dell'assistente vi sentirete un
po' frustrati, non arrendetevi: è solo
arrivato il momento di curiosare tra i
documenti degli amici o di spedire una
lettera ad MC.
Altrimenti che ci stiamo a fare? MS
MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000
127
jm _
Il computer a dieta
Cari amici lettori, compagni di queste premesse che hanno il solo scopo di avvisare di
non prendere mai troppo sul serio quello che scrive il De Masi sulle pagine di MC, tanto, a
leggerle o a non leggerle, il mondo non cambierà certo di un capello, sto scrivendo
questo pezzo seduto sotto il porticato antistante la camera (definita, com somma
modestia, miniappartamento - con quello che mi sono costate queste due settimane,
potevo davvero dare un anticipo, ma per acquistarlo, un miniappartamento!), del villaggio
dove le mie tre donne mi hanno ristretto, a passare le vacanze. Due giorni a ferragosto,
nelle stradine assolate non passa nessuno, sono tutti in spiaggia a prendere pallonate in
faccia dai giocatori di turno che si riscoprono campioni dopo un anno passato dietro la
scrivania, o a farsi sgocciolare addosso dal ragazzino puntualmente orfano momentaneo
di padre e madre, che per buona giunta non ho mai ben capito per quale motivo debba
camminare nella sabbia arando con le zampe posteriori.
di Raffaello De Masi
Sono le dodici circa, tra
poco tutti in sala a dare
l'assalto alla diligenza del
buffet, a ingozzarsi come
oche, illudendosi poi di
smaltire il tutto con tre mi¬
nuti di |ogging mattutino,
puntualmente fatto con
l'asciugamano gettato di
traverso sul collo a dimo¬
strazione di consumata ar¬
te e abitudine nell'eserci¬
zio fisico. Anche io, il pri¬
mo giorno, mi carico di do¬
dici primi e venti secondi,
che forse neppure guar¬
derò. Ma lo faccio ad arte, visto che
quest'improvvisata saga dell'uso della
forchetta scatenerà, già lo so, la mia ul¬
cera gastrica, cosi, stando poi male per
un'intera notte, mi passerà compieta-
mente la voglia di mangiare porcherie e
ritornerò al riso in bianco e al petto di
pollo bollito.
E cosi, come ogni anno, le vacanze
estive si trasformano in una perfetta oc¬
casione per ridurre il diametro cintola di
uno o due centimetri. Insomma, una cu¬
ra dimagrante in un momento in cui tutti
ingrassano; ingrassa perfino Jana. la mia
bambina più piccola, un pulcino di sette
anni che riesco a sollevare con una ma¬
no, anch’essa, come la prima, venuta
dal freddo e dall’Inferno di Chernòbyl ad
illuminare di nuova luce casa mia e la
sempiterna Atripalda. lo dimagrisco,
niente da far gridare al miracolo, per
l'amor di Dio, quel mimmo che però dà
una certa soddisfazione. Insomma, ridu¬
co il mio, ahimè sempre elevato, volu¬
me. E, proprio per questo motivo, quale
migliore occasione per mettersi a parla¬
re di dimagrimento dei nostri dati e dei
nostri file, che, beati loro, sono capaci di
dimezzarsi nelle loro dimensioni?
Lo spazio vitale
Pur nella frenetica evoluzione che i
computer stanno avendo negli anni, do¬
ve nulla è definitivo e nulla è destinato a
durare a lungo, esistono pur sempre
delle costanti, delle esigenze, dei punti
di riferimento che continuano a rappre¬
sentare punti fissi di misura, verifica e
confronto che, nel tempo, non hanno
mai perso la loro importanza.
E ci sono dei punti fissi, delle chime¬
re irraggiungibili cui corre appresso qua¬
lunque utente e che difficilmente posso¬
no essere considerate raggiunte. Cosi
nessuno, per quanto prodigo verso il
suo PC. sarà mai soddisfatto della RAM
presente, della velocità della propria
connessione alla Rete, della capacità del
suo disco rigido.
Fermiamoci a quest’ultima considera¬
zione; oggi l'entry level degli HD ha al¬
meno una dozzina di GB, gira a 7200 giri
ed è spesso poco più di una fetta di pan
carré, ma per poche diecine di migliaia
128
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
di lire in più si può passare all'Olimpo
dei 10000 giri e a una capacità doppia.
Oggi è inconcepibile pensare che cin¬
que anni fa il mio Performa aveva un
HD di 500 MB, e che, per questo, mi
sentivo come un banchiere dì fronte alla
cassaforte piena. E poi, a ben pensarci,
quell'HD costava tre volte quello che
oggi costa un 15 o un 20 GB.
Certo, allora i dischi costavano, e an¬
che tanto; e allora più di un produttore
di software s’ingegnava a realizzare pro¬
dotti che consentivano di immagazzina¬
re più dati sull'HD, aggirando l'ostacolo
delle dimensioni fisiche del disco, e sti¬
pando letteralmente dati in una specie
di contenitore sottovuoto che potesse
ridurre le dimensioni di in un file.
Nacquero cosi una serie di prodotti che
"comprimevano" i dati in una dimensio¬
ne più ridotta, incrementando indiretta¬
mente lo spazio del drive. I nomi furono
tanti, Stacker. Savannah, EnergyT,
Stuffit, DDoubler (questi ultimi in am¬
biente Mac), e neppure la grande
Microsoft disdegnò di addentrarsi in
quest’avventura, con il suo Doublé
Space.
Ma il vero sviluppo e la grande spinta
alla popolarità delle tecniche di com¬
Con le tecniche senza perdita di dati, un
algoritmo cerca informazioni ridondanti
nel file analizzato e le trasforma in
token, piccole chiavi di interpretazione,
che impegnano meno spazio In que¬
st’esempio ogni token è rappresentato
da due numeri racchiusi in parentesi II
primo indica al programma di compres¬
sione quante parole deve contare all’in-
dietro, il secondo quante parole vanno
incluse. Quindi, non c’è perdita di infor¬
mazioni durante la ricostruzione del file
originano, in altri termini, la qualità resta
la stessa
Originale:
Era accaduto che il cielo cadesse in terra
Era accaduto che il mare toccasse il cielo
Era accaduto che il cielo e il mare scom¬
parissero
Lunghezza originale 25 parole, 133 ca-
ratten
Compresso:
Era accaduto che il cielo cadesse in terra
18/41 mare toccasse 18/2)
112,5] [10/2] e il 15,11 scompanssero
Lunghezza compresso: 18 parole. 86 ca¬
ratteri
(ogni token vale come un carattere)
pressione furono conseguenti all'esplo¬
sione del fenomeno Internet. Prima le
esigenze di utilizzo di tali programmi
erano legate soprattutto alle tecniche di
backup e a operazioni di trasferimento
dati su memorie magnetiche; l'avvento
di Internet e la necessità di trasferire ra¬
pidamente grandi mesi di dati su linee
di connessione, specie dial-up, che cer¬
to non brillavano per velocità, funziona¬
rono poi da trampolino per applicazioni
ancora più specifiche, come tutta l’area
di utilizzo del DVD e la trasmissione via
satellite.
Già. ma come si fa a comprimere un
file, a farlo divenire più piccolo, sovente
con rapporti anche elevati, senza per
questo rovinarlo? Ricordo a tal proposi¬
to una battuta di Rosaria, una ragazza,
mia collega all’AlAS di Salerno, una del-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
129
le persone più sveglie e attente che ab¬
bia mai conosciuto, che a tal proposito
mi chiese: "Ma che cosa fa, un pro¬
gramma di compressione? Toglie l'aria
dai documenti? Un po' come le spu-
gnette della Stanhome?"
La battuta può sembrare peregrina,
ma non lo è; le spugnette formato siga¬
ro, che bagnate moltiplicano il loro volu¬
me, praticamente sono realizzate elimi¬
nando dall'interno il componente inutile,
l'aria. I file compressi mancano, da parte
loro, delle parti di cui si può fare a meno.
o che in ogni caso, come l'aria, possono
essere ripristinate, rimpiazzate in qual¬
siasi momento.
Sebbene esistano diversi metodi di
compressione dei file, essi possono es¬
sere ricondotti a due tipi principali di pro¬
cedura: senza perdita e con perdita di
dati.
Nel primo caso viene utilizzato un al¬
goritmo che ricerca stringhe che posso¬
no essere sostituite da altre più brevi. In
caso di ricostruzione il possesso della
tabella di corrispondenza tra le chiavi di
sostituzione e le stringhe origi¬
nali permette di ricostruire
completamente un file, ripor¬
tando alle sue esatte caratteri¬
stiche iniziali, neppure un bit in
più o meno. Nel secondo caso
la perdita di dati è definitiva;
l'algoritmo cerca, infatti, dati
che possono essere eliminati
dal file senza danno. Nella mag¬
gior parte dei casi questa tecni¬
ca offre rapporti di compressio¬
ne più elevati.
Sovente diversi programmi
usano ambedue le tecniche de¬
scritte, vale a dire che viene pri¬
ma applicata una tecnica con
perdita di dati, seguita poi
dall'altra. In questo caso appare
evidente che i rapporti di com¬
pressione possono risultare
elevati (per certi file grafici si
può raggiungere anche il 90%
e oltre); è altrettanto ovvio che
le tecniche di compressione
"lossy" non possono essere
adottate per certi tipi di file, co¬
me i programmi, che non tolle¬
rano perdita alcuna di informa¬
zioni.
Monumento
all’ingegno
umano
Il più sperimentato dei meto¬
di di compressione è legato in¬
dissolubilmente a un suffisso,
.ZIP che è passato in breve
tempo a sostantivo per antono¬
masia di file compresso, ed è
divenuto lo standard de facto
per la gestione dei file su
Internet. Sebbene legato
dall'abitudine e dal senso co¬
mune a un particolare program¬
ma, WinZip, lo standard è mol¬
to più universale, tanto che
quasi tutti i programmi di com¬
pressione più usati (ricordiamo
WinZip , pttp://www, win zip .corri
ZipMagic, ittp://www.ontrack. con) , e
PKZip pttpv/www.pkware.corri ) lo adot-
tano come default.
Un file .ZIP è legato a un prototipo di
compressione messo a punto, nel 77 ,
da Abraham Lempel e Jacob Ziv; l'algo¬
ritmo LZ77 cerca , nel file, stringhe ri¬
dondanti, meglio se di dimensioni eleva¬
te, e le sostituisce con un puntatore a
un indice che conserva, per cosi dire,
tutte le abbreviazioni adottate. La diffe¬
renza, mai comunque elevata, tra le va-
130
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Miti
rie implementazioni, sta essenzialmente
nella capacità dell'algoritmo usato di de¬
terminare il numero di byte, in una strin¬
ga, che il puntatore può conveniente¬
mente sostituire,
L'algoritmo LZ77 rappresenta lo zoc¬
colo duro di tutta l'area, ma diverse mi¬
gliorie sono state apportate, nel tempo,
al prodotto iniziale. Oggi molti pacchetti
di compressione applicano, alla forma
iniziale, il metodo di codifica Shannon-
Fano, che si basa su una brillante intui¬
zione di questi due ricercatori. Il princi¬
pio adottato si basa sulla frequenza di ri¬
petizione di caratteri all'Interno di un file.
In altri termini ogni carattere ASCII viene
ricodificato in funzione della sua fre¬
quenza, assegnando valori più bassi ai
caratteri più frequenti. In questo modo è
possibile assegnare a un nibble (gruppo
di 4 bit), e non più a un byte (8 bit), la
corrispondenza dei 16 caratteri più fre¬
quentemente ricorrenti in un file.
Operativamente la cosa funziona in
questo modo; in base a precise verifiche
statistiche si può essere ragionevolmen¬
te certi che il carattere più frequente in
f* Mf. i ■Mi'
W—«« im » ■ i mm t |» W» M I V* »«■ *— HKm « r— »— m, ti .. .
ACTIVATED
Loadlng wm
uno scritto è lo spa¬
zio, seguito dalla
vocale ’e" e dalla
vocale 'a', e cosi
via, mentre la pal¬
ma della rarità, all'altro capo del princi¬
pio, spetterà a caratteri poco frequenti,
come %, &. V. o, nell'ambito delle lette¬
re dell’alfabeto, alla z, q (magari anche
maiuscole), alle accentate. L'algoritmo
suddivide inizialmente tutto il contenuto
del file in due gruppi di caratteri, quelli
più frequenti e quelli meno, assegnando
una prima codifica iniziale, a quelli e a
questi, imponendo rispettivamente il pri¬
mo (da sinistra) bit 0 o 1. Si continua co¬
si eseguendo una successiva verifica di
frequenza tra quelli più usati, e di nuovo
viene assegnato, con principio della
maggiore o minore rappresentatività, il
secondo bit con gli stessi valori. Ancora
avanti con il terzo bit e poi con il quarto;
da questo momento in poi tutti i caratte¬
ri rimasti avranno come primo nibble la
sequenza 0000, con valori significativi
solo nel secondo. Quindi sedici caratteri
(quindici escludendo lo spazio) potranno
essere rappresentati da una sequenza di
soli quattro bit.
Questo principio, pur teoricamente
ineccepibile, ha avuto ancora spazio per
un successivo affinamento. Infatti, e
questo vale ovviamente solo per i file di
testo, la tabella di distribuzione delle fre¬
quenze delle lettere dell'alfabeto non è
identica in tutte le lingue. Cosi, mentre
alcuni programmi e utility di compressio¬
ne dispongono già di una tavola di riferi¬
mento fissa (basata sulla lingua inglese),
altri pacchetti eseguono preliminarmen¬
te una scansione del file e costruiscono
tabelle ad hoc, che verranno "aggancia¬
te" al file compresso stesso, a mo' di
chiave di lettura.
Ovviamente questo tipo di analisi co¬
sta, in termini di tempo (i pacchetti di
compressione di tal tipo vengono chia¬
mati correntemente "a doppio passag¬
gio"), ma l'eleganza applicativa e , so-
Mosaic Software Solutions
Mosaic Software Solutions
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
131
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vente, il risultato fi¬
nale ne risentono
positivamente.
Un anno dopo la
divulgazione dello
standard LZ77, gli
stessi Lempel e Ziv
brevettavano un
nuovo algoritmo di
compressione, defi¬
nito LZ78, che siste¬
mava tutte le strin¬
ghe ridondanti del
documento in un di¬
zionario, assegnan¬
do poi a ognuna di
esse una parola in
codice utilizzata in
fase di riconversione
ed espansione del fi¬
le James Storer e
Thomas Stymansky,
inoltre, svilupparono
una modifica all'al¬
goritmo 78, definito
LZSS, che, basando¬
si sullo stesso as¬
sunto, verifica però
che il puntatore defi¬
nito nell'indice sia
più piccolo del riferi¬
mento stesso; in ca¬
so contrario non vie¬
ne eseguita sostitu¬
zione. In aggiunta a -
ciò, Terry Welch ap¬
portò un ancora maggiore miglioramen¬
to al 78 con l'algoritmo LZW.
Le migliorie sono modeste ma pos¬
sono divenire, in certi casi, molto mi¬
gliorative, in termini di risultati; la mag¬
giore differenza con l’algoritmo originale
sta non nella tecnica di codifica usata,
ma nella maggiore flessibilità del dizio¬
nario usato, dove LZW supporta parole
di codice variabili in grandezza e per¬
mette cancellazioni nel dizionario. LZW
differisce infine in un particolare non
tecnico; esso è brevettato da Unisys,
che impone una royalty per il suo uso.
ZipWrangler
riH 7*1 «v*
•“iTrT-T *?.TT*.
>U1 I
, r -1 »
-Sit.-n».**
La
compressione
senza perdita
di dati; sue
applicazioni
Gli algoritmi senza perdita di dati han¬
no un'importanza fondamentale dove
l'integrità dei dati è fondamentale; seb¬
bene, talora, non possano vantare i rap-
W Pi" Pi' Pi* P," «■
porti delle tecniche con perdita, sono di¬
venuti standard in Internet, dove non è
possibile certo fare distinzioni tra mate¬
riale (in transito sulla rete) disponibile a
perdita o non.
Un esempio è la più semplice home
132
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
page, dove dati alfanumerici, non sem¬
pre suscettibili di trattamento con perdi¬
ta, sono sovente frammisti a immagini,
ideali per essere trattate in questo mo¬
do.
Inoltre i programmi di questa famiglia
si sono sviluppati divenendo con il tem¬
po degli "archiver", dei costruttori di ar¬
chivi compressi. Gli esempi più noti so¬
no PKZIP, WinZip e ZipMagic (ma basta
sfogliare le pagine di shareware per tro¬
varne infiniti altri altrettanto validi), che
non solo comprimono dati, ma li "im¬
pacchettano" per cosi dire, in archivi
compressi.
Un archivio è, per definizione, l'insie¬
me di due o più file riuniti insieme in una
unica identità fisica. L'utilità di questo ti¬
po di prodotto è più che evidente; un ar¬
chivio può contenere, ad esempio, un
intero articolo di una rivista, comprensi¬
vo di testo e immagini, o un programma
di installazione composto da file di pro¬
gramma, di dati, ancora immagini, DLL
ecc. Insomma, è la via maestra per di¬
stribuire prodotti composti da diversi file
.PKZIP , e in genere, quasi tutte le altre
utility di archiviazione usano come algo¬
ritmo di base lo LZSS, combinato con la
codifica di Shannon-Fano nelle edizioni
più vecchie e quella di Huffman nelle più
recenti.
Non mancano analoghe applicazioni
per altre piattaforme; ad esempio Stuffit
|nttp://www.aladdinsys.coni ) è un siste¬
ma molto diffuso e noto in ambiente
Macintosh, mentre in ambito UNIX è
molto noto Gzip come compressore e
Tar come archiver.
Da qui a passare all'idea di comprime¬
re un intero disco rigido il passo è breve.
L'idea non è recente; gli utenti Mac ri¬
corderanno come DiskDoubler, elemen¬
to delle Now Utilities, potesse interveni¬
re direttamente anche sul sistema ope¬
rativo. Le normali tecniche utilizzabili at¬
traverso PKZip, WinZIP e soci sono ap¬
plicabili in teoria anche a quest’uso, ma
non sono facilmente maneggiabili. Così
diversi produttori, compreso Microsoft,
Cheyenne e Star hanno sviluppato, nel
tempo, software destinato a maneggia¬
re interi dischi rigidi; oggi Drive Space
(Microsoft) è lo standard in questo cam¬
po applicativo.
DriveSpace 3, comparso originaria¬
mente come ac¬
cessorio di siste¬
ma operativo del
W95, e presente
anche in W98, è
diretto discenden¬
te, anche nella
tecnica di funzio¬
namento, di
DoubleSpace di
MS-DOS 6. Il
software rinomina
l'hard disk con
una lettera non
utilizzata (general¬
mente H) e crea
un archivio com¬
presso del disco
noto come CVF
(Compressed
Volume File). Il
neonato drive H,
noto come drive
host, custodisce il
CVF e una macro
di boot dei file di
sistema necessaria per lanciare
Windows. L'età di DriveSpace è testi¬
moniata dal fatto che può produrre solo
CVF di 1 GB. che, a occhio e croce, rap¬
presentano drive non compressi di 2-2,5
GB, valore ridicolo in questo nuovo
mondo di dischi supervitamimzzati.
DriveSpace utilizza un algoritmo di
compressione simile a WinZip per sco¬
prire ed eliminare ridondanze di dati.
Esso usa la codifica di Huffman per assi¬
curare i riferimenti alle più comuni se¬
quenze di dati usando il più ridotto nu¬
mero di bit. In base a questi riferimenti.
DSpace ricostruisce il file originario.
Ovviamente, dati con elevata frequenza
di ridondanza (immaginiamo un docu¬
mento bit-mapped) saranno compressi
meglio di altre forme di file. Cosi trove¬
remo file di programmi applicativi in cui
il livello di compressione sarà molto mo¬
desto, mentre documenti e , general¬
mente. immagini non già compresse at¬
traverso altre forme potranno raggiunge¬
re rapporti elevati. Certi file, infine, co¬
me .GIF, .JPG, MP3. non riceveranno
alcun beneficio dalla "cura".
E non basta; a parte la perdita di pre¬
stazioni conseguente alle operazioni di
compressione e decompressione, piut-
tosto sensibile su macchine di fascia
bassa, l'operazione non era priva di ri¬
schi,
E' noto che Microsoft non incoraggia¬
va l'uso di DoubleSpace, dichiarandolo,
tout court, inaffidabile (al contrario
DriveSpace, dalla versione 3, era molto
più sicuro ed esente da bug). Ancora,
DriveSpace impediva a ScanDisk di ef¬
fettuare i suoi controlli, ed è compieta-
mente inutile su file System di tipo FAT
32, che, viceversa, offre notevoli miglio¬
rie nella distribuzione e nell'utilizzazione
dello spazio su disco.
Conclusioni
Con questo termina la trattazione del¬
la compressione senza perdita di dati; i
principi e le tecniche adottate e descrit¬
te sono quelle di base, anche se innu¬
merevoli varianti sono state sviluppate
dai diversi produttori di software.
Ma non è certo finita. La prossima
volta discuteremo delle tecniche con
perdita di dati. E vedremo più da vicino
qualche pacchetto di compressione dal¬
le prestazioni più interessanti.
A presto! MS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
133
PROVE & PRODOTTI
a cura di Andrea de Prisco
Quel megapixel in più
di Aldo Ascenti
E' passato appe¬
na un attimo dall'av¬
vento delle prime
fotocamere digitali
marchiate "mega-
pixel". C'era perfino
qualcuno che barava
inserendosi in quella
ristretta cerchia con
prodotti i cui CCD,
di pixel, ne avevano
si e no mezzo milio¬
ne. Ed eccoci qui a
parlare di due gioielli
che di milioni ne
hanno addirittura
tre. E non a caso le
ditte che li produco¬
no sono due nomi
arcinoti agli appas¬
sionati della Foto¬
grafia con la F maiu¬
scola, quelli, per in¬
tenderci, che qual¬
che volta gli sviluppi se li fanno in casa.
In ogni caso, padroneggiare le tecni¬
che di sviluppo non sarà necessario per
i possessori di queste Nikon 990 e Ca¬
non S20. che godranno comunque di
una qualità d'immagine che ha ormai
raggiunto molti strumenti tradizionali
amatoriali, e presto insidierà il mondo
dei professionisti.
Quanto presto lo si può dedurre dalla
strada percorsa rispetto alla generazio¬
ne precedente, operazione utile anche
per orientare le proprie scelte in vista di
un futuro acquisto. Cosi, prima di prova¬
re i nuovi modelli, abbiamo ripreso in
mano le fotocamere che tanto ci aveva¬
no colpito al loro debutto: la CoolPix
950 e la PowerShot SIO, entrambe con
"solo" due megapixel.
L'impressione che ne abbiamo rica¬
vato è che la Nikon sia riuscita, col nuo¬
vo modello, a sopravanzare il vecchio di
parecchie lunghezze, tanto da far sem¬
brare la pur efficace 950 una prima pro¬
va, un abbozzo dell'apparecchio definiti¬
vo e maturo rappresentato dalla nuova
CoolPix I miglioramenti si manifestano
in tutti i fronti, dalla nitidezza alla resa
cromatica, dalla più potente e versatile
logica di gestione all'accresciuta velo¬
cità di funzionamento, il tutto condito
con un'ergonomia affinata e una strut¬
tura più leggera e portatile.
Meno marcato è invece il salto fatto
da Canon con la sua S20, che se cresce
m risoluzione e definizione deH'immagi-
ne, rimane invariata nell'ottica, nella
meccanica e nella logica di gestione ri¬
spetto al modello precedente, per la ve¬
rità tra i più riusciti della categoria Anzi,
alcune caratteristi¬
che come la preci¬
sione dell'autofocus
e la profondità dello
zoom ottico sembra¬
no leggermente
peggiorate rispetto
alla SIO, pur rima¬
nendo ai livelli quali¬
tativi a cui ci ha abi¬
tuato la casa giappo¬
nese.
Nikon
CoolPix 990
Se i modelli più
economici della linea
CoolPix non brillano
per il feeling dei ma¬
teriali e l'impressio¬
ne di solidità dell'in¬
sieme. il discorso non vale quando si
parla della serie 900. La CoolPix 990, in¬
fatti. è realizzata con uso abbondante di
leghe di magnesio, con ovvi vantaggi in
termini di robustezza e leggerezza, Impu¬
gnandola si apprezza il supporto per la
mano destra, simile a quello di una reflex
tradizionale, che racchiude le batterie e
garantisce una presa perfetta grazie alla
superficie in gomma zigrinata. Come già
visto per la 950, anche questa CoolPix
appare divisa in due sezioni che possono
ruotare l'una rispetto all'altra, in modo da
rendere la posizione del gruppo flash-
obiettivo-minno indipendente da quella
del display a colori.
Nell'uso questo si traduce in una ge¬
stione comodissima delle posizioni di
scatto, rendendo possibile fotografare se
stessi mentre si osserva il risultato sul
piccolo monitor o inventarsi inquadrature
improbabili senza essere costretti a parti¬
colari contorsionismi.
Le dimensioni dell'insieme non sono
propriamente contenute, siamo lontani
dal formato "taschino" di alcune concor¬
renti. ma il peso si mantiene comunque
limitato, rendendo agevole il trasporto
Nikon CoolPix 990
Produttore:
Nikon Coipoiaiion
www.mkon.il
Distributore:
Nital S p A
Via Tabacchi 33
10132 Torino
Tel. 011 899.68.04
Fax 011 899 62.25
Prezzo UVA inclusa):
L. 2.498.000
134
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
con la tracolla in dotazione. In più l'ampia
superficie ha consentito ai progettisti
Nikon di ottenere una disposizione otti¬
male dei comandi, tutti accessibili dalla
sola mano destra, distribuiti in parte sul
retro, da azionarsi col pollice, e in parte
sul lato superiore, che ospita anche un
ampio LCD ricco di tutte le indicazioni
necessarie ad usare la fotocamera col
monitor spento, risparmiando cosi le bat¬
terie.
Razionale ed ergonomica appare an¬
che la posizione del mirino ottico, siste¬
mato accanto all'obiettivo che, pur non
avendo la precisione di un modello re¬
flex, riesce a coprire 1*85% dell'area ef¬
fettivamente catturata dal CCD e dispo¬
ne anche di una rotella di regolazione
diottrica.
Non piace, invece, lo sportellino infe¬
riore che ospita le quattro batterie in for¬
mato stilo, ricaricabili o alkaline, serrato
da un pulsante a scorrimento. Si tratta di
un meccanismo scomodo e apparente¬
mente instabile, anche considerando che
la durata operativa delle quattro batterie
limitata a 1,5 ore rende la sostituzione
un'operazione, di fatto, assai frequente.
Il lato destro ospita le connessioni
principali, che comprendono un vano per
Compact Flash di tipo I, l'uscita video e
l'I/O digitale, coperti da appositi sportelli¬
ni in plastica e gomma. L'ingresso per
l'alimentazione esterna è invece insolita¬
mente posizionato sul frontale, anch'es-
so celato da un minuscolo "tappo", e
sullo stesso lato c'è la presa per pilotare
un flash esterno.
Complessivamente è difficile definire
bella questa digitale Nikon, malgrado il
tocco un po' rétro dell'inserto in gomma
rossa sull'impugnatura, del marchio in
colori cangianti, e della scritta "CoolPix"
marmorizzata e leggibile anche ruotata
sul fianco sinistro. Più che altro si potreb¬
be parlare di design molto funzionale,
che non colpisce ma si fa apprezzare
La completezza delle funzioni
di questa CoolPix 6 esempla¬
re, pertanto navigare tra i mol¬
teplici menu talvolta può diso¬
rientare l'utente meno esper¬
to. L 'appassionato, invece,
troverà tutti gli strumenti per
dare un tocco di creatività ad
ogni immagine.
nell’uso di tutti i giorni
per maneggevolezza e
leggerezza.
Lo schermo a matrice attiva è
molto luminoso, e può essere
adattato con controlli di lumi¬
nosità e di tono ad ogni condi¬
zione di luce.
rino: questi i comandi a disposizione per
svolgere le innumerevoli funzioni e ope¬
rare qualsiasi regolazione manuale. Il ma-
nualetto di cento pagine, ambiziosamen¬
te definito "Guida Nikon alla fotografia
digitale", serve solo da prontuario dei
controlli disponibili. Sarà poi l'esperienza
dell'utente, e ci vorrà ben più di qualche
giorno, che condurrà a padroneggiare la
regolazione fine del bilanciamento del
bianco, della compensazione tonale o
dell’esposizione. Quest'ultimo può avva¬
lersi di una modalità automatica oppure
consentire regolazioni indipendenti del
tempo di posa (da 8 secondi a 1/1000) e
dell'apertura del diaframma a passi di 1/3
f/stop. Inoltre si potrà effettuare una pre¬
cisa messa a fuoco manuale o aiutata dal
sofisticato sistema di rilevamento AF a
Tutto sotto
controllo
Dieci pulsanti, due ghiere rotanti, un
joystick per controllare il cursore e una
rotella per la regolazione diottrica del mi¬
Caratteristiche tecniche dichiarate
Sensore CCD: 3,34 megapixel - Risoluzioni utilizzabili: 2048x1536: 2048x1360:
1024x768; 640x480 - Memoria a corredo: Compact Flash 16 MB - Autonomia con la
memoria fornita: dà4fi a 10jfotò:dPEGj<2048x1536 pixel) - Mirino ottico con regolazio¬
ne diottrica e LCD da 1.E mollici - Oblettiy^yNikto<.8;24r anì U^5 -4 (equivalente ad un
zione macro; può montate con verter grandangolo, teli e ish-eyBacquistabili separata-
mente) - Otturatorertla 8.8 Vi 000 sfpj^^mpo di messa a fuoco da 30cm ad infini¬
to: in macro, da 2cr®d incingo - Modi di messa a fuoco: autofocus continuo, singolo,
manuale (50 posizioni da 2cm ad infinito) - Modalità di cattura: scatto singolo, continuo,
multiplo, sequenza, filmato - Flash numero guida 9 - Dimensioni (LxAxP) 149 x 79 x
38 mm - Peso: circa 390 g senza batterie.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
135
cinque aree, la cui impostazione macro
permette di arrivare a soli due centimetri
dal soggetto: un risultato tale da rendere
la 990 un valido supporto a molti campi
di ricerca scientifica.
Tutto questo, e molto altro ancora,
può essere gestito scorrendo tra le voci
di menu che compaiono in sovrimpres¬
sione sul display, un TFT a colori da
110.000 pixel per 1,8 pollici, molto niti¬
do e con una luminosità tale da dare
problemi di visibilità solo in pieno sole.
A dire il vero, districarsi tra le nume¬
rose regolazioni non è un'impresa da
poco, e l'organizzazione delle funzioni
avrebbe, forse, potuto essere più intuiti¬
va, ma tutto questo riconferma come
questa Nikon somigli più ad uno stru¬
mento di lavoro che ad un oggetto di lu¬
dico intrattenimento familiare.
Difficile ottenere di più
Col suo nuovo CCD che in poco più
di mezzo pollice raccoglie le informazio¬
ni per 3,34 milioni di pixel, la CoolPix è
allo stato dell'arte tra le compatte digi¬
tali. Le immagini che cattura possono
essere TIFF senza compressione o
JPEG a tre livelli con qualità e occupa¬
zione di memoria crescenti Anche la ri¬
soluzione può essere impostata tra di¬
versi formati: al massimo si otterranno
2048x1536 pixel, con immagini che
possono raggiungere i 10 MB se prive
di compressione e si assestano intorno
al mega in JPEG (modalità "fine"). Cosi
In un ampio vano, dotalo di un sistema di chiusura un po' incerto, trovano posto quattro batterie stilo, che
possono essere del tipo alkalme o ricaricabile In ogni caso l'autonomia non è eccezionale, soprattutto se si
deve operare a monitor acceso
la CompactFlash da 16 MB in dotazione
si riempirà dopo 10 JPEG alla massima
risoluzione, che salgono a 40 se si scat¬
ta a 1024x768. Interessante anche la
possibilità di selezionare il formato pa¬
noramico 2048x1360 oppure i 640x480
per la massima autonomia.
La luce che raggiunge il moderno
CCD attraversa prima un più tradiziona¬
le obiettivo Nikkor dotato di zoom 3x,
equivalente a un 38-115 mm. compieta-
mente ridi-
segnato
per adat¬
tarsi al
nuovo sen¬
sore. La
sofisticata
ottica è
realizzata
con i con¬
sueti criteri
di qualità
delle ana-
logiche
Nikon, con
lenti multi¬
strato, di
cui una
asferica
La messa a
fuoco a 5 pun¬
ti consente
immagini per¬
fettamente ni¬
tide anche a
distanza ravvi¬
cinata.
che minimizza le aberrazioni, e diafram¬
ma a iride a 7 lamelle, così da apparire
più circolare possibile Azionando lo
zoom non vana la sporgenza dell'obietti¬
vo. rendendo possibile il montaggio, at¬
traverso l’apposita filettatura, di filtri e
converter aggiuntivi, per i quali è previ¬
sta una specifica modalità di funziona¬
mento da selezionare tra i menu della
fotocamera. L'uso e la disponibilità di
queste lenti è ampiamente documenta¬
to, e prevede fish-eye, grandangoli, tele
e perfino un riproduttore di diapositive
24x36.
I risultati raggiunti scattando con la
990 in modalità automatica, che per¬
mette di superare ogni incertezza legata
alla complessità operativa, ci hanno
davvero sorpreso. L'autofocus non per¬
de un colpo, anche con immagini su di¬
versi piani o in movimento, e le riprese
in modalità "macro" hanno dell'incredi¬
bile per nitidezza e resa cromatica. In
definitiva, anche senza addentrarsi nei
meandri delle impostazioni manuali,
chiunque con la 990 può ottenere foto¬
grafie perfette, che diventeranno subito
creative agendo su qualche parametro.
Quanto alla "gestibilità" della fotoca¬
mera, la logica di gestione è talmente
potente ed efficace da essere in grado
di soddisfare ogni esigenza con pro¬
grammi speciali ad hoc. Ad esempio se¬
gnaliamo la modalità definita "Best
Shot Selection" tramite la quale la foto¬
camera seleziona automaticamente,
nell'ambito di una sequenza di scatti al¬
lo stesso soggetto, l'immagine meglio
136
MCmìcrocomputer n. 210 - ottobre 2000
riuscita in termini di messa a fuoco e
brillantezza dei colori. Tutto questo si
realizza grazie a sensori davvero precisi
e a strumenti di analisi che non hanno
nulla da invidiare a molti software di
trattamento delle immagini su compu¬
ter: a testimoniarlo basta la funzionalità
della 990 che prevede la comparsa sul
piccolo schermo deH'istogramma di
ogni immagine catturata.
Notevole anche la velocità di scatto,
che può essere effettuato in modo con¬
tinuo catturando 1,5 immagini al secon¬
do alla massima risoluzione e con un li¬
vello di compressione intermedio. Si ap¬
prezzano anche la possibilità di registra¬
re brevi filmati in formato QuickTime a
320x240 (al massimo 40 secondi) a 15
fps, con la regolazione di fuoco, esposi¬
zione e bilanciamento del bianco regola¬
ti ad ogni fotogramma, o la modalità
Multi-Shot, che consente di memorizza¬
re 16 piccole immagini da visualizzare a
collage in una singola foto di dimensioni
normali.
Canon PowerShot S20
Per distinguere questa nuova Power¬
Shot dal modello precedente ci vuole
una certa concentrazione. Bisogna sa¬
per cogliere leggere differenze nella co¬
lorazione della "carrozzeria", qui ten¬
dente al rosa pallido, o leggere il discre¬
to marchio che identifica, senz'ombra di
dubbio, la scatoletta metallica come
una fotocamera allo stato dell'arte della
tecnologia digitale, con quegli stupefa¬
centi 3 milioni di pixel catturati ad ogni
scatto.
Alla Canon devono aver pensato che
sarebbe stato un vero peccato rimette¬
re le mani su un design cosi riuscito,
con quell’affascinante chàssis color allu¬
minio, ora opaco ora cromato in qualche
particolare, come nell’elegante anello di
aggancio del cordino da trasporto, unica
parte sporgente, o nel largo e lucido
pulsante di scatto.
Davvero gradevole questa S20, es¬
senziale e fantascientifica allo stesso
tempo. E tutto senza sacrificare funzio¬
nalità e maneggevolezza: in effetti la
PowerShot si impugna bene, grazie al
piccolo ma efficace elemento sagomato
di sostegno realizzato sul frontale, e tut¬
ti i comandi principali sono a portata di
pollice.
Qualche difficoltà si riscontra solo
usando il mirino ottico, posizionato in
modo tale che non si sa bene dove
mettere il naso, a meno di non volerlo
spiaccicare contro il display TFT imme¬
diatamente sottostante.
Il minuscolo display a cristalli liquidi consente di usare la Canon S20 con il solo mirino ottico, ottenendo un
bel risparmio di batterie
E poi stupiscono le dimensioni: un
minuscolo parallelepipedo di 10 centi-
metri per 7, profondo poco più di 3. che
hanno costretto i tecnici Canon a dotare
l’obiettivo di un sistema di zoom tele¬
scopico che. ad ogni accensione, fuorie¬
sce di circa un centimetro e mezzo con
un sommesso miagolio elettrico. Solo il
peso, di poco inferiore ai 300 grammi,
tradisce la densità della tecnologia adot¬
tata, controllata da una logica di gestio¬
ne molto efficace ed intuitiva. La ghiera
principale, posta superiormente insie¬
me al piccolo LCD e al pulsante di scat¬
to, permette di spegnere la fotocamera
e di scegliere tra quattro modalità di
cattura differenti: automatica, manuale,
basata su uno dei cinque programmi
speciali o a collage. Quest'ultimo stru¬
Canon S20
Produttore e distributore:
Canon Italia S.p.A.
Tel 02 82 49.20 00
wwwcanon.it
Prezzo UVA inclusa)
L. 1.999.000
mento è una caratteristica di molte digi¬
tali Canon, che stupisce per semplicità
ed efficacia: si tratta di un modo per
scattare una serie di fotogrammi che
andranno poi composti in un'unica im¬
magine di grandi dimensioni attraverso
un software specifico, come il Photo-
Stitch fornito in dotazione.
Semplice ma completa
Per navigare nei menu e raggiungere
tutte le impostazioni, la S20 fa uso di un
piatto joystick a quattro direzioni, i cui
movimenti in verticale servono anche
per controllare il livello di zoom, prima
ottico e poi digitale. Altri sette pulsanti,
facilmente distinguibili tra loro per for¬
ma e posizione, circondano il TFT e aiu¬
tano nella selezione delle molteplici fun¬
zionalità. Sul lato destro si apre uno
sportellino di plastica, serrato da un pul¬
sante a scorrimento, che cela il vano
per le CompactFlash di tipo II. Il lato si¬
nistro è invece dedicato alle connessio¬
ni, che comprendono l'output video e
un connettore proprietario per il collega¬
mento al computer, protetto da un sot-
Caratteristiche tecniche dichiarate
Sensore CCD. 3.34‘megapixel - Risoluzioni utilizzabili 2.048x1.536. 1.024x768.
640x480 pixel - Memoria a corredo Compact Flash 16 MB - Autonomia con la me¬
moria fornita: da 6 a 31 foto JPEG fa 2048x1536 pixeli - Mirino ottico e TFT da 1,8 pol¬
lici - Obiettivo 6.5-13 miri (equivale a 32-64 mm su standard 35 : mm), F2.9-4.0 - Zoom
digitale: 2X, 4X Distanza di messa a fuoco da 66 cm a infinito, oppure da 12 a 66 cm
in modo macro- Otturatore. da 2 a 1/1000 sec - Sensibilità equivalente a ISO 100, 200
o 400 - Effetti immagine* bianco è nero, ftottùmofscattò lento, unione - Interfacce:
In/Out digitale (RS232C), USB, uscita video (PALI - Dimensioni (LxAxP): 105,4 x 69.4 x
33,8 mm - Peso 270 g senza batterie.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
137
tile cappuccio di gomma Sempre su
questo lato trova posto un cassettino
estraibile che contiene una batteria
tampone di generose dimensioni, mon¬
tata su un supporto di plastica
dall'aspetto poco solido. Inferiormente
è visibile il vano batterie, serrato da una
chiusura ingegnosa ed efficace, che
ospita un elemento realizzato da Canon:
un pacco batterie Ni-MH da 650 mAH in
grado di assicurare un'autonomia suffi¬
ciente ad una giornata di utilizzo intenso
(un centinaio di scatti con e senza flash)
con un impiego moderato del TFT, che
rappresenta la voce di consumo più
onerosa. Volendo, la batteria a corredo
può essere sostituita da un'unità al litio
non ricaricabile, che assicura una durata
quasi doppia ma ha un costo piuttosto
elevato.
Malgrado cerchi proseliti più presso i
patiti del punta-e-scatta che tra gli ap¬
passionati delle regolazioni manuali, la
S20 non è priva di una certa versatilità
d'uso, sapientemente dosata per non
frastornare con funzioni complesse, utili
solo tra le mani di un esperto. Giocando
con i comandi sarà dunque possibile
scegliere tra tre livelli di guadagno, niti¬
dezza e contrasto, oltre a quattro pro¬
grammi per il bilanciamento del bianco
(in luce diurna, col cielo coperto, con
lampade ad incandescenza o a fluore¬
scenza), In più è possibile regolare ma¬
nualmente la compensazione dell'espo¬
sizione, attraverso una barra a scorri¬
mento che si può far comparire sul di¬
splay Naturalmente questa PowerShot
può operare anche in modo del tutto
automatico, magari sfruttando la moda¬
lità "image" per scegliere tra cinque
programmi predefiniti che ottimizzano
la fotocamera per riprendere paesaggi,
oggetti in movimento da far risultare ni¬
tidi o sfocati ad arte, immagini notturne
I colon della S20 appaio¬
no brillami con qualsiasi
condizione di luce
e foto da catturare in bianco e nero.
Non mancano comode caratteristi¬
che di scorrimento, ingrandimento, ro¬
tazione e presentazione delle immagini
memorizzate, da sfruttare in abbina¬
mento all'uscita video, per gustare in
compagnia, sul televisore di casa, il bot¬
tino di ricordi accumulato nel corso del¬
la giornata.
Tutto e subito
Ciò che impressiona, aprendo la con¬
fezione di questa PowerShot. è l’incre¬
dibile quantità di accessori che compon¬
gono la dotazione "di serie". Tanto per
K
IUMP
WB
MENU
Tra le caraneristiche piu interessanti del firmware di que¬
sta S20 spicca la possibilità di sfruttare il display per
creare veri e propri collage di immagini da riunire usando
il software fornito .
Il risultato dell'unione 6 una foto di notevoli dimensioni
che riprende tutta la visuale desiderata. Se il processo
viene effettuato seguendo i consigli della documentazio¬
ne fornita, le "giunzioni" risulteranno pressoché invisibili
cominciare i cavetti
di connessione so¬
no ben quattro:
quello per l'uscita
video, quello per la
connessione alla
seriale di un PC,
quello USB e quel¬
lo per il collega¬
mento alla porta
seriale di un Macintosh Scelto il veicolo
di trasferimento preferito, si potrà pro¬
cedere all'installazione del software,
che comprende utility per il download e
l’upload di immagini dalla fotocamera,
programmi di archiviazione e di creazio¬
ne di album personalizzati, oltre alla Ho¬
me Edition di Adobe PhotoDeluxe.
Infine, nel prezzo già contenuto di
questa Canon è compreso un pacco
batterie rìcaricabile Ni-MH col relativo
caricabatterie che, situazione tutt’altro
che infrequente, può all'occorrenza ali¬
mentare la S20 dalla rete elettrica. Il
collegamento è realizzato attraverso un
ingegnoso cavetto che termina con la
stessa forma della batteria e va inserito
nel medesimo al¬
loggiamento nella
fotocamera, alla
quale non si richie¬
de, quindi, di esse¬
re dotata di un
connettore per
l'alimentazione, a
tutto vantaggio
delle dimensioni
complessive.
Come altre 3
megapixel, anche
la S20 può memo¬
rizzare immagini a
2048x1536 pixel
con tre livelli di
compressione,
che consentono di
memorizzare sui
16 MB in dotazio¬
ne da 6 a 31 foto¬
grammi. Qualora
fosse richiesta una
maggiore autono¬
mia, si potrà optare
La disposizione
dei comandi è or¬
dinata e raziona¬
le. Le diverse for¬
me aiutano a ri¬
conoscere i pul¬
santi al tatto
Per alimentare la fotoca¬
mera i progettisti hanno
ideato una soluzione in¬
gegnosa un cavo prele¬
va la corrente dal carica-
batterie e la trasferisce
alla S20 attraverso una
connessione che ha la
stessa forma del pacco
batterie
per le risoluzioni inferiori (1024x768 o
640x480), o risolvere il problema alla ra¬
dice acquistando un IBM Microdrive da
170 o 340 MB.
La cosa che maggiormente si apprez¬
za osservando le ampie immagini realiz¬
zate con la S20 è l'intensità dei colori,
saturi, pieni e brillanti. Buona anche la
luminosità dell'obiettivo, che non viene
persa in modo significativo anche in¬
grandendo al massimo col piccolo zoom
ottico, equivalente ad un 32-64 mm su
pellicola da 35 mm, certamente limitato
ma sufficiente per la maggior parte del¬
le necessità dell'impiego amatoriale a
cui questa Canon è destinata. In tutti gli
altri casi si potrà sfruttare lo zoom digi¬
tale, reso efficace dalle notevoli capa¬
cità del CCD.
Quanto alla nitidezza, risulta comun¬
que elevata, anche se talvolta offuscata
da un autofocus un po' fallace, che pare
prendere qualche abbaglio nella gestio¬
ne automatica dei piani multipli.
Non manca una funzione macro, che
permette di mettere a fuoco, con l'aiuto
di un illuminatore a luce rossa, anche
oggetti posti a soli 12 centimetri
dall'obiettivo, che, per evitare errori di
puntamento, andranno inquadrati ser¬
vendosi bel display TFT a luminosità re¬
golabile su due livelli.
In più, la S20 è molto veloce nello
scatto multiplo, funzionalità la cui effica¬
cia dipende molto dalla risoluzione e
compressione adottata. Le prestazioni
di questa Canon rimangono valide an¬
che valutando l'intervallo tra la pressio¬
ne del pulsante e la cattura effettiva,
che si mantiene inferiore al secondo.
Solo la Canon, tra le due fotocamere, offre la possibilità di montare CompactFlash di tipo II. Lo si pud de¬
durre anche dalla fessura di dimensioni leggermente superiori, in grado di ospitare lo spessore di un Micro-
drive IBM, il piccolo hard disk da !70o 340 MB
Filosofie a confronto
Pur paragonabili per qualità dei risul¬
tati e prezzo di vendita, le due compatte
digitali oggetto della nostra prova sono
cosi diverse tra loro da rappresentare
due opposte filosofie di progetto, rivol¬
gendosi ciascuna ad un tipo di utente
ben definito.
La Canon, pur mantenendo una buo¬
na versatilità, è comunque uno stru¬
mento facile, che confeziona belle foto
ma non lascia molto spazio alla vena ar¬
tistica e alla professionalità di chi la im¬
pugna. Dal canto suo la Nikon, per in¬
da non avvicinarsi ai limiti di una fotoca¬
mera comune, mentre la Nikon mostra
una schiacciante superiorità ogni volta
che c'è da far valere le doti dell’autofo-
cus a cinque punti, dello zoom ottico
notevolmente più capace e della sofisti¬
cata analisi dell'esposizione.
In particolare sorprendono i risultati
ottenibili in modalità macro, che con¬
sente realizzazioni molto vicine a quelle
di uno strumento professionale, grazie
alla possibilità di tenere l'oggetto a soli
due centimetri dall'obiettivo.
Due prodotti diversi, dunque, con la
Canon più ludica e la Nikon che strizza
l'occhio al mondo dei professionisti
deH'immagine,
Giustificati i prezzi di vendita, che ve¬
dono la CoolPix più costosa di circa
mezzo milione, rendendo giustizia alla
superiorità tecnologica dimostrata sul
campo.
D'altra parte il costo della PowerShot
S20 è straordinariamente contenuto per
la qualità offerta, e rimane la scelta mi¬
gliore se tenere una 3 megapixel nel ta¬
schino è un'esigenza più stringente che
Marca
Modello
Canon
S20
Nikon
CoolPix 990
Velocità di risposta ai comandi
4
S
maneggevolezza
5
4
luminosità
5
S
nitidezza
4
5
praticità operativa
5
6
qualità ottica
4
5
qualità display
4
4
accessori
5
3
gombri e limitata autonomia
delle batterie, non è l'apparec¬
chio giusto da portare in spiag¬
gia, sotto l'ombrellone, dove la
S20 farebbe un figurone, così
piccola ed elegante, a luccicare
al sole.
Quanto alla qualità delle im¬
magini, i risultati sono sovrap¬
ponibili quando si tratta di in¬
quadrature semplici e condizio¬
ni di luce e messa a fuoco tali
dare libero sfogo alle proprie velleità ar¬
tistiche.
In linea con la versatilità del prodotto
pesano a favore dell'offerta Canon la
completissima dotazione di accessori,
la maggiore autonomia delle batterie e
la possibilità di sfruttare CompactFlash
di tipo II, tra cui il Microdrive di IBM,
che potrebbe cambiare radicalmente le
abitudini dei cacciatori di pixel del nuo¬
vo millennio.
«e
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
139
fe-./n riffa» fi- Sffirfr*
Player, plug-in e
conversioni
Ovvero: alcune tecniche per incorporare i player multimediali nel browser
e il “metodo QuickTime” per convertire i file audiovisivi.
Due argomentazioni che vanno sul tecnico e sul pratico e che hanno,
come spesso propone questa rubrica, lo scopo di verificare il livello di resa dei browser
all’uso delle componenti audiovisive.
di Bruno Rosati
Nello specifico dell'articolo vedremo va¬
rie soluzioni d'uso dei player più diffusi
(Windows Media Player. Reai Player e
QuickTime Player), preferendone l'in-
corporamento nella pagina piuttosto
che l'esecuzione a sé stante.
La differenza non è solo estetica - il
quadro video si visualizza direttamente
all'interno della pagina HTML, tra testo
e grafica - ma anche funzionale, in
quanto l'incorporamento ("embed-
ding", il termine tecnico) consente un
maggiore controllo e personalizzazione
del player.
Oltre a ciò, analizzeremo resa e utilità
applicativa delle funzioni di conversione
dei formati multimediali che ci offre pro¬
prio uno dei tre player. Nello specifico,
l'Apple QuickTime Player 4.1
Windows Media Player:
tutto in una pagina, sia per IE
che per NN
Per mezzo di un articolo, pubblicato in¬
sieme ad altri intorno all'argomento, a
partire dall'URL
/work -
ia/crcon-
uuj wiùEF nmiH rmHOT u
liTTTinTrTfrTfTlfTfTTniìTTB
5
tent
dal preziosissimo archivio Workshop di
Microsoft, riusciamo ad attingere le
informazioni utili al riguardo dell'incor-
poramento del player. Il più interessan¬
te tra gli scritti pubblicati è quello a te¬
ma "Embedding Windows Media
Player", che presenta una soluzione,
unica e funzionale, affinché vengano
conglobati in un’unica pagina HTML sia
il richiamo dell'ActiveX per lExplorer,
Embedding: dallo slesso file di embedding è possibile passare alla vista in
fullscreen.
140
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
feMiMW fr \tÙià
✓ Sul CD il file d'esempio per lExplo-
rer è denominato: embedmpeg.htm
Il file HTML preparato per la prova con¬
tiene le stesse istruzioni sopra detta¬
gliate ed è quindi un'ottima soluzione
sia all'uso in <embed...> con Naviga¬
tor, che tramite l'invocazione dell'Acti¬
veX relativo per ! Explorer.
Oltre alle pagine di prova appena enun¬
ciate, mettiamo a disposizione dei no¬
stri lettori altri download interessanti:
che il plug-in per Navigator, La verifica
da noi effettuata ha dato esito positivo,
Sia TcOBJECT ID="MediaPlayer >
con il quale si richiama l'ActiveX del
WMP per lExplorer, che l'<EMBED ty-
pe"application/x-mplayer2",..> per il ri¬
chiamo del plug-in player per Navigator,
hanno funzionato bene Ovvio che
L'interfaccia di lavoro
di WMEncoder 7 06
tanto semplice quanto
funzionale.
mentre per IE è sufficiente che il sul PC
ospite sia installato il Media Player, per
quanto riguarda Navigator è necessario
ricorrere all'installazione dell'apposito
plug-in Windows Media Player Plug-
in che, naturalmente, mettiamo a di¬
sposizione dei nostri lettori direttamen¬
te dal CD allegato.
Il codice, nella sua interezza, è il se¬
guente:
IL-
Appena sfornata da Mi¬
crosoft. ecco la versio¬
ne definitiva di Win¬
dows Media Encoder
7.0.
<OBJECT ID="MediaPlayer"
classid="CLSID:22d6f312-bOf6-1Id0-94ab-0080c7 4c7e95"
CODEBASE=''http : //activex.microsoft. com/activex/controls/mplayer/en/n
smp2inf.cab#Veraion=6,4,5,715"
standby="Loading Microsoft Windows Media Player components..."
TXPE="application/x-oleobject">
<PARAM NAME="FileName" VALUE=" nomefile.avi ">
<PARAM NAME="Animationatstart" VALUE="true">
<PARAM NAME="TransparentatStart" VALUE="true">
<PARAM NAME="AutoStart" VALUE="true">
<PARAM NAME="ShOwControls" VALUE="1">
<Embed TYPE="application/x-mplayer2"
pluginspage="http://www.microsoft.com/isapi/redir.dii7prd=windowsSsb
p=mediaplayer&ar=MediaSsba=Plugins"
SRC="http://server/path/your-file.asx"
Name=MediaPlayer
ShowControls=l
Width=360
Height=180
</embed>
</OBJECT>
<BRXBR>
<a HREF="nomefile.avi">
Start thè streaming media presentation in thè stand-alone
player.</a>
• Windows Media Player 7.0 in ver¬
sione definitiva (wmp7.exe - 9.32
Mbyte).
• Windows Media Player Plug-in per
Netscape Navigator (wmpplugin.exe -
290 Kbyte)
• Windows Media Player Power
Toys con nuove funzioni aggiuntive per
il player, come il Deluxe CD Data Con¬
verter, oppure la Power Skin, per la ma¬
nipolazione delle media library di WMP
(wmptoys.exe - 475 Kbyte).
• Windows Media Encoder 7 0 in ver¬
sione definitiva (wmencoder.exe -
4,18 Mbyte). Adesso l'applicativo è
davvero al passo con quelli della con¬
correnza, in particolare facciamo riferi¬
mento all'ottimo RealProducer, al quale
WMEncoder 7 e finalmente accostabi¬
le, per caratteristiche, semplicità opera¬
tiva e rapidità d'intervento. Un ottimo
lavoro per un ottimo, probabilmente in¬
dispensabile applicativo dì codifica per il
formato wmv (Windows Media Video)
appena sfornato, sempre sotto l'om¬
brello dell'ASF e gemello del .wma
(Windows Media Audio). Come resa,
senza ancora emettere un giudizio defi¬
nitivo, vi rimettiamo alla visione del file
di prova: dogs.wmv, che abbiamo rea¬
lizzato convertendo l'originale dal for-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
141
.n
Windows Media Player;
collegati Online con la
Home Page di Wmdow-
sMedia com per l'au-
diovisione di rutti i con¬
tributi mediali presenti
in linea .
cati ad altrettanti canali video con relati¬
vi controlli di play e stop. I bottoni Iquel¬
li "originali" di Reai Player) sono con¬
trollati da codice JavaScript e lanciano o
fermano l'esecuzione del filmato su di
un unico quadro video dedicato Una
soluzione elegante e funzionale.
mato MPEG. Dagli oltre 9 Mbyte di
quest'ultimo, siamo scesi agli appena
163 Kbyte dello streaming. Quadro vi¬
deo ridotto, qui e là qualche scatto di
trame e un po' di rumore in video... ma
vuoi mettere con il .wmv che appena
ottenuto entra in una pagina Web e si
carica rapidamente come non mai?!
• WMJukeBox Player: pagina HTML e
codice JScript (jboxewmp.htm - 4
Kbyte) con il quale, dalla semplice rap¬
presentazione di un filmato incorporato,
è possibile passare ad una lista selezio¬
nabile, sfruttando quindi una sola pagi¬
na per più filmati. Nel nostro esempio
abbiamo addirittura previsto un Array
contenente ben undici filmati, tutti per¬
fettamente richiamabili e controllabili in
video da un unico quadro video e
un'unica base remota.
Quest'ultima è molto ricca e risulta in
tutto e per tutto simile a quella incorpo¬
rata nel player in versione stand-alone.
In più dispone dei bottoni per ridurre,
ingrandire e normalizzare la grandezza
Embedding il file rela¬
tivo alla modalità Juke-
Box Attraverso del
semplice codice Java¬
Script è possibile far vi¬
sualizzare tutti ì filmati
di una mediateca attra¬
verso un unico quadro
video.
Windows Media Player
la pagina esplicativa de¬
dicata da Microsoft non
solo alla presentazione
del player, quanto alla
globale promozione
dell'intera tecnologia
Windows Media.
Streaming Media JukeBox
UNIVERSA!.
del quadro video in esecuzione. Il codi¬
ce deriva da uno script prelevato
a I I ' U R L :
htto://www. webreference.com/is/co-
!umn51/code1,html .
l'altra per entrambi i browser:
• Per lExplorer (dalla versione 3.x in
poi) è stato realizzato un apposito Acti¬
veX in grado di poter governare
ogni singolo evento mediale.
La seconda soluzione, cioè quella co¬
mune ai browser, è genericamente im¬
postata come segue:
<EMBED NAME=javademo SRC-"mpeg4_v2.rpm
WIDTH—220 HEIGHT=180
CONSOLE=one
CONTROLS=ImageWindow
BACKGROUNDCOLOR=white
CENTER=true>
Reai Player:
un ActiveX per lExplorer e il
plug-in per Navigator
Diverso è l’approccio progettato da
Reai Networks per il suo fortunatissimo
nonché validissimo Web player. Per
quanto concerne i due browser, vengo¬
no messe a punto due soluzioni distinte
e separate. Una esclusiva per lExplorer,
Ciò avviene tramite utilizzo del
tag d'incorporamento cobject
...> che richiama l'ActiveX spe¬
cifico: clsid:CFCDAA03-8BE4-
11 cf-B84B-0020AFBBCCFA).
• Per Navigator e per lExplorer
(a partire dalla versione 4,x) l'uso del
plug-in, tramite utilizzo del tag d'incor¬
poramento <embed ...>.
✓ Sul CD il file d’esempio per lExplorer
è denominato: reaishow.htm
Il file utilizza sei controlli ActiveX dedi¬
E, a giustificazione del nome imposto
all'EMBED, il consigliato uso di un form
nel quale appaiano tre bottoni di con¬
trollo con un gestore d'evento onClick
pronto ad eseguire in linea un piccolo
JavaScript, come il seguente esempio
prova a chiarire:
142
MCmìcrocomputer n. 210 - ottobre 2000
La stessa pagina
Web vista dal
browser completa
di tutte le infor¬
mazioni supple¬
mentari
Reai Player in embeddmg primo esempio dedicato
all'ActiveX per lExplorer
Qui ci siamo anche dilettati nel moltiplicare il nume¬
ro dei video che. seppure tramile controlli remoti de¬
dicati a ciascuno , per la riproduzione usufruiscono di
un unico quadro video
<FORM>
«INPUT TYPE i
onci lek 1
< INPUT TYPE !
onci lek'
«INPUT TYPE !
onClick*
</FORM>
L'onClick permetterà, a seconda del
bottone premuto, l'esecuzione, la pau¬
sa e l'arresto della riproduzione. Tutto
questo invocando delle funzioni specifi¬
che del Reai Player, che JavaScript è in
grado di eseguire realizzando una sem¬
plice ma efficace serie di controlli re¬
moti. Carino e funzionale.
Mentre il precedente <object> è esteti¬
camente forse migliore, ma richiede
l'uso esclusivo di lExplorer. questo se¬
condo metodo ci sem¬
bra più immediato e
semplice da utilizzare.
Tassativo - soprattutto
all'uso con Navigator! -
è ('utilizzo dell'estensio¬
ne .rpm anziché quella
standard .rm. Abbiamo
difatti verificato che.
mentre lExplorer visua¬
lizza ed esegue file .rm incorporati, il
plug-in di Navigator non riconosce la
generica desinenza .rm attinente alle
istruzioni <EMBED> e quindi non cari¬
ca il player. Sostituita ai nostri file di
prova l'estensione rpm a quella di de¬
fault .rm, anche Navigator ha immedia¬
tamente riconosciuto il comando e cari¬
cato il plug-in per l'esecuzione del file in
embeddmg.
✓ Sul CD il file d'esempio per entrambi
i browser è denominato ExNNRea-
IEmb.htm
La soluzione cross-browser è semplice.
In questo caso non vengono utilizzati i
bottoni originali del Rea! Player, bensi i
classici <INPUT TYPE..> di JavaScript.
Il controllo remoto in questo caso com¬
prende anche la funzione di pausa.
Oltre agli esempi pratici appena presen¬
tati. anche per i tipi del Reai Player met¬
tiamo a disposizione dei nostri lettori
una sorta di "mini-kit" produttivo. Dal
CD di questo numero, al riguardo, è
possibile scaricare:
• Reai SlideShow 2.0 Free Edition, ri¬
chiestissimo authormg tool per la sin¬
cronizzazione di immagini e componen¬
ti audio a commento (Audio-lllustrated).
• Reai Player 7.0 Basic, la versione
più recente del player in versione free.
• Surreal FX Plus beta, per la visualiz¬
zazione di una resa grafico-psichedelica
3D durante la riproduzione di compo¬
nenti audio rm-compatibili tramite Reai
Player 7,x oppure Reai Jukebox 1 x.
QuickTime:
tutto in un <EMBED>
QuickTime, in fatto d'incorporamento
del plug-m player, fornisce solo la tecni¬
ca di controllo via <EMBED>, con la
quale garantisce il pieno supporto, dalle
versioni 3.0 in poi, sia di lExplorer che
di Navigator. Garanzia che deriva
dall'imponente lista di attributi che Ap¬
ple ha progettato per rendere la massi¬
ma elasticità e programmabilità al tag in
questione.
C&V:
Cosa c’è sul CD
Banco riepilogativo delie estensioni ararticolo
presenti su MCO-ROM di questo numero
Windows Media Player 7.0: versione definitiva del nuovo player multimediale di Windows
Windows Media Player Plug-in per Netscape Navigator: plug-in per lincorporamento delle
(unzioni del nuovo Media Player specifico per il browser Netscape Navigator a partire dalle
versioni 4.x
Windows Media Player PowerToys: estensioni al nuovo Media Player 7.x
Windows Media Encoder 7.0: versione definitiva dell'Encoder-streaming in formato WMVideo
Beai Player 7.0
Reai Surreal FX Plus beta
Reai SlideShow 2.0 Free Edition: generatore di slideshow con temportzzazione e sincronizza¬
zione delia componente audio
QTPlayer GUIDE: guida interattiva ad uso degli attributi del tag <EMBED>
QuickTime Player 4.0 Web Installer: player multimediale del (ormato MOVie. Per l'effettivo
utilizzo, necessita di scaricare (ile di riferimento direttamente dai sito di Apple.
Serie di filmati: In (ormato .mov, .avi, .mpg e .rpm
Serie di (ile MIDI ed equivalenti .mov
I
I
:
button" VALUE="Play"
document.javademo.DoPlay()">
button" VALUE="Pause"
document.javademo.DoPause()">
button" VALUE="Stop"
document.j avademo.DoStop()">
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
143
ter.-.Frtnif (:•. m -'tea
Sperando di farvene "gradito dono” ab¬
biamo allora messo a punto un elenco
cliccabile, per mezzo del quale è possi¬
bile portarsi sulla spiegazione e il relati¬
vo esempio, di ogni singolo attributo E'
un piccolo contributo che, se l'esperi¬
mento funziona (e se le sw-house lo
apprezzano!), potremmo continuare an¬
che con altre, piccole iperguide. Per
lanciare questa dedicata agli attributi
del QuickTime, dalla pagina elettronica
su C&V sul CD, basterà cliccare su CV-
guide.
Dopo questa breve digressione, proce¬
diamo finalmente con la presentazione
di quello che, di base, potrebbe essere
il costrutto del tag in esame.
Nello specifico, tra le varie combina¬
zioni provate, quella che ci ha soddi¬
sfatto di più vede comprese tra i tag
<body> la seguente istruzione d’incor-
poramento:
Per quanto riguarda la grandezza della
zona d'mcorporamento, questa va at¬
tentamente rapportata alla grandezza
reale del quadro video del filmato.
Prefissare una dimensione più o meno
standard - solitamente in percentuale
100% oppure 50%, ecc. - è la soluzio¬
ne più a buon mercato, ma è ovviamen¬
te meglio specificare una grandezza la
più prossima possibile a quella reale.
E questo per meglio sfruttare e dimen¬
sionare non solo il quadro video dedica¬
to all’embed del movie, ma anche e so¬
prattutto per ga¬
rantire un più ra¬
zionale sfrutta¬
mento dell’area di
stampa della pagi¬
na HTML.
Esemplificando, se il quadro video di un
file .mov fittizio è pari a 240x160 pixel,
dimensionando il quadro a 320x240 ci
ritroveremo con una larga cornice di
spazio non utilizzato. Meglio si dimen¬
siona l’area dedicata all'incorporamento
del plug-in e migliore sarà la resa visiva
d’insieme della pagina.
Tale appunto è ovviamente finalizzato
all'estetica della pagina, non certo al
corretto funzionamento del plug-in.
Altra annotazione da fare è quella delle
preferenze di pagina che, cosi come ci
consigliano i tecnici della Apple, è pos¬
sibile settare direttamente nel tag
<body>, imponendo margini ed even¬
tuali inibizioni
allo scrolling
della pagina.
Un'istruzione
d’esempio po¬
trebbe essere
la seguente:
<embed width=240 height»157
fullscreen= yes
src=“nomefile.mov” align=“center"
</center>
Personalmente abbiamo anche notato
un particolare al riguardo dell’impagina-
zione. Laddove si cercava d'inserire del
testo introduttivo e si sfruttava la cen¬
tratura unica (<center> prima del testo
e </center> dopo il tag di <embed...>
e </embed>), rimpaginazione diventa¬
va confusa. Addirittura il quadro video
veniva riposizionato prima del testo
d’introduzione. Pertanto abbiamo impo¬
sto due coppie di tag <center> e
</center>, uno per delimitare l’intesta¬
zione e l’altro l’istruzione d'incorpora-
mento. In pratica, prima del gruppo di
istruzioni (da <center> a </center>) so¬
pra elencato, abbiamo provveduto a
scrivere il seguente gruppo.
<center>
PROVA di EMBEDDING di QUICKTIME<br>
Trailers di MYSTERY MEN<br>
- Produzione Universal Studio -<br>
(Tutti i diritti riservati)
</center>
Solo così si è ripristinata un’impagina-
zione ordinata, con le intestazioni a pre¬
cedere il quadro video ed entrambi i
gruppi sempre allineati al centro.
✓ Sul CD il file d’esempio per entrambi
i browser è denominato embedqti-
me2.htm
Si tratta di un semplice esempio nel
quale è incorporato un solo filmato, ma
è da notare e apprezzare la
completezza della barra remo¬
ta del QuickTime. Tale barra
comprende tutti i controlli, che
sono regolarmente disponibili
all'uso del player a sé stante
Apple QuickTime e le
funzioni di conversione
L’opportunità di averne provato le fun¬
zioni di embedding, ci ha portato ad ap-
<center>
<embed width=320 height*240
fullscreen= yes
src»"C: \Articoli\cv\ottobre\embedding\mysterymen.iiiov
</center>
Reai Player in em¬
bedding secondo
esempio ’cross-
browser'. ovvero
compatibile sia con
lExplorer che con
Navigator
<body leftmargin-0 topmargin-0 scroll-no>
<center>
>
144
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
iSM.-rrFffir, p. WflfiA
prezzare QuickTime non solo come
player, ma anche come convertitore di
formati.
Tale funzione, va subito precisato, di¬
venta attiva solo a registrazione effet¬
tuata, ma è un'opportunità interessan¬
te che, a fronte di una modica cifra
d'acquisto, ci rende la possibilità di
manipolare ulteriormente il formato
dei file mediali a nostra disposizione,
potendoli cosi riadattare alle nostre
esigenze.
L'opportunità è ghiotta. Cosi abbiamo
cominciato a fare le nostre brave pro¬
ve con tutti quei formati che il player
ha riconosciuto come "filmati".
La lista è abbastanza sostanziosa e va
dall'ovvia compatibilità con i file AVI al¬
le sintesi sonore Wave, ma accetta an¬
che formati puramente grafici, come
ad esempio lo .gif (purché "anima-
ted", però!) e addirittura notazioni mu¬
sicali, com'è nel più classico standard
.mid. In pratica. QuickTime Player è
compatibile con tutti i formati dinamici
più diffusi. Una compatibilità che si
estende dalla fase d'importazione a
quella di esportazione.
Le nostre prove, immancabili, ci hanno
permesso di realizzare conversioni po¬
st-importazione e per esportazione, da:
• .mid verso ,mov (con effetto a cate¬
na: mov-aif, aif-wav). La traduzione è
puramente formale, in quanto il file ri¬
mane comunque in notazione, ma dive¬
nendo compatibile con i tipi di QuickTi¬
me e quindi pronto ad essere utilizzato
negli applicativi di sviluppo ipermediale
Le nostre prove di conversione le ab-
La guida interattiva
all'uso degli attributi d'in-
corporamento del plug-m
QTPlayer
- - j -j J-r-ot
C&V gmputergyideo
—
cito* ivraurm \
• dTata MtrOMrtl
iumiiMNoh
■ ... a.
w~ Q
QuickTime Player
_
ir
c&v
II richiamo delle istruzio¬
ni di uno specitico attri¬
buto aI tag <EMBED>
u« Ma** «irMiwx .•
-4 a»
biamo effettuate provando a convertire
6 brani dei mitici Queen.
Per eseguire tali brani è necessario di¬
sporre del QuickTime Player presente
anche questo sul nostro CD.
.aif e quindi importare definitivamente
per il riutilizzo effettivo negli ambienti
multimediali di Apple.
• ..avi-.mov, semplice e lineare grazie
alla compatibilità con i compressori in-
MIDI originali
MIDI to MOV
Innuendo.mid (69 Kb)
Innuendo.mid.mov (84 Kb)
KillerQueen.mid (47 Kb)
KillerQueen mid.mov (72 Kb)
OneYearOfLove mid (20 Kb)
OneYearOfLove mid.mov (25 Kb)
RadioGaGa.mid (64 Kb)
RadioGaGa.mid.mov (64 Kb)
WeAreTheChampions.mid (39 Kb)
WeAreTheChampions. mid.mov (64 Kb)
WhoWantsToLiveForever mid (22 Kb)
WhoWantsToLiveForever.mid.mov (22 Kb)
1 file ~.mid.mov" che risultano di taglio maggiore rispetto a quello dei MIDI da cui
sono derivati, sono stati marcati anche con codice per la compatibilità con i .mov di
QuickTime 2.0.
• „wav, con conversione in RAM, per
l'esecuzione immediata e quindi la pos¬
sibilità di salvare successivamente in
deo e cinepack.
• ,.mov (verso avi, wav, flc e bmp),
con la possibilità di poter quindi espor¬
tare scindendo la
traccia video da
quella audio e de¬
comprimere la pri¬
ma in una sequenza
d'immagini, in uno
statico bitmap, op¬
pure di convertirla
semplicemente in
un file di animazio¬
ne.
Il risultato che ne è scaturito ci ha final¬
mente fornito una sene di file multifor-
mato e la piacevole sensazione - a pre¬
scindere dal formato Mp3 non suppor¬
tato direttamente - di poter disporre di
un ottimo modulo di conversione.
Tra le "classiche" funzioni di conver¬
sione da/a Avi-Mov e Wav-Aif, quella
che ci ha interessato di più è la possibi¬
lità di poter agire alla conversione di fi¬
le MIDI.
Questi, per essere letti dal QTPlayer,
vedranno modificata preventivamente
la propria desinenza (QT vi aggiungerà
la propria mov) e successivamente po¬
tranno essere trasformati in formato
aif In tal modo saranno presto dispo¬
nibili all'utilizzo nella timeline di un vi¬
deo editor per Macintosh.
Allo stesso modo, da .aif potranno ri¬
tornare in ambiente PC ed essere ulte¬
riormente convertiti in wav oppure in
Mp3.
Kg
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
145
PRATICA
Il Web facile
Dieci Web Accessories per IExplorer,
Applet e file MIDI a volontà!
Tanti file MIDI d’autore - Renato Zero, per tutti i suoi fans! - applicativi di prima utilità,
come gli accessori Web per lExplorer, ed altri ad indirizzo più creativo per la realizzazione
e l'arricchimento delle nostre Home Page.
Quindi una valanga di funzioni liberamente e facilmente riadattabili tra i soliti JavaScript e le
JavaApplet, che cominciamo finalmente a prendere in considerazione!
di Bruno Rosati
Accessori Web
per lExplorer
Tra le caratteristiche migliori di Inter¬
net Explorer 5 c'è quella dell’estendibi-
lità, una sorta di tecnologia "plug-in "
attraverso la quale è possibile arricchi¬
re il browser di funzionalità altrimenti
non disponibili.
Seguendo le linee di promozione di
Microsoft, che ha tra l'altro aperto la
strada con la serie dei suoi "Web Ac¬
cessories ", un sempre maggior nume¬
ro di società terze sta finalmente rea¬
lizzando accessori supplementari per
lExplorer. In questa mini-rassegna vi
presentiamo i primi dieci che ci è stato
possibile reclutare e che, ovviamente,
sono subito disponibili al download a
partire dalla pagina di Internet Pratica
presente sul CD di questo mese.
Surf Monkey Explorer Bar. Progetta¬
ta specificamente per le famiglie, la
barra di Surf Monkey e in grado di se¬
lezionare l'accesso alle pagine Web,
impedendo ad esempio la connessio¬
ne verso i siti X-rated (hanno, di legge,
tutti lo stesso tipo di dominio e tag
Figura 1 - Alexa in
funzione. Il Search se¬
lettivo che l'accessorio
ci offre è automa¬
tizzato e collegato agli
argomenti trattati sulla
pagina attualmente
attiva sulla finestra
principale del browser.
Tutti i link che Alexa
cerca, individua e
mostra sono fortemen¬
te correlati all'argo¬
mento trattato nel sito
in visione.
M. 14.00
<META> di riconoscimento obbligato¬
ri) e incanalando la navigazione verso i
siti a carattere puramente ludico-didat-
lico.
Se il nostro PC è usato anche dai no¬
stri figli e se in generale si vuole im¬
porre sicurezza, ma anche privacy, alle
navigazioni personali, l'uso di Surf
Monkey Explorer Bar è pronto per ri¬
spondere a tali esigenze con traspa¬
renza e semplicità.
Per quanto riguarda l'installazione di
Surf Monkey, una volta avviatala dal
CD questa si concluderà Online, richia¬
mando pertanto una connessione con
il sito.
Alexa. Un motore di ricerca automati¬
co, sempre aggiornato e in tempo rea¬
le. Ad ogni pagina connessa via Explo¬
rer. Alexa lista verticalmente sulla sini¬
stra del browser un frame contenente
146
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Figura 2 - Il sito di
Bloomberg, con in
evidenza tutti i canali
informativi che
fornisce al visitatore.
Particolarmente accat¬
tivante la Bloomberg
Television, che tras¬
mette in formato Win¬
dows Media.
neo a Service di indubbia utilità, come
ad esempio quello al motore di ricerca
del portale stesso, alle notizie del gior¬
no, agli avvenimenti sportivi, alle previ¬
sioni meteorologiche, nonché all'engi-
ne per la traduzione immediata di Inte¬
re pagine Web e alla navigazione sotto
traduzione continua.
SpotOn. Accelera ed organizza i per¬
corsi delle navigazioni sul Web per
mezzo di una fase di precaricamento
dei link da noi segnalati tra i preferiti di
lExplorer. Cosi agendo, al momento
della nostra richiesta di navigazione
verso uno dei siti preferiti, SpotOn ca¬
richerà le pagine interessate pratica-
mente all’istante. In effetti, SpotOn la¬
vora fortemente in background e cari¬
ca nella cache le
pagine preferite
sfruttando i tempi
morti di ogni con¬
nessione.
Accessori Web
da Microsoft. Ca¬
pitolo a parte rive¬
stono i Web Ac-
cessories, apposi¬
tamente sviluppati
da Microsoft.
Il primo, denomi¬
nato proprio Web
Accessories, è un
kit contenente ot¬
to piccole utility,
per mezzo delle
quali diviene pos-
Figura 3 - Dal sito alla barra di Bloomberg, che trasmette e aggiorna continuamente / dati relativi a
quotazioni di borsa ed altre notizie-flash sul mondo dell’economia.
l'elenco dei siti più strettamente corre¬
lati a quello che è attualmente oggetto
della nostra navigazione
Per quanto riguarda la sua installazione
a sistema, va detto che Alexa non è fi¬
sicamente disponibile sul nostro CD,
bensì possiede un link che. allacciata
la connessione al Web, porta diretta¬
mente alla pagina di download
dell'Alexa Ine.:
crosoft/index.html
e avvia una procedura automatica di
installazione.
Bloomberg Bar. Bloomberg Bar è in
grado di fornirci notizie di ogni genere
(politica, finanza, sport, scienze, ecc.),
benché abbiano netta prevalenza quel¬
le inerenti il mondo degli affari, con le
news aggiornate al secondo e attive
24 ore al giorno al riguardo di fusioni,
andamenti azionari, consigli per gioca¬
re in borsa e fare investimenti.
New York Times Bar. Nasce apposi¬
tamente per tenerci costantemente
aggiornati e al passo con le notizie
che, di minuto in minuto, vengono dif¬
fuse dalle agenzie e di rimando dal sito
del mitico foglio newyorkese. Sulla
NYTBar ad ogni connessione ed ag¬
giornandosi ogni dieci minuti per tutta
la durata della stessa potremmo vede¬
re le 5 notizie più importanti della gior¬
nata e le news del momento.
AltaVista AV Tracker La barra di Al¬
taVista ci permette l’accesso istanta¬
Figura 4 - Una pagina
del New York Times
“telematic edition",
Alexa che correla sulla
sinistra e infine la barra
del NYT che "aggiorna
il giornale " in linea con
flash di notizie
intemazionali, politica,
affari, tecnologia e
sport. Più informati di
cosi!
Figura 5 - AltaVista: la
barra correlata di
AVTracker e. al click, la
visualizzazione delle
pagine di
approfondimento.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
147
Figura 6 - SpolOn in fase di settaggio dei preteriti
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Figura 7 - SpotOn in /unzione: basta un click e all'istante uno dei siti preteriti
appare subito in linea. Tale velocizzazione è dovuta alla capacità
dell'accessorio di caricare in cache le pagine catalogate tra i pretenti e tenerle
pronte al click. Il caricamento delle pagine avviene gradualmente durante I
tempi morti di ogni connessione
Figura 8 - Microsoft
Web Devetoper
Accessories: LinkLisI e
Document Tree. Le
due tinestre della lista
del link e delle
istruzioni utilizzate dal
codice della pagina
attualmente attiva sul
browser.
tre le funzioni, una volta lanciate, apro¬
no una finestra a sé stante del brow¬
ser e visualizzano rispettivamente:
• LinkList l'elenco di tutti i link rin¬
tracciati sulla pagina attualmente attiva
sul browser, I link sono tutti attivi, nel
senso che ciccandoci sopra lanciano la
richiesta di connessione verso lo spe¬
cifico sito.
• Document Tree l'elenco di tutti i
comandi e le funzioni utilizzate nel co¬
dice.
• ImageList: l'elenco dettagliato - con
tanto di thumbnail - delle immagini che
sono presenti sulla pagina attiva.
sibile zoomare sulle immagini visualiz¬
zate dal browser aumentando o dimi¬
nuendone l'ingrandimento, selezionare
testo, effettuare ricerche, ecc.
Tutti i controlli aggiunti da WA saranno
disponibili sul menu a discesa che ap¬
pare cliccando il tasto destro del mou¬
se.
Con IE Wallpaper si passa quindi a
funzioni puramente estetiche, per
mezzo delle quali è possibile modifica¬
re i colon e i texture di sfondo dell'in¬
terfaccia del browser. Più che altro è
uno sfizio che si può prendere o me¬
no, al limite per personalizzare l’aspet¬
to del browser.
Ben altro discorso è quello che va fat¬
to per le utility racchiuse in IE Power
Tweaks, che aggiungono al browser
un tasto di Off line/Online - semplifi¬
cando quindi l'esecuzione dell'equiva¬
lente comando presente sul menu File
- ed una serie di comandi di limitazione
nella navigazione Ultima piccola utility
è quella dell'inserimento del comando
"Copy URL", selezionando il quale
(sempre con il tasto destro del mouse)
è possibile copiare automaticamente
l'URL della pagina attualmente visua¬
lizzata nella clipboard.
Il quarto e al momento ultimo acces¬
sorio prodotto da Microsoft è il più raf¬
finato Web Developer Accessories,
attraverso il quale lExplorer diviene un
valido compagno di lavoro anche per
gli sviluppatori WDA al riguardo mette
a disposizione - sempre per mezzo del
pull-down richiamabile con il tasto de¬
stro del mouse - le funzioni di LinkList,
Document Tree e ImageList. Tutte e
Se dal punto di vista del Webmaster è
soprattutto utile la funzione Document
Tree, personalmente ci è parsa interes¬
sante ITmageList. Lanciato il comando,
sempre per mezzo del bottone destro
del mouse, la funzione ImageList elabo¬
ra la pagina HTML attualmente visualiz¬
zata e conta e cataloga tutte le immagi¬
ni, GIF e JPEG che siano, presenti sulla
pagina. Di ciascuna viene quindi riporta¬
to l'URL di provenienza, il taglio in byte
e le dimensioni in pixel, A fondo elen¬
co, una tabella riepilogativa fa il conto
delle immagini rintracciate sulla pagina
attiva, il totale dei byte e quindi il rical¬
colo dei tempi di caricamento dell'insie¬
me. Interessantissimo quest’ultimo
particolare, per mezzo del quale il Web¬
master entra in possesso dei dati relati¬
vi alla velocità di visualizzazione della
pagina in lavorazione, una volta che, ul-
148
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Figura 9 - Microsoft Web Developer Accessones:
ImageList. Provata sull'Home Page di MCD-
ROM, la funzione ImageList è in grado di elencare
tutte le immagini presenti nella pagina HTML
visualizzata. Nel riquadro in evidenza abbiamo
fatto visualizzare il resoconto finale relativo al
numero delle immagini, il peso totale in byte e i
tempi al download relativi a varie tipologie di
connessione.
timata, verrà messa in linea. Per curio¬
sità abbiamo fatto la prova con l'Home
Page di MCD-ROM, che tra l’altro si vi¬
sualizza con una disposizione a due tra¬
me (e rimageList riconosce e ripartisce
le immagini per ciascuno dei trame!).
Lanciato il controllo ImageList, abbiamo
verificato che, se questa Home Page
fosse in linea così com'è caricata da
CD, con tutte e 17 le immagini di base
da cui è abbellita (oppure appesanti¬
ta...), per caricare completamente im¬
piegherebbe 1 ' 19” a 14,4 Kbit/sec, qua¬
si 40 secondi con un modem da 28.8 e
poco più di 20 secondi con una connes¬
sione a 56 Kbit/sec.
Ok, è decisamente lenta. Facciamo me¬
mo e, nel caso in cui si decida di pubbli¬
carla in linea sul sito di MC, faremo fare
una cura di dimagrimento alle GIF che,
sicuramente, hanno bitplane in abbon¬
danza!
Per essere sempre aggiornati con le ul¬
time novità in fatto di accessori per IE.
oltre alla ricerca libera sui vari siti di di¬
stribuzione software, un punto d’infor¬
mazione particolarmente aggiornato è
ovviamente quello di Microsoft che, a
partire dall’LIRL: _
IhttP, //www. microsott.com/wlndows/ie/
webaccess
elenca tutti gli accessori prodotti e cer¬
tificati e li rende pronti al download
Figura 11 - La pagina
biografica di Renato
Zero vista sotto il
trame di MIDIIink
Figura IO - Un mìni-
poster prelevato dal
sito Zeromania.
MIDIIink:
il sito di Renato Zero
Toma MIDIIink, i siti delle star in offline.
e toma alla grande con un grande della
canzone italiana Renato Zero, da incon¬
trare e rincontrare attraverso il suo "Ze-
romama"!. un sito ben fatto, ricco di
informazioni, immagini, file MIDI (i mi¬
gliori in circolazione, dato che sono nca-
vati dagli spartiti originali!) e altre inizia¬
tive telematiche verso cui navigare
Renato Fiacchim (in arte Renato Zero)
nasce a Roma il 30 settembre del 1950
in Via di Ripetta.
nel cuore di Ro¬
ma, poi la sua fa¬
miglia si trasferi¬
sce in una borga¬
ta romana, la
Montagnola, che
verrà utilizzata co¬
me background di
molti suoi succes¬
si musicali.
Il suo esordio arti¬
stico è abbastan¬
za precoce, appa¬
rendo al Ciak di
Roma nel 1964 a
soli 14 anni e suc¬
cessivamente al
mitico Piper, dove nel '66, durante uno
spettacolo, viene notato dal coreografo
Don Luno, che lo inserisce nel gruppo
di ballo di Rita Pavone "Collettom e Col-
lettine". Sono dello stesso periodo le
sue partecipazioni ad un programma di
Renzo Arbore e Gianni Boncompagni e
la realizzazione del suo primo 45 giri in¬
titolato "Non basta, sai”. Altri tre anni di
alterne fortune ed ecco che nel '69 Fe¬
derico Fellini lo vuole per una parte nel
suo film "Satyricon" A questo segui¬
ranno poi la presenza nel cast dell'edi¬
zione italiana del musical "Hair" e della
rock-opera di Tito Schipa jr "Orfeo9". Fi¬
nalmente, nel 1972 ecco Renato firmare
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
149
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Figura 12 - Il testo
delle parole di una
canzone di Renato
Zero.
Figura 13 - Cinque tra
i dieci Script e Applet
che abbiamo inserito
su questo numero.
•• •- ùdJ tr.• -ry- ->
Cool Menu
Billboard
<TJavaFILE lm A*
ArrowLink
il suo primo con¬
tratto discografico
come cantautore
con la RCA Un an¬
no, ed esce il suo
primo LP intitolato
"Noi, Mamma,
No!". La scalata al
successo, seppure
lentamente, co¬
mincia, per arrivare
alla fatidica cima
con la pubblicazio¬
ne del suo terzo
LP, "Trapezio". La
consacrazione è
totale, di pubblico
e di critica, e viene
sancita dalle vendi¬
te record anche
del singolo "Madame" Da questo pun¬
to in poi, la stella di Renato Zero si ac¬
cende per non spegnersi più.
Ecco, cedendo ad una debolezza, in
quanto fan di Renato, abbiamo voluto
iniziare la presentazione del MIDIIink di
questo mese con una mini-biografia di
quello che è sicuramente uno dei mag¬
giori artisti degli ultimi ventanni di mu¬
sica leggera italiana. Un artista al quale
il sito verso cui v’invitiamo a navigare
rende effettivamente onore.
Zeromania
ltjOP.;mywW-Ze_roman,;a,c^
è difatti ben fatto e ben articolato. Al
suo interno è possibile rintracciare tan¬
tissimi contenuti A partire dalla biogra¬
fia - molto più dettagliata rispetto al
sunto appena fatto - e passando per
l’elenco completo della discografia
dell'artista (l'elenco degli LP e le imma¬
gini delle copertine dal 1973, "No!,
Mamma, No!", al 2000, "Tutti gli zeri
del mondo"), con la ricchezza delle pa¬
gine dedicate ai fili MIDI di oltre 50 tra i
successi dell’artista e i relativi testi con
tanto di accordi. Inutile sottolineare che
tali MIDI sono i migliori in circolazione,
m quanto derivati direttamente dagli
spartiti originali Ma è chiaro, la naviga¬
zione del sito non finisce qui A disposi¬
zione del visitatore ci sono anche le pa¬
gine dell’Album dei ricordi (Fotografie),
che fissano i momenti salienti della car¬
riera dell’artista, e le News, che tengo¬
no al passo con iniziative, concerti, ecc
E non poteva certo mancare una Mai¬
ling List e una Chat per tutti i "sorcini"
d’Italia. Interessante è anche la pagina
del Sondaggio, a cui sembra che lo
stesso Renato Zero dedichi molta at¬
tenzione.
Di tale sito abbiamo provveduto a fare
una presentazione offline, inserendo le
pagine interattive relative alla Biografia,
la Discografia, le Fotografie e infine i
MIDI e i Testi. Quest’ultime due pagine
dispongono solo di alcuni estratti, ma
già permettono di scaricare liberamente
le notazioni di 15 tra i maggiori successi
di Renato Zero e i testi di 5 canzoni che
trovano ovviamente corrispondenza
nelle notazioni musicali relative. Anche
in questo caso, quindi, chi vuole, potrà
cimentarsi nella realizzazione (facile ed
immediata) dei suoi MIDIoke, da canta¬
re in compagnia con gli amici. Ricordia¬
mo che per la realizzazione dei file ka¬
raoke, mettiamo a disposizione dei no¬
stri lettori l’editor WinOKE e il player
Van Basco, che sono scaricagli diretta-
mente dal CD di MCmicrocomputer di
questo stesso numero. Ormai i due ap¬
plicativi rappresentano un corredo fisso
di Internet Pratica.
Speciale Java(Script):
trucchi e spicchi di
mele!
Dieci tra Script e Applet pronti all'uso e
liberamente riadattabìli alle proprie esi¬
genze. Sulle pagine interattive di IP su
MCD-ROM sarà possibile scaricare gli
zippati, ma soprattutto provare immedia¬
tamente la resa di ognuno dei singoli,
piccoli gioielli di codice qui appresso
elencatiI
1- Site Agent Una piccola, ma efficien¬
te guida animata capace di presentare
un'area dedicata all’elencazione interatti¬
va di News (in modalità scrolling), infor¬
mazioni in genere e avvisi anche con
supporto audio (agent).
2- Billboard. Generatore di banner pub¬
blicitari multipli con la possibilità di setta-
re effetti di transizione e durata in scher¬
mo ed ovviamente d’inserire l'URL di
collegamento. Le immagini che è possi¬
bile far alternare in schermo sono limita¬
te a quattro e gli effetti di transizione a
sei, rotazione, voltapagina, split, cubo,
ecc. (billboard)
3- Message Slideshow. Possibilità di
far apparire messaggi pubblicitari all'in¬
terno di aree di testo, con durate in
schermo prestabilite (sshow)
4- Screen Split. Altro tipo di slideshow
d’immagini Senza tempi di durata pre¬
settati, l'immagine attualmente visualiz¬
zata nel quadro video dell'applet potrà
150
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Figura 14 - L'Home *
Page di FlashKit, un
silo "made in llaly"
interamente dedicato
all'apprendimento di
Macromedia Flash.
Figura 15 - FlashKit.
Un gioco scritto In
Flash durante la fase
di preparazione.
essere sostituita dalla successiva sem¬
plicemente ciccandoci sopra con il botto¬
ne sinistro del mouse (screensplit).
5- Mouseover Arrow JavaScript con il
quale è possibile evidenziare parole
linkate facendogli apparire accanto una
piccola freccia lampeggiante al passag¬
gio del mouse (arrow).
6- PlasmaX Applet Banner di presenta¬
zione di una pagina o qualsiasi altro pro¬
gramma in linea, sul quale è possibile far
visualizzare del testo esplicativo, come
titoli, credits, ecc. (plasmax).
7- Orbitary. Volete realizzare un mes¬
saggio ad effetto che appare sulla vostra
Home Page? Con Orbitary è possibile
scrivere un piccolo slogan e farlo visua¬
lizzare mentre gira intorno a qualsiasi im¬
magine di sfondo (orbitary).
8- ABC Menu Un menu semplice ed ef¬
ficace, sia come estetica che come resa
pratica, con gradevoli effetti di change-
color al passaggio del mouse (abcmenu).
9- Cool Menu. Continuando nella serie
dei menu dinamici, dopo l'applet di ABC
Menu, ecco un più semplice, ma non
per questo meno efficace, JavaScript
subito pronto all'uso. Si tratta di un me¬
nu ben delimitato anche cromaticamen¬
te, nel quale appaiono in verticale tutti i
link che vogliamo inserire e, sull'ultima
riga dello stesso, un breve commento
d’introduzione ai contenuti della pagina
selezionata.
10- MultiLink. Altro JavaScript che poi
altro non è che una "evoluzione" del
change-image che utilizziamo nella Ho¬
me Page di MCD-ROM. Passando con il
mouse sopra ad una GIF, se ne visualiz¬
za un'altra in un'apposita cella dedicata.
In questo caso MultiLink opera a ben
due change-image contemporanei, di cui
uno avviene anche su un altro frame.
Per chi cerca quindi soluzioni più com¬
plesse rispetto al "semplice" change-
image di MCD-ROM, eccolo servito!
IPclub Home Page
FlashKit
Khttp://www.flashkit.3000.it/]
"Benvenuti in FlashKit, il più autorevo¬
le sito Web specializzato in Macrome¬
dia Flash. Qui potrete trovare tutorial,
filmati, esercizi, corsi, loop musicali e
tutto il necessario per creare il vostro
sito dinamico
Recita cosi lo slogan introduttivo al sito
che vi segnaliamo questo mese.
In effetti FlashKit si propone con l'ambi¬
ziosa finalità di diventare una preziosa
risorsa online - e tutta italiana, come or¬
gogliosamente scrive l'autore - per
spiegare e guidare nel mondo di Flash.
A nostra disposizione troveremo tuto¬
rial, guide interattive, corsi, esempi pra¬
tici, suoni e animazioni.
Per dare un senso maggiore della qua¬
lità del sito ci siamo permessi di scari¬
care qualche file di prova, come ad
esempio:
• Drip; l'animazione di un logo.
• 3D; l'apertura di un sito.
Diversi i FlashGame. in rappresentanza
dei quali su MCD-ROM potrete prova¬
re:
• Blob; mangia i "blob" dell'avversario
con i tuoi "blob": 2 players.
• Tempest; uno "sparatutto" con vista
su di un tunnel tridimensionale.
Per quanto poi riguarda la fase didatti¬
ca, come già accennato su FlashKit so¬
no presenti sia un tutorial che delle le¬
zioni pratiche. Quest'ultime, in numero
di 6. al momento argomentano sulla
realizzazione di scritte animate e anima¬
zioni in genere, inserimento e sincroniz¬
zazione di un suono e l'importazione di
un file di Flash in una pagina HTML. Ol¬
tre a tali pagine, su FlashKit è anche di¬
sponibile una FAQ per le domande/ri¬
sposte immediate, una MainList per te¬
nersi sempre aggiornati e quindi un
paio di link interessanti, come ad esem¬
pio quello verso Ritacc ( http://mem-
bers.xoom.it/ritacc l, nel quale sono
disponibili moltissime lezioni pratiche
sull'applicativo con le quali è possibile
completare il tutorial e le lezioni offerte
da FlashKit. MS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
151
iìH
Chat,
ovvero come chiacchierare
con il mondo!
Il mondo della libera discussione, in diretta, su Internet, è passato, in qualche anno, da esperimento
di pochi appassionati a fenomeno di massa, in espansione continua ed esplosiva.
Ma cosa è davvero, e come affrontare questo mondo così affascinante e, per certi versi, misterioso?
di Raffaello De Masi
La nostra bolletta telefonica di casa è
diventata un bruciatore di danaro, conti¬
nuamente acceso! Non so voi. ma
quando torno a casa posso misurare il
tempo da cui le mie donne sono rien¬
trate dall'incandescenza dell'apparec¬
chio telefonico.
Mia moglie telefona all'amica per
chiederle di andare per spese nel po¬
meriggio, e resta attaccata al telefono
per tre quarti d'ora, toccando tutti i
campi dello scibile e dell'interesse
umano ("hai visto quanto è diventata
brutta....", "hai visto Maria l'altra sera,
con quei quattro stracci addosso, man¬
co fosse stato un vestito di Ferré", per
finire "quanto è pesante mio marito!")
e per concludere "Non ricordo più per¬
ché ti avevo chiamata!". E questo è
niente; la sera, casa mia, almeno dal
punto di vista telefonico, è una fortezza
inespugnabile. Avevo pensato che met¬
tendo una linea ISDN avrei potuto risol¬
vere il problema, ma non ho fatto altro
che rendere più semplice il compito alle
due, la piu piccola non ha ancora capito
la funzionalità del mezzo.
Insomma, pare che, senza chiacchie¬
rare. le donne siano come morte! Cosi
Internet non poteva certo tirarsi indie¬
tro, nel mettere a disposizione mezzi
per soddisfare tale istinto inalienabile. E
allora, ecco la Chat, questo mezzo di¬
verso d'utilizzo della grande rete, che
permette di fare solo una cosa, conver¬
sare! Vi pare poco?
Jk.,1
Si
Un esempio di Chat
bifronte; io stesso
tornitore gestisce
ambienti in solo testo
e virtuali.
“H
3 *>*•
Ti aspetto
in salotto!
Ma cosa è, in al¬
tri termini, una
chat? Dal punto di
vista dell'uso diret¬
to, una specie di
porto franco dove
incontrare gente
da tutto il mondo,
esprimere opinio¬
ni, lasciare mes¬
saggi. ritrovarsi con vecchi amici , ma- pub grande quanto il mondo, e ci andre-
gari lontani; insomma, pensate a un te molto vicino.
152
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Virgilio, pnp./.'www. virqino.n ir
' " ' ia guidai
_J mette a
disposinone una buona guida per chi
non conosce ancora i segreti delle
Chat
Alice in thè wonderful land.
Quando si capita in una Chat, la prima cosa che colpisce è l'abbondanza di for¬
me criptiche, abbreviazioni, sottintesi Talvolta una risposta è rappresentata da
una stringa di lettere senza apparente significato logico. Nessun problema, si
tratta probabilmente di acronimi o di emoticon.
I primi sono abbreviazioni di frasi correntemente usate, WWW ci aiuta a trovar¬
ne il significato, ma nel frattempo ne forniamo qui qualche forma piu diffusa.
A ìli scoperta dell'lRC
IRC
Acronimi
più usati e loro significato:
BRB
be right back
torno tra poco
FWIW
for what it's worth
per quel che vale
<g>
grin
sorridi
IMH0
in my humble opinion
nella mia modesta opinione
IRL
in reai life
nella vita reale
ROTFL
rolling on thè floor laughing
rotolarsi sul pavimento per le risa
RTFM
read thè f"*ing manual
ovvio il significato, con la parolaccia mascherata
TTYL
talk/type to you later
a risentirci
Gli emoticon sono composizioni di lettere battute alla tastiera che, viste ruotando il foglio
di 90°. danno l'impressione di una faccma dotata di particolare espressione.
Emoticon (smiley) più comuni e loro significato:
")»
:-D
:-)
:-P
:-l
MI
:-<
:-l
■°-(
:-e
>-)
>:-(
:-X
:-()
:-0
0 :->
>3
:-/
:-Z
:-x
•-*
?-(
*->
smile
sarcastic
wink
laughing or doublé chin
laughlng tears
grln
laughing
wry smile
sticklng tongue out
sad, angry
very sad or very angry
sad
indifferent/sad
weepmg
big tear
angry
angry, yelling
disappolnted
evll
angry (thanx to Pamela J Souza)
mute or big kiss
talking
surprised/shocked
shocked
baio
has eaten a lemon
skeptical
sleeping
kissing, or mute
sorry, I didn't want to say that
sorry, I don't know what went
wrong
drunk (red nosel
stoned
%-) stared too long at monitor
#-) dead
X-) mconscious
-Q smoking
(:-) bald
.-) one-eyed
punk
<:-) stupid question (donkey's hatl
<1-1 chinese
@:-l arab
8:-) little girl
-1-8 big girl
l:-| robot
wearmg glasses
8-) wearing (sun)glasses / wide-eyed
grin
B-) horn-nmmed glasses
B>) sunglasses on head
, A ) side view
:-) nose
<) moustache; variant -0
_0-l aquanaut
(:-) wig
-E vampire
>1 vampire
(-: left-banded
:o) boxer's nose
S:-l (I really don't know that one, sorry,
Maybe it means "bad hair”?
kissmg smilies (thanx to Donna Me
Ghee)
d:-> wearing a cap (thanx to Sofia
Mooney)
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153
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Alcuni esempi di
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straniere; con alcune
migliaia a disposizione. ri
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sceglierei Ma non è
detto che prediligere le più frequentate sia
sempre un vantaggio!
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154
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Dal punto di vista tecnico è, o alme¬
no lo è stata fino all'anno scorso, sino¬
nimo di IRC (Internet Relay Chat - vedi
riquadro), anche se oggi nuovi ambienti
e nuove tecnologie hanno ampliato il
range della discussione in tempo reale,
inclusi i cosiddetti "mondi virtuali" in
cui si può assumere un vero e proprio
"aspetto fisico".
4 * ~~
Nonostante queste innova¬
zioni, l’IRC classico (che peral¬
tro è sovente sinonimo di un
Client ben definito, mIRC, ini¬
ziatore della stirpe e oggi giun¬
to alla versione 5.71) è ancora
il più diffuso e popolare foro di
chat, con migliaia di canali-
aree di discussione. Per acce¬
dere ai gruppi occorre scarica¬
re un software, il Client, ap¬
punto, di cui accenniamo suc¬
cessivamente.
Niente impedisce però di
accedere alle cosiddette Web-
chat, pagine Web che ospita¬
no finestre di chat, e non abbi¬
sognano di particolare softwa¬
re per funzionare. Ma queste
aree sono viste, dai "chiac-
chieratori" veterani, come gio¬
cattoli da bambini, di modesta
rilevanza.
L'avventura di IRC ebbe ini¬
zio in Finlandia nel 1988, da
un'idea di Jarkko Oikarinen,
ma il fenomeno assunse rile¬
vanza mondiale nel gennaio
La ChatEtiquette.
La chat è un luogo pubblico, e come in ogni luogo pubblico, vanno rispettate certe regole
di comportamento; la maggior parte della chatetiquette si basa su regole del senso co¬
mune, ma ci sono certe cosette specifiche che occorre tenere a mente.
✓ quando entriamo in un canale mai frequentato prima, non interveniamo subito, ma im¬
pieghiamo un po' di tempo per renderci conto di cosa si sta discutendo
✓ non impegniamo molto la conversazione con discorsi lunghi La chat è fatta di frasi
brevi, sovente telegrafiche, perciò, se dobbiamo esprimere concetti ampi, spezziamo il
nostro dire in frasi piccole, ponendo alla fine di esse dei punti sospensivi,, che indicheran¬
no che il discorso continua
✓ non ignoriamo le persone che si rivolgono a noi. Diamo sempre una risposta, anche
solo per chiedere di non essere disturbato,
✓ non usare scrittura tutta In maiuscolo. In chat, come in e-mail, è considerata come gri¬
dare. E alzare la voce non ci rende certo piu credibili, non incanta nessuno, e ci potrebbe
far sbattere fuori, se la chat ha un moderatore
✓ evitare cose che possono far rallentare la chat Ad esempio, molti utenti hanno la catti¬
va abitudine di uscire facendosi precedere da righe ognuna contenente un numero pro¬
gressivamente inferiore. E' una abitudine stupida e non incanta nessuno, come pure mu¬
tile è usare frasi come "ciaoooooooooooo", o impegnarsi in discussioni pubbliche di poli¬
tica, calcio o altro. Se proprio volete farlo, chiamate una conversazione privata, nessuno vi
disturberà e non disturberete nessuno I
✓ tutti, ma soprattutto le donne, dovrebbero essere attenti a non usare , in chat. il pro¬
prio nome, né a comunicare informazioni personali. Diffidare di appuntamenti presi attra¬
verso questo mezzo e. se proprio si vuole, andarci accompagnati, In ogni caso evitare di
dare nome o cognome, numeri di telefono, o indicare dove si vive o si lavora. Se proprio
si vuole scambiare e-mail con un nuovo amico, aprire un account Web-based su uno dei
tanti fornitori gratuiti e anonimi, e usare un nickname come intestario e firma.
✓ se si è infastiditi da partecipanti maleducati o inopportuni, usare il comando /ignore
(seguito dal nick indesiderato), che escluderà dalla visualizzazione i messaggi del seccato¬
re. Oppure rientrare nel canale con un nick diverso.
✓ se i problemi di infastidimento sono gravi, riportare il fatto all'amministratore del siste¬
ma, usando il comando /motd, che mostrerà il messaggio del giorno e il nome e l'indirizzo
deH'amministratore-moderatore.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
155
1991, quando il mezzo servi come area
di scambio di opinioni durante la Guerra
del Golfo e il bombardamento di Bagh¬
dad. IRC divenne, in quel periodo, il più
potente mezzo di scambio di notizie e
commenti della comunità mondiale. Si
calcola che, al momento dell'annuncio
della pace, siano stati contemporanea¬
mente in viaggio oltre sessanta milioni
156
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
ICO, Il più famoso e
apprezzato software,
tanto da divenire
sostantivo per
antonomasia, è giunto
alla versione 2000.
di messaggi.
Entrare la prima volta in IRC può es¬
sere una esperienza sconvolgente; in
un articolo su WWW si legge che è co¬
me arrivare nel regno di OZ. Il colloquio
è talvolta tanto veloce da rimanere fra¬
stornati, il gergo è talvolta incomprensi-
bile, il significato di parole e discorsi so¬
vente oscuro. Ci troveremo di fronte a
termini come porte e host name. e ve¬
dremo passare e sparire acronimi, ab¬
breviazioni, emoticon. Niente paura, è
più semplice di quanto si possa pensa¬
re!
Ma prima di giungere a ciò, vediamo
di renderci conto cosa c'è dietro questa
apparente Torre di Babele; oggi IRC
consiste in una serie di server (compu¬
ter dove vengono gestite le chat, o, co¬
me si dice in gergo, "ospitate"), sparsi
per il mondo e smembrati in due dozzi¬
ne di network separati, con nomi come
DALnet, EFNet, Undernet, Bpnet e al¬
tri Ogni network è suddiviso in canali,
o stanze se si preferisce, ognuna dedi¬
cata a un particolare argomento (sebbe¬
ne le digressioni siano più la regola che
l’eccezione). I network più ampi posso¬
no raggiungere anche i 3000 canali.
Il Client di IRC (il programma, installa¬
to sul nostro PC, che ci fa entrare in
contatto) ci permette di partecipare, ac¬
cedendo a un server, alla rete condivisa
dalla discussione stessa (immaginiamo
un supermercato con più entrate). I ser¬
ver di ogni network possono essere
collocati ovunque, ma qualunque contri¬
buto venga dato da un partecipante vie¬
ne rapidamente distribuito in tutta la re¬
te. cosi ognuno può sapere chi è in
quel momento presente, e ognuno può
scambiare messaggi e file con chiun¬
que altro. Il tutto, manco a dirlo, in tem¬
po reale. Più comodo di così? «g
Le forme del chat.
IRC è certamente la forma più diffusa di chat, ma ci sono altre forme più moderne, che negli ultimi tempi hanno assunto sempre più im¬
portanza Quale la differenza, allora? A un occhio non allenato spesso i diversi ambienti possono sembrare simili, o almeno sembrano simi¬
li i risultati, ma ci sono disparità significative che vanno evidenziate, cosi che ognuno possa scegliere quel che più si confà alle proprie esi¬
genze.
IRC.
Internet Relay Chat è un ambiente text-based, vale a dire basato
su testo scritto che compare in una finestra di scambio, e necessi¬
ta di un programma Client come mIRC I client (programmi che
aprono sulla nostra macchina finestre che permettono di colloquia¬
re) comunicano attraverso Internet, ma non hanno nulla a che
spartire con WWW o con i browser
Per confondere ancora di più le idee, esistono delle chat che usa¬
no pacchetti IRC mascherati in una pagina Web, e, al contrario,
Client di chat (come Microsoft Chat) che possono essere usati per
connettersi ai server IRC
WebChat
Esistono molte forme di WebChat; le più semplici sono quelle
HTML based, che si aprono in una finestra di WWW, dove si batte
il messaggio in una finestrina di testo, e si clicca un bottone per
spedirlo. Per leggere i nuovi messaggi, una volta occorreva ricari¬
care manualmente la pagina, mentre oggi questo viene fatto spes¬
so automaticamente dai server. Non si tratta di una vera chat in
tempo reale, ed è, di fatto, oggi quasi abbandonata
La forma successiva di WebChat si basa su forme Java e Java¬
Script. Quando si entra in una particolare chat, il nostro browser
carica l'applet. E' garantito il tempo reale di trasmissione, e le fine¬
stre possono incorporare grafica, audio e video
Una terza forma si basa sull'uso dei plug-in, che, ovviamente, oc¬
corre scaricare prima di entrare e partecipare alla discussione (que¬
sta operazione viene , molte volte, eseguita automaticamente)
Molte chat si basano su questa formula, come SnapOnLme,
Yahoo!, Excite Alcuni plug-in per chat di questo tipo, come
WWWIRC. sono in effetti gateway, porte di ingresso, a IRC.
Sta crescendo sempre di piu il numero delle chat ibride, che incor¬
porano il meglio delle tre forme; l'area di Chat di Excite, ad esem¬
pio. si serve congiuntamente di applet Java e di plug-in detti Virtual
Places.
Chat Proprietarie
Questo tipo di chat richiede lo scaricamento e l'installazione di un
software realizzato da un particolare produttore, che generalmente
riconosce server adatti a questo software Alcuni di essi richiedono
l'iscrizione al servizio per poter partecipare. Microsoft Chat, noto
anche come Comic Chat, è un client che permette di chiacchierare
sia su chat-server Microsoft, sia su piu standard IRC. Servizi on line,
come Prodigy e AOL. hanno sofware chat e servizi proprietari
Buddy List
Si tratta della più versatile e recente forma di chat, in forma di
messaggeria istantanea. Questo tipo di applicazioni (buddy signifi¬
ca amicone, amico fraterno) permette di specificare un gruppo di
conoscenti con i quali si desidera chiacchierare e scambiare file II
programma avvertirà quando questi saranno in linea L'esempio
più potente e raffinato di questa mirabile forma di ch at e ICQ, di
ICQ Software (ex Mirabilis Sw , http7/www icq.con) ), un client
elegante e potentissimo (ne è stata realizzata nel maggio scorso,
la versione 4 31 - beta version ICQ2000 , praticamente definitiva)
crea un articolato ambiente virtuale di messaggistica, e-mail, pagi¬
ne bianche e gialle, risposte in caso di assenza, e cosi via. Impara¬
re a usarlo può essere una esperienza entusiasmante, anche se ri¬
chiede un minimo di impegno.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
157
AVVISI Al NAVIGANTI
Il volo dell'airone
Martedì, 25 luglio del 2000, è una data che la storia dell’aviazione civile non potrà
dimenticare; il Concorde 203, F-BTSC, dell’AirFrance, in partenza dall’aeroporto Charles De
Gaulle di Parigi, in volo per New York, precipita dopo sessanta secondi di volo,
apparentemente a causa del cedimento del gruppo dei motori di sinistra. Ad agosto il
certificato di navigazione degli aerei viene ritirato, e nessun Concorde si è più alzato dal
suolo! La fine immeritata di un mito? Concorde ^ .
di Raffaello De Masi
Il 13 agosto scorso il Concorde si è
alzato per l'ultima volta in volo dall'aero¬
porto di Parigi per l’ultimo viaggio verso
gli Stati Uniti. A bordo c'erano solo i no¬
ve membri dell'equipaggio, e questo
inutile e penoso viaggio deve essere
certamente sembrato ben più del canto
del cigno di un aereo che doveva esse¬
re il passo nel futuro già trenta anni fa,
quando il 3 gennaio del '69, esegui il
primo test di volo e due anni dopo, il 25
maggio del 71, effettuò il primo volo
intercontinentale. Ma occorre attendere
fino al gennaio del 1976 perché venga
effettuato il primo volo ufficiale.
L'esigenza di un aereo da trasporto
civile supersonico cominciò a farsi sen¬
tire intorno alla metà degli anni cinquan¬
ta, e divenne argomento d'attenzione
agli inizi del decennio successivo. Se¬
condo quanto ricorda il Washington Po¬
st. il progettista inglese, Sir Archibal
Cox, pare abbia schizzato i primi disegni
del Concorde e scritte le prime specifi¬
che su un blocco d'appunti intorno alla
fine del '59, due anni dopo il lancio del¬
lo Sputnik da parte dell'Unione Sovieti¬
ca, e un anno prima della costituzione
dell’ente aerospaziale americano, la
NASA.
All'inizio, Stati Uniti, Francia e Gran
Bretagna furono tutti seriamente e se¬
paratamente interessati alla costruzione
di un aereo con queste caratteristiche.
Ogni nazione portò avanti una serie di
ricerche in tal senso, ma il costo del
progetto, che apparve subito notevole,
costrinse la British Aerospace e la Fran-
ce Aerospatial a riunire le loro forze. La
Boeing, gigante privato della costruzio¬
ne di aeromobili, iniziò la ricerca per la
realizzazione di un tal mezzo (SST Su¬
per Sonic Transport) più o meno nello
stesso periodo, con l'aiuto del governo,
ma l’entusiasmo si smorzò rapidamen¬
te, anche a causa delle immediate rea¬
zioni delle associazioni ambientaliste e
l'opposizione di ampie frange del Con¬
gresso, che già vedeva nella NASA un
ente destinato a potentemente assorbi¬
re ingenti risorse finanziarie. D'altro
canto già la stessa Boeing aveva
espresso seri dubbi sulla convenienza
commerciale nell'affroniare un simile
progetto, che si prospettava costosissi¬
mo, e di difficile proponibilità dal punto
di vista dell'utenza.
I governi francese e inglese, la cui
struttura finanziaria meglio si offriva a
finanziare progetti con interessenza
pubblica, soprattutto nel campo
dell’aviazione militare e civile, prosegui¬
rono nel supporto al progetto (interes¬
sante ricordare che inizialmente si
chiamò Harmony, anche se successiva¬
mente fu ribattezzato con il nome con
cui è noto). Le due nazioni avevano co¬
me scopo non confessato di dimostra¬
re, mentre Unione Sovietica e USA era¬
no impegnate principalmente nella cor¬
sa allo spazio, di essere capaci di tra¬
sportare l'uomo attraverso il mondo nel
modo più rapido possibile. Cosi si acce¬
lerò, anche con immani finanziamenti,
lo sviluppo del progetto, tanto che il pri¬
mo volo sperimentale del nuovo aereo.
158
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
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Alterni. aia(«wa 4laai^i vitata la ifvtla ala» y toa/ftaa. aaltat avito tmhaM
fos? 551 g
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■ttaalUto 1 iniHi* !-rt.-1-i ■ Ut.\+Jm» 1
O •**••»
avvenuto nel marzo 1969, segui solo di
quattro mesi lo sbarco dell’uomo sulla
luna (per la verità non si trattò del primo
tentativo, visto che i russi avevano, il
31 dicembre dell’anno precedente, ef¬
fettuato il primo volo di test del Tupolev
144, un gigantesco aereo supersonico
Alcuni dei numerosi sili dedicali alla storia del
Concorde e all'Incidente del luglio 2000
specifiche e particolari).
per passeggeri).
Per la verità la storia parallela del
TU 144 e del Concorde ha notevoli so¬
miglianze; i test di volo appena descritti
furono di molto subsonici. Il Tupolev
superò la barriera del suono solo nel
maggio dello stesso anno, mentre oc¬
correrà attendere il gennaio successivo
perché lo stesso accada per il Concor¬
de. La risposta dei russi non si fa atten¬
dere e il 26 maggio il Tu144 supera la
velocità di Mach2 e l’aereo, con una di
quelle assurdità care alla mentalità so¬
vietica, viene dichiarato "Eroe
dell'Unione Sovietica". Nello stesso pe¬
riodo la Gran Bretagna, nello sforzo di
mantenere la supremazia della Rolls-
Royce sulla Pratt&Whitney e sulla Ge¬
neral Electric nella costruzione dei mo¬
tori a reazione, rifinanzia il progetto con
altri 47 milioni di sterline.
Aquila solitaria
Nel ‘71 il Concorde porta a termine il
primo volo intercontinentale, da Tolosa
a Dakkar, e, la settimana successiva,
vola per circa 30 ore, di cui 13 a velo¬
cità supersonica, con un tour in Ameri¬
ca meridionale Due anni dopo tocca a
un Tour in USA, e viene utilizzato per
osservare, in quota, una eclisse solare
(l’eclisse, di particolare importanza, fu
"inseguita" per 77 minuti). Le dimo-
Webografia
nitp //www tieocmerl com/CapeCanaveral/Lab/8952/ hnp.//www.concoraesst comi
pitpy/lreespace.Virgin nei/paui.naminon/concorde/concordei .htm
httpy/aviationor.com/concorae/c prod .htm
http://home.earthlink.net/-bruceqraham/ Pt!p.//wKweD5.caoieinei.co. uK/speeooiro^
http://www.cce tnt-esslinaen.ae/wwwconcorae/clé]
httpy/www cnez.com/ss l/inoe>:.ntffi|
httpV/www geocities com/Haris/iyietro/ZZZS/concorae.htrrl
httpy/www pritishairwavs com/insiae/meaia/oaiiery/q,| llerv.shtml
159
Grande la quantità di
informazioni disponibili
in linea, con specifiche
tecniche, cronologia
degli avvenimenti,
statistiche e storia del
velivolo.
Ma i tempi sono
ormai cambiati; da
tempo la clientela
ha valutato il rap¬
porto costo/benefi-
ci della trasvolata
supersonica
dell'Atlantico. Per
rendere profittevo¬
le la gestione, per
un aereo che porta
non più di un centi¬
naio di passeggeri,
occorre tenere al¬
tissimi i prezzi. Ol¬
tre tutto La Boeing
e la NASA hanno
da tempo abbando¬
nato i loro disegni
in tal senso, per av¬
viare la progettazio¬
ne di un aereo di
grandi dimensioni,
capace di trasporta¬
re oltre 300 perso¬
ne; nessuno, in
USA, pensa più a
un programma
che, per essere
praticabile, avrebbe
straziom ufficiali delle prestazioni
dell'aereo fungono, sapientemente ge¬
stite, da grancassa per i due stati, che
hanno bisogno di dimostrare come il lo¬
ro sforzo abbia raggiunto il maggior
successo Nel '75 viene seguito
l'ultimo test di volo e nello stes¬
so periodo si svolge una "cor¬
sa" tra il nostro e un 747. Un
Concorde parte da Boston e
un Jumbo da Parigi, per
raggiungere ambedue la
destinazione opposta,
primo arriva
mese dopo, un Concorde
compie, in una giornata, quat¬
tro volte la traversata
dell’Atlantico. I costi del pro¬
getto sono dive¬
nuti, nel frat¬
tempo, spa¬
ventosi, e il
nella capitale
francese,
s t a
per oltre
un'ora e ri¬
parte atterran¬
do a Boston 11
minuti prima del 747. Ancora, il
velivolo
costerà tanto che il
presidente Giscard d'Estaign e
il primo ministro inglese Wil¬
son annunciano che saranno costruiti
solo, prevedibilmente, 16 velivoli. Nel
gennaio del 76 si inaugura il primo volo
commerciale.
un costo superiore ai 10 miliardi di dol¬
lari.
Caparbiamente Francia e Gran Breta¬
gna continuano nella loro corsa, più per
160
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
ragioni di immagine che per effettivo
successo del piano (dopo il disastro Le
Monde dirà: "il disastro del volo F-4590
ruota e. du¬
rante il ritiro
del carrello,
trancia la
parete del
serbatoio di
destra. I
due motori
prendono
immediata¬
mente fuo¬
co e, pro¬
prio a causa
del fatto
che non sono indi¬
pendenti nel funzio¬
namento, si ferma-
è stato piu della caduta di un aereo, è
stata la morte di un simbolo"). Così lo
sforzo di mantenere viva l'idea del volo
civile supersonico diviene sempre me¬
no simbolo di efficienza per diventare
solo simbolo di lusso e di capriccio. Il
mondo intero non riesce piu a capire lo
sforzo e il dispendio enorme di denaro
pubblico per la realizzazione di un pic¬
colo numero di aerei che saranno usati
da un numero limitatissimo di persone.
Cosi volare con il Concorde diviene
sempre più simbolo di futilità, e pas¬
seggeri abituali restano solo star del ci¬
nema e dello spettacolo, personaggi
dello jet-set e ricchi finanzieri.
Dei 20 velivoli in tutto costruiti ne
sono, nel 2000, in servizio solo 13, 6 e
7, per la Francia e la Gran Bretagna. E
infine la tragedia, con lo spaventoso
spettacolo dell'aereo in fiamme in diret¬
ta. Ironia della sorte, quel giorno l'aereo
trasportava due modesti impiegati po¬
stali, marito e moglie, che avevano ri¬
sparmiato per tutta la vita per compiere
quel viaggio, e avevamo definito quella
loro vacanza "Il volo della nostra vita".
Le ragioni del disastro paiono note;
un pezzo di lamiera, chissà da dove
proveniente, viene trascinato da una
non soppresso, è completamente vuo¬
to. Le modifiche da apportare per riot¬
tenere la navigabilità saranno probabil¬
mente tanto costose da essere impro¬
ponibili. Henry Terrier, capo progettista
della casa madre, ha affermato che non
esiste alcun progetto di Concorde di
seconda generazione, nemmeno a li¬
vello di bozza La storia del più prestigio¬
so e superbo aereo di linea del mondo
è finita!
Conclusioni
no pressoché con¬
temporaneamente.
Merito del pilota è
di aver saputo por¬
tare il velivolo fuori
del centro urbano
di Gonesse, prima
della tragedia. Due
settimane dopo il
certificato di navi¬
gabilità del Concor¬
de viene ritirato ma
già l'ultimo volo, da
Londra a New
York, del giorno pri¬
ma, ostinatamente
Il disastro nelle sue immagini;
l'incredibile sequenza di eventi che
portò alla caduta non è stata ancora
del tutto chiama.
Cosa si può dire, quando un mito tra¬
monta, peraltro senza gloria? Una storia
senza fortuna, uno scherzo del destino,
un progetto inutile, costato, a distanza
di 25 anni, tante volte in più rispetto al
vantaggio ricavato? Un monumento alla
superbia e alla cecità umana?
Un progetto tanto ambizioso da ave¬
re, in se stesso, l'embrione del falli¬
mento? Chissà! A distanza di un mese
dalla tragedia, WWW mette a disposi¬
zione del navigante una enorme messe
di materiale informativo. Troverete, nei
siti indicati, notizie
dettagliate dell'inci¬
dente, le più com¬
plete specifiche tec¬
niche dell'aereo, il
resoconto puntuale
di una serie di picco¬
li incidenti che han¬
no costellato la vita
del "gabbiano".
La storia del solo
velivolo commercia¬
le supersonico, ca¬
pace di volare a
1.200 mph a 55.000
piedi di altezza, è
tutta lì!
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
161
AVVISI Al NAVIGANTI
Last Minute,
l'ultima speranza d'estate
Perché, quando passiamo dal lavoro alle vacanze, nessuno rimpiange il primo, mentre al
contrario...? Perché, appena tornati dal mare o da quella bellissima fattoria agrituristica, ci
sentiamo come leoni in gabbia, e la notte ci pare di ascoltare una vocina che ci dice “Ritorna,
ritorna?”. Come fare se ci capita tra capo e collo la possibilità di arraffare una manciata di
giorni di ferie e non sappiamo
come organizzarceli, in dodici
ore? Ci pensa MC!
di Raffaello De Masi
Last Minute Tour Operator, una fra¬
se, spesso troncata alle prime parole,
che sta sempre più diventando comu¬
ne nel nostro chiacchierare quotidiano.
Ma cosa sono ed effettivamente, cosa
possono rappresentare, a livello di con¬
venienza e di sicurezza dei risultati,
questi distributori di paradisi dell'ul-
tim'ora a prezzi stracciati?
Beh, di Last Minute il nostro mondo
è pieno; i saldi di fine stagione, i negozi
di remainder di libri e film, le offerte
speciali di fine serie delle auto, insom-
ma, tutto quello che accoppia a conve¬
nienza economica, favorevole (e so¬
vente eccellente) rapporto
beneficio/costo, può essere considera¬
to, a buon diritto, prodotto da Last Mi¬
nute Anche se, nell'accezione comu¬
ne, la parola è fortemente legata ai pro¬
dotti dedicati al turismo e alle vacanze.
Ormai qualunque agenzia di viaggi
ha una sezione LM. Basta passare da¬
vanti a una vetrina di un tour operator
per scoprire che è possibile partecipa¬
re, per una cifra "irrisoria", a una cro¬
ciera nel Mar Rosso, o partire per un
giro guidato della Scozia o del Brasile.
Ma. molto spesso, dietro questa si¬
gla si nascondono realtà e, talvolta,
sorprese non gradite. Forse la migliore
definizione di "Viaggiatore Last Minu¬
te" l'abbiamo tro¬
vata nella pagina
WWW di Last Mi¬
nute Tour s.p.a.
(http://www.last-
minutetour.com) .
Essa recita: "Ti pia¬
ce l'idea di partire
da un giorno all'al¬
tro, e di viaggiare
anche più volte du¬
rante l'anno? Non
puoi progettare
con molto anticipo
le tue vacanze?
Non ti piace , ogni
volta, spendere ci¬
fre astronomiche
per i tuoi viaggi?
Se ti riconosci in
queste caratteristi¬
che. sei sicura¬
mente un viaggia¬
tore Last Minute."
Il vero significa¬
to del termine
"Last Minute", in
riferimento ai viag¬
gi ( si legge nello stesso sito), riguarda
tutte quelle offerte di pacchetti turisti-
i Ao*4r Tour... non ».»|o Minute
Oli** té
S0e*i*U
Wk
Santo Domingo
Cassar Tour Omino
assiri d -
LM* Minuto
•f IM* IMM n»
r» u MittuM
Offerte
162
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
ariana
ci, solo volo o solo soggiorno, che, ri
meste invendute presso operatori turi
stici o presso compagnie aeree a poch
giorni dalla partenza, vengono distribuì
te sul mercato a tariffe e condizion
particolarmente vantaggiose, pur con¬
servando le medesime caratteristiche
che, nelle settimane precedenti, veni¬
vano offerte sui cataloghi in relazione a
pacchetti a prezzo molto più alto. E'
questo il motivo
per cui i "veri"
viaggi Last Minute
sono prenotabili
solo a partire da 15
giorni prima della
data della parten¬
za.
Occorre però fa¬
re una distinzione;
Gli indirizzi utili
nitp://Z l Z.4./. UB/volovia/puDlic/center new.asd
nttpy/www.caesartour.n
p!tp://www.eviagqi.com/uitimominuto/ricerca/U,3751 ,.00.html
nttp://www.treetravèm
pttpV/www. giramonao.il
htip://www. itravei.il
nup://www. iastminute.il
nttp://www.iastminutetour. córri
http://www.iasimmute.snl
http://www.viaggiare.net/iastmmute.htrrl l
molti operatori, per
ignoranza o in non
perfetta buona fede,
propongono come
"Last Minute", forse
sfruttando l'effetto
dell'espressione sulla
clientela, invece pac¬
chetti frutto di offerte
speciali. Facile scopri¬
re l'artificio; le offerte
LM non vengono fat¬
te diverse settimane
prima della partenza, anzi talvolta oc¬
corre partire dopo due o tre giorni addi¬
rittura. Se ci viene proposto un LM per
una partenza tra un mese, qualcosa
non va per il verso giusto e c'è motivo
di dubitare.
Attenti alle trappole
Anche qui. come in ogni manifesta¬
zione della nostra vita dove c'è un rap¬
porto tra venditore e compratore, il
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
163
metro migliore di giudizio e cautela è
usare il giusto termometro che regola
domanda e offerta. Immaginiamo un
LM che proponga un viaggio di qualità,
tra un mese, a prezzo stracciato. In
questo caso è l'ultima ancora del ven¬
ditore che, pur di evitare di partire con
qualche "buco", è disposto a realizzare
il massimo possibile da questi posti
vuoti in aereo, pullman o nave, che al¬
trimenti rappresenterebbero per esso
solo un costo. Ma si tratta, se ci è con-
Last Minute
IH
da dove si parte?
Si parla molto di viaggi comprati all’ultimo minuto, di occasioni che consentono, anche a chi
non se lo sarebbe potuto permettere, di fare un viaggio da sogno con “pochi” soldi.
Queste occasioni, una volta riservate ai soli addetti ai lavori ed ai loro amici, oggi sono alla
portata di tutti grazie, manco a dirlo, a Internet.
di Rino Nicotra
E’ vero che sulla grande Rete si trova di tutto, ma è an¬
che vero che non sempre cercare ciò che ci interessa si ri¬
vela semplice. Per trovare i siti che offrono i famosi Last
Minute, per poter godere anche noi dei vantaggi economici
di un viaggio comprato all'ultimo minuto, da dove dobbiamo
partire?
E' scontato che i primi siti da visitare sono quelli degli
operatori turistici più conosciuti, ma non sempre questi si
rivelano effettivamente utili alla nostra ricerca. Spesso tro¬
viamo solo le occasioni del mese o delle fantastiche offerte
speciali, ma di viaggi a "prezzi impossibili" da cogliere al
volo con spazzolino sotto il braccio e passaporto fra i denti,
nessuna traccia.
Naturalmente le offerte speciali non sono da sottovaluta¬
re, alle volte anche tra queste si trovano delle soluzioni van¬
taggiose anche se non sono targate "Last Minute".
Esaurita la ricerca sui siti degli operatori più importanti
possiamo tentare con i motori di ricerca utilizzando, natural¬
mente, come parola chiave principale il termine "Last Mi¬
nute” a cui dobbiamo necessariamente avvicinarne qualche
altra, come ad esempio viaggi, mare, il nome della località
di preferenza, o quant'altro vi venga in mente che possa
tornare utile a rendere un po’ più mirato il risultato della ri¬
cerca ed evitare di vederci servire uno scomodo elenco di
migliaia di pagine.
Altro metodo di ricerca molto interessante che si è rive¬
lato alla fine il più efficace, è quello di visitare le pagine prin¬
cipali dei più importanti fornitori di accesso a Internet, mi ri¬
ferisco ai cosiddetti Portali, quelle belle pagine piene di link
dedicati ai più disparati argomenti che vanno dalla Borsa al¬
la cultura, dallo sport alle notizie ANSA, dalle previsioni me¬
teo all'oroscopo, fino ad arrivare a link definiti "Viaggi e va¬
canze". "Viaggi e turismo" e simili.
Spesso proprio dietro questi link troviamo informazioni e
ulteriori link utilissimi. In alcuni casi si va a finire su pagine
dedicate agli itinerari più belli e interessanti ma che nel ca¬
so specifico ci interessano poco, in altri troviamo finalmen¬
te offerte Last Minute ma limitate a quelle dell'operatore
partner del portale dal quale siamo partiti, in altri invece si
trovano elenchi di link a pagine di operatori turistici che
non avremmo mai visitato spontaneamente e che il più
delle volte si rivelano specializzati proprio in viaggi Last Mi¬
nute.
Alcuni di questi sono anche attrezzati con motori di ri¬
cerca specifici in grado di "localizzare" eventuali offerte
mirate alle nostre preferenze. In alcuni casi è possibile (alle
volte è necessario) iscriversi al sito riempiendo un apposito
modulo, in questo modo è possibile contare su tempestive
segnalazioni, via e-mail, sulle offerte,più interessanti.
Tra i portali visitati non possiamo non segnalare Jampy
(www.jampy.it) e Supereva (www supereva.it). Il primo per¬
ché attraverso il link “Turismo e Viaggi” ci rimanda ad una
serie di pagine dedicate all'argomento molto ben organizza¬
te, in grado di offrirci informazioni e indicazioni a 3i
dagli elenchi delle agenzie e tour operator a quelli
berghi, campeggi e agriturismo, senza dimenticare
mappe e indicazioni su eventuali eventi locali; il si
perché oltre ad offrire pagine altrettanto ricche e ben
nizzate dietro al link “Viaggi", andando a "scavare" tra gli
altri collegamenti presenti sulla home page e passando at¬
traverso il link "Shopping" - http://shop.supereva it/
viaggi/viaggi.shtml - (questo significa che non si deve desì¬
stere facilmente e visitare ili sito in lungo e in largo, senza
dare per scontato che tutte le informazioni legate all'argo¬
mento che ci interessa possono stare solo dietro al link
specifico) abbiamo trovato un elenco di collegamenti che si
è rivelato il più fruttuoso per la nostra ricerca.
Per quanto riguarda, invece, i siti più interessanti vi ri¬
mando al riquadro con l'elenco degli indirizzi.
Buon viaggio.
164
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
sentito il dire, di una
conseguenza del corret¬
to bilanciamento tra of¬
ferta e domanda. Al mo¬
mento dell'offerta LM,
la prima rischia di non
essere più appetibile (in¬
somma, chi ci voleva an¬
dare, in pullman a Mo¬
sca o in nave al Giro del
Mediterraneo, ha certo
già prenotato) e , per
tornare a essere tale,
i* , sssr;E
a
J LT.' > :
do something lastminuU.com
r
r
~ -nOAl
• ... imi*
• MUtai) MIMAI
deve modificare il suo appeal, con un
prezzo più vantaggioso e capace di atti¬
rare un cliente ancora dubbioso o uno
dell'ultima ora. In altri termini l'end
user viene ripagato, con un bonus sul
costo, della fretta che gli viene impo¬
sta per organizzare la sua possibile par¬
tenza. E' ovvio, quindi, che quando
l’offerta cambia in direzione dell'abbas¬
samento del prezzo, essa diviene di
nuovo appetibile. Ecco quindi il rischio
che sovente si corre con i LM; spesso,
se ci si pensa troppo a lungo, si rischia
di trovare l'offerta esaurita. Non a caso
le offerte LM particolarmente vantag¬
giose possono sparire dal catalogo
dell'agenzia nell'ambito di poche ore.
Alcuni consigli, prima di chiudere; con i
LM come con qualunque forma di sal¬
do , è opportuno essere oltremodo at¬
tenti. Occorre bene rendersi conto
dell'offerta nella sua pienezza (costi
aggiuntivi occulti o malcelati, come
tasse di imbarco, tessere club, affitti e
noleggi supple¬
mentari, giri turisti¬
ci sul posto a paga¬
mento, perfino ca-
ratteristiche
dell'offerta mezza
pensione o pensio¬
ne completa) . Non
c'è niente di male
a chiedere tutti i
particolari di cui ab¬
biamo bisogno, per
un malinteso sen¬
so della discrezio¬
ne o della cortesia.
L'agente che ci è
di fronte è pagato
proprio per questo (quando mia moglie
organizza le vacanze ed entra in agen¬
zia, la signora Concetta, titolare di una
nota agenzia di Avellino, sbianca in vol¬
to). E non ci fidiamo a occhi chiusi del¬
le offerte stracciatissime; anche nelle
occasioni LM vale il detto "Chi più
spende, meno spende!"
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
165
a cura di Francesco Romani
Analisi Multitono
di Elaborazioni digitali
Proseguendo con la trattazione dell’elaborazione di segnali audio viene pre¬
sentata una tecnica di misura delle prestazioni di elaboratori digitali del suo¬
no. Tale tecnica è derivata dall’analisi multitono utilizzata da tempo dalla rivi¬
sta Audio Review (impiegando apparecchiature professionali da laboratorio).
Il vantaggio principale della nostra versione è che può es¬
sere completamente realizzata su di un PC bello robusto
senza la necessità di strumenti dedicati rimanendo quindi al¬
la portata del lettore medio.
È doveroso sottolineare subito che questa misura, come
ogni altra prova strumentale, si affianca e non può sostituire
le prove di ascolto
Introduzione
Già da tempo l'informatica "domestica" e l'elaborazione au¬
dio si sono incontrate e capita molto spesso di trattare seg¬
nali musicali attraverso programmi software che girano su
normali computer di basso costo. Si pensi per esempio ai
riduttori di rumore ai compressori MP3 e WMA e ai conver¬
titori di formato audio.
Sorge subito il problema di misurare le prestazioni di questi
dispositivi e confrontarli tra loro. La soluzione più semplicis¬
tica e più usata consiste nell'affermare che il dispositivo Tal
dei Tali conserva la "qualità del CD Audio”. Una simile affer¬
mazione è molto diffusa, specialmente nella pubblicità, ed è
solo parzialmente vera. Lo scopo del presente articolo è di
permettere ai lettori di MC di fare personalmente verifiche
strumentali.
Le tecniche descritte in questo articolo sono ispirate da nu¬
merosi articoli apparsi su Audio Review e sono in gran
parte frutto di discussioni con Fabrizio Montanucci. I lettori
più interessati agli aspetti strettamente Audio sono con¬
sigliati di consultare gli articoli in bibliografia; qui ci
dedicheremo agli aspetti più tecnici della implementazione
in Mathematica dei programmi di generazione ed analisi.
La prima cosa da notare è che i trattamenti di compressione
e di riduzione di rumore ed in genere tutti le operazioni non
banali sul suono sono trasformazioni non lineari. Questo
fatto toglie la validità teorica alle misure classiche (risposta
all'impulso, all'onda quadra) che si basano appunto sulla
teoria dei sistemi lineari.
La tecnica di analisi proposta consiste nel generare via soft¬
ware dei file WAV, elaborarli (per esempio con un processo
di compressione e decompresssione MP3I e analizzare i file
WAV ottenuti dopo la cura. La parte innovativa della analisi
sono i segnali multitono: una serie di segnali sinusoidali puri
che nella analisi spettrale hanno la forma di un pettine. Se le
frequenze e la lunghezza della finestra di analisi sono scelte
opportunamente non vengono prodotti artefatti e tutto lo
sporco eventualmente presente è dovuto alla elaborazione.
Noi usiamo due diversi gruppi di toni con due diverse
finestre di analisi (una lunga 2 14 =16384 e una lunga
67cc250=16750) allo scopo di evitare che eventuali inter¬
azioni tra la finestra di analisi e l'eventuale finestra utilizzata
all'interno del processore sotto esame tolgano validità ai
risultati.
Tutte le analisi vengono presentate in un unico grafico allo
scopo di facilitarne la leggibilità
Generazione dei file test
I file di prova da generare contengono i seguenti segnali con
cui provare il processore sotto esame:
• 58 segnali a frequenze equispaziate di 44100/128 Hz.
La scelta delle frequenze permette di fare un'analisi
spettrale su 16384 campioni senza produrre artefatti
• 60 segnali a frequenze equispaziate di 44100/134 Hz,
La scelta delle frequenze permette di fare un'analisi
spettrale su 16750 campioni senza produrre artefatti.
• Un segnale consistente in 39999 campioni nulli e un
campione (in posizione centrale) di valore massimo.
Questa analisi permette di rilevare la risposta impulsiva
del sistema. Anche in presenza di non linearità se la
risposta all'impulso non permette di caratterizzare com¬
pletamente il comportamento del compressore, ma for¬
nisce comunque interessanti informazioni.
• Alcuni secondi di rumore bianco presi da un disco test.
• Alcuni secondi di rumore rosa presi da un disco test (ru¬
more bianco filtrato) presi da un disco test.
Vediamo come i segnali vengono messi insieme in tre file
166
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
WAV ( Mathematica genera e legge indifferentemente file
WAV o AIFF Per chi lavora con il Mac conviene generare
questi ultimi).
Definiamo dapprima alcune costanti: la frequenza di campi¬
onamento (quella usata nello standard CD), il tempo di anal¬
isi (5 secondi) e la lunghezza in campioni dei file multitono.
Ini 11:=
RATE = 44100;
Tanal = 5;
LEN = Tanal*44100;
Poi leggiamo i file dei rumori (già estratti da un CD di seg¬
nali test ed accorciati con un editor musicale).
Inl2l:=
sndl ■= Import [ "pink5", "AIFF");
pink = Take[sndl[[1, 1]]/ LEN);
sndl = Import["white5", "AIFF"];
white = Take[sndl[[1, 1]], LEN);
Ecco la funzione che genera i multitono, il parametro gam¬
ma vale 128 o 134 a seconda del file che si vuole generare.
Il numero k di segnali (58 o 60) viene calcolato automatica-
mente in modo da restare nella banda audio.
In(3l:=
genTest[gamma_, time_] := Module[{k, fi),
k = Floor[20000. gamma/RATE];
fi = Compile[x,
Evaluate[N[Sum|Cos|2.n i RATE/gamma
*1. {i, X> 1 1 11 ;
N [ f 1 [ (t /RATE) & /@ Range)Floor[RATE
time)])]
Il primo file stereo contene 58 toni sul canale destro e ru¬
more rosa sul sinistro.
Inl4l:=
smpl = genTest]128, Tanal);
Length[smpl)
snd =
Sound[SampledSoundList[{smpl/Max[Abs[smpl]],
pink), {44100, 16}]];
Export["testl28.WAV", snd, "WAV");
Il secondo file stereo (generato in modo analogo) contene
60 toni sul canale destro e rumore bianco sul sinistro. Il ter¬
zo file è dual-mono e contiene l'impulso.
Int5]:=
len = 40000;
sample = Range[len]*0 ;
sample[[Floor[len/2]]] = 1;
snd = Sound[SampledSoundList[{sample, sam¬
ple}, {44100, 16}));
Export ["testimp.WAV", snd, "WAV")
Analisi dei risultati
L'analisi dei risultati viene effettuata attraverso la Trasfor¬
mata di Fourier. Lo spettro di potenza viene stimato pren¬
dendo una metà della trasformata complessa calcolandone
il quadrato del valore assoluto e moltiplicando per opportuni
valori di normalizzazione.
Il trattamento della risposta all'impulso effettua una sola
trasformata sui 32768 campioni centrati sul massimo valore
assoluto. Il risultato viene messo in un vettore TF3 di
16384 componenti.
Int1l:=
analpulse[file_] := (
sndl = Import[file, "WAV"];
sssl - sndl[[1, 1, 1]];
m = Position[Abs[sssl] ,
Max[Abs[sssl]))[[1, 1));
sssl = Take[sssl, {m - 16384, m + 16383}];
n = Length[sssl];
Tim = n/RATE;
TF3 = Chop[2 Abs[Take(Fourier[sss 1 ] ,
n/2] ~2/n]];
TF3[[1]] - TF3[[1]]/2;);
L'analisi di un canale è più complicata: vengono buttate vi-
auna testa e una coda di 10000 campioni, poi viene fatta la
trasformata "a fette" di n campioni e viene reso un vettore
di n /2 medie spettrali.
Inl2l:=
analchan[n_] := Module[{i, tfv. Buffer, tf},
sss = Drop[Drop[sss, 10000], -10000];
tf = Array[0 &, n/2];
i - 0;
While[Length[sss] > n,
i++;
Buffer = Take[sss, n] ;
sss = Drop[sss, n] ;
tfv = 2 Abs[Take[Fourier [ Buffer],
n/2]"2/n);
tfv[[1]] - tfv[[1]]/2;
tf +- tfv;];
tf/i];
L'analisi di un file stereo effettua separatamente l'analisi
dei due canali e rende i risultati nei due vettori TF1 e TF2
Inl3l:=
analS[file_, LBUFFER] := (
sndl = Import[file, "WAV"];
n = LBUFFER;
T = n/44100;
sss = sndl[[l, 1, 1]);
TF1 = analchan(n];
sss = sndl[[l, 1, 2]];
TF2 = analchan[n]);
Presentazione grafica
L'idea della presentazione consistere nel mettere in uno
stesso grafico tutte e 5 le risposte in frequenza, la figura ì
divisa in due partile ordinate contengono valori in dB (da -
BASE a 0 quella inferiore e da 0 a BASE quella superiore).
Nella parte bassa trovano posto tre grafici, sullo sfondo c'è
la risposta impulsiva (in verde) con il bordo superiore a -
5dB); sopra di essa c’è la risposta al rumore rosa (in colore
celeste) portata a circa -20dB;
Infine, nello strato piu esterno, ci sono i 58 multitono (in
rosso) portati a circa -2dB. Questa parte della figura è es-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
167
pk = graf1[TF2, Cyan, 32, T];
analS|filc2 <> “.134", 16750];
1134 = graf2[TF1, Blue, 36,
T] |
wh = graf2 [TF2, Pink, 38, T] ;
analpulse[file3 <> ".imp"];
im = grafl[TF3, Green, 82,
Tim] ;
Show]Graphics[{
Line]{{0, 0}, {22050, 0}}],
im, wh, pk, 1128, 1134}],
Axes -> True,
AspectRatio -> 0.8,
Frame -> True,
AxesOrigin -> {0, -BASE},
PlotLabel->Name];)
I risultati
Vediamo dapprima il grafico relativo ai
tre file prima della cura.
ln[1I:=
doAnal[ testl28.WAV, testl34.WAV,
testimp.WAV, "FileOrigi-
nale"]
(Vedi Figurai).
Si nota che la riduzione a 16 bit non ha
effetti visibili a parte una lieve compo¬
nente continua a -60dB.
Questo è il grafico di riferimento da
tenere presente quando si guardano i
senzialmente quella gì pubblicata in Au¬
dio Review n 201 Nella parte alta sono
collocati gli ultmi 2 grafici: sullo sfondo
la risposta al rumore bianco (in colore
rosa) portata a circa -5dB e nello strato
più esterno, ci sono i 60 multitono (in
blu) portati a circa -2dB
La funzione grafi disegna i grafici della
parte bassa (esiste anche una graf 2
per la parte alta con 2 segni cambiati.
/n///:=
graf1(tf_,col_,off_,t_]:=(
vals=Transpose[{N[
Range[n/2]-1]/t,
10Log[10.,Max[#,10 A -
(BASE/10)]S/@
( 10 "(off/ 10 )*tf)]});
{Flatten({
col,
Thickness[0.004],
Map[Line[{{#((1]],-BASE},
{*[(!]].#((2]]}}]fi,
vals]}]}) ;
Infine doAnal effettua l'intera analisi,
leggendo i tre file elaborati e mettendo
tutto insieme.
Inl2l:=
doAnal[filel_, file2_, file3_,
Name_] := (
analS[filei <> “.128", 16384];
1128 = graf1[TF1, Red, 36, T];
N2MP3 VBR
168
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Bibliografia
Roberto Lucchesi, Le prestazioni
dei sistemi digitali compressi.
Audio Review n. 198, Gennaio
2000 .
Fabrizio Montanucci. MPEG layer
3 contro Windows Media
Audio. Audio Review n. 198,
Gennaio 2000.
Francesco Romani, Un test soft¬
ware per i compressori musi¬
cali, Audio Review n. 201, Aprile
2000 .
risultati di una elaborazione.
Un buon compressore IN2MP3 per Mac¬
intosh, opzione VBR) lascia quasi intatte
le frequenze con la prova a 58 toni men¬
tre introduce una buona dose di inter¬
modulazione in quella a 60 toni. (Figura
2). Ciò probabilmente è dovuto al fatto
che l'elaborazione interna è fatta su
finestre che sono potenze di due.
Un compressione più spinta (Sound
Jam 64Kbit/s, Figura 3) fa invece un
massacro! Per mantenere una buona
qualità (da radio portatile) le frequenze
alte (sopra i 12KHz) sono tagliate.
Questa è una scelta di progetto che va
benissimo per ascoltare musica in treno
con una cuffia da 5mila lire.
Infine vediamo come va il WMA lil sis¬
tema di compressione Windows) a
80kbit/s (Figura 4) . Qui, probabil¬
mente. le finestre non sono potenze di
due (l'algoritmo di compressione non è
pubblico) e la distorsione compare in en¬
trambi i grafici.
Il singolo impulso viene ucciso e il grafi¬
co verde non compare.. All'ascolto con
un buon impianto le cose vanno meglio
di come sembra a prima vista e il suono
6 di media qualità.
«e
WMA 80
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
169
a tura di Francesco Romani
Il Teorema di Godei
Come la Teoria della Relatività di Einstein e la Teoria dei Quanti, il Teorema di
Incompletezza di Godei è uno di quei risultati scientifici che costituiscono una
pietra miliare nello sviluppo della conoscenza umana, ma si prestano purtrop¬
po, a molte interpretazioni confusionarie.
Capita spesso infatti di trovare citato a sproposito Goedel per suffragare balza
ne idee a proposito della matematica del pensiero unamo o addirittura del gio¬
co del lotto.
Quello che cerchiamo di dare in queste pagine è una collocazione corretta
di questo teorema neN’ambito della teoria dei fondamenti della matematica.
di Donatella Bamocchi, Egon Sorger, Francesco Romani
Il metodo assiomatico
La matematica come "scienza esat¬
ta” è nata in Grecia; le matematiche
pregreche, egiziane e babilonesi, ave¬
vano piuttosto il carattere di scienze
naturali, i cui risultati erano ottenuti
per via "induttiva", ossia sperimen¬
tale. In queste matematiche, nate per
scopi pratici e rivolte all'uso pratico,
non si può parlare in alcun modo di di¬
mostrazioni, né ci risulta che i Ba¬
bilonesi e tanto meno gli Egiziani ab¬
biano mai fatto il tentativo di dedurre
proposizioni matematiche in modo
rigorosamente logico a partire da prin¬
cipi primi. Quando i Greci entrarono in
contatto con questi popoli, cercarono
di fare proprie quelle conoscenze
matematiche già molto sviluppate,
ma trovandosi di fronte ad una
molteplicità confusa di formule e di metodi, tentarono di sta¬
bilire dei fondamenti sicuri. A questo punto avvenne il pas¬
saggio a una matematica rigorosa basata sull'esigenza di di¬
mostrare tutto, anche le cose più elementari ed evidenti.
Comincia cosi un processo lento a cui molti hanno preso
parte e che portò alla costruzione assiomatica della matemati¬
ca greca di cui parla Aristotele e di cui la geometria di Euclide
costituisce il modello per eccellenza, ancora oggi valido.
In Grecia vengono quindi poste le basi per la costruzione della
matematica come sistema logico-deduttivo, compito cui i
matematici si sono dedicati per tanti secoli e a cui il teorema
di Godei ha messo fine.
Il metodo assiomatico consiste
nell'accettare senza dimostrazione
determinate proposizioni, chiamate
appunto assiomi, e nel derivare da
esse tutte le altre proposizioni del sis¬
tema dette teoremi Se gli assiomi
costituiscono dunque le fondamenta
del sistema, i teoremi sono le sovras¬
trutture ottenute da essi con l'ausilio
esclusivo dei principi della logica. Lo
sviluppo assiomatico della geometria
da parte di Euclide impressionò pro¬
fondamente i pensatori di tutti i tem¬
pi: un numero piccolo di assiomi in¬
fatti è in grado di sostenere l'intero
peso dei teoremi da essi derivabili.
Poiché nella concezione assiomatica
fino a Hilbert gli assiomi sono ritenuti
di per sé veri, la verità e la compatibil¬
ità reciproca di tutti i teoremi sono au¬
tomaticamente assicurate.
Dai Greci il metodo assiomatico è stato applicato con succes¬
so soltanto alla geometria. Era naturale però domandarsi se
altri settori della scienza oltre alla geometria potessero es¬
sere edificati su sicure fondamenta assiomatiche. Si è venuto
creando così nel corso dei secoli il convincimento che in ogni
settore del sapere matematico può essere trovato un in¬
sieme di assiomi sufficienti per sviluppare sistematicamente
l'infinita totalità delle proposizioni vere in quell'ambito
Questo progetto sembrò arrivare alla sua realizzazione com¬
pleta all'inizio di questo secolo, con il programma finitistico di
170
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Hilbert, finché Godei non ne dimostrò l'impossibilità intrinse¬
ca.
La nozione di algoritmo
Oltre al metodo assiomatico, i Greci avevano anche individua¬
to, per i passi di derivazione da usare nelle dimostrazioni,
degli schemi riconosciuti come corretti per ragioni logiche.
Aristotele arriva così nella sua sillogistica alla nozione moder¬
na di regola di deduzione. Un sillogismo logicamente corret¬
to è descritto da uno schema formale dove rientrano non i
contenuti del ragionamento ma soltanto la sua forma logica.
Analogamente, gli Stoici giustificavano alcune forme di ra¬
gionamento sulla base di definizioni che oggi chiamiamo tav¬
ole di verità, ossia schemi di computazione della verità di un
enunciato complesso ottenuti a partire dai valori di verità
degli enunciati più semplici che lo compongono. Questo ten¬
tativo di "schematizzare" le forme di ragionamenti logica¬
mente validi ha trovato un suo completamento naturale nei
moderni calcoli logici basati su algoritmi deduttivi.
D'altra parte, già dai primi stadi di sviluppo della matematica
erano venute fuori forme meccaniche di calcolo con l'aiuto
delle quali era possibile ottenere le soluzioni cercate, a partire
da valori iniziali dati, attraverso passi successivi, seguendo
delle regole fisse (dette istruzioni). Nel corso dei secoli, nella
matematica, sono stati sviluppati molti metodi di questo tipo.
Il termine algoritmo utilizzato per indicare un procedimento
generale di questo tipo deriva dal nome del matematico
arabo Al Chwarizmi (ca. 800 d.C.).
La scoperta da parte degli arabi di metodi algoritmici per la
risoluzione di problemi algebrici impressionò il mondo scien¬
tifico anche al di fuori della matematica, tanto da ispirare già a
Raimondo Lullo (circa 1300) la sua Ars Magna, ossia un pro¬
cedimento generale su base combinatoria per trovare tutte le
verità. Questa idea straordinaria ebbe un grande influsso sui
matematici dei secoli successivi. Se per i problemi algebrici
furono sviluppate numerose soluzioni meccaniche (algorit¬
miche) grazie all'opera di matematici arabi ed italiani del ri-
nascimento, non avvenne subito lo stesso per i problemi geo¬
metrici. Fu Cartesio, nel XVII secolo, a individuare un metodo
di risoluzione algebrica di problemi geometrici, "traducendo"
i problemi geometrici in problemi algebrici per i quali era pos¬
sibile una soluzione meccanica. Cosi facendo, Cartesio cre¬
dette che ormai per il matematico non ci esistessero più
problemi "interessanti", ossia non risolvibili meccanica-
mente.
Dopo la lettura di Lullo anche Leibniz si lascia prendere
dall'affascinante idea di un fondamento generale di tutte le
scienze. Come Lullo anche Leibniz pensò ad un metodo pura¬
mente combinatorio, ma capi che doveva avere la forma di un
calcolo ( calculus ratiocinator ), come gli algoritmi utilizzati nella
matematica. Leibniz riconobbe che un metodo algoritmico
deve essere, in linea di principio, eseguibile da una macchina.
Egli stesso fu uno dei primi a costruire una macchina calcola¬
trice per le quattro operazioni aritmetiche elementari. Egli
capì anche che la condizione necessaria per realizzare tale
metodo è l'esistenza di un linguaggio formale universale in
cui esprimere qualsiasi ragionamento. La characteristica uni-
versalis di Leibniz può essere paragonata al linguaggio mod¬
erno della logica classica (la logica dei predicati del primo
ordine). La sua universalità si basa sulla scoperta di Leibniz
della possibilità di codificare qualsiasi enunciato scientifico
come combinazione di due soli simboli (ovvero la rappresen¬
tazione binaria dell'informazione, che sta alla base del tratta¬
mento dell'informazione nei nostri computer). Per quanto
riguarda la Ars Magna di Lullo, Leibniz intui inoltre la neces¬
sità di distinguere nel calcolo un procedimento di generazione
(ars inveniendi ) da un procedimento di decisione ( ars iudican-
di).
In termini moderni la ars inveniendi può essere assimilata a
un algoritmo di enumerazione (la enumerazione ricorsiva) e
la ars iudicandi a un algoritmo di decisione. Nella teoria degli
algoritmi, sviluppata nella prima metà di questo secolo, viene
messa in evidenza la distinzione dei due concetti: una ars iu¬
dicandi fornisce anche una ars inveniendi, ma l'inverso non
vale. Per molte classi di problemi matematici esiste una ars
inveniendi (un procedimento effettivo che elenca tutti i prob¬
lemi solubili della classe considerata) senza che sia possibile
avvalersi di una ars iudicandi ovvero di un procedimento che,
per ogni problema della classe considerata, permetta di de¬
cidere in un numero finito di passi se esista o meno una
soluzione.
Entscheidungsproblem
Una cosa è però chiedersi se per un insieme concreto di
problemi esista un metodo di soluzione meccanico e un'altra
è chiedersi se, in generale, ogni problema matematico sia ri¬
solvibile a questo modo, ovvero se sia possibile individuare
un procedimento con l'aiuto del quale ogni problema matem¬
atico possa essere risolto meccanicamente.
Nel primo trentennio di questo secolo, la scuola di Hilbert ha
riconosciuto l'equivalenza tra la questione della solubilità
meccanica di tutti i problemi matematici e la soluzione del
cosiddetto Entscheidungsproblem (problema di decisione del¬
la logica dei predicati), e cioè la questione dell'esistenza di un
procedimento meccanico con l'aiuto del quale per ogni
espressione di una teoria matematica, formulata nei linguag¬
gio della logica dei predicati, si possa decidere se questa
espressione è deducibile con sole regole logiche dagli assio¬
mi della teoria o no. Sulla base di questa equivalenza Hilbert
ha chiamato l'Entscheidungsproblem "il problema fondamen¬
tale della logica matematica".
Il programma di Hilbert di codificare tutte le discipline matem¬
atiche come sistemi assiomatici con un numero finito di as¬
siomi e di regole è la conclusione naturale del programma,
sviluppato nella seconda metà del secolo scorso, della
riduzione della matematica pura alla logica .
Nel suo Teorema di completezza (dimostrato poco prima del
teorema di incompletezza) Godei mostra che gli assiomi e le
regole della logica dei predicati del primo ordine, definiti da
Hilbert e Ackermann. sono sufficienti a dimostrare qualsiasi
teorema matematico che sia formulabile nel linguaggio di
questa logica. In altre parole il Teorema di completezza di
Godei afferma che il calcolo logico del primo ordine è una ars
inveniendi nel senso di Leibniz, cioè un procedimento di enu¬
merazione effettiva, meccanica e puramente formale, di tutti i
teoremi. Il teorema di completezza di Godei non risponde
però alla domanda se la logica dei predicati permetta anche
una ars iudicandi
L'entusiasmo dei membri della scuola di Hilbert nel sentirsi
vicini al traguardo della realizzazione almeno in campo
matematico del sogno dell’Ars Magna, non era condiviso da
tutti i matematici del tempo. C'era infatti chi, come von Neu-
mann, riteneva questo risultato impossibile, proprio perché
avrebbe ridotto la matematica, la più elevata di tutte le scien¬
ze, ad un puro strumento meccanico. Von Neumann ri¬
conobbe però che in quel momento (siamo nel 1927) non es-
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
171
Metodo di diagonalizzozione
Il ragionamento diagonale e una tecnica spesso usato per far vedere
dei risultati di impossibilità. Essi sono strettamente legati alla
costruzione di famosi paradossi che contengono una componente di au¬
toriferimento.
Il paradosso del barbiere, costruito da Russell, né è un esempio: ad un
barbiere che abita in un paese viene chiesto di fare la barba a tutti gli
abitanti del paese che non si radono da soli e soltanto ad essi Nasce la
domanda: chi fa la barba al barbiere?
La versione insiemistica di questo paradosso è il famoso paradosso di
Russell: Dato l'insieme R di tutti gli insiemi che NON contengono se
stessi, FI contiene se stesso oppure no?
In entrambi i casi la domanda difficilmente trova risposta perché mal
posta nel quadro del linguaggio naturale che non distingue i diversi livelli
di discorso.
Un uso simile di dimostrazione diagonale permette di stabilire che i nu¬
meri reali tra 0 e 1 non sono numerabili. Se rappresentiamo i numeri re¬
ali tra 0 e 1 con la loro rappresentazione binaria e supponiamo di averli
numerati avremmo una tabella del genere
1 0 . 000101001000100010 ...
2 0.101001010100010001
3 0.101100100010010
Qualunque sia l'ordinamento il numero reale d ottenuto prendendo in
posizione 1 un bit diverso dal primo bit del primo numero, in posizione 2
un bit diverso dal secondo bit del secondo numero, in posizione 3 un bit
diverso dal terzo bit del terzo numero (nel nostro esempio 0 . 110 .. ) .
sarà ancora un numero reale compreso tra 0 e 1 ma non compare nella
lista perché differisce per almeno un bit da ognuno degli elementi della
lista. Quindi una lista di tutti i numeri reali è impossibile Qui ci salviamo
da un paradosso perché la conclusione della costruzione di d e che
semplicemente d non può essere compreso nella lista data, anche se è
certamente uno dei numeri che in partenza si volevano elencare con la
lista. Il lettore cerchi di capire perché invece nell'esempio del paradosso
del barbiere viene fuori una contraddizione.
La dimostrazione del (primo) teorema di incompletezza di Godei applica
il metodo di diagonalizzazione alle formule logiche
Dapprima si dimostra (banalmente) che le formule logiche sono effetti¬
vamente numerabili, ovvero che dato un numero n è possibile costruire
la n-esima formula e viceversa.
Poi Godei fa vedere come ad ogni teoria aritmetica T può essere associ¬
ato una formula logica 6(x,n) con due parametri, x e n. Questa formula,
intuitivamente parlando e nei termini della sua interpretazione nel mod¬
ello standard, esprime per ogni formula a ed ogni numero n che la
negazione di a(n) è un teorema di T. In altre parole la formula soddisfa
per ogni formula a ed ogni numero n l’equivalenza seguente
8(a,n) è un teorema di T se e solo se la negazione di u(n) è un teorema
di T
Risparmiamo al lettore la costruzione di questa formula, che è tecnica-
mente complessa e usa una parte non banale della teoria della com¬
putabilità sviluppata nella prima meta di questo secolo (vedi IBòrger) per
i dettagli). Data questa formula, sia n il numero che codifica la formula
6(x,x). applichiamo la formula S(x,x) al suo numero n, ottenendo 6(n,n), e
controlliamone l'interpretazione. Ne viene fuori la seguente equivalenza
S(n,n) è un teorema di T se e solo se la negazione di ò(n,n) è un teorema
di T
La conclusione logica di questa equivalenza è che nè 6(n.n) nè la sua
negazione possono essere teoremi di T E chiaramente la negazione di
8(n,n) è vera nel modello standard dell'antmetica elementare.
Il lettore noti che nell’esempio usato per dimostrare il teorema di incom¬
pletezza di Godei, dovuto al fatto che il linguaggio dell'antmetica procura
un meccanismo che legittima l'applicazione della formula S(x.x) a se
stessa (o meglio al suo proprio numero n di codifica), segue non una
contraddizione ma un interessante risultato di limitazione deduttiva della
teoria di partenza, cioè quella di non poter né dimostrare né rifiutare
8(n,n) E' la distinzione tra la derivabilità (sintattica) della formula 8(n,n)
nella teoria da una parte e la sua "verità' 1 nel modello standard dell'arit¬
metica dall'altra parte che ci risparmia di cadere in un paradosso e ci in¬
segna invece che le due nozioni in gioco (di derivabilità in T e di verità
nell'aritmetica) non coincidono.
isteva la possibilità di dimostrare la sua convinzione. Mancava
infatti uno strumento indispensabile: una definizione matem¬
aticamente rigorosa della nozione di algoritmo, su cui basare
una dimostrazione della non esistenza di algoritmi per risol¬
vere l'Entscheidungsproblem. Saranno Godei, Herbrand,
Church, Kleene e Turing all'inizio degli anni '30 a definire
questa nozione rendendo possibile immediatamente la di¬
mostrazione, da parte di Turing e Church nel 1936, della insol¬
ubilità algoritmica dell'Entscheidungsproblem. Questo teore¬
ma segna la fine del sogno di una ars magna nella sua ver¬
sione algoritmica, ovvero la fine della speranza di risolvere
tutti i problemi scientifici in maniera algoritmica mediante il
metodo assiomatico, riducendo prima ogni questione matem¬
atica ad una espressione della logica e stabilendo poi la de-
ducibilità di questa espressione all'interno del calcolo logico
universale. Notiamo di passaggio che questo risultato di
Church e Turing, apparentemente negativo, ha aperto le
porte allo sviluppo di una amplissima classificazione degli in¬
finiti problemi di decisione di importanti calcoli logici. La
definizione matematica della nozione di algoritmo, per esem¬
pio con la macchina di Turing. necessaria per dimostrare
l'insolubilità algoritmica di problemi (ovvero la non-esistenza
di una algoritmo per la loro decisione), ha portato allo sviluppo
dei concetti fondamentali che stanno alla base della odierna
scienza informatica II teorema di Turing e Church sull'insolu¬
bilità algoritmica deWEntscheidungsproblem lasciava però an¬
cora aperta la possibilità che il metodo assiomatico potesse
essere usato con successo nella forma di una ars inveniendi
universale per tutti i teoremi matematici, o almeno per tutti i
teoremi di una data disciplina matematica (ad esempio l'arit¬
metica). Come vedremo, sarà invece il Teorema di incom¬
pletezza di Godei a porre le colonne d'Èrcole al metodo as¬
siomatico anche in questo campo.
Incompletezza dell'aritmetica
Per ragioni di semplicità, considereremo nel seguito soltanto
teorie che trattano di numeri, formati a partire dal numero 0
con applicazioni iterate di una funzione di successore ”+1",
e delle operazioni che si possono fare su questi numeri con
delle operazioni di addizione "+" e di moltiplicazione "oc".
Consideriamo inoltre soltanto delle teorie con insiemi decidi¬
bili di assiomi (oltre a quelli della logica classica) e con insiemi
finiti di regole di derivazione (oltre a quelle della logica classi¬
ca), tutte decidibili. Ciò significa che assumiamo che per ogni
enunciato della teoria sia possibile decidere se esso sia un
assioma della teoria o no, e per ogni regola di derivazione del¬
la teoria sia possibile decidere se essa sia stata applicata cor¬
rettamente per dedurre un enunciato-conclusione a partire
da enunciati-premesse.
Chiamiamo teoria aritmetica ogni teoria tale che i tutti suoi
teoremi sono "veri" nel modello tradizionale dell'aritmetica
elementare, quello cioè dei numeri naturali 0,1,2,3,... con ad¬
dizione e moltiplicazione. Ci riferiremo a questa interpre¬
tazione con il nome modello standard dell'aritmetica. Quan¬
do in seguito parliamo di enunciati intendiamo delle espres¬
sioni che in ogni interpretazione fissata hanno un valore di
verità ben definito. Formalmente parlando gli enunciati sono
delle espressioni che non contengono nessuna variabile lib¬
era.
Una teoria aritmetica è completa se ogni enunciato che può
essere formulato nel linguaggio della teoria o è un teorema
della teoria oppure la sua negazione è dimostrabile nella teo¬
ria.
172
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Nel suo articolo Sulle proposizioni formalmente indecidìbili dei
Principia Mathematica e di sistemi affini del 1931. Godei di¬
mostra il suo (primo) teorema di incompletezza:
"non esiste nessuna teoria aritmetica completa"
La dimostrazione di Godei introduce una nuova tecnica il
metodo di diagonalizzazione che permette di costruire per
ogni teoria aritmetica un enunciato concreto 8 che è "vero"
nel modello standard ma non è dimostrabile né rifiutabile nel¬
la teoria data.
Cerchiamo di capire il significato epistemologico del teorema.
In termini leibniziani il teorema dice che né per l'aritmetica el¬
ementare, né per alcuna teoria che incorpori questa aritmeti¬
ca, esiste una ars inveniendi. In altri termini ogni possibile
tentativo di dedurre all'interno di una teoria aritmetica costrui¬
ta assiomaticamente tutte e soltanto le proposizioni vere nel
modello standard deH’aritmetica è destinato a fallire perché
sarà sempre possibile trovare almeno una proposizione "ve¬
ra" nel modello standard ma non deducibile né rifiutabile nel
sistema assiomatico.
La nozione di "verità" è quindi intrinsecamente più ricca della
nozione di "dimostrabilità". Questa apparente limitazione,
lungi dall'essere un difetto della matematica o della logica,
esprime proprio l'aspetto irriducibilmente creativo dell'attività
matematica.
Tecnicamente parlando il teorema di incompletezza di Godei
ci costringe a distinguere nelle teorie matematiche l'aspetto
sintattico (Tassiomatizzazione che permette di controllare la
correttezza di date derivazioni nella teoria) dall'aspetto se¬
mantico (la comprensione del significato del linguaggio che
sta alla base dell'invenzione di dimostrazioni). L'importanza
dell'aspetto semantico per il concetto di verità è illustrato
bene dall'esempio famoso degli assiomi di Euclide. Mentre
per duemila anni si è creduto alla "verità" tout-court di questi
assiomi, col tempo ci si è accorti che il contenuto semantico
degli assiomi di Euclide non è univocamente determinato e
che diverse scelte per l'interpretazione dei concetti di base
descritti dagli assiomi portano a teorie diverse tutte tecnica-
mente valide. Per esempio le tre possibili forme del postulato
delle parallele (per un punto esterno ad una retta passa una,
nessuna, infinite parallele) portano a tre diverse geometrie (la
geometria euclidea, e quelle non euclidee), tutte ugualmente
valide come ha poi mostrato la teoria della relatività generale.
Notiamo un altro esempio del problema di interpretazione se¬
mantica di una teoria non risolto dall'assiomatizzazione: l'ap¬
plicabilità della teoria ad un modello concreto. L'enunciato
2+2=4 segue certamente dagli assiomi aritmetici tradizionali,
ma non è una verità assoluta. L'enunciato è falso nell'anello
Z 3 degli interi modulo 3 dove vale 2+2=1. Una teoria as¬
siomatica può essere corretta in un modello (cioè tutti i suoi
teoremi sono veri in quel modello) e non corretta in un altro
(per esempio, una teoria che in cui si possa dimostrare 2+2=4
non è corretta in Z 3 ).
Conclusione
Successivamente, nel secondo Teorema di Incompletezza
Godei dimostra che se una teoria T soddisfa alcune ipotesi
tecniche (su cui sorvoliamo) è proprio l'enunciato della con¬
sistenza di T (cioè l'esclusione della possibilità che per un
qualche teorema di T anche la sua negazione possa essere
dimostrabile in T) a non essere né rifiutabile né dimostrabile
in T Per queste teorie, cioè, non è possibile dimostrare all'in¬
terno di esse neppure la loro non contraddittorietà. Questo
rafforzamento del teorema di incompletezza fornisce un
metodo per costruire a partire da una teoria dei numeri una
sequenza infinita di estensioni sempre più ricche di questa
teoria tale che in ogni teoria di un livello dato si può di¬
mostrare la consistenza delle teorie dei livelli inferiori. Questo
metodo ha trovato applicazioni fruttuose nello studio della
complessità di teorie matematiche e della loro classificazione.
Il teorema di incompletezza di Godei ha distrutto le antiche
speranze di un metodo assiomatico universale proprio nel
momento in cui sembravano prendere consistenza in seguito
alle ricerche moderne sui fondamenti della matematica. E'
stato però un terremoto benefico che ha chiarito il vero ruolo
del metodo assiomatico ed ha fornito una tecnica originale
che ha aperto nuovi orizzonti di ricerca matematica. Abbiamo
imparato che per molte teorie matematiche non si può fornire
alcuna garanzia assoluta che siano esenti da contraddizioni in¬
terne. Abbiamo imparato anche che Tassiomatizzazione del
sapere matematico è guidata dalla sempre crescente
conoscenza dei modelli "standard” delle teorie matematiche.
Questo non significa però che vi siano delle verità che non
riusciremo mai a conoscere 0 che una qualche forma di intu¬
izione non oggettivabile debba sostituire le prove rigorose.
Significa invece che le risorse dell'intelletto umano non sono
state né possono essere formalizzate completamente, pro¬
prio come credeva von Neumann, e che esisterà sempre
qualche nuovo strumento di dimostrazione da scoprire.
«e
Bibliografia
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and thè Foundations of Mathematics, voi. 128, North-Holland, Am¬
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Entscheidungsproblem Proc London Math. Soc. 2nd Series 42
(1937) 230-265.
Donatella Bamocchi ha insegnato Logica Matematica all'Università di
Mùnster:
Egon Bórger e Francesco Romani insegnano Informatica all'Univer¬
sità di Pisa.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
173
Piccoli eroi
Già lo scorso anno ci siamo occupati di programmi al di fuori del circuito dei grandi
produttori di software come Adobe, Corel, Macromedia e Xpress. Torniamo ora
sull’argomento con qualche nuovo prodotto di case minori: e scopriamo che spesso
ciò che i grandi non ci danno, ci viene fornito da queste piccole società, laboratorio di
idee innovative.
di Mauro Candirli
Non si può sempre
pensare a tutto
La genesi di un prodotto software è
spesso lunga e travagliata: si parte con
molta buona volontà e con grandi obiet¬
tivi, ma spesso ci si scontra con proble¬
mi tecnici che limitano le possibilità di
manovra.
In effetti tutti i problemi tecnici sono
superabili, è solo questione di tempo: e
qui casca l’asino, perché in un mercato
globale tempo significa denaro. Così
spesso le grandi case mettono da parte
la lista iniziale di caratteristiche pensate
per un nuovo prodotto o per una nuova
versione, rimandando l'introduzione di
nuove funzionalità, magari già annuncia¬
te, ad una release successiva o ad un
aggiornamento a breve termine.
I piccoli produttori conoscono molto
bene le strategie delle grandi case e rie¬
scono ad approfittarne mettendo sul
mercato prodotti o plug-in che fornisco¬
no all'utente proprio le funzionalità che
il grande produttore ha deciso di accan¬
tonare momentaneamente. Spesso
questi ultimi ne sono contenti, perché
ciò consente loro di commercializzare i
prodotti annunciati senza qualche fun¬
zione, sicuri che c'è qualcuno che potrà
sopperire a ciò, senza troppe "sofferen¬
ze" da parte degli utenti.
Spesso, in questo gioco a incastro, i
piccoli produttori riescono ad avere
un'idea vincente che consente loro di
proporre agli utenti qualcosa di effetti¬
vamente nuovo: se il mercato risponde
bene alla proposta di una particolare
funzionalità, possiamo stare certi che la
ritroveremo nei prodotti più blasonati al¬
la successiva release. Cosi il cerchio si
chiude.
La confezione del kit SilverFast
La scatola di Type Reader
Type Reader
“Scannare”
meglio
Iniziamo la nostra
carrellata con alcuni
prodotti da utilizzare in accoppiata con
lo scanner.
Type Reader (Ex perVision -
|www.expervision.com) - Se la vostra
necessità è quella di utilizzare un
software OCR per l'acquisizione di do¬
cumenti scritti, Type Reader è un'otti¬
ma alternativa ai più conosciuti Text-
Bridge di Xerox e OmniPage di Caere.
Grazie anche al supporto di varie lingue
straniere (Inglese, Francese, Tedesco,
Italiano, Spagnolo e Portoghese), il pro¬
gramma consente di acquisire testo
da documenti stampati con
una precisione fino al
99%. Si possono utilizzare
anche documenti stampati
non perfetti, come fax, fo¬
tocopie e persino tabulati
realizzati da stampanti ad
impatto (dot-matrix). Il file
può poi essere
esportato in forma¬
to word processor,
ma anche in altri co¬
me Excel o database
di attualità, come HTML o
PDF. Una versione di prova
del programma è scaricarle
da Internet.
SilverFast (LaserSoft -
toym^ilyertastcfliiìJ - Sil¬
verFast è un plug-in per
- Photoshop in grado di sfrut¬
tare al meglio il vostro scan¬
ner: proprio per questa ragione esiste
un prodotto specifico per ogni tipo di
scanner (sono oltre 35 quelli supporta¬
ti). Normalmente, dopo aver acquisito
un'immagine, si deve iniziare un lavoro
di ottimizzazione dell'immagine stessa,
spesso lungo e difficoltoso, perché ese-
g u i t o A
con
stru¬
menti
che
in caso vengano ac¬
quisite tabelle, op¬
pure in formati più
174
MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000
Auto-Pilot (ImageXpress
iwww.scanpress.cgTTi oppure
lwww.ixsottware.coml -I Consente di
trasformare con Photoshop qualsiasi
immagine in qualcosa di professionale
da pubblicare senza particolari interventi
da parte dell'utente. È possibile
sia ordinare il prodotto on-line,
sia scaricare una versione 7-
days di prova.
Deep-Bit Filters (ImageXpress -
i www.s cari press. cotti oppure
lwww.ixsoftware.com) -I Alcuni filtri di
Photoshop si possono utilizzare solo
con immagini a 8-bit di profondità di co¬
lore: Deep-Bit Filters propone questi fil¬
tri per un utilizzo fino a 16-bit. È possibi¬
le sia ordinare il prodotto on-line, sia
scaricare una versione 7-days di prova.
KnockOut (Ultimatte - www.ulti¬
mane.com) - Vincitore di parecchi pre¬
mi, questo software introduce la possi¬
bilità in PhotoShop di eseguire delle
maschere con un dettaglio mai visto fi¬
no ad ora. Potremmo dire che è un
non sono pensati in specifico per risol¬
vere problemi di scanner: SilverFast
consente di risolvere queste difficoltà a
monte, già in fase di acquisizione
dell'immagine stessa, grazie a strumen¬
ti pensati proprio per risolvere i principa¬
li problemi degli scanner in commercio.
Attraverso una matrice di dodici colori
base, è possibile eseguire una correzio¬
ne di colore ottimale, grazie anche ad
una preview ottimizzata. L'acquisizione
di un negativo sarà pressoché perfetta,
poiché il programma è in grado di "leg¬
gere" il tipo di filtro utilizzato dalla pelli¬
cola e correggerlo automa¬
ticamente. E se non siete
esperti di scanner, il pro¬
gramma vi fornisce una gui¬
da step-by-step per farvi
scoprire tutti i segreti senza
perdere tempo. Il kit comprende anche
tutto ciò che serve per la calibratura del¬
lo scanner e ottenere sempre i migliori
risultati. Versione demo scaricabile da
Internet.
Art-Copy & Art-Scan (JetSoft -
lwww.jetsoftdev.com) j La JetSoft
propone due utili programmi da utilizza¬
re con il proprio scanner. Art-Copy con¬
sente di trasformare qualsiasi accoppia¬
ta scanner/stampante in una fotocopia¬
trice a colori: il programma mette in
contatto queste due periferiche e offre
all'utente un pannello di comando pro¬
prio come quello di una fotocopiatrice.
Art-Scan consente di utilizzare gli scan¬
ner della nuova generazione a basso co¬
sto, ottenendo
dei risultati quasi
pari a quelli più
costosi: essendo
un modulo di
plug-in per Pho-
Ecco un ef¬
fetto possi¬
bile con
Alius.
toshop basato sul pro¬
tocollo standard Twain,
può lavorare presso¬
ché con tutti i modelli
in commercio. Riesce
a gestire il colore fino
ad una profondità di 48 bit. con
possibilità di eliminazione del
retino in caso di riprese da ma¬
teriali stampati. Se si utilizzano
scanner dotati di introduttore
automatico di pagine multiple,
consente di eseguire riprese in
sequenza automaticamente.
Non sembra ci siano possibilità
di scaricare versioni demo da
Internet, ma è possibile effet¬
tuare l'acquisto on-line e scari¬
care direttamente il software.
Meglio con i plug-in
Vediamo ora come si può lavorare
meglio con alcuni plug-in: in pratica si
tratta di programmi che consentono di
aggiungere funzioni a Photoshop e
Xpress.
Alius (ImageXpress -
www.scanptéss.coiV) op pure
www.ixsortware.com) H Gra¬
zie ad una serie di sofisticati al¬
goritmi, è in grado di generare
effetti di tono e altri effetti sulla
definizione in maniera più effi¬
cace di quanto è in grado di fa¬
re Photoshop. È possibile sia
ordinare il prodotto on-line, sia
scaricare una versione 7-days
di prova.
Una videata di Art-Copy.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
175
software che "non spacca il capello",
visto che riesce a riconoscere elementi
sottili come i capelli o di difficile inter¬
pretazione come aloni di fumo e creare
la corrispondente maschera, con gran¬
de precisione, senza perdere alcun ele¬
mento. È possibile scaricare versioni
demo del prodotto dal sito, ma an¬
che ordinare il prodotto stesso.
Cinematte (Digital Dominion -
http://members.aol.com/dgdomi-
nion/) - Anche questo plug-in con¬
sente di separare delle immagini a
cui poi cambiare il fondo attraverso
delle funzioni di maschera. Il funzio¬
namento è tuttavia meno sofistica¬
to, poiché richiede che il soggetto in
primo piano sia fotografato su un
fondo blu o verde. Ovviamente an¬
che il costo è adeguato, visto che Cine¬
matte costa meno della metà di Ulti¬
mane KnockOut. Versione de¬
mo e ordini su Internet.
fettuare una serie
w n f„ v .' de V. a di controlli sui file
di Ultimane ,
KnockOut che stiamo per
mandare al Servi¬
ce. MarkzTooIs è
un plug-in per Xpress che ridu¬
ce drasticamente la possibilità
che i file risultino illeggibili da
parte di Xpress stesso. Consen¬
te di recuperare le informazioni
contenute nei file, li corregge e
li risalva in modo che essi non
contengano più possibili errori che por¬
tano a messaggi di Bad File Format [701,
[39] o [ 108[. Non ci sembra sia possibile
avere versioni di prova del prodotto visi¬
tando il sito su Internet, ma è possibile
acquistare il prodotto.
Xpert Tools (ALAP
Iwww.alapcoml - Raccolti in due col-
lection, gli Xpert Tools offrono una gran
serie di Xtension per Xpress che con¬
sentono di lavorare meglio, più veloce¬
mente, aggiungendo anche nuove fun¬
zioni a Xpress. E possibile richiedere un
CD contenente le versioni demo di tutti
i prodotti Alap: se interessati, è poi pos¬
sibile acquistarli via Internet.
Marchi e font
Ecco una selezione di raccolte di
marchi e di programmi collegati ai font.
Una Xten¬
sion conte¬
nuta in
Xpert col-
lection, che
consente di
avere sem¬
pre sotto
mano tutte
le informa¬
zioni sui file
grafici
m
TIFF Color
Imago Resolution: 72 x 72 dpi.
Imago Sizo : 537 x 490.
Imago Type: CMYK data 8 bps.
+]X93: 25.993
+1 Y93: 25.993
X+ : 0"
Y+: -0.011
A : 0°
Z7:0°
V
c.iklp
EdgeWizard & ColorTooIs
(Chroma - www.chroma-
graphics.com) - EdgeWizard
consente di sfumare tra loro dif¬
ferenti parti dell'immagine ren¬
dendo, per esempio, più reali¬
stico l'inserimento di un'imma¬
gine ritagliata su un fondo non
suo. ColorTooIs consente di ri¬
colorare con precisione specifi¬
che parti di un'immagine, con
possibilità di controlli accurati e
anteprima multipla di effetti, per
una scelta più precisa del risul¬
tato che si vuole ottenere. An¬
che in questo caso versioni de¬
mo e acquisti possibili via Web.
MarkzTooIs (Markzware -
lwww.marhzware.cam] - In
questo caso si tratta di un pro¬
duttore di software piuttosto co¬
nosciuto grazie a FlightCheck. il
programma che consente di ef-
mm
EdgeWizard
MMeily Parlaci Edge
nUwrfinn T«wd«-
bienmng loois
l . x ~ È
x
La scatola di EdgeWizard
V
Logos & Trademarks (Innovation
Advertising & Design - 41 Mansfield
Avenue - Essex Junction, VT 05452
USA. Tel. 001 802 879 1164 - fax 001
802 878 1768) - Una raccolta di oltre
7.000 immagini: 4.000 di esse sono
marchi di società, mentre i restanti
3.000 sono simboli e immagini stilizzate
da utilizzare liberamente per la genera¬
zione di marchi ex novo. Non ci risulta
abbiano un sito Web attivo.
ScanFont (FontLab - www.fon-
tlab.com) - Con questo programma è
possibile generare un font partendo da
qualsiasi immagine, compresa la propria
scrittura. Un editor vettoriale consente
di importare le immagini, trasformarle in
vettori e modificarle fino a ottenere un
font perfetto, che verrà salvato a scelta
in formato Type 1 o TrueType. Demo e
ordini su Internet.
Fabulous Font ( PhotoSpin -
Iwww.photospin.coml - Sono oltre 30
quelli disponibili in questa serie, che of¬
fre font tradizionali come Univers, Friz
Quadrata o Garamont con effetti spe¬
ciali, come bordati d'oro, corrosi dagli
176
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
acidi, color platino. Non sono dei veri e
propri font, ma immagini dei singoli ca¬
ratteri (168 per ogni font) in formati eps,
jpg e tiff da importare e da utilizzare per
comporre titoli nelle nostre pubblicazio¬
ni. Non esistono versioni demo, ma è
possibile effettuare acquisti via Inter¬
net.
Training
Abbiamo utilizzato la parola in inglese
e non Corsi in italiano poiché per utiliz¬
zare questi prodotti di self-training è in¬
dispensabile una conoscenza dell'ingle¬
se, se non ottima, almeno decente...
VTC ( www.virtualtrainingcom-
pany.com) - La serie di corsi proposti
da VTC è molto estesa e va ben oltre
quelli su prodotti dedicati al desktop pu-
blishing.
In ognuno ci sono dalle 6 alle 12 ore
di videocorso in QuickTime di grande
formato. Attraverso Internet è possibile
avere alcuni sample di lezioni: se inte¬
ressati è possibile iscriversi a corsi on-li-
ne, che consentono di imparare diretta-
mente attraverso Internet.
Un video in QuickTime
relativo ad una esercita¬
tone su Photoshop dei
corsi VTC.
•* 4 ' £L
E possibile fare ordi¬
ni via Internet: mol¬
to interessanti alcu¬
ne offerte per corsi
su versioni prece¬
denti di alcuni pro¬
dotti
Digital Media (www.digitalme-
dia.com) - Anche questa società produ¬
ce un gran numero di corsi per svariati
prodotti software: ogni corso interattivo
è gestito direttamente su CD-ROM. Or¬
dini su Internet, ma anche corsi on-line.
Mac & Win
A c a d e m y
(www.macaca-
demy.com) -
Questi corsi so¬
no disponibili su
cassette e in al¬
cuni casi su CD¬
ROM. Se vi interessano le videocasset¬
te, ricordatevi di procurarvi un videore¬
gistratore compatibile con il sistema
americano NTSC. in grado di visualizza¬
re poi le immagini su un comune TV co¬
lor PAL (i videoregistratori di buon livel¬
lo hanno quasi tutti questa possibilità).
Conclusioni
Internet è da alcuni anni un grande
aiuto per chi deve acquistare software
quasi tutti i produttori offrono nei loro si¬
ti delle versioni demo dei prodotti Que¬
sto ci dà la possibilità non indifferente di
poter provare i prodotti prima di acqui¬
starli: e siccome molto spesso i prodotti
di grafica costano un bel pacco di verdi
dollarazzi, un acquisto errato risulta in¬
dubbiamente piuttosto seccante.
Inoltre, spesso è anche possibile ac¬
quistare direttamente il software dal
produttore, sempre via Internet: a volte
è addirittura possibile scaricare tutto via
Web. dal prodotto ai manuali in formato
PDF.
Il problema di inviare il proprio nume¬
ro di carta di credito via Internet non
deve spaventare le principali case di
gestione delle carte di credito sono
molto attente ad eventuali disguidi e la
tecnologia ormai è senza dubbio sicura
nonostante alcuni echi di cronaca, piu
scandalistici che altro.
Vi forniamo anche due indirizzi che
possono essere utili in questi casi:
in Italia, Pico di Reggio Emilia,
tei. 0522.511.332, Www.picoJt] negli
USA, Publishmg Perfection,
tei 001.262.717.0600,
fax 001.262.717.0745, www.publi-
shmgperfection.com WS
/ marchi di Mac Academy e Windows Academy
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
177
L-i—
Il futuro prossimo
di Linux: il kernel 2.4
di Giuseppe Zanetti
Quando era
uscita la versione
2.2 di Linux (ricordo
che le versioni del kernel di
Linux sono numerate con
X.y, dove la y pari distin¬
gue le versioni di produzio¬
ne da quelle di sviluppo), al¬
cune funzioni, anche impor¬
tanti, erano state implemen¬
tate in modo incompleto se
non addirittura lasciate da par¬
te in attesa di essere inserite
nella versione successiva. Ora.
che è imminente il rilascio della
versione 2.4, vediamo se le
promesse sono state
mantenute ed in quale
modo.
A proposito della necessità di tene¬
re aggiornato il proprio sistema opera¬
tivo, lasciatemi raccontare un piccolo
aneddoto personale: ricordate l'artico¬
lo che ho scritto all'incirca nell'ultima
metà dello scorso anno ri¬
guardante Linux e
il millemum bug ?
Ebbene, la notte
del primo gennaio, finiti i
fuochi, ho approfittato del fatto
di essere ancora relativamente
sveglio (probabilmente i pa¬
nettoni erano serviti da tam¬
pone nei confronti dello spu¬
mante) per verificare se e co¬
me il baco avesse infierito
sulle macchine Linux che
gestisco. In realtà
ero convinto di
poter assaporare
immediatamente il letto, sia per una
certa fiducia sul fatto che Linux fosse
esente dal baco, sia perchè avevo pas¬
sato i quindici giorni precedenti ad ag¬
giornare tutti i programmi critici nei
computer dei miei clienti. In realtà la
mia speranza di riposo, per quella not¬
te e per i giorni successivi, era suffra¬
gata anche dal fatto che ero abbastan¬
za convinto che la rete telefonica e In¬
ternet non avrebbero retto al doppio
evento (baco più sovraccarico dovuto
agli auguri più importanti del millennio)
e che perciò non sarei neppure riusci¬
to a raggiungere i computer dei miei
clienti. Invece, incredibilmente, tutto
ha funzionato al primo colpo e. una alla
volta, in pochi minuti ho potuto verifi¬
care che tutte le installazioni di Linux
avevano passato la prova in maniera
egregia. Rassicurato, prima di spegne¬
re, ho digitato il comando 'date' anche
sul mio computer. Ovviamente a casa
del calzolaio le scarpe sono sempre
rotte, con mio profondo sgomento,
sullo schermo è apparsa la data
"Tue Jan 01 06:04:19 1980"
Non mi ero accorto
che, da buon linuxia-
no della prima ora, il coman¬
do /bm/date presente sulla
mia macchina risaliva ancora ,
al 23 marzo del... 1994 (sic
!)•
Il kernel 2.4
Non essendo, al momento in cui
scrivo, ancora disponibile la versio¬
ne definitiva del kernel 2.4, farò ri¬
ferimento all'ultima versione del
kernel disponibile, ovvero
la 2 3 99-pre9 del 23
maggio. Molte delle
informazioni a cui faccio riferi¬
mento sono tratte dal sito uffi¬
ciale del kernel di L inux
|http://www kernel.org/ll oltre
che dalla documentazione in¬
clusa nei sorgenti dello stesso
(che viene automaticamente installata
in /usr/doc/linux/Documentation) e dal¬
l'ottimo articolo di Joe Pranevich
’Wonderful World of Linux 2.4'.
Prima di descrivere le funzioni piu
interessanti, è bene ricordare che,
fungendo Linux 2.3 da 'laboratorio" di
quello che sarà il 2.4, non è detto che
tutte le funzioni in essa presente ap¬
paiano anche nella versione di produ¬
zione. Ad esempio una bozza del sup¬
porto per l'USB era presente già nella
versione 2.1 ma non è stata inserita
nella 2.2 per¬
chè all'epo¬
ca non era
ritenuta anco¬
ra sufficiente-
mente stabile.
Non è comunque
detto che, essendo
oggi disponibile il
kernel, già da do¬
mani si possa sca¬
ricare da Internet -
o andare in nego¬
zio a comperare
CD con una
distribuzione
contenente il
nuovo ker¬
nel. Infatti,
nonostante
la buona vo¬
lontà, sicura¬
mente an¬
che que-
178
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
nuova versione di produzione avrà i
suoi errori nel codice. Infatti le versio¬
ni di sviluppo hanno una massa di
utenti assolutamente non paragonabi¬
le come numero a quelli che provano
una versione definitiva. E piu utenti ci
sono, più facile è scoprire eventuali
bug (che è la condizione prima per poi
correggerli), L'utente di una versione
dispari generalmente è poi una perso¬
na abbastanza esperta ed è conscio
del fatto che sta usando un program¬
ma sperimentale, perciò grazie all'e¬
sperienza tende a risolvere e girare at¬
torno ad un problema, rischiando di
sottovalutarne l'importanza per l'uten¬
te finale.
Inoltre, giustamente, i produttori
delle diverse distribuzioni aspetteran¬
no che il kernel sia assolutamente sta¬
bile prima di rilasciare un prodotto che
ne faccia uso. Occorrerà poi un certo
tempo per supportare in modo ade¬
guato le nuove funzionalità: occorre
modificare il programma di installazio¬
ne e gli strumenti di configurazione,
scrivere la documentazione per l'uten¬
te, integrare la nuova funzione col re¬
sto del sistema, eseguire dei test, ...).
Compatibilità
col kernel 2.2
Ogni versione "maggiore’ di Linux
si porta dietro una serie di incomben¬
ze e necessità, che causano un certo
lavoro da parte degli utenti che voles¬
sero aggiornarsi da soli il kernel su un
sistema già funzionante. Generalmen¬
te infatti da una versione all'altra cam¬
biano alcune strutture interne ed è ne¬
cessario aggiornare alcuni programmi
importanti che parlano direttamente
col kernel, come il pppd oppure i tools
di configurazione delle periferiche di
rete.
Anche se da Linux 2.0 in poi per ac¬
cedere alle informazioni generate dal
kernel si utilizza il /proc filesystem, e
questo dovrebbe permettere una cer¬
ta compatibilità fra le diverse versioni,
probabilmente in occasione dell'up-
grade si vorranno aggiornare i pro¬
grammi ps e top per poter accedere
anche alle nuove informazioni even¬
tualmente disponibili.
Cosi come era capitato nel passag¬
gio dal kernel 2.0 al 2.2, probabilmen¬
te dovranno essere adattati e ricompi¬
lati molti device driver e quasi sicura¬
mente sarà necessario aggiornare an¬
che alcune librerie di sistema.
Esclusi i casi appena descritti, la
maggior parte dei programmi dovreb¬
be funzionare in modo corretto e sen¬
za alcuna modifica nel nuovo kernel.
Dato che si sta aggiornando il proprio
sistema vale comunque la pena di
perdere un po di tempo anche per in¬
stallarsi le versioni recenti di altri pro¬
grammi.
Il supporto per nuove
architetture
La nuova versione di
Linux contiene il sup¬
porto per la nuova ar¬
chitettura a 64 bit
d i
Intel
(ia64), pur
non essendo f 'J
ancora usabi¬
le in pratica
poiché anco- B :
ra non esiste B
l'hardware
adatto. Linux
è infatti un si¬
stema intrise-
camente a 64
bit e già da pa¬
recchio tem¬
po funziona
come tale
in altre
archi¬
tetture (Alpha/AXP).
Rimanendo nell'hardware di tipo In¬
tel, sono ovviamente supportati tutti i
processori attualmente disponibili (dal
386 al Pili), compresi i compatibili
(AMD, Cyrix, IBM, . ). Questa versio¬
ne offrirà di nuovo supporto per alcu¬
ne caratteristiche avanzate delle CPU.
come MTRR (Memory Type Range
Registers) e per IO-APIC (Advanced
Programmabie Interrupt Controller)
anche su macchine a singolo proces¬
sore.
Un discorso a parte merita il nuovo
processore Crusoe di Tran smeta
|http://www. transmeta. com)j di cui
abbiamo parlato nella rubrica Linux al¬
cuni mesi or sono. La cosa era di per
sé abbastanza scontata, trattandosi di
una macchina compatibile x86, anche
se "all'Interno" è profondamente diver¬
sa e rivoluzionaria. Il supporto - a cui,
in veste di dipendente di Transmeta,
ha collaborato Lmus Torvalds - com¬
prende anche le caratteristiche avan¬
zate di tale architettura, come le fun¬
zioni per il risparmio di energia Lon-
gRun.
Per quanto riguarda i bus, non vi
sono delle novità sostanziali, se non il
supporto per il bus seriale USB (Uni¬
versa! Serial Bus). Esso comprende
anche alcuni - purtroppo ancora trop¬
po pochi - driver per tastiere, mouse,
scanner esterni e stampanti. Essendo
il supporto generico ormai pronto, i
driver per molte periferiche piutto¬
sto diffuse verranno probabilmen¬
te forniti come moduli a parte op¬
pure inseriti in seguito in una delle
sottoversioni della 2.4
Sono stati fatti inoltre alcuni miglio¬
ramenti interessanti a cose già sup¬
portate: ad esempio è stato aggiorna¬
to il database delle schede PCI, utilis¬
simo come supporto per le funziona¬
lità di Plug&Play ed è stato ampliato il
supporto per le periferiche PCMCIA.
Una cosa interessante, che però ri¬
guarda solamente gli sviluppatori, è la
predisposizione del kernel per 120 (In-
telligent Input/Output), una caratteri¬
stica di PCI che consentirà la scrittura
di device driver indipendenti dal siste¬
ma operativo su cui funzionano.
Scalabilità
La versione 2.4 è sostanzialmente
un miglioramento della 2.2, in partico¬
lare per quanto
riguarda la
scalabilità
- sia verso
l'alto che verso
basso, si pensi al
mercato, sempre
più interessante,
dei palmtop e delle
applicazioni embed-
ded - e la modula-
rità.
Nel nuovo kernel
molti dei limiti presenti
nelle vecchie versioni
sono stati superati. Per
l’utente comune forse
la cosa potrà non
sembrare parti¬
colarmente in¬
teressante, ma per
un utilizzo aziendale le problematiche
di scalabilità giocano un ruolo essen¬
ziale. Ora è ad esempio possibile usa¬
re più di 4 Gb di memoria e lanciare
un numero elevato di processi, si pos¬
sono creare fino a 2 A 32 utenti diversi
(pan a circa 4.2 miliardi) e possono es¬
sere gestite più di 16 schede ethernet
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
179
e fino a 10 controller IDE.
Linux 2.4 supporta il SMP (Simme¬
trie MultiProcessing) in modo più effi¬
ciente rispetto alla versione preceden¬
te, permettendo di utilizzare anche si¬
stemi con più di 8 CPU. Lo schedula-
tore di sistema è stato riscritto e mi¬
gliorato, in modo da ottimizzare ulte¬
riormente le prestazioni e migliorare la
scalabilità.
Ovviamente stiamo considerando
necessità e hardware molto diversi ri¬
spetto al tipico PC che si trova nelle
case, ma probabilmente alla base del
successo di Linux c'è anche il suo sa¬
persi adattare alle diverse necessità e
applicazioni, dal
computer em-
bedded fino
al sistema di
tipo "enterpri-
se".
Modularità
In Linux 2.4 quasi tutto è pensa¬
to e implementato in maniera mo¬
dulare: praticamente ogni compo¬
nente (salvo ovviamente quelli
fondamentali) può essere aggiun¬
to o rimosso dal kernel senza ne¬
cessità di ricompilare alcunché.
Questo permette di tenere ridot¬
te al mimmo le dimensioni del
kernel e di aggiungere
(eventualmente in ma¬
niera automatica,
grazie al de¬
mone ker-
neld) le fun¬
zionalità necessarie solamente al mo¬
mento del bisogno e per lo stretto
tempo indispensabile. Ciò risulta parti¬
colarmente importanti su sistemi con
risorse limitate, come quelli embed-
ded, in cui anche il risparmio di pochi
kbyte di memoria diventa una cosa
fondamentale
La modularizzazione inoltre sempli¬
fica moltissimo la configurazione di Li¬
nux su macchine diverse: a partire da
uno stesso kernel minimale è infatti
possibile ottenere diverse configura¬
zioni semplicemente scegliendo l'in¬
sieme di device driver e funzioni da
caricare.
L'idea di fare un kernel modulare
non è certamente nuova: già nelle ver¬
sioni precedenti di Linux infatti i devi¬
ce driver e alcune funzionalità impor¬
tanti del kernel (come ad esempio il
supporto per il PPP o per altri proto¬
colli di rete) erano caricabili a run-time
come moduli aggiuntivi mediante i co¬
mandi insmod o modprobe. Tali mo¬
duli non sono altro che pezzi di codice
oggetto (suffisso ,o) che vengono col¬
legati (linked) al kernel al momento
del caricamento, divenendo a tutti gli
effetti parte del codice del kernel.
Nel caso dei device driver, la possi¬
bilità di essere caricati come moduli è
particolarmente importante, non solo
perchè velocizza
notevolmente i
tempi di svi¬
luppo de¬
gli stes¬
si e
perchè ren¬
de possibile la
distribuzione del
driver separata
dal resto del
kernel, ma an¬
che come sup¬
porto per le fun¬
zionalità di
Plug&Play ISA.
che finalmente
sono implementa¬
te direttamente al¬
l'interno del kernel.
In pratica il sottosi-
stema Plug&Play si
occupa di allocare in
modo opportuno le ri¬
sorse disponibili nella
macchina (indirizzi di
I/O, interrupt, canali
DMA) fra le diverse pe¬
riferiche a seconda del¬
le richieste di
ciascuna e
di confi¬
gurare
in modo opportuno le schede. In se¬
guito automaticamente viene caricato
in memoria il driver più adatto, richia¬
mandolo con i parametri opportuni
(es: insmod 3c5x9.o io=0x300
irq=10). Mentre nelle versioni prece¬
denti tali operazioni avvenivano me¬
diante dei programmi esterni (pnp-
dump e isapnp), ora si occupa di tutto
direttamente il kernel. Ciò permette,
ad esempio, di eseguire il boot della
macchina da un disco collegato ad un
controller IDE Plug&Play.
Un'altra cosa che è possibile fin
d'ora gestire in maniera modulare so¬
no i diversi formati dei filesystem
(ext2. VFAT, ISO9660, ...). Il filesy¬
stem in Linux è infatti scritto in modo
da nascondere le differenze di imple¬
mentazione dei diversi formati dietro
una interfaccia comune (VFS, Virtual
FileSystem). In questo modo è possi¬
bile caricare il supporto per un nuovo
filesystem sotto forma di modulo (in-
smod iso9660.o). Un discorso analogo
vale, ad esempio, per i formati degli
eseguibili: dopo avere installato un ap¬
posito modulo, il sistema si accorge
se si sta tentando di eseguire un pro¬
gramma in un formato diverso da
quello nativo di Linux (esempio Java o
DOS) e automaticamente lancia l'ap¬
posito interprete o emulatore.
La versione 2.4 estende ulterior¬
mente questi concetto e rende modu¬
lare praticamente ogni componente,
virtualizzando il più possibile le diver¬
se strutture interne del kernel Que¬
sto, assieme al lavoro generale di otti¬
mizzazione, permette di avere un ker¬
nel più leggero ed in grado di funzio¬
nare utilizzando meno risorse rispetto
alle versioni precedenti di Linux (ov¬
viamente il discorso vale a parità di
funzioni richieste). Il nucleo del siste¬
ma operativo infatti è rimasto
pressoché invariato come dimen¬
sione fra le due versioni, mentre sono
stati aggiunti moltissimi device driver,
che sono quelli che per la maggior
parte contribuiscono al numero di li¬
nee di codice presenti in Linux.
E' interessante notare che nella
nuova versione del kernel i file specia¬
li utilizzati per accedere ai device dri¬
ver sono stati rinominati. Ad esempio
il primo hard disk IDE, invece che co¬
me /dev/hda, può essere ora indicato
come /dev/ideO/a. Tale soluzione per¬
mette di avere una più ampia scelta di
nomi per i file speciali e di utilizzare la
funzione di devfs, che permette di ve¬
dere in /dev i soli file speciali corri¬
spondenti ai dispositivi attualmente
installati nella macchina.
Per saperne di più sui moduli è pos¬
sibile leggere il file /usr/src/linux/Do-
cumentation/modules.txt, presente su
ogni installazione di Linux su cui siano
stati caricati i sorgenti del kernel.
Supporto
per nuove periferiche
Salvo il già citato supporto per l'U-
SB, nel nuovo kernel non vi sono a pri¬
ma vista altre novità sostanziali per
quanto riguarda il tipo di periferiche
supportate. Vi sono tuttavia moltissi¬
me migliorie e completamenti di cose
che erano già presenti nelle versioni
precedenti, come la gestione dello
standard IDE. Ora è possibile avere
sulla stessa macchina fino a 10 con¬
troller (contro i 4 precedenti), compre-
180
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
si quelli Plug&Play e PCI. Inoltre sono
stati aggiunti i driver per utilizzare pe¬
riferiche IDE come DVD, nastri e
floppy disk.
Finalmente Linux può accedere a fi-
lesystem in formato UDF, necessari
per accedere ai contenuti dei DVD.
Il supporto per controller e periferi¬
che SCSI è stato migliorato, anche se
non in maniera evidente per l'utente,
e sono stati aggiunti parecchi driver
per nuovi dispositivi. Più stabile do¬
vrebbe essere anche il supporto IrLi-
nux per il collegamento di periferiche
ad infrarossi in standard IrDA, che co¬
munque era già presente nella serie
2 . 2 .
Dei passi avanti notevoli sono stati
invece fatti per quanto riguarda le pe¬
riferiche da collegare alla porta paralle¬
la. E' ora possibile utilizzare questa in¬
terfaccia per collegare quasi qualun¬
que cosa (controller IDE e SCSI, di¬
schi. CDROM, DVD. schede di rete,
scanner, ...) oltre ovviamente alle clas¬
siche stampanti.
Nel campo della multimedialità, è
stato aggiunto il supporto per una
quantità considerevole di nuove sche¬
de audio, sintonizzatori radio e TV, di-
gitizer, ... Per ora il sistema sonoro di
Linux continua ad essere gestito me¬
diante OSS, anche se ne è prevista la
riscrittura completa in vista della pros¬
sima versione. E' stato aggiunto il
supporto in modo framebuffer
(/dev/fb) per nuovi tipi di schede vi¬
deo. Questo permette di utilizzare in
modalità grafica anche interfacce vi¬
deo non supportate da XFree (la ver¬
sione Open Source del server X Win-
dow) e da svgalib (una libreria molto
diffusa per utilizzare la grafica VGA),
anche se solo a basse risoluzioni e
con pochissimi colori. Nella versione
2.4 non saranno invece supportati i
cosidetti ■Winmodem" (ooppss... 'Lin-
Modem").
Novità nella
gestione dei dischi
A proposito dei dischi, Linux 2.4 in¬
troduce parecchie novità interessanti.
Innanzitutto permette di utilizzare si¬
stemi di partizionamento tipici di ar¬
chitetture diverse alla x86 (IRIX, Mac,
Solaris, ...). I dischi ora possono esse¬
re utilizzati anche in modalità ‘raw\
ovvero senza passare per il sistema di
caching del sistema operativo. Ciò
permette di scrivere applicazione che
accedano direttamente al disco in mo¬
do estremamente veloce (caso tipico
dei database). Vi è poi un vantaggio
per quanto riguarda la sicurezza, poi¬
ché l'applicazione stessa è in grado di
verificare se un blocco di dati è stato
effettivamente scritto sul disco. In
questo modo l'applicazione non ri¬
schierà di perdere dati nel caso la
macchina venisse spenta o si bloccas¬
se avendo nella cache settori di disco
non ancora scritti. Rimanendo in te¬
ma, purtroppo occorrerà attendere an¬
cora un'altra versione di Linux prima
di avere anche il supporto per un jour-
naling filesystem.
Un'altra novità importante nella ge¬
stione dei dischi è l'introduzione di
LVM (Logicai Volume Manager). Si
tratta di un sistema che permette, in
modo standardizzato rispetto ad altri
sistemi operativi UNIX, la suddivisione
di un filesystem logico fra più dischi fi¬
sici e il ridimensionamento a run-time
di un filesystem. Alcune di queste
funzioni erano già disponibili utilizzan¬
do /dev/md (Multiple Devices),
Il kernel di Linux 2.4 avrebbe dovu¬
to contenere di serie degli algoritmi
crittografici, utili ad esempio per la si¬
curezza delle connessioni in rete o
per la captazione dei file, tuttavia
la problematica legale (negli Stati
Uniti è illegale esportare algoritmi
di cifratura) ha fatto scegliere di di
stribuire tali estensioni in modo se
parato rispetto al kernel ufficiale.
Sarà perciò cura dell'utente prele¬
vare le opportu ne patch dal sito
lwww.kerneli.ord (che si trova fisi¬
camente in Norvegia) facendo at¬
tenzione a rispettare le normative
vigenti nel proprio paese.
montare filesystem di rete secondo lo
standard NFS versione 3, anche se
purtroppo usando Linux come server
è possibile esportare volumi solamen¬
te come NFS versione 2.
Il supporto di IPv4 è stato in parte
riscritto e reso più efficiente, pur non
presentando sostanziali differenze per
quanto riguarda l'utente finale. In par¬
ticolare il PPP sincrono usato in ISDN
è stato integrato con quello asincrono
dei modem. Ciò dovrebbe semplifica¬
re ulteriormente la configurazione di
una connessione ISDN e renderla più
omogenea con quella usata per i mo¬
dem.
Sono stati introdotti i protocolli
ARCnet e DECnet ed è stato migliora¬
to il supporto per l'architettura ATM.
Networking
Come era prevedibile, Linux 2.4
introduce parecchie novità nel cam¬
po del networking, prima fra tutte la
possibilità di fornire il servizio di
HTTPd direttamente dal kernel. Ciò
permette di servire le richieste in mo¬
do estremamente veloce ed efficien¬
te, non essendo necessario passare il
controllo ad un processo esterno ad
ogni richiesta (che nei sistemi UNIX-
like è un compito abbastanza dispen¬
dioso di tempo). Tale funzionalità è li¬
mitata ai soli documenti statici e le
eventuali richieste di CGI vengono
passate in modo trasparente ad un
opportuno server ester¬
no.
Una funzione molto
attesa è la possibilità di
Conclusioni
Il fatto che molte cose all'epoca già
'quasi pronte" non furono inserite nel¬
la versione 2.2 spiega contempora¬
neamente sia perchè questa versione
è uscita a cosi poca distanza dalla pre¬
cedente, sia il motivo per cui nel¬
la 2.4 è presente un numero
cosi limitato di nuove fun¬
zioni. Questa versione ri¬
marrà tuttavia una fappa
importante nella storia di
Linux, in quanto con es¬
sa diventa un sistema
scalabile e acquisi¬
sce quelle caratte¬
ristiche di affida¬
bilità anche in
condizioni cri¬
tiche che lo
rendono
credibile
anche per
un utilizzo
in am¬
biente
Enterpri¬
se, in
concor-
r e n z a
con altri
sistemi
UNIX
di fa¬
scia al¬
ta.
«S
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
181
Mùi-
PD-SOFTWARE
WebExplorer
o BlueZilla
b
Ecco il nome dell’anatagonista di Internet Explorer per il sistema operativo dell’IBM.
Ad oggi è già disponibile la versione beta del programma. Inoltre il Team OS/2
sta cercando nuove leve, per iscriversi basta andare al sito Internet del team
(www.mclink.it/mcl ink/teamos2it/ita).
a cura del Team OS/2 Italia
EqEd 1.42
• Genere: Editor matematico
WYSIWYG. Shareware
(25 US$)
• File: eqed142e.zip (280 kB)
• Autore: Jesper Nielsen
|(iesniels<a>internet.dk|
• Reperibilità Internet:
Ihttp: /www.bmtmicro. corri
• Autore recensione: Mentore
Siesto [mentore sieste-
studenti.ing.unipi.it)
Molti di quelli che
stanno leggendo queste righe avranno
avuto a che fare, in misura più o meno
accentuata, con la matematica.
Addirittura alcuni di voi potrebbero starci
lavorando, e magari hanno bisogno di
poter introdurre formule matematiche
complesse in documenti o relazioni da
scrivere in tempi magari molto brevi. Tutti
coloro che hanno provato a scrivere equa¬
zioni usando gli editor matematici di bla¬
sonatissimi Word Processor sanno quan¬
to sia frustrante riuscire a comporre una
formula, tanto che in molti, me compre¬
so, hanno fatto ricorso a programmi CAD
per avere un po' di libertà.
Certo però che un CAD, per quanto
efficiente sia, salva solo in forma grafica,
peggio che mai se si tratta di un program¬
ma di disegno e non di un CAD vero e
proprio. Allora, meglio ricorrere a uno
strumento designato esplicitamente per
lo scopo e non legato in maniera specifi¬
ca a un singolo programma, come que¬
sto Equation Editor per OS/2, arrivato alla
versione 1 42
Equation Editor è un editor WYSIWYG
(quanti sogni in questa frase, spesso nau¬
fragati miseramente!) di formule, matrici,
strutture matematiche. Come potete
vedere dall'immagine pubblicata si tratta
di uno strumento quanto mai flessibile e
ben organizzato: sullo schermo potete
avere esattamente quello che vi serve
solo al momento in cui vi serve, dato che
le toolbar sono richiamabili singolarmente
dalla finestra principale.
Sulla finestra principale sono infatti
presenti alcuni tasti che permettono l'atti¬
vazione delle varie finestre toolbar, divise
per argomenti: queste coprono tutti i
campi della matematica, dall'insiemistica
alla logica, al calcolo differenziale e inte¬
grale, compresi i numeri complessi
(ovviamente) e il calcolo vettoriale. In
effetti tramite EqEd
è possibile svilup¬
pare piuttosto
comodamente for¬
mule anche molto
complesse, che in
altri modi richiede¬
rebbero tempo e
attenzione in misu¬
ra notevole.
Altre caratteristi¬
che: EqEd è un
prodotto ben inte¬
grato nella WPS e
in Presentation
Manager in genera¬
le. Lo confermano,
ad esempio, il sup¬
porto del tasto destro del mouse, che
riporta i menu del programma come fa
ad esempio PM Wiew, e il supporto al
DDE. EqEd può portare l'equazione scrit¬
ta direttamente alla clipboard in formato
bitmap, ma anche via DDE a DeScribe
(famoso Word Processor per OS/2) e alla
suite della Papyrus. La clipboard supporta
inoltre i formati bitmap OS/2 e metafile
OS/2, che essendo un formato vettoriale
non subisce danni da eventuali cambi di
dimensione. Le caratteristiche di dialogo
di EqEd con altri programmi non si ferma¬
no qui: il programma può esportare la for¬
mula disegnata in formato bitmap, bit¬
map invertita, PCX, metafile OS/2, LaTeX
ed EPS, in pratica qualsiasi formato si
possa desiderare. Sopratutto i formati
metafile e LaTeX sono particolarmente
interessanti per l'editoria matematica,
dato l'enorme uso di TeX e LaTeX in que¬
sto campo. Anche l'installazione del pac¬
chetto è semplice ed efficace, tramite un
programma appositamente sviluppato
182
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
dall'autore (che tra l'altro proclama che il
suo sogno sarebbe quello di lavorare
come programmatore OS/2 a tempo
pieno): infine, cosa che non guasta affat¬
to, l'help in linea è in effetti un completo
manuale che illustra le caratteristiche e la
filosofia di uso di EqEd in maniera com¬
pleta ed esauriente. Il programma non
registrato ha funzioni limitate L'autore
chiede, per la registrazione, 150 Corone
danesi oppure 25 dollari, gestendo le
cifre tramite BMTMicro: personalmente
ritengo sia una cifra giusta, specie consi¬
derando che è possibile contattare
Jesper Nielsen al suo indirizzo e-mail per
particolari condizioni di prezzo (licenze
multiple, per esempio).
Concludiamo con i bug del program¬
ma: pochissimi, al momento L'autore
asserisce di aver visto il programma
impanarsi solo una volta, dopo aver fatto
delle numerose operazioni di copia/incol¬
la, e alcune volte durante le operazioni di
apertura dei files. Nella guida in linea
sono riportate le situazioni che l'autore
considera bugs: informando lo stesso
Jesper Nielsen di eventuali altri bug, si
verrà in possesso di una nuova versione
corretta non appena questa sarà disponi¬
bile, ovviamente gratis, lo lo prendo.
é XI28 OS/2
0.5 beta 5
• Genere: emulatore, freeware
• Nome file: X128V05B.ZIP.
250 kB
• Autore: James McKay (origina¬
le), T. A. K. Kjaer (PM porting)
KtaRiaer(n>aaimi.aau.dki
• Reperibilità: http://www.hob-
bes.nmsu.edu/pub/os2/apps/
emulators,
http://www.daimi.aau.dk/-takl
aer/xl 28-OS2/x1 28.html
• Autore recensione:
Mentore Siesto
(si 35989(«/studenti.ing.umpi.itl
Uno degli interessi
di molti utenti di computer, fin dai primi
anni dell’informatica personale, è l'emula¬
zione di altri computer, in particolare delle
macchine storiche del passato: mi riferi¬
sco a macchine come l'Apple II. i primi
VIC-20 o C-64 della Commodore, oppure
i loro agguerriti avversari della Sinclair, in
particolare lo ZX Spectrum. Parlo di que¬
st'ultimo perché è con questa macchina
che sono entrato nell'informatica ormai
1 5 anni fa, ma anche perché esiste per
OS/2 un emulatore molto valido funzio¬
nante sotto Presentation Manager, deri¬
vato da un analogo programma per l'am¬
biente XWindows di Unix: il programma
è XI28 OS/2, versione 0.5, ed è arrivato
alla beta 5. XI28 utilizza le librerie DIVE
per OS/2, quindi è necessario avere
almeno Warp versione 3 con il Fixpack
26: oltretutto è in grado di usare le FSDI-
VE (Full Screen DIVE) e le estensioni
DART per il supporto audio. Per poter
funzionare, XI28 necessita del modulo
runtime dell'ambiente emx, versione
0.9c minima (con applicato il fix 02).
Il pacchetto comprende uno script di
installazione in REXX per generare l'og¬
getto programma sulla scrivania con le
relative associazioni. XI28 si presenta
come una finestra piuttosto
piccola (se la risoluzione
schermo è di 1024x768 punti),
ingrandibile fino a 4 volte tra¬
mite il menu Options (oppure
con il solito mouse, senza
però il rispetto delle proporzio¬
ni): il programma è in grado di
leggere i file immagine della
memoria (snapshots) in quasi
tutti i formati presenti (esclusi
quelli dei microdrive. con
estensione MDR, e quelli
dello ZX Spectrum +3, con
estensione .DSK), usando la
classica File Open Dialog di
PM. Per informazione, la mas¬
sima parte dei programmi per
Spectrum è disponibile al sito
ftp://ftp.nvg.unit.no/pub/sin-
clair/snaps, tra gli altri. Il pro¬
gramma è in grado di emula¬
re. in maniera pressoché completa, tutti i
modelli dello ZX Spectrum prodotti dalla
Issue 2 (quella più diffusa) fino allo ZX
Spectrum +2 con 128 kB di RAM: non
emula invece il +3, che possedeva un
disk drive, e non emula le interfacce più
famose (l'Interface one. l'Opus Discovery
e la Multiface 128, cosi come l'interfaccia
Disclple): tutto sommato, questa caratte¬
ristica non è fondamentale. Il programma
ha vane opzioni attivabili (come è nello
stile Unix) da linea di comando, o dall'og¬
getto programma stesso, che permetto¬
no di controllarne le modalità di funziona¬
mento, la velocità esecutiva e l'uso e le
funzionalità delle DART (opzione specifica
di OS/2).
L'emulazione è di buona qualità: la
velocità di esecuzione può essere con¬
trollata direttamente dal programma,
sono emulati tutti i modelli più famosi di
Joystick (dai tasti cursore al leggendario
Kempston) tramite i tasti cursore più il
tasto Tab per il fuoco, ed è possibile sal¬
vare le snapshots cosi da non dover rico¬
minciare un gioco (o un altro programma:
lo ZX Spectrum era famoso in campo
educativo, tanto per fare un esempio)
Alcuni difetti: forse a causa dell'uso
delle DIVE e delle DART (queste ultime
possono però essere escluse), il pro¬
gramma occupa molte delle risorse pre¬
senti nel sistema: intendiamoci, la velo¬
cità di esecuzione è eccellente anche su
un 486 DX-4, se si rinuncia al suono sin¬
tetizzato del modello 128 (emulazione
Adlib), ma il misuratore di attività del
sistema balza sensibilmente verso l'alto,
sopratutto ingrandendo la finestra. Un
problema più antipatico è che il suono
sintetizzato tramite la scheda audio (Adlib
sound) non viene interrotto quando viene
fermato l'emulatore: questo effetto si fa
sentire molto in una configurazione come
la mia AWE 64 PnP, per la quale come
noto i driver per OS/2 sono incompleti e
difettosi. C'è qualche altro piccolo errore
nei menu: una volta che un menu è stato
selezionato, capita di vederlo scritto con il
corpo ingrandito rispetto agli altri menu, e
per finire va segnalato il fatto che l'acce¬
leratore FIO è assegnato al menu (come
nelle specifiche CUA seguite da
Presentation Manager) e non all'uscita da
programma come invece appare nel
menu stesso. Si tratta, a ben vedere, di
problemi fastidiosi ma tutt'altro che gravi.
In conclusione: se siete appassionati
di emulazione, o vecchi ed ancora inna¬
morati possessori del piccolo ZX
Spectrum (come me), questo program¬
ma è un must nonostante i suoi difetti,
tutto sommato tollerabili. Resta soltanto
da sperare che una nuova versione veda
la luce molto presto, anche se è passato
già molto tempo dall’ultima apparizione di
questo programma.
Esistono emulatori per altri sistemi
presenti per OS/2, presto li presentere¬
mo in queste pagine. WS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
183
Action Utilities
di Raffaello De Masi
©
nmxt
ACTION
Vtu'IK
The officiai successor to
Now Utilities
Utilities
The Most Powerfui Macintosh
Enhancements You Con Buy!
Contatiti thè award wlnnlnq ACTION f ila. ACTION CoMnr
ACTION Mentii and ACTION IVVWIVKC al ane ipaial Inw pria
15 agosto! Il villaggio va¬
canze (li chiamano cosi
adesso, una volta si chia¬
mavano Spielberg e
Alcatraz) a Metaponto, in
cui mi hanno trascinato le
mie donne, ammanettato e
con il morso stretto, sem¬
bra stia per impazzire. Già
da stamattina sono comin¬
ciati i tormenti, con una
banda musicale che ha fat¬
to il giro del villaggio alle ot¬
to in punto, e una turba di
pulzelle seminude con col¬
lane di fiori che portavano
caffè e cioccolatini in ca¬
mera. C'è stata poi la cola¬
zione "speciale", la matti¬
nata speciale, le gare di
nuoto speciali, e tra poco ci
sarà la "Carnevalata", co¬
me se non ne facessimo,
ognuno di noi, almeno una
al giorno per l'intero anno!
Manco a dirlo, gli anima¬
tori del miniclub hanno
chiesto a Jana di far parte¬
cipare anche il papà a una
"caccia al tesoro" speciale,
per cui mi sono dovuto presentare, a
mezzogiorno in punto, tutto fasciato di
carta igienica, insieme a un'altra cin¬
quantina di cretini più di me, in anfitea¬
tro con il sole a picco e 40° all'ombra
(Madonna mia, non immaginavo che la
carta igienica funzionasse meglio di una
termocoperta). Era previsto che ogni
bambina portasse una "Mummia"! Ho
minacciato, urlato, pregato, implorato di
lasciarmi fuori da questa baraonda, non
c'è stato verso. Tant'è che sto seria¬
mente pensando di versare una boccet¬
ta di Guttalax nella minestra di Angelo,
il più scalmanato degli animatori, che il
diavolo se li porti!
Le tre, pare che le cose si siano cal¬
mate un poco, c'è un po' di silenzio, ma
184
fino a quando? Hanno diviso gli ospiti in
quattro squadre, i bianchi, i neri, i verdi
e i blu, che pare si affronteranno in
chissà quale aspra tenzone. E io, per
Power On ActionUtilities
Powei On Software, Ine.
6525 West Campus Ovai
Suite 130
New Albany. OH 43054
httpV/www poweronsoftware.com
httpy/www nowutilities com
Prezzo 83,95 US S
non scontentare nessuno,
ho detto di s) a tutti quelli
che raccoglievano le iscri¬
zioni; per cui adesso sono
dipinto come Sitting Bull il
giorno della battaglia di
Little Big Horn.
Sera, la serata di gala...
Che tormento, stare seduti
li ad aspettare piatti di pe¬
sce che non toccherò, per¬
ché a me dà fastidio, del
pesce, anche l'aspetto.
Con il cameriere che insiste
per mettermi davanti il piat¬
to (ma che fanno, li pagano
a percentuale del venduto?)
e mia moglie che mi lancia
occhiate di fuoco, e mi fa:
“Però, almeno per farli con¬
tenti, potresti mangiarlo,
per una volta!”. Fare con¬
tenti chi...? Guardo il bran¬
zino nel piatto che mi guar¬
da con occhio languido
mentre mi avvicino con il
coltello, e che sembra sus¬
surrarmi: "Se fossi in te, ci
penserei due volte!". E
penso a casa mia, dove ci
stavo una meraviglia, al fresco, al silen¬
zio, con un panino con fichi e prosciut¬
to. e la copia di Linux Journal arrivatami
proprio la mattina della partenza.
Cosi, ad un certo punto, mi sono al¬
zato e me ne sono andato. Grazie alla
totale concentrazione degli affamati se¬
rotini in sala, le aree di residenza sono
completamente deserte, per cui ho la
possibilità di tirarmi, nel prato davanti
alla camera, una sdraio, e mettermi a
leggere.
Prevedo di avere un paio d'ore di pa¬
ce, in base al ritmo di servizio dei piatti
e alla lista del menu, prima che l'area in
cui sto sia invasa da una folla di perso¬
ne che assisteranno, questo era nel
programma distribuito per la giornata, a
MCmicrocomputern. 210-ottobre 2000
http://www.now comi andò
abbandonato o. probabil¬
mente, venduto, vista la sua
notevole "visibilità".
Poi, qualche mese fa. una
pubblicità di sfuggita su
WWW mi fece capitare
sott'occhio il nome di
PowerOn, che ripresentava
Lo splashscreen di
Action Utilities.
una partita (ah, vet¬
ta somma dell'ab¬
brutimento umano)
di tennis con le pa¬
delle. Insomma c'è
di che vedere!
Cosi ho tirato
fuori dalla valigia questo pacchetto, sal¬
vagente spirituale in questa lunghissima
giornata, che mi ero portato appresso
per poter essere puntuale nelle conse¬
gne al boia addippì, e ho scoperto di
aver ritrovato un vecchio amico di tanti
anni fa che, cambiate le vesti, è ritorna¬
to a farmi gradita visita.
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Il ritorno
di un amico perso
Molti anni fa esisteva un gran pac¬
chetto, nell'area delle utility per
Macintosh. Grande davvero; era una
collezione impagabile di add-in che si
aggiungevano a sistema operativo, ar¬
chivio appunti, barre di comandi, gestio¬
ne del mouse, barre dei menu, sequen¬
za di boot di partenza. Insomma, qual¬
cosa di eccezionale, davvero!
Parlo di almeno una diecina di anni or
sono, e la rubrica Mac non mancò di
parlarne puntualmente su queste pagi¬
ne. Venne il System 7, e le Now aggior¬
narono anch'esse il numerale; le ag¬
giunte e le migliorie del nuovo sistema
operativo non diedero alcun fastidio al
rinnovato pacchetto, che divenne anco¬
ra più potente e raffinato. Poi arriva il
System 8 e lo smalto delle nostre utility
comincia ad appan¬
narsi. Allora ero ab¬
bonato alle newslet¬
ter di questo pro¬
dotto (anzi per la ve¬
rità di questi pac¬
chetti, visto che nel
frattempo la serie
aveva prolificato) e
mi accorsi che la
frequenza degli arri¬
vi si diradava sem¬
pre più. Alla fine
delle Now Utilities
non si seppe più
nulla, e perfino il no¬
me del dominio,
Le barre di menu crea¬
te o modificate da
ActionUtil; notevole la
somigliànzà con quelle
di Now.
questo grande prodotto , ancorché in
forma diversa, come l'erede spirituale
delle Now. Insomma, un amico ritrova¬
to, né più né meno, come abbiamo det¬
to!
ValMff» •• ACTKM HMM*. Ita
M • —«r ita AC no* umili..- tv*
H prIl ty P*v«r 0 f> *•»**»#
Uno per tutti...
Il prodotto di cui parliamo. Action
Utilities, si compone di quattro package
concorrenti, ognu¬
no destinato a per¬
sonalizzare e a mi¬
gliorare aspetti di¬
versi dell'ambiente
di gestione Mac. E'
da precisare che
Action ha ereditato,
parzialmente, an¬
che il nome dei
vecchi prodotti, vi¬
sto che battendo il
«ranca •
r»4 «• wiiiy n *•«">
!□ ' «amuMMi-
1033 * #
t ---
•
Le utility m azione . per chi conosceva e aveva adottato le Now. un piacevole
salto indietro nel passato, aggiornato alle nuove esigerne e con una interfaccia
più articolata e meglio strutturata
Alcuni riconoscimenti assegnati al software di Power On:
Apple congratulates Power On's "ingenuity and excellence."
"Power On Software products are world class examples of ingenuity and excel¬
lence and we congratulate them on winning thè Best of Show award for Rewind."
Clent Richardson. Apple Vice President of Worldwide Developer Relations
Rewind Wins Best of Show @ Macworld Expo
And everyone's talking about this breakthrough product.
Macworld Magazine Declares Now Up-to-Date & Contact "Stili A Winner"
August's Macworld has a review of Now Up-to-Date & Contact and gives it "4
Mice"
Road to Macworld Contest and Sale Creating Excitement
With over 10,000 contest entries. Power On's Road to Macworld contest is
grabbing thè Mac market's attention. To date, we've given away thousands of
dollars in software and 7 PDAs (1 each week) and a trip to New York.
At Macworld Expo we'll give away a G4 Supersystem!
Applelinks Rates ACTION Utilities as "Indispensable"
Take a look at this terrific review from applelinks.com. And though we're not re- *
vealing our secret identity, we do have a key card that gets us into thè Hall of ^
Justice. J
"All tour of these Utilities have become instantly indispensable.'
Kirk Hiner, Applelinks.com
da fastidiose operazioni, collegate alle
operazioni di lancio delle applicazioni e
di passaggio tra l'una e l'altra. Cosi lo
Start Menu crea una lista di applicazio¬
ni, drive, documenti, software per
Internet, e vie di facile accesso ai setup
di Mac. La barra delle applicazioni, an-
ch'essa creata in questa fase, è, forse
un po' esageratamente, descritta nel
manuale come "thè best on thè pia-
net", e include pienamente la gestione
del drag&drop. Nello stesso TaskBar,
un'opzione di QuickLaunch permette di
avviare applicazioni direttamente con un
solo click, mentre un ambiente di ge¬
stione e regolazione della finestra e del¬
la struttura , nei menu di popup, con¬
sente di controllare direttamente come
e cosa si desidera che le finestre e le
applicazioni mostrino. Un comodo oro¬
logio è integrato nella barra , orologio
che nasconde un pratico calendario e
un più efficiente nastro destinato a so¬
stituire la striscia di controllo del siste¬
ma operativo. E inoltre , dalla stessa
barra, si può scegliere qualunque appli¬
cazione residente sul disco e lanciarla
con una combinazione di tasti, senza al¬
lontanare le mani dalla tastiera.
186
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
j- POWMON
^ POMP ON
Action WYSIWYG (versione 1.0.1) fa
esattamente quello che ci aspettiamo
che faccia; si sovrappone alle routine di
gestione, nelle applicazioni, dei font e,
in base alla locuzione "What You See Is
What You Get", permette di visualizza¬
re i font con il loro carattere invece del
solito Geneva-Chicago. Come buona ag¬
giunta. WYSIWYG raccoglie i font in fa¬
miglie, permette di passare all'istante
alla visualizzazione tradizionale, dà pre¬
cise indicazioni sul formato (bitmap,
Ttype o PostScript) e supporta presso¬
ché tutte le applicazioni correnti.
Action Menus (versione 1.0) è forse
il componente più potente del gruppo;
esso controlla, gestisce e ridispone il
contenuto e la locazione degli elementi
nei menu di S.O. e delle applicazioni,
Action Utilties su Web; avremo modo di parlare di
questi pacchetti al più prestoI
crea menu completi ex novo, con asso¬
luto controllo del loro contenuto, del lo¬
ro funzionamento e della loro locazione.
Assegna shortcut da tastiera a qualsiasi
elemento di menu, tiene traccia delle
cartelle . delle applicazioni e degli ele¬
menti più usati , e configura compieta-
mente menu Apple, delle Applicazioni e
personali, attraverso semplici operazioni
di Drag&Drop. Del tutto nuovo è infine
un controllo addizionale del Finder.
E infine, ultima rosa del giardino,
Action Files (versione 1.5.1), che ha co¬
me scopo di fornire un sistema molto
migliore di gestione dei file su HD. Esso
permette di accedere a un ambiente di
file management pilotato da una barra
di menu che si sistema alla sommità
delle finestre di Apri e Salva, crea colon¬
ne addizionali contenenti una messe di
informazioni su ogni file (grandezza, da¬
ta, etichetta, tipo ecc.) che possono es¬
sere usate per la disposizione ordinata,
e permette, attraverso una finestra ad
hoc, di eseguire ricerche rapidissime,
molto meglio del comando "Trova" di
S.O. (peccato non sia compresa la pos¬
sibilità di inserire parole chiave del te¬
sto). Da questo mmiambiente si posso¬
no altresì eseguire la maggior parte del¬
le funzioni di sistema operativo, come
rinominare file, creare cartelle, duplicare
e creare alias, avendo, come buona
giunta, sempre a disposizione un sotto¬
menu contenente i titoli dei file più re¬
centi o più utilizzati. Anche qui un am¬
biente customizzabile permette di gesti¬
re shortcut ad hoc attraverso la tastiera.
Conclusioni
Le utility Action di PowerOn faranno
sicuramente contenti gli utenti Mac,
che ritroveranno le buone vecchie Now
UT, di nuovo in forma e rivestite di tutto
punto. Ancora una volta queste dimo¬
strano come i migliorati S.O. succeduti
alla prima edizione non abbiano quasi
per nulla ridotto le potenzialità di queste
belle utility, capaci di dimostrare ancora
che "evergreen” si nasce.
Eccellente si è rivelata la scelta di se¬
parare. in quattro pacchetti differenti
(con differenti installerà le diverse fami¬
glie di prodotti, Questo consentirà, in¬
fatti. a chi lo desidera, di installare sulla
propria macchina solo quello che si de¬
sidera, evitando accumuli inutili di mate¬
riale. Inoltre il CD contiene un program¬
ma di aggiornamento in linea che auto¬
maticamente recupera da WWW la ver¬
sione più prossima.
E non è finito qui; se avete dato un'oc¬
chiata alle figure, avrete visto che il sito
PowerOn offre altri interessanti package.
Ne parleremo la prossima volta. MS
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
187
a cura di Amiga Group Italia
Amiga
Software Development Kit
Finalmente Amiga Ine. rivela la propria strategia rilasciando per la prima volta una dimostrazione
concreta del proprio impegno. Il nuovo SDK di Amiga è finalmente disponibile e promette di
rivoluzionare il mondo dell'Informatica.
di Bernardo Innocenti
dotto di ottima qualità e non di una pre-
view a tiratura limitata. Il manuale è
stampato e rilegato con cura, mentre il
CD smentisce le voci di corridoio che
parlavano di un gold-disk fatto in casa.
Anche la rete di distribuzione mon¬
diale è tutt’altro che improvvisata. Nella
lista dei rivenditori spiccano nomi come
Amazon, Software Hut e perfino Red
Hat. In un recente comunicato Gary
Peake ha confermato che le copie
delI'SDK inviate ai rivenditori sono state
esaurite in pochi giorni e che è stato ne¬
cessario andare in stampa una seconda
volta. Niente male per un prodotto rivol¬
to esclusivamente agli
sviluppatori.
Sistema
ospite
Al momento, l'unica
versione delI'SDK rila¬
sciata non è in grado di
funzionare autonoma¬
mente su un computer
come qualsiasi altro si¬
stema operativo. L'SDK
1.0 utilizza Linux come
sistema ospite e gira ef¬
fettivamente come un
normale processo uten¬
te.
Questa strategia con¬
sente di utilizzare l'SDK
su piattaforme x86 (PC
compatibili, in pratica),
demandando al sistema ospite il compi¬
to estremamente ingrato di interagire
direttamente con l'hardware dei PC.
Una scelta questa che, a prezzo di un
modesto decadimento delle prestazioni,
salvaguarda Amiga dal triste destino dei
sistemi operativi che in passato hanno
commesso l'errore di distogliere le
energie dei propri progettisti dallo svi¬
luppo vero e proprio del sistema per
scrivere e provare migliaia di driver per
tutto l'hardware esistente. Sia BeOS
che OS/2 sono testimoni (non troppo)
viventi delle conseguenze di questa
scelta.
Negli scorsi anni la ri¬
stretta cerchia di utenti e
programmatori rimasti
fedeli ad Amiga ha dovu¬
to subire l'umiliazione di
veder passare di mano
in mano ciò che rimane¬
va delle ceneri di Com¬
modore e di veder nau¬
fragare, uno dopo l'altro,
tutti i progetti che mira¬
vano a restaurare l'antico
splendore di Amiga.
Dopo tanti insuccessi
ci si abitua a non dare
troppo peso alle promes¬
se. anche quando all'ap¬
parenza sembrano credi¬
bili. Figurarsi poi promes¬
se cosi allettanti da ap¬
parire assurde.
Confezione
Detto questo, vi lascio immaginare lo
stupore di chi scrive quando si è trovato
tra le mani la scatola di un SDK che,
semplicemente, "non può esistere"!
La confezione di cartone ha lo stesso
formato di quelle dei videogiochi e raffi¬
gura un "boing" in fase di costruzione
in un cantiere edile. All'interno troviamo
un voluminoso manuale composto da
ben 300 pagine, un grosso adesivo con
il nuovo motto "Get Boinged!" ed un
CD-ROM con l'etichetta "Amiga SDK
1 . 0 ".
L'aspetto generale è quello di un pro¬
188
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Le prestazioni di AVE
rimangono eccellenti
anche dopo aver aper¬
to oltre cento finestre.
I requisiti dichia¬
rati da Amiga Ine
per l'SDK 1.0 indi¬
cano esplicitamen¬
te la distribuzione
Red Hat 6.1, ma in
realtà è sufficiente
un qualsiasi siste¬
ma Linux, purché siano presenti la GNU
libc 6 versione 2.1,2 o superiore, la li¬
breria ncurses versione 4, una versione
qualsiasi di X11R6 ed un server dotato
dell'estensione MIT-SHM, e un packa¬
ge System basato sul formato RPM.
In pratica, quasi tutte le distribuzioni
Linux in commercio soddisfano queste
richieste, e comunque non è difficile
procurarsi ciò che manca cercando nei
siti Internet che distribuiscono software
per Linux. Se comunque volete andare
sul sicuro, o se non possedete una cer¬
ta esperienza neirammimstrazione di Li¬
nux, vi consigliamo di procurarvi la di¬
stribuzione ufficialmente supportata da
Amiga Ine.
sto codice deve essere inserito in un
apposito form sul sito di Amiga Ine per
ottenere il terzo ed ultimo "unlock co¬
de”, che permette di proseguire nell'in¬
stallazione.
In realtà sul CD sono presenti tre
package RPM criptati. che l'installer
provvede a decodificare ed installare
usando l'utility di sistema "rpm".
Un po’ di chiarezza
All’inizio è facile rimanere un po' con¬
fusi dalla quantità di nomi diversi che
sembrano riferirsi ad un unico prodotto.
Cerchiamo dunque di fare un po’ di
chiarezza.
Intent è un sistema sviluppato da
Tao Systems Ltd, società con sede in
inghilterra. Si tratta di una piattaforma
portabile per applicazioni multimediali e
sistemi integrati. Il fatto che alla parten¬
za compaia la nota "Copyright 1990-
2000 Tao Group" dimostra che non si
tratta di un prodotto messo insieme per
l'occasione.
Elate è un sistema operativo real-ti-
me portabile progettato sulle basi del
suo predecessore TAOS. Assieme alla
piattaforma Intent, Elate costituisce un
ambiente operativo completo di inter¬
faccia utente, filesystem, driver e nu¬
merose utility a corredo.
Amiga Ine ha ribattezzato questo si¬
stema "Amiga Operating Environ-
ment", o anche "Amiga Foundation
Layer", Su questa base procede lo svi¬
luppo di "Ami (tm)", precedentemente
conosciuto con il nome "Amie”. Ami
sarebbe la "terra promessa" che, nelle
intenzioni di Amiga Ine, rivoluzionerà il
mondo dell'informatica nel prossimo fu¬
turo. Qualche mese fa Bill Me Ewen ha
dichiarato che la base di sorgenti già
scritti per Ami supera le 250.000 righe
di codice.
Come se le cose non fossero già ab¬
bastanza complicate, la documentazio¬
ne scritta da Amiga Ine, compreso il
manuale cartaceo, insistono nel chiama¬
re semplicemente "Amiga" o "Ami-
gaOS" tutto il software presente nell'
SDK. Per noi che siamo abituati a pen¬
sare ad Amiga come al computer che
abbiamo davanti oggi, è facile rimanere
un po' disorientati. Passando alla docu¬
mentazione in formato PDF che viene
installata sull'hard disk, si torna a legge¬
re "Intent", "Elate" e talvolta perfino
"TAOS".
Probabilmente, dopo aver letto que¬
sta breve "spiegazione" sarete più con¬
fusi di prima. Il proliferare di una varietà
di nomi diversi è tipicamente frutto del
conflitto, piuttosto comune, tra marke¬
ting e progettisti. Mentre i primi passa¬
no il loro tempo ad inventare marchi
commerciali ad effetto per i nuovi pro¬
dotti, i secondi hanno già dato ai propri
progetti dei nomi
temporanei che fi¬
niscono poi per
spuntare qua e là
nella documenta¬
zione. In passato è
successo con Chi¬
cago/Windows 95,
con Rhapsody/Ma-
cOS-X e con Su¬
nOS/Solaris.
Quattro Boing ball
rimbalzano allegra¬
mente nel desktop di
AVE. proiettando
un'ombra sulle fine¬
stre sottostanti. In al¬
to a destra è visibile
una mappa degli og¬
getti presenti sul de¬
sktop
Installazione
Il CD contiene in totale appena 27
MB di dati, occupati quasi totalmente
dai tre pacchetti compressi in cui è sud¬
divisa l'installazione: il core del sistema
Elate (21 MB), le parti del sistema co¬
perte da licenza GPL (1,6 MB) e la do¬
cumentazione in formato HTML e PDF
(4 MB). Il CD contiene inoltre un'utility
di installazione guidata con interfaccia
grafica GTK. È presente un elaborato si¬
stema di protezione "a triplo codice", ti¬
picamente utilizzato nell'installazione di
software business dal costo di decine
di milioni, come ad esempio Oracle.
La procedura richiede l'inserimento
di un "ID Sviluppatore" di ben 32 carat¬
teri che si ottiene compilando un modu¬
lo di registrazione on-line sul sito web di
Amiga Ine. La pagina successiva mostra
un altro codice chiamato "ID Sistema",
che identifica univocamente il computer
sul quale si sta installando il software. È
probabile che questo numero venga ge¬
nerato a partire dall'indirizzo MAC della
scheda Ethernet presente sul compu¬
ter, ipotesi confermata dal fatto che tra
i requisiti hardware compare, inspiega¬
bilmente, anche la scheda di rete. Que¬
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
189
Alcuni degli effetti di
alpha blending realiz¬
zabili con AVE
L’ambiente grafico
L'SDK comprende l'ambiente grafico
di Elate, chiamato AVE (Audio Visual
Environment). Si tratta di una GUI pro¬
prietaria dalle caratteristiche molto pe¬
culiari.
La prima cosa che salta agli occhi è
l'orripilante schema di colori che viene
impostato come default. Se lo scopo di
un demo è impressionare l'utente, il
look & feel di AVE ottiene questo risul¬
tato senza difficoltà. Per fortuna è pos¬
sibile modificare l'aspetto delle finestre
editando un apposito file di configura¬
zione. La configurabilità della GUI e
l'aspetto dei gadget (si chia¬
mano cosi anche in Eiatei ri¬
cordano l'interfaccia utente di
Amiga. Ciò che invece le foto
non possono mostrarvi è l'in¬
credibile fluidità con cui le fine¬
stre e gli altri oggetti grafici si
spostano nello schermo, perfi¬
no dopo aver aperto oltre cen¬
to finestre contemporanea¬
mente.
Se questo non bastasse,
AVE possiede anche un eccel¬
lente supporto per effetti di
trasparenza e alpha blending.
Le finestre con forme irregola¬
ri (come la boing ball) condivi¬
dono il desktop con le classi¬
che finestre quadrate e con i
"filtri" grafici che modificano il
colore della grafica sottostan¬
te. Queste caratteristiche co¬
stituiscono parte integrante di
AVE e non sono aggiunte po¬
sticce come nel caso dei win-
dowing System di generazione
precedente (XII, Intuition,
Windows e MacOS cadono in
questa definizio¬
ne).
Mettendo da
parte le considera¬
zioni di carattere
estetico e dando
un'occhiata alla
struttura interna di
AVE, la somiglian¬
za con Intuition re¬
sta limitata al modo in cui le applicazioni
ricevono l'input, basato su eventi simili
ai messaggi IDCMP. Gary Peake ha
confermato che gli sviluppatori di Ami¬
ga Ine stanno lavorando ad un sistema
ad oggetti denominato BOOPS (senza
la I finale).
NelI'SDK sono presenti i sorgenti di
tutti i programmi dimostrativi di AVE.
Pur trattandosi di programmi in assem¬
bler. il codice è. nella maggior parte dei
casi, sorprendentemente breve, dal che
si deduce che i demo sfruttano caratte¬
ristiche già presenti in Elate senza do¬
ver ricorrere agli artifici che sarebbero
normalmente richiesti nei sistemi ope¬
ri codice sorgente in assembler VP del demo Boing Sono
presenti strutture di controllo tipiche dei linguaggi di alto li¬
vello. fatto decisamente atipico per un macro assembler.
rativi tradizionali per ottenere "effetti
speciali" di questo tipo.
Il Virtual Processor
Il cuore di Elate è una macchina vir¬
tuale che garantisce un ambiente di svi¬
luppo assolutamente indipendente
dall'hardware sottostante. Le macchine
virtuali (VM) sono un'invenzione tutt'al-
tro che recente. In pratica si può dire
che tutti gli emulatori e molti linguaggi
interpretati sono basati più o meno
esplicitamente su questa astrazione.
Fino a qualche anno fa le macchine
virtuali venivano comunemente chiama¬
te interpreti, ma con la diffusione dei
linguaggi compilati questo termine ha fi¬
nito per assumere una connotazione
negativa perché i linguaggi interpretati
(come il BASIC) sono enormemente più
lenti di quelli compilati (come il C).
Nella smisurata campagna di promo¬
zione per Java, Sun ha saggiamente
evitato che la parola "interprete" ne
compromettesse la reputazione. Eppu¬
re le prime macchine virtuali Java altro
non erano che dei semplici interpeti. In
prima approssimazione, il "byte-code"
di Java, cioè il codice intermedio pro¬
dotto dai compilatori Java, equivale
all'antico P-CODE del Pascal ed alla rap¬
presentazione interna utilizzata dagli in¬
terpreti BASIC.
Tuttavia il byte-code di Java si presta
abbastanza bene ad essere tradotto
nell'assembler nativo di una macchina
reale, guadagnando cosi un ordine di
grandezza in termini di velocità di ese¬
cuzione. La maggior parte delle Java
Virtual Machine (JVM) odierne operano
questa trasformazione gradualmente
durante l'esecuzione, usando una tecni¬
ca denominata JIT (Just In Time). Que¬
sta soluzione presenta dei vantaggi e
degli svantaggi rispetto alla compilazio¬
ne tradizionale (detta anche "statica").
Quando si parla di Java ci si riferisce
contemporaneamente al linguaggio, alla
JVM e alla libreria di classi standard. La
stretta integrazione di questi tre concet¬
ti ha lo scopo di favorire la portabilità,
ma nel contempo intralcia la compilazio¬
ne statica dei programmi Java, che so¬
no scritti per girare in un ambiente run-
time che esiste solo all'interno della
JVM. Tirando le somme, anche metten¬
do le più raffinate tecnologie JIT, i pro¬
grammi Java che svolgono calcoli inten¬
sivi restano notevolmente più lenti delle
loro controparti scritte in C e C++, per
non parlare della quantità di memoria ri¬
chiesta.
Il Virtual Processor di Elate è invece
190
MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000
Il compilatore C di si¬
stema altro non 6
che il GCC sotto men¬
tite spoglie.
Alcuni lite eseguibili in
VP-code <con esten¬
sione " 00"I ed i rela¬
tivi sorgenti assem¬
bler Iestensione
".asm "I. Si notino le
dimensioni estrema-
mente compatte Ico¬
lonna di numeri a sini¬
stra della datai
qualcosa di diverso dal byte-code di Ja-
va. Mentre il byte-code è una sorta di co¬
dice intermedio, il codice VP è un vero e
proprio assembler di una CPU astratta,
progettata in modo da rendere possibile
la traduzione nel codice nativo delle CPU
reali. In questo modo la compilazione
può avvenire al momento del caricamen¬
to anziché durante l'esecuzione.
Inoltre il codice VP è indipendente
dal linguaggio di alto livello che si utiliz¬
za. È possibile ottenere un programma
VP partendo da un sorgente scritto in C,
C++, Java e altri.
Il compilatore C/C++ di sistema è in
realtà una versione del GCC dotata di
un generatore di codice VP Amiga Ine
ha avuto l’accortezza di ridistribuire i
sorgenti del compilatore e degli altri
tool GNU presenti in Elate nel pieno ri¬
spetto della licenza GPL.
La compattezza del codice VP e la
modularità dei tool permettono di otte¬
nere un "Ciao Mondo" in ANSI C lungo
appena 161 byte, traguardo irraggiungi¬
bile su qualsiasi altro sistema operativo.
Per la verità il macro assembler VP è
così elaborato da non far rimpiangere
più di tanto il C. In Elate "decade" an¬
che la necessità di utilizzare il C per ra¬
gioni di portabilità, perché il codice VP è
intrinsecamente portabile. Se veramen¬
te si desidera utilizzare un linguaggio di
alto livello per sviluppare più rapidamen¬
te e per applicare tecniche di program¬
mazione OOP, tanto vale utilizzare Java.
Una nuova comunità
open-source
Attorno alI'SDK si è già formata una
folta comunità di programmatori che
gravitano attorno al sito
IhttpV/www. amiqadev.net! alla mailing
list OpenAmiga ed al server CVS pron¬
tamente allestito da Amiga Ine per sod¬
disfare le esigenze di coordinamento
degli sviluppatori.
L'iscrizione alla mailing è aperta a tut¬
ti. Nel momento in cui scriviamo il traffi¬
co sulla mailing list tocca i 50 messaggi
giornalieri; non male per un sistema
operativo che ancora non è in commer¬
cio.
Tra i partecipanti alla mailing list spic¬
cano i nomi di Gary Peake, direttore del
supporto sviluppatori, Rudi Chiarito, no¬
stro connazionale da tempo impegnato
con Amiga Ine, Martin Steigerwald,
coordinatore dello sviluppo di AmigaOS
3.5, e perfino Aaron Digulla, coordinato-
re del progetto AROS ed ora il più attivo
partecipante di Open Amiga.
Ciò che stupisce maggiormente è la
presenza di numerosi nomi del tutto
sconosciuti nel mondo Amiga. Alcuni di
questi personaggi hanno rivelato di es¬
sere degli utenti Linux che in passato
hanno posseduto Amiga e che sono ve¬
nuti a conoscenza delI'SDK grazie alla
poderosa copertura stampa messa in
atto da Amiga Ine.
L'afflusso di sviluppatori estranei ad
Amiga non può che essere visto come
un fatto positivo, perché garantisce un
apporto di nuove idee stimolando cosi
l'innovazione. Questa inversione di ten¬
denza ha la potenzialità di spazzare via il
ristagno intellettuale in cui versava la
comunità Amiga.
Attualmente gli sviluppatori indipen¬
denti sono impegnati per la maggior
parte nel porting di numerosi tool di svi¬
luppo per UNIX, ai quali seguiranno pre¬
sto applicazioni più complesse, come
ad esempio l’emulatore di Amiga UAE.
Con il recente rilascio da parte di Sun
dei sorgenti di Star Office, una delle più
apprezzate suite di programmi per uffi¬
cio multi-piattaforma, sulla mailing list si
è subito iniziato a discutere di un por¬
ting per Elate.
La sensazione che si ottiene leggen¬
do la mailing list è di un vivace ribollire
di idee ed un progresso rapidissimo, tal¬
volta frenato dalla mancanza di collabo-
razione da parte di Amiga Ine e Tao
Group. Difatti gli sviluppatori segnalano
contìnuamente bug e limitazioni che im¬
pediscono di completare qualche pro¬
getto, ma finora non è stato rilasciato
alcun aggiornamento al software rila¬
sciato con l'SDK 1.0.
Conclusioni
Con questa rapida carrellata abbiamo
solo scalfito la superficie di Elate ed In-
tent. C'è ancora molto da scoprire in
questo SDK, il quale, come abbiamo già
detto, costituisce solo l'inizio dell'ambi¬
zioso progetto di Amiga Ine.
Anche se questo SDK ha tutte le car¬
te in regola per fare di Ami un prodotto
di successo, è plausibile che deluda le
aspettative di chi conservava ancora un
barlume di speranza in una rinascita
dell'Amiga che conosciamo adesso. Or¬
mai è chiaro, che il nuovo Amiga non ha
niente a che fare con il suo predecesso¬
re, che è stato ribattezzato "Amiga
Classic".
Anche se in Elate/Amì rimangono al¬
cuni elementi in comune con Amiga
Classic, le somiglianze sono per lo più
di carattere filosofico e non garantisco¬
no alcun tipo di compatibilità verso il
basso, al punto che risulta più semplice
portare su Elate le applicazioni per UNIX
che non quelle per AmigaOS.
Se da una parte questa rottura totale
con il passato può essere vista come
un aspetto negativo, dall'altro ha per¬
messo ad Ami di esplorare uno spazio
di soluzioni totalmente nuovo, senza al¬
cun vincolo dì compatibilità. Del resto
Ami non si discosta solamente da Ami¬
ga Classic, ma anche da tutti gli altri si¬
stemi operativi esistenti. Prendendo
Ami come termine di paragone, anche
l'innovativo BeOS può essere conside¬
rato un sistema operativo tradizionale.
Del resto anche Amiga, quando fece
il proprio debutto nel 1985, ruppe tutti i
canoni di confronto dell'epoca ed incon¬
trò una notevole difficoltà ad essere ac¬
cettato in un mondo di schermi mono-
cromatici ed interfacce testuali. Con il
senno di poi, è facile capire che, se
Amiga fosse stato progettato per esse¬
re compatibile con il Commodore 64,
sarebbe stato senza dubbio un fiasco
colossale.
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